Beniamino Andreatta: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Beniamino Andreatta==
==Citazioni di Beniamino Andreatta==
*Nessuno ha mai voluto aggredire la vera struttura [[corruzione|corruttiva]] della [[Italia|società italiana]], la classe [[scuola italiana|scolastica]]. Questi ragazzini che vengono addestrati, nei comportamenti quotidiani, a sviluppare una [[mafia|mentalità mafiosa]], fatta di complicità contro le istituzioni [...] una solidarietà omertosa, in cui l'obiettivo comune è dato dall'[[disonestà scolastica|ingannare chi è in cattedra]] [...] e dove gli individui, anziché perseguire il loro scopo, cioè primeggiare per merito, si coalizzano per lucrare il massimo risultato con il minimo sforzo [...] tradendo ogni principio etico individuale, la trasparenza dei comportamenti, la franchezza, l'onestà, il libero confronto, l'assunzione delle responsabilità.<ref>Citato in [[Ilvo Diamanti]], prefazione a Marcello Dei, ''Ragazzi, si copia. A lezione di imbroglio nelle scuole italiane'', il Mulino, 2011, p. 7.</ref>
*Nessuno ha mai voluto aggredire la vera struttura [[corruzione|corruttiva]] della [[Italia|società italiana]], la classe [[scuola italiana|scolastica]]. Questi ragazzini che vengono addestrati, nei comportamenti quotidiani, a sviluppare una [[mafia|mentalità mafiosa]], fatta di complicità contro le istituzioni [...] una solidarietà omertosa, in cui l'obiettivo comune è dato dall'[[disonestà scolastica|ingannare chi è in cattedra]] [...] e dove gli individui, anziché perseguire il loro scopo, cioè primeggiare per merito, si coalizzano per lucrare il massimo risultato con il minimo sforzo [...] tradendo ogni principio etico individuale, la trasparenza dei comportamenti, la franchezza, l'onestà, il libero confronto, l'assunzione delle responsabilità.<ref>Citato in [[Ilvo Diamanti]], prefazione a Marcello Dei, ''Ragazzi, si copia. A lezione di imbroglio nelle scuole italiane'', il Mulino, 2011, p. 7.</ref>
*{{NDR|Rivolgendosi a [[Silvio Berlusconi]]} Lei chiede per sé gli stessi diritti del cittadino comune. Ma lei non è un cittadino comune. E neanche un imprenditore comune. È il proprietario della più grande concentrazione privata di mezzi di comunicazione che ci sia in Europa. La libertà che chiede per sé, noi la chiediamo per tutti.<ref>Da un intervento alla Camera dei Deputati, 20 maggio 1994; citato in ''[http://www.repubblica.it/politica/2016/02/25/news/ok_camera_ddl_conflitto_interessi-134237373/ Ok della Camera al ddl sul conflitto d'interessi, ora il passaggio al Senato]'', ''Repubblica.it'', 25 febbraio 2016.</ref>
*{{NDR|Rivolgendosi a [[Silvio Berlusconi]]}} Lei chiede per sé gli stessi diritti del cittadino comune. Ma lei non è un cittadino comune. E neanche un imprenditore comune. È il proprietario della più grande concentrazione privata di mezzi di comunicazione che ci sia in Europa. La libertà che chiede per sé, noi la chiediamo per tutti.<ref>Da un intervento alla Camera dei Deputati, 20 maggio 1994; citato in ''[http://www.repubblica.it/politica/2016/02/25/news/ok_camera_ddl_conflitto_interessi-134237373/ Ok della Camera al ddl sul conflitto d'interessi, ora il passaggio al Senato]'', ''Repubblica.it'', 25 febbraio 2016.</ref>


==Note==
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Versione delle 19:11, 4 gen 2017

Nino Andreatta

Beniamino Andreatta, detto Nino (1928 – 2007), economista e politico italiano.

Citazioni di Beniamino Andreatta

  • Nessuno ha mai voluto aggredire la vera struttura corruttiva della società italiana, la classe scolastica. Questi ragazzini che vengono addestrati, nei comportamenti quotidiani, a sviluppare una mentalità mafiosa, fatta di complicità contro le istituzioni [...] una solidarietà omertosa, in cui l'obiettivo comune è dato dall'ingannare chi è in cattedra [...] e dove gli individui, anziché perseguire il loro scopo, cioè primeggiare per merito, si coalizzano per lucrare il massimo risultato con il minimo sforzo [...] tradendo ogni principio etico individuale, la trasparenza dei comportamenti, la franchezza, l'onestà, il libero confronto, l'assunzione delle responsabilità.[1]
  • [Rivolgendosi a Silvio Berlusconi] Lei chiede per sé gli stessi diritti del cittadino comune. Ma lei non è un cittadino comune. E neanche un imprenditore comune. È il proprietario della più grande concentrazione privata di mezzi di comunicazione che ci sia in Europa. La libertà che chiede per sé, noi la chiediamo per tutti.[2]

Note

  1. Citato in Ilvo Diamanti, prefazione a Marcello Dei, Ragazzi, si copia. A lezione di imbroglio nelle scuole italiane, il Mulino, 2011, p. 7.
  2. Da un intervento alla Camera dei Deputati, 20 maggio 1994; citato in Ok della Camera al ddl sul conflitto d'interessi, ora il passaggio al Senato, Repubblica.it, 25 febbraio 2016.

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