Costituzione della Repubblica Italiana: differenze tra le versioni

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===[[Piero Calamandrei]]===
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*Credo che i nostri posteri sentiranno più di noi, tra un secolo, che da questa nostra Costituente è nata veramente una nuova storia: e si immagineranno, come sempre avviene che con l'andar dei secoli la storia si trasfiguri nella leggenda, che in questa nostra Assemblea, mentre si discuteva della nuova Costituzione Repubblicana, seduti su questi scranni non siamo stati noi, uomini effimeri di cui i nomi saranno cancellati e dimenticati, ma sia stato tutto un popolo di morti, di quei morti, che noi conosciamo ad uno ad uno, caduti nelle nostre file, nelle prigioni e sui patiboli, sui monti e nelle pianure, nelle steppe russe e nelle sabbie africane, nei mari e nei deserti, da Matteotti a Rosselli, da Amendola a Gramsci, fino ai giovinetti partigiani, fino al sacrificio di Anna-Maria Enriquez e di Tina Lorenzoni, nelle quali l'eroismo è giunto alla soglia della santità.<br />Essi sono morti senza retorica, senza grandi frasi, con semplicità, come se si trattasse di un lavoro quotidiano da compiere: il grande lavoro che occorreva per restituire all'Italia libertà e dignità. Di questo lavoro si sono riservata la parte più dura e più difficile; quella di morire, di testimoniare con la resistenza e la morte la fede nella giustizia. A noi è rimasto un compito cento volte più agevole; quello di tradurre in leggi chiare, stabili e oneste il loro sogno: di una società più giusta e più umana, di una solidarietà di tutti gli uomini, alleati a debellare il dolore.<br />Assai poco, in verità, chiedono a noi i nostri morti.<br />Non dobbiamo tradirli.
*Io mi domando, onorevoli colleghi, come i nostri posteri tra cento anni giudicheranno questa nostra Assemblea Costituente: se la sentiranno alta e solenne come noi sentiamo oggi alta e solenne la Costituente Romana, dove un secolo fa sedeva e parlava Giuseppe Mazzini. Io credo di sì: credo che i nostri posteri sentiranno più di noi, tra un secolo, che da questa nostra Costituente è nata veramente una nuova storia: e si immagineranno, come sempre avviene che con l'andar dei secoli la storia si trasfiguri nella leggenda, che in questa nostra Assemblea, mentre si discuteva della nuova Costituzione Repubblicana, seduti su questi scranni non siamo stati noi, uomini effimeri di cui i nomi saranno cancellati e dimenticati, ma sia stato tutto un popolo di morti, di quei morti, che noi conosciamo ad uno ad uno, caduti nelle nostre file, nelle prigioni e sui patiboli, sui monti e nelle pianure, nelle steppe russe e nelle sabbie africane, nei mari e nei deserti, da Matteotti a Rosselli, da Amendola a Gramsci, fino ai giovinetti partigiani, fino al sacrificio di Anna-Maria Enriquez e di Tina Lorenzoni, nelle quali l'eroismo è giunto alla soglia della santità.<br />Essi sono morti senza retorica, senza grandi frasi, con semplicità, come se si trattasse di un lavoro quotidiano da compiere: il grande lavoro che occorreva per restituire all'Italia libertà e dignità. Di questo lavoro si sono riservata la parte più dura e più difficile; quella di morire, di testimoniare con la resistenza e la morte la fede nella giustizia. A noi è rimasto un compito cento volte più agevole; quello di tradurre in leggi chiare, stabili e oneste il loro sogno: di una società più giusta e più umana, di una solidarietà di tutti gli uomini, alleati a debellare il dolore.<br />Assai poco, in verità, chiedono a noi i nostri morti.<br />Non dobbiamo tradirli.
*Credono tutti che sia democratica solo perché è antifascista.
*Credono tutti che sia democratica solo perché è antifascista.
*Dietro ogni articolo della Costituzione, o giovani, voi dovete vedere giovani come voi che hanno dato la vita perché la libertà e la giustizia potessero essere scritte su questa Carta.
*Dietro ogni articolo della Costituzione, o giovani, voi dovete vedere giovani come voi che hanno dato la vita perché la libertà e la giustizia potessero essere scritte su questa Carta.

Versione delle 15:24, 11 lug 2016

Citazioni sulla Costituzione della Repubblica italiana.

Citazioni

  • Adesso si scandalizzano se vedono volare pugni. Ma anche allora succedevano queste cose: però il pomeriggio, tutti insieme, facevamo la Costituzione. (Vittorio Foa)
  • C'è la Costituzione, il regalo che i padri e le madri costituenti ci hanno lasciato in eredità. Le cose regalate dobbiamo conquistarle, farle diventare nostre. Qui dentro ci sono le regole per vivere tutti insieme, in pace, lavorando. (Roberto Benigni)
  • Fu lasciata così perché nessuno volle rinunziare al proprio elaborato, e questo è tipico degli italiani. (Indro Montanelli)
  • Ho visto gli italiani lottare per i propri diritti costituzionalmente garantiti. [...] Queste sono le vere riforme che il popolo italiano ci e vi chiede, non per cancellare, ma per attuare la nostra legge fondamentale, la «grande incompiuta», come diceva Calamandrei, per realizzare pienamente i principi della nostra Costituzione. (Paola Taverna)
  • I principi costituzionali più importanti sono il frutto di fenomeni culturali profondi. Se all'articolo 3 della nostra Costituzione si parla di uguaglianza fra cittadini, senza distinzioni di sesso, di razza, di fede religiosa, è perché a monte ci sono stati il movimento di emancipazione femminile, la lotta al razzismo dopo secoli di schiavismo, l'affermazione della libertà religiosa dopo un'epoca segnata dalle guerre di religione. Altre cose mancano. Penso ad esempio alla discriminazione dovuta all'età. Nella Costituzione non se ne fa cenno perché all'epoca era un discorso prematuro, tant'è che la visione costituzionale della famiglia è piuttosto tradizionale. (Valerio Pocar)
  • Io difendo la Costituzione, dico che dobbiamo stare insieme. Come durante la Resistenza. C'erano i comunisti, i liberali, i cattolici, i monarchici. Nessuna parentela fra loro. Il denominatore comune era la riconquista della libertà. Quando parlo, è vero, la gente alla fine si alza e applaude a lungo. Forse è il rispetto per la mia vecchiaia. Ma i giornali non ne parlano. (Oscar Luigi Scalfaro)
  • L'Assemblea ha pensato e redatto la Costituzione come un patto di amicizia e fraternità di tutto il popolo italiano, cui essa la affida perché se ne faccia custode severo e disciplinato realizzatore. (Umberto Terracini)
  • La Costituzione è di una chiarezza assoluta. Se in Parlamento c'è una maggioranza e questa maggioranza indica il nome di un premier, il Capo dello Stato non può che prenderne atto. (Oscar Luigi Scalfaro)
  • La Costituzione è il fondamento della Repubblica. Se cade dal cuore del popolo, se non è rispettata dalle autorità politiche, se non è difesa dal governo e dal Parlamento, se è manomessa dai partiti verrà a mancare il terreno sodo sul quale sono fabbricate le nostre istituzioni e ancorate le nostre libertà. (Luigi Sturzo, in un discorso al Senato della Repubblica, 27 giugno 1957)
  • La costituzione è la prima fonte del nostro diritto positivo e il vero polo di orientamento anche nella questione tanto dibattuta della cosiddetta interpretazione evolutiva delle leggi. (Ugo La Malfa)
  • La Costituzione è molto più avanzata dell'Italia e di noi italiani: è uno smoking indossato da un maiale. (Marco Travaglio)
  • La Costituzione è un buon documento; ma spetta ancora a noi fare in modo che certi articoli non rimangano lettera morta, inchiostro sulla carta. In questo senso la Resistenza continua. (Sandro Pertini)
  • La Madonna – Sedes Sapientiae – può tutto: ed allora proposi di venire a Loreto per chiedere questa grazia: che la Costituzione avesse davvero uno schema conforme a certe essenziali orientazioni cristiane e che questo schema anzitutto fosse accettato dai nostri [colleghi del partito della Democrazia Cristiana]. (Giorgio La Pira)
  • Mentre la legge vieta, proibisce, la Costituzione ti protegge e ti spinge, è la nostra mamma. Una cosa di una bellezza... Tutto a favore, un sì. Avete visto i dieci comandamenti: è tutto un "no", "non desiderare quello, non fare questo". Invece la Costituzione è la legge del desiderio. (Roberto Benigni)
  • Nel nostro ordinamento giuridico la Costituzione si trova in alto, è la prima fonte dalla quale discendono tutte le leggi. Queste persone, che abbiamo votato per quarant'anni, non hanno potuto fare le cose più sporche attraverso le leggi perché c'era una Costituzione che non avevano fatto loro, ma altri che non perseguivano i loro stessi interessi. Perché la vogliono cambiare? Perché poi sarà più facile fare approvare leggi che non dovranno rispettare altro se non i loro interessi. (Paola Taverna)
  • Questa Costituzione porta male gli anni da quando aveva un giorno. (Indro Montanelli)
  • Se mettessimo a confronto la Costituzione timbrata nel 1947 e quella sfigurata da 15 restyling, difficilmente premieremmo la seconda. (Michele Ainis)
  • Una riflessione sulla «condizione costituzionale» del nostro paese e sul conseguente impegno delle forze politiche in questo campo, per essere realistica deve partire da una premessa dichiarata: non si può accettare la posizione di chi pensa una «nuova costituente» nei termini di una radicale revisione della costituzione repubblicana, rivelatasi, si dice, inadeguata o comunque superata dai tempi. (Luigi Bertoldi)
  • Vede, se c'è qualcosa da cambiare è la Costituzione. È troppo intrisa di Resistenza. I fascisti non ci sono più. Però rimangono i comunisti. Succede solo qui. (Giorgio Forattini)

Silvio Berlusconi

  • Che i valori costituzionali abbiano guardato alla carta dell'Unione Sovietica è una realtà storica. Con la sinistra abbiamo preso parte ad una Commissione Bicamerale in cui avevamo preparato anche un testo che poi non abbiamo approvato.
  • Ho giurato sulla Costituzione, la rispetto. È la prima legge alla base dello Stato. Non ho mai pensato di attaccarla. Ma non è un moloch e può evolvere con i tempi.
  • Serve un chiarimento sulla Costituzione. Rifletteremo e vedremo se dovremo arrivare a quella riforme della Carta Costituzionale che sono necessarie, perché è una legge fatta molti anni fa, sotto l'influenza di una fine della dittatura con la presenza al tavolo di forze ideologizzate, che hanno guardato alla Costituzione russa come ad un modello da cui prendere molte indicazioni.

Piero Calamandrei

  • Io mi domando, onorevoli colleghi, come i nostri posteri tra cento anni giudicheranno questa nostra Assemblea Costituente: se la sentiranno alta e solenne come noi sentiamo oggi alta e solenne la Costituente Romana, dove un secolo fa sedeva e parlava Giuseppe Mazzini. Io credo di sì: credo che i nostri posteri sentiranno più di noi, tra un secolo, che da questa nostra Costituente è nata veramente una nuova storia: e si immagineranno, come sempre avviene che con l'andar dei secoli la storia si trasfiguri nella leggenda, che in questa nostra Assemblea, mentre si discuteva della nuova Costituzione Repubblicana, seduti su questi scranni non siamo stati noi, uomini effimeri di cui i nomi saranno cancellati e dimenticati, ma sia stato tutto un popolo di morti, di quei morti, che noi conosciamo ad uno ad uno, caduti nelle nostre file, nelle prigioni e sui patiboli, sui monti e nelle pianure, nelle steppe russe e nelle sabbie africane, nei mari e nei deserti, da Matteotti a Rosselli, da Amendola a Gramsci, fino ai giovinetti partigiani, fino al sacrificio di Anna-Maria Enriquez e di Tina Lorenzoni, nelle quali l'eroismo è giunto alla soglia della santità.
    Essi sono morti senza retorica, senza grandi frasi, con semplicità, come se si trattasse di un lavoro quotidiano da compiere: il grande lavoro che occorreva per restituire all'Italia libertà e dignità. Di questo lavoro si sono riservata la parte più dura e più difficile; quella di morire, di testimoniare con la resistenza e la morte la fede nella giustizia. A noi è rimasto un compito cento volte più agevole; quello di tradurre in leggi chiare, stabili e oneste il loro sogno: di una società più giusta e più umana, di una solidarietà di tutti gli uomini, alleati a debellare il dolore.
    Assai poco, in verità, chiedono a noi i nostri morti.
    Non dobbiamo tradirli.
  • Credono tutti che sia democratica solo perché è antifascista.
  • Dietro ogni articolo della Costituzione, o giovani, voi dovete vedere giovani come voi che hanno dato la vita perché la libertà e la giustizia potessero essere scritte su questa Carta.
  • È stato detto che la vera Costituzione è la maggioranza: se la maggioranza non vuol rispettare la Costituzione, vuol dire che la Costituzione non c'è più. Ma proprio per non sentir ripetere questo discorso, che era di moda sotto il fascismo, la Costituzione aveva predisposto al disopra della maggioranza organi indipendenti di garanzia costituzionale, destinati a proteggere la Costituzione contro la stessa maggioranza.
  • La Costituzione deve essere considerata, non come una legge morta, deve essere considerata, ed è, come un programma politico. La Costituzione contiene in sé un programma politico concordato, diventato legge, che è obbligo realizzare.
  • La nostra Costituzione è in parte una realtà, ma soltanto in parte è una realtà. In parte è ancora un programma, un ideale, una speranza, un impegno di lavoro da compiere. Quanto lavoro avete da compiere! Quanto lavoro vi sta dinanzi!
  • Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero perché lì è nata la nostra costituzione.

Fiorentino Sullo

  • È stato detto, non senza motivo, che la nostra costituzione subisce il contraccolpo anche di difetti nascenti dalla scarsa esperienza di governo di coloro che la redassero.
  • Il compromesso cattolico-marxista, che è alla base della carta costituzionale, celava un proposito segreto dei coautori, esattamente antitetico l'uno all'altro. Ciascuno, nel linguaggio, apparentemente convergente, vedeva il punto di partenza per un'evoluzione contrastante.
  • Tanti articoli della costituzione, specie quelli cosiddetti programmatici, furono elaborati in maniera che da essi si potesse trarre in futuro una conseguenza coerente con la propria, divergente, ideologia.

Voci correlate

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