Massimo D'Alema: differenze tra le versioni
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*Io di Berlusconi mi fido: credo proprio che sia sincero, quando dice di volere le riforme.<ref name=adpersonam103/> (23 gennaio 1996) |
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*{{NDR|In visita alla sede di [[Mediaset]]}} Non sono qui per rendere omaggio a [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]], ma a un'azienda che è un patrimonio per il Paese.<ref>Citato in Paola Di Caro, ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1996/aprile/05/Alema_Fininvest_non_dovete_temerci_co_0_9604052309.shtml D'Alema in Fininvest: non dovete temerci]'', ''Corriere della Sera'', 5 aprile 1996, p. 3.</ref> |
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*La caduta della sua {{NDR|di [[Silvio Berlusconi]]}} leadership mi preoccupa, potrebbe bloccare il processo di costruzione di una democrazia dell'alternanza in Italia.<ref name=Travaglio110>Citato in [[Marco Travaglio]], ''Ad personam'', Chiarelettere, Milano, 2010, p. 110. ISBN 978-88-6190-104-9.</ref> (31 maggio 1996) |
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*Con [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] dobbiamo riscrivere le regole dello Stato democratico.<ref name=Travaglio110/> (3 giugno 1996) |
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*Umanamente, [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] mi è proprio simpatico.<ref name=Travaglio110/> (25 luglio 1996) |
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*La [[Lega Nord|Lega]] è un partito razzista. I leghisti sono antifascisti, ma razzisti [...] una strana forma di lepenismo non fascista del Nord.<ref>Citato in ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1998/04/14/alema-lega-razzista.html D'Alema: Lega razzista]'', ''la Repubblica'', 14 aprile 1998.</ref> |
*La [[Lega Nord|Lega]] è un partito razzista. I leghisti sono antifascisti, ma razzisti [...] una strana forma di lepenismo non fascista del Nord.<ref>Citato in ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1998/04/14/alema-lega-razzista.html D'Alema: Lega razzista]'', ''la Repubblica'', 14 aprile 1998.</ref> |
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*{{NDR|Pochi giorni prima di divenire premier senza elezioni}} O [[Romano Prodi|Prodi]] o elezioni.<ref>Citato in [[Marco Travaglio]], ''Ad personam'', Chiarelettere, Milano, 2010, p. 100. ISBN 978-88-6190-104-9.</ref> (ottobre 1998) |
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*{{NDR|Riferendosi a Gnutti, Colaninno e all'irresistibile ascesa dei "capitani coraggiosi"}} Si tratta di un gruppo di imprenditori e di manager ben noti, che hanno fatto Infostrada e Omnitel. Forse stanno facendo il passo più lungo della gamba, ma questo sarà oggetto di valutazioni. Allo stato delle cose, consentitemi di apprezzarne il coraggio.<ref>19 febbraio 1999; citato in Biondani Paolo, Gerevini Mario, Malagutti Vittorio, ''Capitalismo di rapina'', p. 35.</ref> |
*{{NDR|Riferendosi a Gnutti, Colaninno e all'irresistibile ascesa dei "capitani coraggiosi"}} Si tratta di un gruppo di imprenditori e di manager ben noti, che hanno fatto Infostrada e Omnitel. Forse stanno facendo il passo più lungo della gamba, ma questo sarà oggetto di valutazioni. Allo stato delle cose, consentitemi di apprezzarne il coraggio.<ref>19 febbraio 1999; citato in Biondani Paolo, Gerevini Mario, Malagutti Vittorio, ''Capitalismo di rapina'', p. 35.</ref> |
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*Essere stato [[P2|piduista]] vuol dire aver partecipato a un'organizzazione, a una setta segreta, che tramava contro lo Stato, e questo è sancito dal Parlamento. E condivido quest'opinione che si è formata dopo l'inchiesta della Commissione Anselmi.<ref>Dall'intervista a ''Radio anch'io'', 7 marzo 2000; citato in Mario Guarino e Fedora Raugei ''Gli anni del disonore: dal 1965 il potere occulto di Licio Gelli e della Loggia P2 tra affari, scandali e stragi'', Edizioni Dedalo, 2006, [https://books.google.it/books?id=-drX79JnUwAC&pg=PA227 p. 227]. ISBN 8822053605</ref> |
*Essere stato [[P2|piduista]] vuol dire aver partecipato a un'organizzazione, a una setta segreta, che tramava contro lo Stato, e questo è sancito dal Parlamento. E condivido quest'opinione che si è formata dopo l'inchiesta della Commissione Anselmi.<ref>Dall'intervista a ''Radio anch'io'', 7 marzo 2000; citato in Mario Guarino e Fedora Raugei ''Gli anni del disonore: dal 1965 il potere occulto di Licio Gelli e della Loggia P2 tra affari, scandali e stragi'', Edizioni Dedalo, 2006, [https://books.google.it/books?id=-drX79JnUwAC&pg=PA227 p. 227]. ISBN 8822053605</ref> |
Versione delle 10:20, 27 ott 2016
Massimo D'Alema (1949 – vivente), politico italiano.
Citazioni di Massimo D'Alema
Citazioni in ordine temporale.
- Ah-ah! È impensabile che il dottor Berlusconi entri in politica. Deve occuparsi dei suoi debiti. Stia fermo, tanto prenderebbe pochi voti. Non siamo mica in Brasile![1]
- Lo dico e lo ripeto: Amato è un bugiardo e un poveraccio. È uno che deve far di tutto per restare lì dov'è, sulla poltrona. Ma che devo fare? Devo dire vaffanculo?[2]
- Il Pds non voterà mai una legge antitrust che non sia votata anche dal Polo.[3] (12 giugno 1995)
- La Lega c'entra moltissimo con la sinistra, non è una bestemmia. Tra la Lega e la sinistra c'è forte contiguità sociale. Il maggior partito operaio del Nord è la Lega, piaccia o non piaccia. È una nostra costola, è stato il sintomo più evidente e robusto della crisi del nostro sistema politico e si esprime attraverso un anti-statalismo democratico e anche antifascista che non ha nulla a vedere con un blocco organico di destra [4]
- A me non importa se Berlusconi vuole l'accordo sulle riforme per interesse personale.[5] (31 dicembre 1995)
- Io di Berlusconi mi fido: credo proprio che sia sincero, quando dice di volere le riforme.[5] (23 gennaio 1996)
- [In visita alla sede di Mediaset] Non sono qui per rendere omaggio a Berlusconi, ma a un'azienda che è un patrimonio per il Paese.[6]
- La caduta della sua [di Silvio Berlusconi] leadership mi preoccupa, potrebbe bloccare il processo di costruzione di una democrazia dell'alternanza in Italia.[7] (31 maggio 1996)
- Con Berlusconi dobbiamo riscrivere le regole dello Stato democratico.[7] (3 giugno 1996)
- Umanamente, Berlusconi mi è proprio simpatico.[7] (25 luglio 1996)
- La Lega è un partito razzista. I leghisti sono antifascisti, ma razzisti [...] una strana forma di lepenismo non fascista del Nord.[8]
- [Pochi giorni prima di divenire premier senza elezioni] O Prodi o elezioni.[9] (ottobre 1998)
- [Riferendosi a Gnutti, Colaninno e all'irresistibile ascesa dei "capitani coraggiosi"] Si tratta di un gruppo di imprenditori e di manager ben noti, che hanno fatto Infostrada e Omnitel. Forse stanno facendo il passo più lungo della gamba, ma questo sarà oggetto di valutazioni. Allo stato delle cose, consentitemi di apprezzarne il coraggio.[10]
- Essere stato piduista vuol dire aver partecipato a un'organizzazione, a una setta segreta, che tramava contro lo Stato, e questo è sancito dal Parlamento. E condivido quest'opinione che si è formata dopo l'inchiesta della Commissione Anselmi.[11]
- Trovo sinceramente di pessimo gusto aver fatto quest'incontro a Teano. L'idea di trasformare una pagina di storia patria in una messa in scena con Maroni al posto di Garibaldi o di Vittorio Emanuele è un'offesa al nostro Paese.[12]
- Questo autolesionismo è la conferma di ciò che penso da anni. La sinistra di per sé è un male. Soltanto l'esistenza della destra rende questo male sopportabile.[13]
- [...] io giro l'Italia e il tema drammatico che vedo emergere è la profonda sofferenza e la grande inquietudine della gente. Il Paese è pervaso da una passione triste. L'unico che si è dipinto un sorriso in faccia è il Cavaliere, ma lui com'è noto vive in un'altra dimensione che non ha niente a che vedere con la realtà.[14]
- Io sono un uomo di sinistra ragionevole che cerca di impegnarsi per il bene del Paese.[15]
- [Commentando la crisi di governo della sinistra nel febbraio 2007] È un disastro, mi perdo la Roma in Champion's League...[16]
- Berlusconi ha buon gioco, perché veniamo da un periodo di vuoto d'autorità.[17]
- Nichi Vendola è l'unico in grado di rilanciare un'idea di sinistra in chiave moderna, gli altri mi sembrano troppo disorientati.[17]
- Siamo tutti d'accordo sul superamento delle alleanze come ammucchiate di tutti contro qualcuno, il che non vuol dire isolamento. Ora si tratta di farle sulla condivisione dei programmi.[17]
- È da temersi che la Chiesa ceda alla tentazione del potere e che il peso politico dei cattolici si indirizzi da una parte per ottenere in cambio la tutela giuridica di principi e valori, come aborto o fecondazione, perché diventino leggi imposte a tutti colpendo la laicità dello Stato.[18]
- La tentazione del potere è demoniaca e sempre, nella storia della Chiesa, è stata all' origine di misfatti, di cui Giovanni Paolo II ha dovuto chiedere perdono.[18]
- L'altro giorno in parlamento ci siamo dovuti battere per difendere i diritti dei disabili gravi ad avere un'assistenza degna di questo nome. E ci siamo sentiti rispondere da parte di quell'energumeno tascabile che è il ministro Brunetta che ci sono degli abusi. Ma se ci sono degli abusi bisogna colpirli senza cancellare i diritti. Con la sua virulenta campagna contro tutto ciò che è pubblico, Brunetta rischia di colpire beni pubblici essenziali e di fare di tutta l'erba un fascio.[19]
- Una delle ragioni per le quali io posso risultare ostico persino ad una parte dell'elettorato di sinistra è che io faccio sempre politica, anche in campagna elettorale.[20]
- I giornali italiani non sono tanto dannosi quanto irrilevanti. [...] Il confronto con i giornali stranieri è umiliante. Quelli si occupano di cose serie mentre da noi si stampano solo cazzate. [...] Provo ripugnanza per questo modo di fare giornalismo.[21]
- [«Lei disse nel 1995 che la Lega Nord era una costola della sinistra»] No, del movimento operaio, ed era un'analisi giustissima. Adesso che gli operai votano Lega lo dicono tutti, io l'ho detto 15 anni fa.[22]
- Noi abbiamo una forma democratica della leadership: i leader possono cambiare. Mentre la destra italiana da sedici anni è sotto il comando imperituro di Berlusconi. Però vorrei fare osservare che è la loro l'anomalia, non la nostra. Perché Berlusconi, che ha perduto per due volte le elezioni, nel '96 e nel 2006, tuttavia è rimasto a capo della destra, cosa che non avviene in nessun paese democratico. E perché Berlusconi, malgrado che abbia perduto per due volte le elezioni, Berlusconi è rimasto, ormai per quasi vent'anni, a capo della destra? Perché lui ne è il proprietario, non il leader. E quindi questo è un concetto del tutto diverso. Ora, se si pensa che anche il centrosinistra debba avere un proprietario, ci si sbaglia. Siamo un'associazione libera.[23]
- Sono un partigiano di Zeman. La sua è una figura che divide, di forte personalità, uno che ama il bel calcio.[24]
- [Alle elezioni primarie del Partito democratico 2012] Se si va sulla strada di Renzi si va al disastro politico.[25][26]
- [Enrico] Letta è solo un leader di transizione per un governo [il Governo Letta] momentaneo e con un programma di scopo. Non sarà utile una seconda volta. Per il futuro immagino Gianni Cuperlo alla segreteria del partito [il Partito Democratico] e Matteo Renzi a Palazzo Chigi.[27]
- Non mi pare che al successo mediatico di Renzi corrisponda una straordinaria ricchezza e novità di contenuti.[28]
Dall'intervista di Maria Teresa Meli, «Atto di barbarie, è allarme democrazia», Corriere.it, 5 settembre 2009
- Bersani è un leader autorevole, determinato a costruire un partito e un gruppo dirigente, dopo che si è pensato troppo a lungo che bastasse demolire ciò che c'era per costruire il nuovo.
- Bersani è un uomo di governo capace ed è sempre stato fuori dai conflitti personali all'interno del centrosinistra. Lui è di gran lunga la persona più adatta a guidarci in questa fase di ricostruzione del partito, dopo il periodo confuso che ha caratterizzato l'avvio del PD.
- Con Bersani nel partito ci sarà finalmente la pace.
Citazioni su Massimo D'Alema
- Berlusconi non si deve guardare da lui, ma semmai da quelli come Bossi. (Marcello Dell'Utri)
- Berlusconi veste i suoi da ginnasti dell'Ottocento e li porta alle Bermuda? D'Alema convoca i Vip in convento. Dov'è la differenza? (Stefano Benni)
- [In un mondo in cui:] C'è il leggiadro Vendola con la lingua di pezza e l'orecchino, che fa il comunista e vuole prendere il posto di Bersani, che fa di tutto senza fare niente; c'è Veltroni, l'amerikano di piazza Fiume, aedo di Kennedy e bardo di Che Guevara, che si destestavano. C'è il super «Baffino» D'Alema che si prende tanto sul serio e che nessuno ormai prende più sul serio. C'è Rutelli che non sa più quale gabbana indossare, avendole già indossate tutte. Ieri per il divorzio o l'aborto, oggi per il Papa e il Concilio di Trento. (Roberto Gervaso)
- C'è sempre stata una timidezza reverente nei suoi confronti da parte dei giornalisti. (Giorgio Forattini)
- D'Alema, del resto, è il più comunista di tutti: vuole andare al potere e mantenerlo senza la democrazia. (Silvio Berlusconi)
- D'Alema, di' una cosa di sinistra! (Aprile)
- D'Alema è una jena, quelli che predicano odio prima o poi cadono. (Giorgio Forattini)
- D'Alema, un grande stratega, le intuizioni storiche nascono sempre da grandi errori, come quando Colombo confuse l'America con le Indie. (Roberto Benigni)
- È un imbroglione che non vuole dare al popolo la costituente. La sinistra è bugiarda: vuole godere i frutti del maggioritario mettendosi la maschera delle riforme. (Umberto Bossi)
- Non volevo una carezza da lui, ma una intelligenza come la sua non può permettersi il lusso di dare la stura a una deriva catastrofica del suo partito e del centro sinistra. (Nichi Vendola)[29]
- [Alla domanda: Perché le piace tanto D'Alema?] Perché come me per attaccare i manifesti elettorali è andato di giro nottetempo con il secchio di colla di farina a far botte. Perché è un comunista nazionale e democratico, un berlingueriano di ferro, e quindi un quasi affine mio, non della mia bella nipote Bianca Berlinguer che invece è bella, brava e veltroniana. E poi è uno con i coglioni. Antigiustizialista vero, e per questo minacciato dalla magistratura. (Francesco Cossiga)
- "Spezzaferro" sembra un tenentino della Belle époque, un coiffeur pour dames fine Ottocento uscito da una novella di Maupassant o da un romanzo di Guido da Verona. Ma ha la stoffa del leader. È il miglior fico del bigoncio diessino dell'ex-scuderia marxista-leninista, ripulita dall'ascetico Berlinguer e ribattezzata, dopo la caduta del Muro berlinese, dal baffuto Occhetto. (Roberto Gervaso)
Note
- ↑ Nel 1993; citato in Le ultime parole famose, D.Repubblica.it, 24 maggio 2011.
- ↑ Citato in La Stampa, 11 marzo 1993; citato in Marco Travaglio, Carta Canta – Proto-Vaffa Day, Repubblica.it, 21 settembre 2007.
- ↑ Citato in Marco Travaglio, Ad personam, Chiarelettere, Milano, 2010, p. 77. ISBN 978-88-6190-104-9.
- ↑ Citato in "Un conclave per la sinistra", la Repubblica, 1° novembre 1995.
- ↑ a b Citato in Marco Travaglio, Ad personam, Chiarelettere, Milano, 2010, p. 103. ISBN 978-88-6190-104-9.
- ↑ Citato in Paola Di Caro, D'Alema in Fininvest: non dovete temerci, Corriere della Sera, 5 aprile 1996, p. 3.
- ↑ a b c Citato in Marco Travaglio, Ad personam, Chiarelettere, Milano, 2010, p. 110. ISBN 978-88-6190-104-9.
- ↑ Citato in D'Alema: Lega razzista, la Repubblica, 14 aprile 1998.
- ↑ Citato in Marco Travaglio, Ad personam, Chiarelettere, Milano, 2010, p. 100. ISBN 978-88-6190-104-9.
- ↑ 19 febbraio 1999; citato in Biondani Paolo, Gerevini Mario, Malagutti Vittorio, Capitalismo di rapina, p. 35.
- ↑ Dall'intervista a Radio anch'io, 7 marzo 2000; citato in Mario Guarino e Fedora Raugei Gli anni del disonore: dal 1965 il potere occulto di Licio Gelli e della Loggia P2 tra affari, scandali e stragi, Edizioni Dedalo, 2006, p. 227. ISBN 8822053605
- ↑ Citato in Enzo D'Errico, Polo-Lega, a Teano un «patto» per il Sud, Corriere della Sera, 12 aprile 2000, p. 7.
- ↑ Dall'intervista "Dall'Iraq alla fecondazione, dalla Gasparri alla Finanziaria, il Cavaliere ha fallito. E dopo le europee...", L'espresso, 19 dicembre 2003; riportata in Berlusconi se ne vada , MassimoDAlema.it.
- ↑ Dall'intervista di Massimo Giannini, la Repubblica; riportata in D'Alema: "Conflitto d'interessi faremo la nuova legge", MassimoDAlema.it, 1° aprile 2006.
- ↑ Dall'intervista di Marco Cianca, «Il premier fermi la strategia della tensione», Corriere.it, 15 aprile 2006.
- ↑ Citato in Massimo Giannini, L'amarezza di D'Alema "Cosa volevano di più?", Repubblica.it, 22 febbraio 2007.
- ↑ a b c Citato in Monica Guerzoni, E D'Alema elogia Nichi Vendola «Basta casinisti», Corriere della Sera, 25 maggio 2008, p. 8.
- ↑ a b Citato in «Chiesa, la tentazione del potere è demoniaca» Corriere.it, 26 maggio 2008.
- ↑ Citato in Botta e risposta tra D'Alema e Brunetta, Corriere.it, 21 ottobre 2008.
- ↑ Dall'intervista a Repubblica Radio Tv Massimo D'Alema, 27 maggio 2009.
- ↑ Dall'intervista al Corriere Magazine, 4 giugno 2009; citato in Matteo Marchetti e Luca Sappino, Le migliori stoccate di Massimo D'Alema, Espresso.Repubblica.it, 11 marzo 2016.
- ↑ Da un'intervista a Panorama, 31 luglio 2009; citato in Matteo Marchetti e Luca Sappino, Le migliori stoccate di Massimo D'Alema, Espresso.Repubblica.it, 11 marzo 2016.
- ↑ Dall' intervista a RaiNews24, 5 agosto 2010 (Video disponibile su YouTube.com).
- ↑ Dall'intervista di Chiara Gamberale durante la festa del Pd romano, 4 luglio 2012; citato in Marco Sarti, «La sinistra è Zeman, gioca bene ma prende tanti gol», Linkiesta.it, 5 luglio 2012.
- ↑ 8 novembre 2012; citato in Sul carro di Matteo Renzi c'è posto per tutti. Ma ecco cosa dicevano di lui i nuovi renziani, Repubblica.it, 17 luglio 2014.
- ↑ Citato in Primarie Pd, polemica sui fondi Renzi attacca: chi paga sms di Bersani?, Il Messaggero.it, 8 novembre 2012.
- ↑ Citato in Le previsioni di D'Alema: «Letta? Non ha futuro. Con Matteo Renzi vinciamo», Corriere.it, 23 agosto 2013.
- ↑ 29 ottobre 2013; citato in Sul carro di Matteo Renzi c'è posto per tutti. Ma ecco cosa dicevano di lui i nuovi renziani, Repubblica.it, 17 luglio 2014.
- ↑ Dall'intervista al Corriere della Sera, 7 gennaio 2010.
Bibliografia
- Biondani Paolo, Gerevini Mario, Malagutti Vittorio, Capitalismo di rapina, Chiarelettere, Milano, 2007. ISBN 9788861900233
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