Juventus Football Club: differenze tra le versioni

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*La Juventus è una società di enorme prestigio, molto ben organizzata, una squadra forte nel passato e nel presente. ([[Johan Cruijff]])
*La Juventus è una società di enorme prestigio, molto ben organizzata, una squadra forte nel passato e nel presente. ([[Johan Cruijff]])
*La Juventus era una squadra che non avevo mai amato e che probabilmente non amerò mai, [...]. La Juventus era un ambiente totalmente nuovo per me. Diverso. Non mi sono mai sentito a casa, mi sembrava di essere l'ingranaggio di una grande azienda. Per il sentimento, prego rivolgersi altrove. Sul lavoro tutto bene, fuori zero contatti. ([[Carlo Ancelotti]])
*La Juventus era una squadra che non avevo mai amato e che probabilmente non amerò mai, [...]. La Juventus era un ambiente totalmente nuovo per me. Diverso. Non mi sono mai sentito a casa, mi sembrava di essere l'ingranaggio di una grande azienda. Per il sentimento, prego rivolgersi altrove. Sul lavoro tutto bene, fuori zero contatti. ([[Carlo Ancelotti]])
*La Juventus è una squadra fortissima nella testa oltre a una squadra tosta e fisica. Tutti i giocatori che indossano quella maglia lì diventano subito tosti ([[Luciano Spalletti]])
*La Juventus mi ha dato tutto. Qui ho acquistato la mia mentalità vincente, quella che ti fa dire che ogni partita è una battaglia. Ho imparato ad essere esigente con me stesso e come affrontare e superare le difficoltà. ([[Pavel Nedvěd]])
*La Juventus mi ha dato tutto. Qui ho acquistato la mia mentalità vincente, quella che ti fa dire che ogni partita è una battaglia. Ho imparato ad essere esigente con me stesso e come affrontare e superare le difficoltà. ([[Pavel Nedvěd]])
*La Juventus non deve temere nessuno, devono essere gli avversari a temerla. Lo impone il nome, il peso della maglia bianconera non ha eguali nel mondo. ([[Stefano Tacconi]])
*La Juventus non deve temere nessuno, devono essere gli avversari a temerla. Lo impone il nome, il peso della maglia bianconera non ha eguali nel mondo. ([[Stefano Tacconi]])

Versione delle 17:35, 2 apr 2016

Striscione che celebra i 109 anni della Juventus F.C.

Citazioni sulla Juventus Football Club.

Citazioni

  • Alla Juve ho visto passare grandi giocatori e nemmeno uno andato fuori delle righe. In tal caso, infatti, si veniva subito richiamati all'ordine. E se non volevi capire, venivi messo sulla lista dei calciatori in vendita per il mercato successivo. Questa è la cultura dei grandi club. (Jonathan Zebina)
  • Alla Juve non basta la classe, ci vogliono le palle d'acciaio. (Giuseppe Furino)
  • Alla Juve si acquisisce una abitudine mentale di sacrificio che non c'è da altre parti. Alla Juve ti insegnano che la partita più importante è sempre quella che deve venire. Alla Juve ti insegnano ad avere sempre «fame» di vittorie, a non accontentarti mai. Non è un caso che le fortune della Nazionale siano sempre coincise con la larga presenza di bianconeri in azzurro. (Claudio Gentile)
  • Alla Juve vogliono uomini veri che sanno che rappresentano una grande società con milioni di tifosi sparsi per il mondo. Io quando giocavo nella Juve se arrivavo vestito in jeans venivo rimproverato. Era importante anche l'immagine, non solo il talento. Se vai alla Juve vai lì per vincere perché c'è una mentalità diversa, unica. E lo dice uno che in cuor suo è rimasto granata. (Pasquale Bruno)
  • Alla Juventus nessuno è insostituibile. Ma qualcuno può diventare indimenticabile.[1] (Marco Tarozzi[2])
  • A me piace considerare la Juventus un laboratorio del modello italiano. Quello inglese ha funzionato bene ed è credibile, però la Juventus è laboratorio e punto di riferimento per tutti.[3] (Roberto Massucci[4])
  • A parte quello che ho vinto, essere stato alla Juventus è un'esperienza che ti rimane dentro, diventa stile di vita. (Stefano Tacconi)
  • Area con venticinque metri c'è solo una in Italia.[5] (José Mourinho)
  • Aristocratica per lunga tradizione, fredda per educazione e tendenza, depositaria di uno stile che tutti le invidiano e a nessuno riesce di imitare, la Juventus è anche una formazione calcistica alla quale tutto è lecito chiedere e nulla, o pochissimo, perdonare. Deve battersi sempre per il primato, inseguire senza tregua vittorie e scudetti e casacche azzurre, distribuire lezioni agli avversari sconfitti, essere se stessa o non essere nulla. Una terribile situazione di privilegio, cui società e squadra fanno fronte con larghi mezzi e consapevole coscienza.[6] (Alfredo Toniolo)
  • [Riferendosi al mancato acquisto di Arturo Vidal dal Bayern Monaco nel 2011] Arturo Vidal è senza dubbio un buon giocatore. Voglio congratularmi con lui, ha scelto il miglior club che gli conviene. Visto il successo nello sport e le questioni legali della Juve negli ultimi anni, come tutti dicono. (Karl-Heinz Rummenigge)
  • Chi affronta la Juve fa sempre la partita della vita. Per noi è normale amministrazione. (Antonio Conte)
  • Chi firma [per la Juve] gioca per vincere. Chi entra nella Juve pensa solo al successo. Lo respiri dal primo momento in cui entri nella sede. (Eugenio Corini)
  • Chi indossa la nostra divisa, le rimarrà fedele malgra­do tutto e la terrà come prezioso ricordo. (Eugenio Canfari)
  • [In Italia] ci sono 50 milioni di tifosi, 12 sono della Juve, gli altri del Milan, dell'Inter, della Roma e via così. Tutti sono contro la Juve. Ora me ne rendo conto. (Massimiliano Allegri)
  • Ciò che mi ha subito colpito positivamente è stata la mentalità vincente. Qui è come se ti impiantassero un chip appena arrivato [...]. Capisci subito che si gioca sempre per vincere [...]. Alla Juve c'è grande comunicazione e un ambiente molto unito. Dai compagni al tecnico e allo staff, mi hanno tutti aiutato a inserirmi rapidamente. Ci si parla tanto e c'è un costante confronto, fondamentale per crescere. (Alex Sandro Lobo Silva)
  • Come dicono a Torino? "Vincere non è importante: è l'unica cosa che conta"[7]. Dovrebbero aggiungere: "E non ci interessa tanto come". (Morgan De Sanctis)
  • [Nel 2013] Come la Ferrari (anch'essa proprietà degli Agnelli), o Gucci o un delizioso ristorante [italiano] all'angolo, la Juventus punta a qualcosa di molto difficile: essere l'eccellenza in un paese in decadenza. (Simon Kuper)
  • Con la Juventus ho imparato a vincere. Non so come è successo, è qualcosa che si re­spira nell'aria dello spoglia­toio, sono concetti che vengo­no tramandati da giocatore in giocatore, è il sentimento che ti trasmettono milioni di tifosi e non c'è club nel mon­do che ti faccia lo stesso effetto. (Edgar Davids)
  • Con le buone o con le cattive vincono sempre. Le immagini parlano chiaro. Tutta Italia dovrebbe dire questo. La Juve dovrebbe giocare un campionato a parte, ogni anno è così. Tanto arriveremo ancora secondi. (Francesco Totti)
  • Contro la Juve avevi sempre rispetto per la squadra e per i giocatori che avevano e quando si diceva che loro vincevano con un aiuto, ti dico la verità, forse potevano vincere lo stesso anche senza queste cose. I giocatori sul momento non pensano che se fischiano qualcosa o succede qualcosa di particolare sia per un motivo, quando giochi non ti rendi conto di questo. Lo capisci dopo, quando è venuto fuori quello che succedeva, che chiudevano gli arbitri e altre cose. Poi, ognuno sa bene cosa ha fatto bene e cosa ha sbagliato. (Álvaro Recoba)
  • [Una volta a Pietro Secchia] Cos'ha fatto ieri la Juve? [...] E tu pretendi di fare la rivoluzione senza sapere i risultati della Juve? (Palmiro Togliatti)
  • Dobbiamo essere sempre i migliori. I campioni sono tali perché vogliono essere sempre i migliori e noi tutti dobbiamo assorbire questo dna dai nostri. Quando vedrò tutta la squadra dare tutto fino all'ultimo allora potrò dire che avranno capito cosa significa essere la Juventus. Vale a dire non rilassarsi dopo aver vinto una partita. Noi non possiamo permettercelo, perché siamo la Juve. Io stesso non sono arrivato qui per grazia ricevuta. Mi sono guadagnato tutto giorno per giorno. E noi giorno per giorno dobbiamo lavorare per migliorare. (Claudio Ranieri)
  • E con la maglia bianconera realizzai finalmente i miei sogni, una soddisfazione che non è possibile esprimere a parole. D'altronde, degli scudetti vinti con la Juve e della mia stupenda esperienza in azzurro saprai già tutto, spero solo che tutto questo possa continuare a lungo. Perché Tardelli, che qualche anno fa giocava a fianco di Palla nel Pisa e non era nessuno, oggi gioca con Antognoni in Nazionale e, stando almeno a Bearzot, è uno dei migliori undici atleti d'Italia. Se torno indietro col pensiero, quasi non ci credo. (Marco Tardelli)
  • È proprio come guardare la Juve...[8] (Coro)
  • È pur sempre la Juventus e contro i bianconeri non esistono partite facili. (Alex Ferguson)
  • [Sulle partite contro la Juventus in Champions League] È sempre speciale. In primo luogo perché è una partita di Champions League e poi perché ci troviamo di fronte a un club tra i più grandi d'Europa e del mondo per tutta la sua storia. (Raúl)
  • [«La Juve ruba»] È una fesseria da bar e la lascio volentieri ai bar da dove proviene. Seriamente, non posso accettare una frase di questo genere e non sono tifoso, non mi piace fare il tifoso e non voglio mai fare il tifoso. Come si fa, di fronte a una squadra che vince con il record di punti o da imbattuta, tirare fuori un concetto del genere se non per gelosia? La Juventus che giocava in Serie B o faticava negli anni successivi provocava molte meno polemiche, questo significa che il problema non è che "la Juve ruba", ma che "la Juve vince" e vince tanto, quindi diventa antipatica e innesca ragionamenti distorti come questo. (Graziano Cesari)
  • Entrambi, Juventus e [l'azienda automobilistica] Jeep, cominciano con la J: in America è usata per insegnare ai bambini la lettera, allo stesso modo in cui viene usata la Juventus in italiano. (Sergio Marchionne)
  • [La juventinità] è senso di appartenenza, condivisione dei valori. È saper accettare le vittorie e anche le sconfitte, questo vale per i giocatori e anche per i tifosi. (Giuseppe Furino)
  • Fondamentalismo juventino, l'unico a cui sono fiero di appartenere. (Pietro Sermonti)
  • Forse, se fossi finito alla Juventus avrei avuto una carriera più lunga, tranquilla e vincente. Non rimpiango nulla, ma per quel club ho sempre avuto ammirazione e rispetto. (Diego Armando Maradona)
  • [Negli anni trenta del XX secolo] Gente di poche parole, dura a morire, negata agli scoppi dello entusiasmo, alle vittorie maramalde, con punteggi troppo pesanti. Ha la passione di vincere, e conosce l'arte di perdere bene. (Carlo Bergoglio)
  • [Nel 2012] Gentile John Elkann, Le scrivo da appassionato di calcio, ma soprattutto da juventino che aveva appena smesso di vergognarsi di esserlo dopo la dipartita di Moggi & C. grazie allo scandalo di Calciopoli. Ora, se possibile, gli juventini perbene, che hanno iniziato a tifare ai tempi di Boniperti, Trapattoni, Zoff, Scirea, Gentile, Cabrini, Tardelli, Platini, e anche di Conte, quando la società indossava un certo "stile", sono costretti a vergognarsi ancor più di prima. Mai infatti, nemmeno negli anni bui di Calciopoli, la Juventus si era spinta a tanto: manipolava arbitri e campionati, ma non negava alla giustizia sportiva il diritto di fare il suo dovere. (Marco Travaglio)
  • Gli arbitri sbagliano con tutti, ma quando lo fanno con la Juve la gente pensa male per quello che è successo in passato. Chi deve arbitrare la Juventus ha addosso molta più pressione degli altri. (Júlio César Soares Espíndola)
  • Grazie Juventus per avermi insegnato a vincere! (Enzo Maresca)
  • Ho allenato qua [a Torino] due anni, mi sono trovato molto bene con la tifoseria, con una parte della tifoseria, con la società. Ho imparato moltissimo in questa società, poi ho avuto dei problemi con alcuni tifosi, ma cosa posso dire? I due anni che ho passato qui mi hanno aiutato moltissimo a crescere. (Carlo Ancelotti)
  • Ho rifiutato tre volte il passaggio alla Juventus. Lì vogliono solo i soldatini, sul binario, sempre dritti. (Antonio Cassano)
  • I Juventini siamo piccoli eroi, | gli unici martiri i capi spiatoi, | perché siete gelosi, | siete gente invidiosi | di una squadra gloriosi | come noi. || I Juventini non ammollano mai, | pure che stiamo pieni pieni di guai, | noi sappiamo aspettare, | di tornare a sognare, | forza Vecchia Signora, | dacci tanti trofei. (Checco Zalone)
  • [Sul presunto trasferimento al Valencia in una lettera ai dirigenti del club spagnolo] I soldi non valgono l'amore per una maglia e io ne ho due, una bianconera e una azzurra. (Umberto Caligaris)
  • Il problema non è tanto l'imperativo categorico della vittoria, sempre e in ogni partita, quanto il fatto che ogni successo duri lo spazio di una doccia. Usciti dallo spogliatoio, quelli della Juventus devono già pensare alla partita successiva. Da vincere. E se alla fine di tutte arriva un trofeo, viene sistemato nella bacheca del Museum un paio di giorni dopo il giro con il pullman scoperto (quando si fa) e poi via a pensare come riuscire ad alzare il successivo. Certe cose si respirano subito e all'inizio può mancare il fiato, ma la Juventus è questa, anzi anche questa, perché sono tante le zavorre che fanno pesare quella maglia.[9] (Guido Vaciago[10])
  • Il punto forte di questa squadra è proprio essere come una famiglia: si soffre e si gioisce insieme. Se giochi, sai che gli altri fanno il tifo per te, se non giochi fai il tifo per gli altri e sei contento se fanno gol. Alla Juve funziona così. (Álvaro Morata)
  • [Nel 2005] In 108 anni di vita la Juventus ha centrato vittorie importanti, momenti emozionanti, ha regalato moltissime gioie e qualche dolore, ma ha sempre fatto sentire i suoi tifosi al centro del mondo così come i suoi campioni: Boniperti, Sivori, Charles, Bettega, Rossi, Platini, Baggio, Vialli, Del Piero, Zidane, Trézéguet, Nedvěd e Ibrahimović... sono solo alcuni dei campioni che hanno fatto sognare l'immaginario collettivo del popolo bianconero.
    È grazie al lavoro di tecnici straordinari come Carniglia, Trapattoni, Lippi, Capello... la bacheca juventina può essere considerata giustamente tra le più ricche e prestigiose d'Europa. E dietro 100 anni di successi bianconeri c'è un marchio di fabbrica che non tradisce mai, quello della famiglia Agnelli, da sempre garanzia di qualità e continuità![11]
  • Indossare la maglia juventina significa portare un simbolo conosciuto nel mondo: si tratta di una maglia importante, che è un privilegio potere vestire per rappresentare sul campo tutti i tifosi. (Alex Sandro Lobo Silva)
  • Io alla Juve? Più facile che nevichi a Ferragosto a Salerno. (Eugenio Fascetti)
  • [Nel 2011] Io oggi passo per nemico dei bianconeri, ma 30 anni fa ero tifoso della Juventus. Per me quella bianconera è una formazione storica del campionato italiano. Il problema è che qualche volta con la Juve hanno lavorato dirigenti che hanno fatto fare brutte figure alla società. (Zdeněk Zeman)
  • Io so cosa rappresenta la Juventus in Italia, non c'è bisogno che lo dica anche oggi, ogni volta. In Italia o si è juventini o si è contro. Quindi noi siamo sempre soli contro tutti. Magari per loro è un fatto sporadico pensarlo, per noi è un fatto sistematico. È stato sempre così, sarà ancora così, finché la Juventus vince sarà sempre sola contro tutti. (Antonio Conte)
  • Juventus e FIAT sono esempi dell'eccellenza italiana nel mondo e, oltre alla popolarità, condividono alcuni valori fondamentali: l'importanza della squadra e delle persone, l'ambizione di puntare a risultati eccellenti, lo spirito competitivo e la coscienza che il successo non è mai permanente, ma va conquistato ogni giorno. (Sergio Marchionne)
  • Juventus uguale FIAT uguale potere. (Helenio Herrera)
  • L'amore del Sud per la Juventus scaturisce dal gioco dei contrasti: la Juventus del quinquennio ha caratterizzato l'evoluzione del calcio italiano e ha dominato per lungo tempo il campionato, ha dato esempio di rigorosa organizzazione, di equilibrio tecnico, di elevato spirito sportivo, proprio nel periodo più oscuro del calcio meridionale, allorché nel Sud il football era ancora in una fase pionieristica e confusa, e ancora non si intravedono i segni del suo sviluppo... Mancano nel Sud, nei confronti della Juventus, quelle venature di asperezza, di invidia, di risentimento che scaturiscono dalla rivalità. Genova si sentiva ferita... Milano e Bologna vedevano nella Juve un'antagonista... Nel Sud, no. Non c'erano motivi di contrasto, non esistevano ambizioni rivaleggianti. (Gino Palumbo)
  • L'anima juventina è un complesso modo di sentire, un impasto di sentimenti, di educazione, di bohemien, di allegria e di affetto, di fede alla nostra volontà di esistere e continuamente migliorare. (Enrico Canfari)
  • L'avversaria più forte e, insieme, una patente di grandezza. Se la affronti con possibilità di vittoria concrete – e io sono stato fortunato, mi è successo di prevalere più di una volta – vuol dire che il tuo valore è elevato. È automatico. (Roberto Mancini)
  • L'obiettivo della Juventus, a inizio stagione, è sempre quello di vincere [...]. La vera Juve è quella che vince i campionati [...]. L'avversario più pericoloso per noi è la Juventus: non è arroganza, lo penso veramente. (Patrice Evra)
  • La gente deve sapere che nella Juve non è facile. C’è una cultura del lavoro diversa rispetto all’estero. Io sono stato al Manchester: sembrava di essere in vacanza. Qui si lavora tanto, perché tutti gli scudetti non è che li abbiamo rubati: è il lavoro, fino alla fine. (Paul Pogba)
  • La gente o ama la Juve o l'odia. Non importa dove giochi, ha sempre dei tifosi che la sostengono. Gli stadi sono sempre pieni ovunque vada. È un club che cerca di creare un'atmosfera speciale e tutti hanno un ruolo da svolgere in ciò. (Hasan Salihamidžić)
  • La Juve è l'immagine di Torino nel mondo. (Piero Fassino)
  • La Juve è la Juve. Insieme all'Inter è l'avversario di sempre. Abbiamo avuto anche il Napoli alla fine degli anni Ottanta, poi un po' le romane, però alla fine la lotta si è sempre fatta soprattutto con la Juventus per quanto riguarda i campionati, e con l'Inter per la rivalità storica della città. Quindi, la Juve rimane sempre la Juve. Più si va avanti con la carriera e più speri di giocare questo tipo di partite. Sono queste le partite che danno qualcosina in più, non devi andare a cercare nel fondo del barile le emozioni, perché escono naturalmente.
    [...] È una società ambiziosa per tutto quello che ha vinto, per la storia, per il passato e credo anche per quello che potrà essere il futuro... (Paolo Maldini)
  • La Juve è l'unica squadra nazionale, esattamente come la FIAT è stata l'unica industria nazionale. (Mario Sconcerti)
  • La Juve è qualcosa di più di una squadra, non so di­re cosa, ma sono orgoglioso di farne parte. (Gaetano Scirea)
  • La Juve è sempre la Juve, ci sono squadre che hanno la vittoria nel DNA e la Juventus è tra queste. (Emilio Butragueño)
  • La Juventus è stata una delle ragioni della mia vita. Amo questa squadra, questa società e questi colori. (Roberto Bettega)
  • La Juve è storia, tradizione, è un pezzo del Paese, è un'immagine dell'Italia nel mondo. Ciò comporta una grande responsabilità, perché ogni giorno devi rispettare il nome che porti. Ma la Juve è di più: è un valore ideale e morale, è quello stile che deve tantissimo alla classe degli Agnelli. Molto del consenso intorno a noi è il risultato dei successi nazionali e mondiali, nei quali inserisco anche i giocatori dati alla nazionale. Dalla nascita sulla panchina di Corso Re Umberto, la Juve è stata al centro della vita sociale, civile e culturale del Novecento. È interclassista: aristocrazia sabauda e immigrati che negli anni '60 arrivavano a Torino. È bipartisan: i comunisti e i monarchici. (Vittorio Caissotti di Chiusano)
  • La Juve è una donna, un'amante che torna all'innamorato dopo l'adulterio di una sconfitta. (Jean Cau)
  • La Juve è una filosofia. Può piacere o non piacere ma è qualcosa di unico. Per me è stato un privilegio far parte della storia di quella società. Non è una società perfetta ma ha un dna vincente. Quando indossi quella maglia, ne senti il peso. (Gianluca Vialli)
  • La Juve è una scuola, ti aiuta a crescere e maturare. (Mauro Germán Camoranesi)
  • La Juve infatti è la città di Torino, è la famiglia Agnelli, è il genio italiano che impediva al capitalismo più ricco e potente di diventare arrogante e meschino, è il campione fuori dagli schemi, è la valorizzazione di tutto ciò che non è scontato, è la distrazione colta e di talento, è l'unità d'Italia, sono gli emigranti meridionali che solo il pallone rendeva aggraziati e ben fatti, goffi nella vita ma bellissimi in campo, uomini generosi che per conquistarsi il diritto di esserci carezzavano la palla e usavano i piedi come due mani di pianista. (Francesco Merlo)
  • [Rispondendo a chi chiedeva: «Ricordi d'Italia?»] La Juve, soprattutto. Addosso ho ancora i segni di Ciro Ferrara. Per un attaccante affrontare un'italiana resta il top, la vera prova del nove. Ferrara, Montero, Bokšić, Del Piero: dopo sapevi di aver giocato al massimo. (Ryan Giggs)
  • La Juve vince tutto e qualcuno non capisce perché. Vada a prendere un caffé insieme con Scirea o Cabrini e parli loro cinque minuti. Bastano per scoprire che sono uomini veri, cos'hanno dentro. Con questi campioni si vince, con i campioni del mondo, d'Europa, di tutto, che non si stancano di migliorare, che sono fuoriclasse e guadagnano meno di tanti altri loro colleghi inferiori come bravura, però restano dove sono perché vivono bene e trasmettono a chiunque questi valori. E la Juve vince. Capito? (Luigi Radice)
  • La Juventus ci ha portato via anche il medico: eppure nella provincia di Torino di dottori ce ne sono almeno novemila. (Ernesto Pellegrini)
  • La Juventus con poco fa molto. (Iker Casillas)
  • [Nel 1990] La Juventus è adorata dai tifosi che ne sono gelosi, la sorvegliano passo passo, ne conoscono tutti i pregi ma sono pronti a rimproverarle impietosamente i minimi difetti, la obbligano ad essere bella e sempre giovane malgrado gli ottant'anni e più, criticano appena delude ma cadono in ginocchio appena, dopo l'adulterio della sconfitta, ritorna verso di loro con la vittoria. Insomma la Juve è una donna, un'amante e una madre tutto assieme. È Venere che qualche volta ti mette le corna ed allo stesso tempo è la Madonna sempre vergine. Pagana e cattolica. (Jean Cau)
  • La Juventus è come l'Araba Fenice: sembra morta invece rinasce con tutta la sua forza. (Joseph Blatter)
  • La Juventus è il più grande pilastro dell'organizzazione calcistica italiana, la società che ha vinto il maggior numero di scudetti. I suoi giocatori hanno vinto tutto anche con la maglia della Nazionale italiana. La famiglia Agnelli si identifica da sempre con la Juventus. Andrea ha un grande ruolo ed una grande responsabilità, suo padre è stato presidente della Figc. (Franco Carraro)
  • La Juventus è l'unica donna della nostra vita che non c'ha mai tradito. (Giampiero Mughini)
  • La Juventus è la mia Nazionale. (Sergio Brio)
  • La Juventus è stata un esempio per il mio Man­chester United. Facevo vedere ai miei giocatori le videocas­sette della squadra di Lippi e dicevo: non guardate la tatti­ca o la tecnica, quella ce l'ab­biamo anche noi, voi dovete imparare ad avere quella vo­glia di vincere. (Alex Ferguson)
  • La Juventus è un avversario scomodo. È un mito del calcio europeo, è come il Real Madrid, ha storia e tradizione. (Jupp Heynckes)
  • La Juventus è un club abituato a vincere e la vittoria di un trofeo, anche se importante, viene subito archiviata. (Angelo Peruzzi)
  • La Juventus è un grande club che onora l'Italia calcistica da sempre, in tutto il mondo, quindi è un fiore all'occhiello del calcio italiano.[12] (Antonello Valentini[13])
  • La Juventus è un po' nel mio DNA, quindi la conosco bene. È come un drago a sette teste, gliene tagli una ma ne spunta sempre un'altra. Non molla mai, e la sua forza è nell'ambiente: il Piemonte è ancora un'isola felice, senza le tensioni di Milano e Roma, e i giocatori possono prepararsi al meglio (Giovanni Trapattoni).
  • La Juventus è una figlia di papà. Di papà Agnelli, di Edoardo e di tutta la generazione a venire. La Juve è stata la squadra di Charles, di Sivori, Platini, Baggio, Zidane. Il Torino invece è stato figlio della madre di tutte le sciagure: Superga. Andrei al di là della solita divisione convenzionale di una Juventus aristocratica e di un Torino popolare. Direi che la Juve è la squadra che si è tolta tutti gli sfizi, mentre il Toro spesso è stato costretto a scendere a patti con il destino. (Roberto Beccantini)
  • La Juventus è una macchina straordinaria che ogni giorno fa salire a bordo quindici milioni di suoi tifosi. (Mario Sconcerti)
  • La Juventus è una società di enorme prestigio, molto ben organizzata, una squadra forte nel passato e nel presente. (Johan Cruijff)
  • La Juventus era una squadra che non avevo mai amato e che probabilmente non amerò mai, [...]. La Juventus era un ambiente totalmente nuovo per me. Diverso. Non mi sono mai sentito a casa, mi sembrava di essere l'ingranaggio di una grande azienda. Per il sentimento, prego rivolgersi altrove. Sul lavoro tutto bene, fuori zero contatti. (Carlo Ancelotti)
  • La Juventus è una squadra fortissima nella testa oltre a una squadra tosta e fisica. Tutti i giocatori che indossano quella maglia lì diventano subito tosti (Luciano Spalletti)
  • La Juventus mi ha dato tutto. Qui ho acquistato la mia mentalità vincente, quella che ti fa dire che ogni partita è una battaglia. Ho imparato ad essere esigente con me stesso e come affrontare e superare le difficoltà. (Pavel Nedvěd)
  • La Juventus non deve temere nessuno, devono essere gli avversari a temerla. Lo impone il nome, il peso della maglia bianconera non ha eguali nel mondo. (Stefano Tacconi)
  • La Juventus non è soltanto una squadra di calcio, ma un modo di intendere la vita. (Italo Pietra)
  • La Juventus produce successo, quindi invidia. Ricordo di un professore di filosofia, juventino nel sangue. Quando la Juventus perdeva, il lunedì entrava in classe di pessimo umore e passava immediatamente alle interrogazioni. La vittima era sempre la stessa, tale Angelo Balzarini, noto sostenitore interista. Il mio povero compagno viene massacrato dalle domande impossibili e soltanto il suo sacrificio tradotto sul registro dall'immancabile «due» riusciva a far tornare la serenità nell'animo del professore. Angelo, poco prima dell'inizio del terzo trimestre, passò in un club juventino e fu promosso con ottimi voti. (Beppe Viola)
  • La Juventus rispecchia il mio modo di pensare e vivere, Nonostante giocassi in una delle squadre più forti del mondo, la caratteristica dominante era il low profile: non eccedere nell'entusiasmo, non esagerare, nel bene e nel male. (Gianluca Pessotto)
  • La Juventus vuole dire vittoria. Ecco il modo più semplice per spiegare la Juve, l'ho detto tante volte in Inghilterra quando mi chiedevano di raccontare il mio periodo italiano e io non avevo tanta voglia di parlare. È semplice, dicevo, alla Juventus si vince. (John Charles)
  • La mentalità vincente dei bianconeri è una delle altre cose immutabili e, in fondo, quello che noi romanisti gli abbiamo sempre invidiato. (Paulo Roberto Falcão)
  • La odio ma solo perché è stata la squadra che mi ha fatto impazzire di più in Italia. Non riuscivo quasi mai a batterla e questa cosa mi ha fatto impazzire. (Júlio César Soares Espíndola)
  • La società più società, la squadra più squadra. (Carlo Mazzone)
  • La squadra di club che più di ogni altra finora ha fornito il maggior numero di giocatori alla Nazionale italiana. Da Zoff a Buffon, da Scirea a Del Piero, i bianconeri hanno scritto tante pagine importanti di storia azzurra. Diversi commissari tecnici nel tempo hanno costruito la squadra su interi blocchi di juventini, al punto che la stampa in qualche occasione è arrivata ad utilizzare il termine Ital-Juve.[14] (Federazione Italiana Giuoco Calcio)
  • La sudditanza psicologica esiste. Sulla Juve occorre fare una valutazione generale: tutto quello che ha vinto nel calcio italiano non è proporzionale a quello che ha vinto all'estero. Ed è un qualcosa che fa riflettere… (Morgan De Sanctis)
  • [Sulla Juventus allenata da Marcello Lippi durante la seconda metà degli anni 1990] La voglia di lottare che aveva la nostra squadra era qualcosa di diverso e inimitabile. E arrivava immediatamente dopo aver vestito quella maglia: era come se infondesse coraggio, grinta e un unico desiderio: superare l'avversario. (Didier Deschamps)
  • Lasciando perdere le passioni, se la Juventus sta bene il calcio italiano sta bene. (Marino Bartoletti)
  • Lascio la sede [...] dopo aver respirato per l'ennesima volta l'atmosfera bianconera, piena del fragrante profumo del successo, che è il succo della filosofia del club e che, insieme con lo stile, è il distintivo che la Signora non si toglie mai. (Angelo Caroli)
  • Loro come noi, due gambe e undici giocatori in campo. Più di noi hanno solo le Fiat. (Vujadin Boškov)
  • Mi mancano le sfide con la Juventus. Mi sono sempre piaciute, non importa con che maglia la affronti quando giochi contro la Juventus ci sono sempre motivazioni speciali, giochi contro la storia, la tradizione, milioni di tifosi... (Ronaldo)
  • [Sulla Juventus della seconda metà degli anni 1990] Nella mia carriera non ho mai trovato un avversario così superiore a noi. Non ho mai visto una squadra così forte. (Louis van Gaal)
  • Molti club italiani portano il nome della loro città e sono legati a sentimenti di appartenenza locale, ma la Juventus spazia l'intera nazione. Gianni Agnelli disse: «Non avere il nome di una città ci ha portato grande popolarità. Ci ha resi nazionali». Poche istituzioni in una Italia sempre divisa in fazioni possono farsi lo stesso vanto. (Simon Kuper)
  • [Rispondendo a chi chiedeva nel 1999: «La Juve degli anni Novanta ha provato a imitarvi?»] No, no. Loro vincevano, e tanto, anche prima di noi. Diciamo che con l'avvento di Berlusconi siamo riusciti a portarci sugli alti livelli e ci siamo rimasti a lungo. La Juve è sempre stata un esempio per tutti. Le qualità che mantiene nel tempo sono la serietà e la continuità nei successi, altrimenti non avrebbe collezionato 25 scudetti nella sua lunga storia. (Franco Baresi)
  • Noi al Milan coniugavamo tre verbi: vincere, convincere, divertire. La Juventus ne coniuga uno: vincere. È una debolezza. Si dirà: ma in Italia continua a vincere. E io dirò: anche il Rosenborg vince sempre lo scudetto in Norvegia. Ma cosa conta è la Champions League e in Europa la Juventus fatica. (Arrigo Sacchi)
  • Non ci son stati aiuti o cose che si vuol far passare, la Juve era talmente più forte delle altre che vinceva gli scudetti indipendentemente da tutto. (Antonio Cassano)
  • Non sono solo un tifoso mi sento un suo amante. Con la Juve sono cresciuto, lì ho passato gli anni più belli della mia vita. Ho dato il meglio di me e a volte, con grande incoscienza, sono anche andato oltre. (Antonio Cabrini)
  • Orgoglio infinito, la Juventus è la mia patria. (Enrico Canfari)
  • Per me la Juventus rappresenta veramente la cultura di vincere tutte le partite. (Patrice Evra)
  • [Sulla Juventus allenata da Marcello Lippi durante la seconda metà degli anni 1990] Per me loro sono insieme al Milan d'Arrigo Sacchi dei primi anni 1990 e allo United che centrò il double nel 1993-94, la squadra che ha avuto su di me la maggior influenza di come credo il gioco deva essere giocato. (Gary Neville)
  • Personalmente sono molto riconoscente alla Juventus. Quando andai dal medico l'ultima volta, lui mi parlò a lungo dello scudetto appena conquistato e del futuro roseo che l'attendeva. Ricordò le prodezze di Galderisi, la sicurezza di Scirea, l'eleganza di Bettega, la sapienza di Furino, l'aggressività di Gentile, le gesta di Tardelli, la dolcezza di Paolo Rossi. Insomma mi vasectomizzò senza che me ne accorgessi. (Beppe Viola)
  • Qual è la prima cosa che ho percepito nello spogliatoio della Juventus? La mentalità del lavoro. Penso che è questa l'impressione che ho avuto. Qua si lavora tanto a 360 gradi, puntando sulla prestazione al massimo. Quindi è quella la mentalità che c'è in questo ambiente. (Hernanes)
  • Qualunque sia la situazione sociale, storica, il ruolo della Juventus non può cambiare. Ruolo perennemente vincente, ruolo glorioso. (Vladimiro Caminiti)
  • Quando abbiamo giocato per la prima volta la Champions League loro erano la squadra migliore, loro erano quelli che aspiravamo a essere. (Ryan Giggs)
  • Quando è arrivato quel ladro di Moggi ho smesso di tifare per la Juventus… non ho cambiato squadra perché non si può cambiare squadra. Quando lo abbiamo cacciato ho ricominciato a tifare per loro, però adesso hanno ripreso il potere... Moggi è sempre a Torino, Giraudo accompagna Andrea Agnelli a fare tutti… tutti i giri... mi hanno raccontato... Quindi insomma mi sono strarotto e non tifo più Juve. (Marco Travaglio)
  • Quando ero all'Inter e ci fischiavano un rigore dubbio nessuno diceva niente, quando ero alla Juve scoppiava sempre un casino. (Christian Vieri)
  • Quando indosso i colori bianconeri sento delle sensazioni positive, mi dà la carica e sento di voler sempre difendere questa squadra. (Carlos Tévez)
  • [Nel 2009] Quando la Juve era gestita da Moggi non mi è mai piaciuta, l'ho detto pubblica­mente e ho avuto ragione, pur­troppo. Un club di rango non meritava la B. Ora con i nuovi dirigenti, soprattutto con Blanc, c'è molta cordialità e amicizia. (Karl-Heinz Rummenigge)
  • Quando sei la Juve del secondo o terzo posto non te ne fai nulla. (David Trézéguet)
  • Quando si dice «il giocatore viene preso dalla Juventus» significa anche caricarlo di risponsabilità. Quando si dice «la maglia della Juventus è pesante» significa capire che dietro quella maglia c'è una storia fatta di un palmarès ricco di successi e, quindi, questo giocatore deve essere uno degli interpreti per arrivare ancora a riportare ad ulteriori successi. (Giuseppe Marotta)
  • Quando vinceva la Juve vinceva la storia. (Mario Soldati)
  • Questa è una cosa che mi ha sorpreso tanto quando sono arrivato qui: alla Juventus non c’è nessuno nello spogliatoio che si sente più importante, neppure chi è stato campione del mondo ed è una leggenda del calcio. Qui vai a mangiare con tutti, parli con tutti, fanno una vita normale. (Álvaro Morata)
  • Quello dei soldatini è un marchio che ha sempre avuto la Juve e forse è anche vero. Però bisogna vedere che connotazione si dà alla cosa. Sicuramente la Juve crede sia giusto fare così per ottenere il massimo, per altri può essere un fatto negativo. Io, per esempio, non ho voluto fare il soldatino e sono andato via.[15] (Fabrizio Miccoli)
  • Quello della Juventus è stato il primo grande mito fuori del campo politico, sociale, ecc. che il Nord abbia offerto, oltre che a sé stesso, anche al Mezzogiorno: un tipo di mito attinente ai giusti e al costume di una moderna società di massa, per cui il Mezzogiorno era solito guardare fino allora alle cronache e al cinema americano. (Giuseppe Galasso)
  • Qui alla Juve c'è un'unità di intenti difficile da spiegare. C'è e basta. La percepisci subito, al tuo arrivo. (Stefano Sturaro)
  • Qui bisogna lottare sempre e quando sembra che tut­to sia perduto, crederci ancora, la Juve non si arren­de mai. (Omar Sívori)
  • Se fossi venuto alla Juve quando dovevo, magari avrei avuto una vita privata più serena. (Diego Armando Maradona) [a Giampiero Boniperti]
  • Senza Agnelli non puo essere mai la Juve (Enrico Craveri)
  • Significa emozione, orgoglio, voglia di combattere, identificazione con una storia. La Juve si sceglie, non è la squadra del gonfalone, del municipio, della città. È un innamoramento che dura nel tempo. (Pierluigi Battista)
  • Sono diventato juventino il primo giorno che sono arrivato a Torino, quando mi sono reso conto quanto la Juventus fosse odiata dal resto delle tifoserie d'Italia. Il loro odio io l'ho trasformato in amore per la Juventus. Contro tutto e tutti. Quella maglia era una corazza... (Paolo Montero)
  • Sono un tifoso bianconero [perché] è il club che ha vinto di più nella storia del calcio italiano, un po' come il Bayern da noi, e ha sempre avuto campioni e allenatori di grandissimo livello. Per questo motivo da sempre sono un suo sostenitore. (Franz Beckenbauer)
  • [Sulla mostra Juventus. 110 anni a opera d'arte] Squadra anche fisica, la Juve lo è sempre stata. Non si sospettava che fosse anche metafisica. (Maurizio Crosetti)
  • Stare alla Juventus significa voler essere i numeri uno e non accontentarsi mai. (Claudio Ranieri)
  • [La Juventus rappresenta] un esempio di conduzione aziendale, una squadra e società con un Dna vincente. (Giuseppe Bruscolotti)
  • Un paio di anni fa sono quasi andato alla Juve. La gente mi aveva parlato di Torino e aveva detto questo e quest'altro e che Milano sarebbe più piacevole. Ho detto: io non vado per i dannati negozi; me ne vado perché si tratta della Juventus. (Roy Keane)
  • [Lo juventinismo] Una cosa che prende i tifosi, la squadra e la società e li rende un blocco unito contro tutto e tutti. E che si esprime nella voglia di vincere sempre, di essere i più forti sapendo di ricevere in cambio odio da ogni altro elemento esterno al mondo Juve. Un odio che nutre la fame di vittorie, e che rende i nostri successi ancora più belli. Prima di diventare un calciatore bianconero ero un semplice tifoso, all’interno dello spogliatoio ho capito meglio il senso della Juve. All’inizio non capivo le facce dei compagni quando si pareggiava, mi dicevo che in fondo avevamo fatto un punto. Poi ho capito che se giochi nella Juve, il pareggio equivale a una sconfitta. Conta unicamente il successo, esattamente come dice Boniperti. (Alessio Tacchinardi)
  • Uno dei club più ammirati e cari perché, senza alcun dubbio, la Juventus è sinonimo di grandezza, di tradizione, di successi e d'orgoglio. (Florentino Pérez)
  • Uno scudetto vinto da altre è sempre perso dalla Juventus: e proprio questo è il fascino del campionato. (Gianni Brera)
  • [Per me la Juve è] Zidane, Trezeguet, Nedved. Talento, classe, disciplina, senso di squadra. (Paul Pogba)

Andrea Agnelli

  • È celebre una frase dell'Avvocato in passato: «Forse uno dei fattori che ha aiutato la Juventus a diventare la squadra più tifata in Italia, è il fatto che al suo nome non avesse legato il nome di una città, permettendole automaticamente di non essere legata, e di raggiungere un gruppo che non deve sentirsi necessariamente legato ad un territorio». A me però piace ricordare l'opposto: che quando andiamo in Europa, quando si parla di Juventus, si parla di Juventus Turin, quindi si lega automaticamente quello che è il nome della squadra al nome della città. Quindi quello che per noi è importante è portare più in alto possibile il nome della nostra società che è comunque profondamente legato al nome della città. Poi da ultimo, quale che sia l'effetto, quale che sia la riconoscibilità, quando alla fine conquistiamo un trofeo, questo trofeo a Torino deve venire, quindi questo ci lega alla città.
  • Juventus è conosciuta come "la fidanzata d'Italia". È probabilmente la donna con cui ognuno vorrebbe stare.
  • Juventus e FIAT sono le due maggiori proprietà che abbiamo. [...] Juventus e FIAT sono i comuni denominatori della storia della [nostra] famiglia.
  • L'emozione Juventus è sempre rivolta al domani, la gioia più bella è quella che deve venire.

Gianni Agnelli

  • Buscetta ha detto di essere ossessivamente un tifoso della Juventus? Se lo incontrate ditegli che è la sola cosa di cui non potrà pentirsi.
  • È abitudine della Juventus dire e credere che quando le cose vanno bene il merito è dei giocatori, quando vanno meno bene la responsabilità è della società.
  • La Juve è per me l'amo­re di una vita intera, motivo di gioia e orgoglio, ma anche di delusione e frustrazione, comunque emozioni forti, come può dare una vera e infinita storia d'amore.
  • La Juventus rappresenta, per chi ama la Juventus, una passione, uno svago... e qualche cosa la domenica. Noi abbiamo cercato di dare a loro il migliore spettacolo possibile e anche molte soddisfazioni.
  • Nei momenti difficili, c'è sempre nel mio subconscio qualcosa a cui mi appello, e questo è il motivo per cui la Juventus ha vinto anche oggi.
  • Perché la Juventus, dopo già un secolo di storia, è diventata una leggenda. Una leggenda che è sorta in un liceo di Torino e che ha finito per conquistare nove, dieci milioni di tifosi in Italia e, certo, altrettanti all'estero con un nome, una maglia e dei colori conosciuti in tutto il mondo.
  • [Rispondendo a chi chiedeva: «Vinca la Juve o vinca il migliore?»] Sono fortunato, spesso le due cose coincidono.

Umberto Agnelli

  • È sempre un'emozione quando mi chiedono di parlare della Juventus.
    Perché significa non solo ripensare ai tanti successi sportivi, ma è ripercorrere un viaggio nella memoria, sul filo di tanti ricordi personali e della mia famiglia che si intrecciano da 75 anni con la storia di questa squadra di calcio.
    La società bianconera ha un modo particolare di leggere la storia: una storia di cambiamenti radicali e profondi, che investono la città in cui nasce e vive la Juventus, Torino, i suoi abitanti e milioni di tifosi in Italia e nel mondo, storia di costume e di abitudini. E poi di emozioni.
    Perché, la Juventus è stata, è e sarà sempre una squadra di calcio. Ed è un piacere immenso ricordare che tutto «il meglio» del calcio è passato dalla Juve, rivedere le tante partite «storiche» per rivivere, così, l'emozione di quegli attimi.
  • La Juventus è un modo di essere, di esprimersi e di emozionarsi, vivere insieme a tanti altri la stessa passione per il calcio, possibilmente per il bel calcio. Una passione che ha unito e unisce persone di città, condizione sociali, fedi politiche diversissime... Ieri in Italia, oggi in tutto il mondo.
  • La squadra ha seguito l'evoluzione del paese.

Giovanni Arpino

  • Cara Signora, mi tolgo il cappello | il suo nome è una stella nella curva del cielo | il suo nome rimbomba della terra alla luna. | Mi vesto a festa, lancio i coriandoli | il suo nome è un nome | che si legge anche Torino. | Il suo nome è una montagna | di tanti scudetti, | agli altri la manfrina, una lacrima, un peto. | Il suo nome è il migliore, il suo nome è il più forte. | Tu dici: sono gob. E gli altri: sono morto. | Il suo nome si allunga, | si contorce in un lamento | ma resta l'idea in tutte le genti. | Si restringe, si allunga, fa eco rotondo | che perda che vinca tra i primi del mondo. | Juventus, gridano, | o Goba o Madama, | sei forte, sei cattiva, fai girare le scatole. | Ma un'altra non c'è | e nessuno è stanco | di soffrire e cantare il tuo nero e il tuo bianco.
  • JUVE, JUVE La Vecchia Signora, la Madama, la Signora Omicidi, Juve primo amore, la Fidanzata d'Italia, l'ambasciatrice d'Italia, il miglior «sponsor» per Torino e l'entità piemontese: sono soltanto i più noti nomignoli e definizioni che hanno etichettato il Football Club Juventus, una realtà sportiva, sociale e umana di ormai quasi centenaria storia, una «identità» di stile e di opere che non trova riscontri nella Penisola.
  • La Juventus è universale, il Torino è un dialetto. La Madama è un «esperanto» anche calcistico, il Toro è gergo.
  • Mille società sportive, piccole e grandi, si cancellano a vicenda perché il loro modo di essere era dilettantesco fin dalle origini, viveva d'emotività, di risultati, di traguardi miracolosamente raggiunti, di sfide occasionali. La Juventus: mai. Gioca nel tempo. Il suo «valore» non è in un titolo in più o in meno, ma nella durata.
  • Quando dici Juventus sei conosciuto da Helsinki a Melbourne, dal Canada al Pakistan. Ed è questa 'identità' che diventa biglietto da visita internazio­nale...
  • Si scrive Juventus si pronuncia scudetto. «Vincere sempre, e con classe» è l'imperativo categorico della Signora. Nata come seleção della borghesia torinese, via via è assurta a modello: una riserva dov'è vietato illudersi, dove giocare fa rima con lavorare, dove la vocazione ha il sigillo della professione. È un carattere di ferro la fidanzata d'Italia. Dentro lo stile, c'è lo stiletto.

Giampiero Boniperti

  • C'è un'eleganza che non è deliberata, ma che si acquisisce o s'interpreta una volta che viene indossata quella meravigliosa divisa [bianconera].
  • [Sul «pragmatismo» della Juventus] La Juve degli Agnelli e della FIAT: di qui il concetto di fabrica, di produzione, assemblare e vincere l'utile preposto al dilettevole. Un marchio che, credo, ho contribuito a imporre.
  • La Juve è una fede che continua a essermi appiccicata addosso. Sono da compatire quelli che tifano per altri colori, perché hanno scelto di soffrire. Sembrava una battuta, invece lo pensavo e lo penso tutt'ora.
  • La Juve, il sogno della mia vita. La sognavo davvero. Perché io, che portavo all'occhiello il distintivo bianconero, avevo in quegli anni un solo desiderio: giocare una partita di serie A con la maglia bianconera.
    Me ne sarebbe bastata una, ero sicuro, per essere felice per sempre. È andata meglio: in campionato ne ho giocate 444.
    Ho fatto la mia parte senza sacrifici.
    Perché ho dato quello che avevo dentro. Sono un uomo felice.
  • La Juve non è soltanto la squadra del mio cuore. È il mio cuore.
  • [Alla domanda: «Perché la Juve è così antipatica»] Lo è adesso, lo era quando la dirigevo io, lo sarà in futuro. L'envidia rappresenta una medaglia al valore. E comunque se mezza Italia tifa Juve, ci andrei piano con le etichette. Di sicuro, è una società che divide. O con lei o contro di lei. La sua forza, il suo fascino.

Gianluigi Buffon

  • È l'alibi migliore per chi non vince; dire che la Juve è davanti perché si comporta in maniera scorretta è una giustificazione da dare ai tifosi. La Juve è come il maggiordomo: sempre colpevole.
  • Possono cambiare gli uomini, possono cambiare i dirigenti, però quello che ha di forte questa società sono i giocatori cui è stata tramandata una voglia di vincere, di primeggiare, che non è pari in nessuna altra squadra.
  • Una vita di successo, lotta ed impegno. È una famiglia in cui sono cresciuto e ha aiutato gli altri a crescere. È una sorta di vita scelta, un modo di vita.

Fabio Capello

  • [Nel 2004] Allenare la Juve dovrebbe essere il sogno di una vita, ma non lo è della mia.
  • Ci sono squadre dove tu vai e respiri la mentalità vincente. La Juventus ha questa mentalità.
  • La Juve è la Juve, deve stare sempre in alto.

Corrado Corradini

  • Juventus, Juventus, | la squadra dei grandi sei tu | che non tramonta più.
  • La gioventù, di cui portiamo il nome, | ci pulsa appien nei muscoli e nel cuor | sappiam goder ma pur sappiamo come | si debba oprar sui campi dell'onor.
  • Miei cari amici difendiam con gioia | i colori nostri e il gioco del foot-ball. | I rammolliti fiacchi per la noia | ne dican pur tossendo tutto il mal.

Alessandro Del Piero

  • Chi conosce la Juventus, sa che dopo che si è vinto, bisogna rivincere. E rivincere ancora.
  • [In occasione del ritorno in serie A nel 2007] Oggi è il momento di ringraziare il nostro pubblico, i nostri tifosi, la gente della Juve. È il momento di ringraziare i ragazzi, i giovani, tutti quelli che non hanno mai smesso di credere nello sport e di credere in noi. Grazie a chi ha corso e non si è mai fermato, anche nei momenti più incerti e di fronte alle sfide più difficili. Ce l'abbiamo fatta. Tutti insieme. E allora grazie, per averci creduto e per non averci lasciati soli. Grazie per aver ricordato, in ogni momento, Alessio e Riccardo, che sentiamo con noi anche oggi. Oggi si chiude questa stagione e siamo pronti per ricominciare. Perché noi siamo, e saremo sempre, la Juve. Grazie a tutti.
  • La Juve è casa mia. Così come lo è Torino, tutt'e due parti di un processo graduale e inesorabile che mi ha portato a sentirmi figlio di entrambe. Il legame con la Juve però è antecedente a quello con la mia città, e sconfina in quel territorio mitico dell'infanzia, di poster e sogni di gloria che cullavo, da bambino perennemente attaccato al pallone qual ero. Con questa squadra ho vinto tutto, assaporando la sensazione di tornare a Torino con la coppa più ambita in mano, e ho perso tutto, magari all'ultimo minuto, all'ultimo rigore, con in bocca l'amaro di aver lavorato, lottato, sudato per un anno intero per niente..Momenti di gioia incredibile, in cui ti senti sul tetto del mondo, ma anche momenti di scoraggiamento, di delusioni bruciate, di incredulità.
  • La Juve è dentro la sua storia, che è fatta di vittorie e di mentalità vincente: questa è la sua forza. È una squadra che vince perché ha imparato a soffrire quando non vinceva.
  • Sono come la Juve: non pongo limiti nemmeno a me stesso.
  • Sono orgoglioso di essere juventino, di essere una «bandiera», come mi definite spesso, ma in realtà io sono solo una piccola parte di una grande bandiera bianconera, che cresce col passare degli anni e se ognuno di voi guarda con attenzione ci trova scritto anche il proprio nome...
  • Un cavaliere non lascia mai una Signora.

Marcello Lippi

  • Giocare nella Juventus si­gnifica non accontentarsi mai. Vinto lo scudetto? Bene, c'è la Champions. Vinta la Champions? Bene, c'è l'Intercontinentale. Vinta l'Intercontinentale? Bene, c'è da rivincere lo scudetto. C'è sempre poco tempo per festeggiare.
  • La forza della Juventus è che quando vinci una partita, per quanto importante, per quanto bella, per quanto spettacolare, il giorno dopo viene cancellata e si pensa sempre a quella successiva. All'inizio è frustrante, ma poi capisci che è il segreto del successo.
  • La Nazionale e la Juventus sono state due grandi storie d'amore nella mia vita di allenatore.

Michel Platini

  • Con la maglia bianconera ho vissuto i momenti più belli della mia carriera: due scudetti, una Coppa dei Campioni (in una serata tristissima), una Coppa delle Coppe, una Supercoppa Europea e una Coppa Intercontinentale in cinque stagioni. Sono successi che un calciatore può raggiungere solo se gioca in una grandissima squadra. Ma non è soltanto per i trofei conquistati che sono orgoglioso di aver coronato la mia carriera giocando nella Juventus: è anche la consapevolezza di appartenere, per tutta la vita, ad uno dei pochi miti dello sport.
    Per me Juventus vuoI dire storia del calcio. Una storia fatta da squadre indimenticabili e da giocatori che con il loro agonismo e la loro genialità hanno scritto alcune delle pagine più belle ed importanti nel libro del calcio mondiale. Juventus vuoi dire cultura e stile che distinguono i dirigenti, gli allenatori ed i giocatori juventini. Infine Juventus vuoi dire passione e amore: la passione che unisce i milioni di tifosi in tutta Italia, in tutto il mondo; l'amore per la maglia bianconera che esplode nei momenti di trionfo e non diminuisce in periodi meno felici.
  • Ho cominciato a giocare nella squadra più forte della Lorena, continuato nella squadra più forte di Francia, e finito nella più forte del mondo.
  • Se continuo a ricevere premi e se sono entrato nella Hall of Fame del calcio italiano lo devo a una società che mi ha acquistato e mi ha aiutato a diventare un calciatore vincente. La Juve mi ha insegnato tanto e io sono rimasto molto affezionato a questa società e alla squadra di quei fantastici anni.

Andrea Pirlo

  • [Sugli ambienti di lavoro nella Juventus e nel Milan] Come ambienti più o meno sono simili, due città [Torino e Milano] che ti lasciano vivere tranquillo, senza troppe pressioni. I metodi di allenamento sono diversi perché in base ad ogni allenatore le cose cambiano. Il resto più o meno è lo stesso, sono due grandi società con le stesse ambizioni, la stessa voglia di vincere, quindi siano le, penso, le due più grandi società italiane più conosciute anche in giro per il mondo. Quindi non ci sono tante cose diverse.
  • La Juve di Lippi e quella di Capello? Erano squadre fortissime, abituate a vincere con giocatori straordinari ed era la squadra da battere in Italia.
  • Mi trovo molto bene [con la maglia della Juventus]. Indossare una maglia che rappresenta anni di successi e tradizione mi regala un senso di orgoglio, dopo aver indossato per tanti anni un'altra maglia come quella del Milan, similmente ricca di successi e tradizione. Sono molto soddisfatto e contento.

Giuseppe Prisco

  • Certe volte la gente per strada mi chiede di non parlare solo contro il Milan, ma anche contro la Juventus. E rispondo: «Ben volentieri, ma quando c'è l'occasione. Non posso dire 'porca Juventus': sarebbe una cretinata inutile».
  • Se stringo la mano a un milanista mi lavo le mani, se stringo la mano a uno juventino mi conto le dita.
  • La Juventus è come una malattia che uno si trascina dall'infanzia. Alla lunga ci si rassegna.
  • [Sul "caso Iuliano-Ronaldo" in Juventus-Inter 1-0 del 26 aprile 1998] Il rigore dello juventino su Ronie? Non è furto. Quando c'è la Juve è sempre ricettazione. Gli juventini a volte confessano i furti ma mai la refurtiva.

Arrigo Sacchi

  • La Juve, a tutti i livelli, è un esempio di squadra che moltiplica le qualità dei singoli.
  • La Juventus è la squadra di adulti. Non sei mai sicuro di vincere contro di loro finché non muoiono.
  • La volontà, il dare tutto, la generosità e la serietà della Juve dovrebbero essere un esempio per tutti i club. La cultura della vittoria fa parte da sempre del DNA dei bianconeri: si trasmette ai giocatori facendone dei protagonisti. La storia di questo club, a parte qualche piccola pausa, è sempre stata caratterizzata da una sete di vittorie senza pari. Forse non sempre la Juventus ha convinto, forse non sempre è stata bellissima, ma sicuramente è sempre stato un avversario con una determinazione feroce, uno straordinario orgoglio e un grande senso pratico.

Beppe Severgnini

  • Io amo l'Inter e apprezzo la Juve, a modo mio. Credo che «le due squadre siano necessarie alla reciproca fama», come ha scritto Gianni Riotta (interista). Per questo non ho mai tifato contro i bianconeri. Io voglio che la Juve esista e continui a sorprendermi. Mi piace vedere come ogni stagione riesca a pasticciare una maglia che non è mai stata entusiasmante.
  • La rivale è, e sarà sempre, la Juventus. L'intera iconografia bianconera è una delicata provocazione. C'è un understatement tutto piemontese, nella scelta dei simboli. Noi abbiamo un drago; loro una zebretta. L'Inter è la Beneamata (tutti ci vogliono bene), la Juve la Fidanzata d'Italia (in sostanza, non se la sposa mai nessuno). E guardate i colori! L'Inter è mare in tempesta e cielo di notte. La Juventus è dama, strisce pedonali e primi telegiornali. Vederla vincere in queste condizioni è doloroso.
  • La Juventus, solida e rassicurante come un labrador, certamente vincerà ancora. L'Inter, matta come una gatta, vincerà ancora – probabilmente. La differenza è negli avverbi. Come dire: la Juve è un investimento, l'Inter una forma di gioco d'azzardo – l'unica che pratico, da trentasette anni.
  • Non posso negarne l'esistenza ma, dal punto di vista ontologico, la dicotomia è una sola: Inter-Juve. L'Inter (come i gatti e Londra) è fascinosa e imprevedibile. La Juventus (come i cani e Parigi) è solida e rassicurante. Il resto è contorno. Ho scritto dicotomia, ma Inter-Juve è di più. È una contrapposizione come Hegel e Kant, Coppi e Bartali, Fellini e Visconti, Usa e Urss, Apple e Microsoft, Beatles e Rolling Stones, yin e yang, moto Bmw e moto giapponesi. Non si tratta di stabilire chi è meglio e chi è peggio (anche se io un sospetto ce l'avrei). Inter e Juve sono pianeti distanti, che entrano in contatto solo in occasione di una partita, di un'amicizia o di un matrimonio. Allora, qualcosa succede. Gli interisti sono romantici, con una punta di decadenza. Gli juventini, neoclassici. Noi siamo idealisti, loro positivisti. Gli interisti sono una nazione dolente (tre scudetti in trent'anni e un Helsingborgs quando non te l'aspetti); gli juventini credono nelle magnifiche sorti e progressive (e spesso vengono accontentati).

Sandro Veronesi

  • [A Claudio Ranieri e Jean-Claude Blanc nel 2008] Non preoccupatevi di dare una nuova immagine della Juventus, recuperate piuttosto quella che ha sempre avuto: la storia dice che è quella giusta. Si può essere gentiluomini anche immersi nell'odio sportivo di mezza Italia, come hanno ben dimostrato Boniperti o l'avvocato Agnelli, e le Fiat le hanno sempre comprate anche i tifosi dell'Inter o della Fiorentina. Nulla viene a mancare, nell'integrità di un galantuomo, se i tifosi avversari ti fischiano e ti insultano. Anzi, questo è diventato nel tempo l'alimento principe della dieta bianconera: l'odio degli avversari, il livore, il rancore, gli insulti.
  • [Nel 2008 in occasione al ritorno della Juventus in Champions League] Per un vecchio tifoso bianconero come me, in effetti, veder partire una stagione senza la Juve in serie A, o senza la Juve tra le favorite, o senza la Juve nelle coppe europee, com'è successo negli ultimi due anni, è stato come ritrovarsi in un posto veramente lontano, straniero, assurdo: in Alaska, in Patagonia. Sì, si può dire che a questo punto noi tifosi juventini siamo tornati a casa. Insieme a noi sono tornati a casa i nostri fuoriclasse, Del Piero, Nedved, Buffon, Camoranesi, Trezeguet, Chiellini, [Cristiano] Zanetti, che non hanno abbandonato la barca in difficoltà ma sono rimasti a soffrire e hanno puntato la carriera su questo ritorno. E un simile binomio tifosi-campioni, questo grumo di passione e di forza, di amore e di classe, di quantità e di qualità, rappresenta effettivamente la Juventus – la sua storia, la sua tradizione. Dunque, quando si parla di ritorno a casa si parla di una cosa vera, reale: perché la casa della Juventus è la battaglia per la vittoria.
  • Quasi cinquant'anni dopo mi ritrovo a festeggiare questo ennesimo scudetto [2012/13] con la stessa gioia del primo (1967), e come sempre il passato riaffiora tutto insieme nello stesso momento, e si mescola al presente, ricreando il formidabile tutt'uno che è la patria che mi sono scelto: la zebra che corre nella savana mentre Haller mi prende in collo in Versilia e Vidal fa il cuore con le mani; le punizioni di Pirlo che coincidono con quelle di Platini, di Baggio e di Del Piero; Pogba che danza, Cabrini che si sgancia, Furino che copre; Bettega che incorna, Vialli che ritorna; Marchisio e Zidane che si passano la palla, Ibra che si fa rimbalzare addosso i difensori; Nedved che cambia passo, l'Avvocato che sorride, Barzagli che anticipa, Tardelli che contrasta, Montero che picchia, Scirea che si sgancia, Buffon che esce, Zoff che vola, Vucinic che fa l'assist, Inzaghi che la mette dentro, Rossi che la mette dentro, Vieri che la mette dentro, Trezeguet che la mette dentro; Lippi che alza le braccia; Conte che sventola la bandierina del corner...
  • [A Claudio Ranieri e Jean-Claude Blanc nel 2008] Rendetevi conto, voi che avete preso in mano la società nel momento peggiore della sua storia, che la Juve non è stata odiata per più di un secolo a causa dell'antipatia dei suoi dirigenti o giocatori; che non è mai stata una questione personale; che la Juve è stata semplicemente un incubo infinito per qualunque avversario, perché vinceva, o lottava fino all'ultimo per vincere, ogni anno, e questo deve tornare a essere.

Arturo Vidal

  • La passione dei tifosi [del club] è incredibile. Vestire la maglia [della] Juventus è la cosa più bella che mi sia mai capitata e quando entri al campo di gioco capisci quale sia la posta in gioco e quante siano le aspettative nei tuoi confronti.
  • La paura non è un sentimento che puoi avere quando giochi con la maglia della Juventus.
  • Quando si è in un club come la Juve si deve sempre competere per vincere.

Zinédine Zidane

  • [Nella conferenza stampa in cui ha annunziato il suo ritiro dalla attività calcistica] Ho giocato in due dei più grandi club del mondo. Ce ne sono altri, ma è difficile che eguagliano il palmarès della Juve o del Real Madrid.
  • La mentalità vincente l'ho imparata alla Juve. Soltanto lì ho capito che vincere era un obbligo, fare parte di uno dei più grandi club del mondo ti pone l'imperativo del risultato. Quando perdevamo, era un dramma. Il calcio è semplice: quando lo si pratica ad alto livello, ogni tre giorni c'è una nuova partita. E questo ti fa scendere in fretta con i piedi per terra dopo una vittoria. E quando perdi, sei obbligato a lavorare più duramente.
  • Quando sei della Juve lo sei per sempre.

Striscioni

  • 109 anni di trionfi e gioia, 1 anno di umiltà che vi renderà immortali. Grazie a tutti![16]
  • C'è una stella in cielo che indica il cammino, forza Juve, vincere è il tuo destino.[17]
  • La vostra tenacia e la nostra fedeltà sono 109 anni di storia che mai nessuno retrocederà.[18]

Note

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Voci correlate

Altri progetti

  1. Da Robe di Luca, Calcio 2000, n. 11 [24], novembre 1999, p. 56.
  2. Giornalista italiano.
  3. Citato in L'allarme del Viminale: "Ultras Juve? Rafforzeremo i controlli. Segnali preoccupanti che vanno colti", panorama.it, 4 ottobre 2012.
  4. Portavoce dell'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, nel 2012.
  5. Dopo un rigore concesso ad Alessandro Del Piero la domenica precedente, durante la partita Juventus-Genoa 3-2 (14 febbraio 2010).
  6. Da Juventus e Torino; citato in Torino 1961. Ritratto della città e della regione, a cura di Ernesto Caballo, ed. Piemonte Artistico Culturale, Torino, 1961, p. 705.
  7. In riferimento alla frase di Giampiero Boniperti: «Vincere non è importante: è la sola cosa che conti.»
  8. Coro intonato dalla tifoseria del Notts County Football Club, società britannica gemellata con la Juventus, quando la squadra offre un prova di rilievo.
  9. Citato in Ecco perché pesa la maglia della Juve, Tuttosport, 23 gennaio 2016, p. 6.
  10. Giornalista sportivo italiano.
  11. Dal documentario Grande Storia della Juventus, Rai Trade, Corriere della sera e La Gazzetta dello Sport, 2007, EAN 8032807021621
  12. Da un'intervista per Sky Sport 24; trascritta in Valentini (dg Figc): "29 o 31? Complimenti alla Juve, fiore all'occhiello del calcio italiano, ma le regole e le sentenze vanno rispettate. Pirlo lascia la Nazionale nel 2014? Effetto malinconico, pronti ad accoglierlo nell'ambiente azzurro", Tuttojuve.com, 6 maggio 2013.
  13. Direttore generale della F.I.G.C.
  14. Dal video Alfabeto Azzurro: lettera J (min. 0:34), Youtube.com, 14 luglio 2014.
  15. In riferimento alle dichiarazioni di Antonio Cassano che aveva definito come «soldatini» i giocatori della Juventus.
  16. Messaggio della Curva Nord pubblicato allo Stadio Olimpico di Torino il 12 maggio 2007 prima della gara Juventus FC 3-1 Bologna FC 1909.
  17. Striscione esposto dalla Curva Scirea (settore occupato da alcune frange della tifoseria organizzata della Juventus) durante la partita Juventus-Piacenza del 26 gennaio 2003, due giorni dopo la scomparsa dello storico presidente Gianni Agnelli.
  18. Messaggio della Curva Scirea, pubblicato allo Stadio Olimpico di Torino durante i festeggiamenti del 109° anniversario di fondazione istituzionale della società torinese il 1° novembre 2006 prima della gara Juventus 2-0 Brescia Calcio.