Nancy Chodorow: differenze tra le versioni

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* Nancy Chodorow, ''Essere e fare: un esame interculturale della socializzazione maschile e femminile'', in Vivian Gornick e Barbara K. Moran (a cura di), ''La donna in una società sessista'', traduzione di Laura Comoglio, Einaudi, 1975. ISBN 88-06-04752-3
* Nancy Chodorow, ''Essere e fare: un esame interculturale della socializzazione maschile e femminile'', in Vivian Gornick e Barbara K. Moran (a cura di), ''La donna in una società sessista'', traduzione di Laura Comoglio, Einaudi, 1975. ISBN 88-06-04752-3


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[[Categoria:Femministe statunitensi|Chodorow, Nancy]]
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Versione delle 14:38, 10 mar 2017

Nancy Julia Chodorow (1944 - vivente), sociologa, psicanalista e femminista statunitense.

Essere e fare: un esame interculturale della socializzazione maschile e femminile

Incipit

Vi sono due importanti problemi che chi è interessato alla liberazione di uomini e donne da ruoli sessuali rigidi e limitativi deve prendere in considerazione. Uno è se vi sia qualche fondamento nell'affermazione che esistono caratteristiche psichiche o della personalità di origine biologica (e quindi imprescindibili) che differenziano uomini e donne di qualunque cultura. L'altro è comprendere perché in quasi tutte le società le donne sono dominate fisicamente, politicamente e/o economicamente dagli uomini e vengono ritenute (anche da loro stesse) inferiori.

Citazioni

  • È facile confondere la preponderanza statistica con la norma, e spiegare la norma come un fatto «semplicemente naturale». Ciò è inesatto e inutile; una spiegazione convincente si fonda su fatti specifici, non su generalizzazioni o desideri. L'esame dei fatti specifici offre una spiegazione, logica e perfettamente rispondente all'esperienza pratica, delle differenze sessuali e culturali, senza che si renda necessario ricorrere a una verità universale e quindi, in un certo senso, incapace di spiegare alcunché.
  • È importante per l'uomo acquistare potere e assicurarsi che gli attributi del potere e del prestigio siano maschili o, più precisamente, assicurarsi che, qualunque ruolo possa toccare all'uomo, questo comporti potere e prestigio [...]. Diventa anche necessario riservare agli uomini la maggior parte di queste attività per mantenere in vita la convinzione che le donne sono incapaci di fare molte delle cose «importanti» di cui la società ha bisogno [...] e nello stesso tempo si rende necessario svalutare tutte le attività delle donne indistintamente - non importa che esse siano casalinghe, insegnanti o assistenti sociali.
  • Una indicazione del continuo stato di timore della «femminilità» che nella nostra cultura pesa sui maschi è la forza delle pressioni esterne e interiori a cui sono sottoposti perché si uniformino al modello maschile, rifiutando l'identificazione o la partecipazione a tutto quanto possa parere «femminile».
  • La tragedia della socializzazione della donna non consiste nel fatto che non le sia chiara la sua identità sessuale fondamentale, come accade per gli uomini. Questa identità le viene attribuita ed essa non ha bisogno di provare a se stessa o alla società di averla appresa o di continuare a possederla. Il suo problema è che questa identità è palesemente considerata di scarso valore nella società in cui vive.
  • E finché le donne saranno costrette a vivere attraverso i loro figli, e gli uomini non contribuiranno realmente alla loro socializzazione e non gli offriranno modelli di ruolo facilmente comprensibili, le donne continueranno a educare figli la cui identità sessuale è subordinata alla possibilità di negare il valore della femminilità nel loro intimo e fuori di esso, e figlie che dovranno accettare questa condizione umiliante e rassegnarsi a produrre altri uomini che perpetueranno il sistema che le denigra.

Bibliografia

  • Nancy Chodorow, Essere e fare: un esame interculturale della socializzazione maschile e femminile, in Vivian Gornick e Barbara K. Moran (a cura di), La donna in una società sessista, traduzione di Laura Comoglio, Einaudi, 1975. ISBN 88-06-04752-3

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