Divorzio all'italiana: differenze tra le versioni

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==Frasi==
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*Le serenate del Sud... le calde, dolci, snervanti notti di Sicilia... durante tutto il tempo che ne ero stato lontano, il ricordo di quelle notti, o meglio di una notte, aveva popolato le mie ore di rimpianti di nostalgia. ('''Ferdinando''') {{NDR|voce fuoricampo}}
*Le serenate del Sud... le calde, dolci, snervanti notti di Sicilia... durante tutto il tempo che ne ero stato lontano, il ricordo di quelle notti, o meglio di una notte, aveva popolato le mie ore di rimpianti di nostalgia. ('''Ferdinando''') {{NDR|voce fuoricampo}}
*Ma eccoli già ritornati al loro argomento preferito: le donne. Era un discorso inesauribile. Nell'accesa fantasia dei miei concittadini le donne si tingevano dei colori del mito. Le favolose, invisibili donne di Agramonte che celavano la loro bellezza e il loro ardore dietro le grate... pardon... dietro le stecche di vereconde persiane. ('''Ferdinando''') {{NDR|voce fuoricampo}}
*Ma alle spregiudicate trombe proletarie rispondevano altrettanto sonore le campane di San Firmino. ('''Ferdinando''') {{NDR|voce fuoricampo}}
*E perciò, miei cari fedeli e amati concittadini, io vi esorto a dare il vostro suffragio ad un partito che sia popolare, e cioè democratico e quindi rispettoso della nostra fede cristiana: un partito, per concludere, che sia [[Democrazia Cristiana|democratico e cristiano]]. ('''Parroco''')
*E perciò, miei cari fedeli e amati concittadini, io vi esorto a dare il vostro suffragio ad un partito che sia popolare, e cioè democratico e quindi rispettoso della nostra fede cristiana: un partito, per concludere, che sia [[Democrazia Cristiana|democratico e cristiano]]. ('''Parroco''')
*Mi spiego Fefé, è come un'intima insoddisfazione che tengo dentro. Per esempio tu sai quanto mi piace l'[[uva]], ah? Be', a me l'uva mi piace più quando non ci sta che quando ci sta. Quando ci sta l'uva, Fefé, io tengo voglia di pere. Mi spiego? [...] Per me non è tanto importante l'uva in se stessa, quanto la voglia che ho d'uva, un po' come quella poesia che mi piace tanto, Fefé, dove dice che il sabato è meglio assai della domenica.<ref>Riferimento a ''Il sabato del villaggio'' di [[Giacomo Leopardi]].</ref> ('''Rosalia''')
*Mi spiego Fefé, è come un'intima insoddisfazione che tengo dentro. Per esempio tu sai quanto mi piace l'[[uva]], ah? Be', a me l'uva mi piace più quando non ci sta che quando ci sta. Quando ci sta l'uva, Fefé, io tengo voglia di pere. Mi spiego? [...] Per me non è tanto importante l'uva in se stessa, quanto la voglia che ho d'uva, un po' come quella poesia che mi piace tanto, Fefé, dove dice che il sabato è meglio assai della domenica.<ref>Riferimento a ''Il sabato del villaggio'' di [[Giacomo Leopardi]].</ref> ('''Rosalia''')
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==Dialoghi==
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*{{NDR|I due sono nel letto, Rosalia posa un libro che stava sfogliando, Ferdinando dorme}}<br />'''Rosalia''': Fefé... {{NDR|Ferdinando si sveglia}} sai a che pensavo? Mi chiedevo: ma noi chissà perché viviamo?<br />'''Ferdinando''' {{NDR|annoiato}}: Ah... {{NDR|sbuffa}}<br />'''Rosalia''': Ma tu mai ci hai pensato qual è lo scopo vero della nostra vita, ah?<br />'''Ferdinando''' {{NDR|scocciato}}: Eh, no... qual è?<br />'''Rosalia''': È amare! È amare! Noi viviamo per amare! Se non si ''amerebbe'' noi...<br />'''Ferdinando''': Amasse. Se non si amasse...<br />'''Rosalia''': Sì, noi appassi... come tanti fiori in autunno noi appassiti... noi ''appassiressimo'', Fefé, ecco.<br />'''Rosalia''': Che caldo schifoso! {{NDR|alzandosi}}

*'''Politico del PCI''': [...] perché è ormai storicamente accertato che anche qui da voi, nel vostro bel sud che io ho il piacere di visitare per la prima volta, è giunto alfine il momento di affrontare il secolare problema dell'emancipazione della donna, così come esso è stato affrontato e risolto, per esempio, dai nostri confratelli cinesi. Pertanto, io vi invito a esprimere il vostro democratico parere sul fatto, cioè a dire quale giudizio sereno e obiettivo merita la signora Cefalù.<br/>'''Gli uomini del paese''': Buttana! Buttanaaa!
*'''Politico del PCI''': [...] perché è ormai storicamente accertato che anche qui da voi, nel vostro bel sud che io ho il piacere di visitare per la prima volta, è giunto alfine il momento di affrontare il secolare problema dell'emancipazione della donna, così come esso è stato affrontato e risolto, per esempio, dai nostri confratelli cinesi. Pertanto, io vi invito a esprimere il vostro democratico parere sul fatto, cioè a dire quale giudizio sereno e obiettivo merita la signora Cefalù.<br/>'''Gli uomini del paese''': Buttana! Buttanaaa!



Versione delle 15:49, 4 apr 2016

Divorzio all'italiana

Descrizione di questa immagine nella legenda seguente.

Marcello Mastroianni in una scena del film

Titolo originale

Divorzio all'italiana

Lingua originale italiano
Paese Italia
Anno 1961
Genere Drammatico, commedia
Regia Pietro Germi
Sceneggiatura Ennio De Concini, Pietro Germi, Alfredo Giannetti
Produttore Franco Cristaldi
Interpreti e personaggi
Note

Divorzio all'italiana, film italiano del 1961 di Pietro Germi con Marcello Mastroianni, Stefania Sandrelli e Lando Buzzanca.

Frasi

Citazioni in ordine temporale.

  • Le serenate del Sud... le calde, dolci, snervanti notti di Sicilia... durante tutto il tempo che ne ero stato lontano, il ricordo di quelle notti, o meglio di una notte, aveva popolato le mie ore di rimpianti di nostalgia. (Ferdinando) [voce fuoricampo]
  • Ma eccoli già ritornati al loro argomento preferito: le donne. Era un discorso inesauribile. Nell'accesa fantasia dei miei concittadini le donne si tingevano dei colori del mito. Le favolose, invisibili donne di Agramonte che celavano la loro bellezza e il loro ardore dietro le grate... pardon... dietro le stecche di vereconde persiane. (Ferdinando) [voce fuoricampo]
  • Ma alle spregiudicate trombe proletarie rispondevano altrettanto sonore le campane di San Firmino. (Ferdinando) [voce fuoricampo]
  • E perciò, miei cari fedeli e amati concittadini, io vi esorto a dare il vostro suffragio ad un partito che sia popolare, e cioè democratico e quindi rispettoso della nostra fede cristiana: un partito, per concludere, che sia democratico e cristiano. (Parroco)
  • Mi spiego Fefé, è come un'intima insoddisfazione che tengo dentro. Per esempio tu sai quanto mi piace l'uva, ah? Be', a me l'uva mi piace più quando non ci sta che quando ci sta. Quando ci sta l'uva, Fefé, io tengo voglia di pere. Mi spiego? [...] Per me non è tanto importante l'uva in se stessa, quanto la voglia che ho d'uva, un po' come quella poesia che mi piace tanto, Fefé, dove dice che il sabato è meglio assai della domenica.[1] (Rosalia)
  • Anima mia santa, percorsa, umiliata, visitata... il sorriso di quella orribile megera quando si presentò da suo padre a dire "illibata"... "illibata". Povera Angela mia, un fiore, un giglio delicato sei. (Ferdinando) [voce fuoricampo]
  • Signori della corte. "Bocca baciata non perde ventura."[2] Ma io vi dico, parafrasando un testo ben più alto e ben più sacro: "Chi guarda una donna con desiderio, ha già commesso peccato nel cuor suo."[3] Perciò, mentre il treno trasportava Mariannina Terranova verso la sua tragica meta, mentre la trasportava inarrestabile come inarrestabile era il fato che la spingeva, lei, piccola e povera creatura del sud, avvolta nell'antico scialle scuro, simbolo del pudore delle nostre donne, le mani congiunte a torturarsi in grembo, quel grembo da Dio condannato... sacra condanna, ai beati tormenti della maternità, mentre il treno correva, così, come un incubo incessante, dove risuonava il mistico fragore delle ruote e degli stantuffi, e alle orecchie deliranti della povera Mariannina Terranova, [imitando un treno] disonorata, disonorata, disonorata, disonorata, disonorata, disonorata, disonorata... Ma l'onore, signori miei, l'onore, che cos'è l'onore? Terremo ancora per valida la definizione che di esso dà il Tommaseo, nel suo monumentale dizionario della lingua italiana, quando lo definisce come "il complesso degli attributi morali e civici che rendono un uomo rispettabile e rispettato nell'ambito della società in cui vive", o lo butteremo noi tra il ciarpame delle cose vecchi, inutili, sorpassate? [mostrando poi le lettere anonime ricevute da Mariannina] Lettere, lettere vergate da anonime ma simboliche mani, lettere illeggibili, che offenderebbero l'attività di quest'aula, tacitiane tal'altre come questa, in una sola parola compendio la sorte dell'infelice Mariannina: "cornuta!" O come questa, che addirittura affida alla icasticità di un'immagine l'espressione del pensiero. [mostrando il disegno di una mano che fa il gesto delle corna] (Avvocato De Marzi) [arringa]
  • Preceduto da un gran rumore di scandalo, da echi di polemiche, proteste, anatemi ed osanna, era giunto in paese un film sensazionale. (Ferdinando Cefalù) [su La dolce vita]
  • Intanto in città quella piccola macchia d'olio cominciava ad allargarsi: se ne dicevano di tutti i colori. Ma in definitiva l'essenza di tutte quelle chiacchiere poteva riassumersi in una parola sola: cornuto. (Ferdinando Cefalù)
  • La lettera anonima è una forma di prezioso artigianato, si comincia da bambini con i fogli di quaderno, fino ad arrivare a esemplari pregiati, vergati da mani maestre. (Ferdinando Cefalù)
  • Le immagini di quei poveri orfanelli mi giovarono molto. Non saprei perché. Forse perché in Italia i figli... be', i figli sono sempre figli. (Ferdinando Cefalù)
  • Eh, sì. La vita comincia a quarant'anni. È proprio vero. (Ferdinando Cefalù)

Dialoghi

Citazioni in ordine temporale.

  • [I due sono nel letto, Rosalia posa un libro che stava sfogliando, Ferdinando dorme]
    Rosalia: Fefé... [Ferdinando si sveglia] sai a che pensavo? Mi chiedevo: ma noi chissà perché viviamo?
    Ferdinando [annoiato]: Ah... [sbuffa]
    Rosalia: Ma tu mai ci hai pensato qual è lo scopo vero della nostra vita, ah?
    Ferdinando [scocciato]: Eh, no... qual è?
    Rosalia: È amare! È amare! Noi viviamo per amare! Se non si amerebbe noi...
    Ferdinando: Amasse. Se non si amasse...
    Rosalia: Sì, noi appassi... come tanti fiori in autunno noi appassiti... noi appassiressimo, Fefé, ecco.
    Rosalia: Che caldo schifoso! [alzandosi]
  • Politico del PCI: [...] perché è ormai storicamente accertato che anche qui da voi, nel vostro bel sud che io ho il piacere di visitare per la prima volta, è giunto alfine il momento di affrontare il secolare problema dell'emancipazione della donna, così come esso è stato affrontato e risolto, per esempio, dai nostri confratelli cinesi. Pertanto, io vi invito a esprimere il vostro democratico parere sul fatto, cioè a dire quale giudizio sereno e obiettivo merita la signora Cefalù.
    Gli uomini del paese: Buttana! Buttanaaa!

Note

  1. Riferimento a Il sabato del villaggio di Giacomo Leopardi.
  2. Cfr. Giovanni Boccaccio, Decamerone, II giornata, novella VII: «Bocca basciata non perde ventura, anzi rinnuova, come fa la luna
  3. Cfr. Gesù, Discorso della Montagna (Matteo, 5, 28): «chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore.»

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