Jean Prieur: differenze tra le versioni

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*Gli Antichi designavano con il nome di [[Anima del Mondo]] una forza di cui sono pervase tutte le molecole dell'universo, forza che è servita alla materia come principio motore e plasmatore. Ma questa forza, che dava il movimento e la forma a tutti gli esseri, era, secondo [[Pitagora]], [[Platone]] e gli Alessandrini, una sostanza intermedia fra il cosmo ed il Dio supremo, mentre, per gli [[Stoicismo|Stoici]], questa Intelligenza, questo Principio di vita, era Dio stesso. L'animale, cosi come l'uomo, era, quindi, un'emanazione divina. <!--(cap. 1, p. 14)-->
*Gli Antichi designavano con il nome di [[Anima del Mondo]] una forza di cui sono pervase tutte le molecole dell'universo, forza che è servita alla materia come principio motore e plasmatore. Ma questa forza, che dava il movimento e la forma a tutti gli esseri, era, secondo [[Pitagora]], [[Platone]] e gli Alessandrini, una sostanza intermedia fra il cosmo ed il Dio supremo, mentre, per gli [[Stoicismo|Stoici]], questa Intelligenza, questo Principio di vita, era Dio stesso. L'animale, cosi come l'uomo, era, quindi, un'emanazione divina. <!--(cap. 1, p. 14)-->
*L'ostilità [[Cane e gatto|cane-gatto]] non è una fatalità ereditaria, non è iscritta nel loro patrimonio genetico. Non passano il tempo a litigare o ad aizzarsi l'uno contro l'altro nel salotto di casa o nel giardino. È possibile sorprenderli sovente mentre scambiano affettuosità o mentre si alleano fra loro per ordire qualche marachella ai danni della specie umana... Essi riescono spesso ad intenerire, con il loro comportamento, l'uomo [...]. <!--(cap. 2, p. 18)-->
*L'ostilità [[Cane e gatto|cane-gatto]] non è una fatalità ereditaria, non è iscritta nel loro patrimonio genetico. Non passano il tempo a litigare o ad aizzarsi l'uno contro l'altro nel salotto di casa o nel giardino. È possibile sorprenderli sovente mentre scambiano affettuosità o mentre si alleano fra loro per ordire qualche marachella ai danni della specie umana... Essi riescono spesso ad intenerire, con il loro comportamento, l'uomo [...]. <!--(cap. 2, p. 18)-->
*I [[rettile|rettili]] mi sembravano appartenere ad un mondo primitivo, pauroso, ostile, interessato esclusivamente al cibo ed alla riproduzione, incapace di sentimento. In questo stesso zoo, ho assistito ad una scena che mi ha fatto mutare opinione. Un guardiano apre la gabbia dell'[[iguana]], una specie di drago pustoloso, con una cresta di spine che lo rendono simile ad un mostro della preistoria; l'animale gli si fa incontro, come un cane affettuoso. L'uomo è pieno d'attenzioni nei suoi confronti e l'iguana strofina la testa sotto la mano del guardiano che lo accarezza. <!--(cap. 5, p. 49)-->


==Note==
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Jean Prieur nel 2008

Jean Prieur (1914 – vivente), scrittore francese.

Citazioni di Jean Prieur

  • Invece di sacrificare gli animali, lasciateli liberi. Lasciateli cercare l'erba, l'acqua e la carezza del vento. Gli animali che uccidete vi hanno dato il tributo del loro latte e della loro lana. Hanno posto la fiducia fra le vostre mani che ora li sgozzano.[1]

Gli animali hanno un'anima

Incipit

Se per anima intendiamo la parte incorporea dell'essere, sede della sensibilità, del giudizio e della volontà, fonte dei pensieri, dei desideri e delle passioni, ebbene sì, gli animali hanno un'anima.
Se per anima intendiamo il coraggio, i sentimenti nobili, gli istinti generosi di un essere, considerato dal punto di vista morale, ebbene sì, gli animali hanno un'anima.
Se per anima intendiamo un'entità immateriale, ma pur tuttavia sottile e sostanziale, che si separa dal corpo nel momento della morte; se per anima s'intende una copia conforme dell'essere, che riproduce fedelmente ciò che egli fu nella sua vita e che gli consente di continuare a vivere in un altro mondo, ebbene sì, gli animali hanno un'anima.

Citazioni

  • Gli Antichi designavano con il nome di Anima del Mondo una forza di cui sono pervase tutte le molecole dell'universo, forza che è servita alla materia come principio motore e plasmatore. Ma questa forza, che dava il movimento e la forma a tutti gli esseri, era, secondo Pitagora, Platone e gli Alessandrini, una sostanza intermedia fra il cosmo ed il Dio supremo, mentre, per gli Stoici, questa Intelligenza, questo Principio di vita, era Dio stesso. L'animale, cosi come l'uomo, era, quindi, un'emanazione divina.
  • L'ostilità cane-gatto non è una fatalità ereditaria, non è iscritta nel loro patrimonio genetico. Non passano il tempo a litigare o ad aizzarsi l'uno contro l'altro nel salotto di casa o nel giardino. È possibile sorprenderli sovente mentre scambiano affettuosità o mentre si alleano fra loro per ordire qualche marachella ai danni della specie umana... Essi riescono spesso ad intenerire, con il loro comportamento, l'uomo [...].
  • I rettili mi sembravano appartenere ad un mondo primitivo, pauroso, ostile, interessato esclusivamente al cibo ed alla riproduzione, incapace di sentimento. In questo stesso zoo, ho assistito ad una scena che mi ha fatto mutare opinione. Un guardiano apre la gabbia dell'iguana, una specie di drago pustoloso, con una cresta di spine che lo rendono simile ad un mostro della preistoria; l'animale gli si fa incontro, come un cane affettuoso. L'uomo è pieno d'attenzioni nei suoi confronti e l'iguana strofina la testa sotto la mano del guardiano che lo accarezza.

Note

  1. Da I Maestri del pensiero giusto; citato in Aa. Vv., La dieta vegetariana nel Cristianesimo, Edizioni Il Sentiero, Milano, 2011, p. 84. ISBN 978-88-86604-12-3

Bibliografia

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