Daniello Bartoli: differenze tra le versioni

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'''Daniello Bartoli''' (1608 – 1685), gesuita, storico e scrittore italiano.
'''Daniello Bartoli''' (1608 – 1685), gesuita, storico e scrittore italiano.

===Citato in ''Frasi celebri della letteratura italiana''===
*Le gran [[cambiamento|mutazioni]] si vogliono imprendere con gran consiglio e andar lento per andar sicuro: altrimenti, invece d'un bene da savio, due mali da pazzo s'incontrano, che sono determinare senza giudicio e pentirsi senza rimedio. (da ''La missione al gran {{sic|Mogor}}'')
*Le [[spina|spine]] sono a cento per una delle rose. (da ''L'uomo al punto'')
*Le [[verità]] più utili a sapersi, sono ancora le più facili ad intendersi. (da ''Della ricreazione del savio'')
*Una sola e diritta come un raggio di luce, è la via del [[verità|vero]]: infinite e contrarie son quelle che uscendone menano al falso. (da ''Della ricreazione del savio'')


==[[Incipit]] di ''Dell'uomo di lettere difeso e emendato''==
==[[Incipit]] di ''Dell'uomo di lettere difeso e emendato''==
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==Bibliografia==
==Bibliografia==
*Daniello Bartoli, ''Dell'uomo di lettere difeso e emendato'', Giacinto Marietti, Torino, 1834.
*Daniello Bartoli, ''Dell'uomo di lettere difeso e emendato'', Giacinto Marietti, Torino, 1834.
*''Frasi celebri della letteratura italiana'', Vallardi, Milano, 1994, p. 41. ISBN 88-11-93614-4


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Versione delle 14:30, 1 lug 2016

Daniello Bartoli

Daniello Bartoli (1608 – 1685), gesuita, storico e scrittore italiano.

Citato in Frasi celebri della letteratura italiana

  • Le gran mutazioni si vogliono imprendere con gran consiglio e andar lento per andar sicuro: altrimenti, invece d'un bene da savio, due mali da pazzo s'incontrano, che sono determinare senza giudicio e pentirsi senza rimedio. (da La missione al gran Mogor)
  • Le spine sono a cento per una delle rose. (da L'uomo al punto)
  • Le verità più utili a sapersi, sono ancora le più facili ad intendersi. (da Della ricreazione del savio)
  • Una sola e diritta come un raggio di luce, è la via del vero: infinite e contrarie son quelle che uscendone menano al falso. (da Della ricreazione del savio)

Incipit di Dell'uomo di lettere difeso e emendato

Disavventura, per non dire, come altri, destino dell'infelice Virtù, provato e pianto in ogni tempo, è, che ella non truovi in questo gran Teatro del Mondo luogo pari al suo merito, e nicchia degna della sua statua. Già tramontarono que' Secoli d'oro, quando le corone reali si mettevano all'incanto, e si pesavano le teste di chi vi pretendeva: quando le fasce de' diademi reali servivano non a legare, come in molti avvenne, il cervello de' pazzi, ma ad onorare il merito e coronare il senno de' Savj. Le mura, le fondamenta, le vestigie di quel famoso tempio dell'Onore, in cui s'entrava solo per la porta del Merito, sono oggi sì distrutte e sepolte, che non n'è rimaso né la memoria dov'egli fosse, né la speranza di rivederlo risorto dallo scempio delle presenti rovine alla gloria delle passate grandezze.

Bibliografia

  • Daniello Bartoli, Dell'uomo di lettere difeso e emendato, Giacinto Marietti, Torino, 1834.
  • Frasi celebri della letteratura italiana, Vallardi, Milano, 1994, p. 41. ISBN 88-11-93614-4

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