Vittorio De Sica: differenze tra le versioni

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*''[[Ferdinando I, re di Napoli]]'' (1959) – attore
*''[[Ferdinando I, re di Napoli]]'' (1959) – attore
*''[[Il generale Della Rovere]]'' (1959) – attore
*''[[Il generale Della Rovere]]'' (1959) – attore
*''[[La ciociara]]'' (1960) – regia
*''[[La ciociara (film)|La ciociara]]'' (1960) – regia
*''[[Il vigile]]'' (1960) – attore
*''[[Il vigile]]'' (1960) – attore
*''[[I due marescialli]]'' (1961) – attore
*''[[I due marescialli]]'' (1961) – attore

Versione delle 10:42, 14 apr 2017

File:Vittorio De Sica.jpg
Vittorio De Sica

Ladri di biciclette

  • Miglior film straniero (1950)

Vittorio De Sica (1901 – 1974), attore e regista teatrale e cinematografico italiano.

Citazioni di Vittorio De Sica

  • Ho avuto l'onore e il piacere di lavorare con Montgomery Clift [...] e così di conoscerlo bene, intimamente. È stato l'attore più sensibile e intelligente che abbia mai conosciuto. Recitava con un senso di poesia. Mi ricordo che adorava i bambini, lui stesso lo era, viveva di tenerezza. Ma il destino divenne suo nemico, lui che meritava bontà e amicizia e soprattutto felicità. Dopo l'incidente non ebbe più pace. Con il trascorrere degli anni peggiorò sempre di più. Alla fine il suo cuore non ha potuto sopportare l'enorme disperazione e così ha smesso di battere. Ora siamo rattristati senza quel grande attore che ha dato al mondo quelle meravigliose e gratificanti interpretazioni che rimarranno per sempre nella nostra memoria. Addio Monty, amico mio, fratello mio.[1]
  • Ho fatto La compagnia dei matti e mi rovinai la reputazione di attore bello, diciamo così. Il truccatore mi truccò talmente male, mi mise i baffi alla cinese e io, con quel nasone e molto magro, ero talmente brutto come amante di quella povera Elena Lunda, protagonista del film, che Pittalunga, l'allora padrone assoluto del cinema italiano, decretò che io non sarei mai più entrato in uno studio cinematografico.[2]
  • Io ho guadagnato fama e quattrini lasciandomi guidare dalla pigrizia. Il mio sorriso mi ha regalato un'anima allegra che non mi appartiene. Il mio destino è un altro: sul vertice dei quarant'anni ricomincerò la mia vita di attore.[2]
  • Il mio scopo è rintracciare il drammatico nelle situazioni quotidiane, il meraviglioso della piccola cronaca, anzi, della piccolissima cronaca.[3]

Citazioni su Vittorio De Sica

  • De Sica ha modo di emergere attraverso una recitazione sottile, ironica e cordiale. (Massimo Scaglione)
  • De Sica dice spesso che quando gli viene una buona idea, subito dopo si accorge che la stessa l'hanno avuta Chaplin o René Clair; è un vero signore! (Bruno Amatucci)
  • [Su Gli uomini che mascalzoni] Ha saputo tratteggiare, con grande semplicità di mezzi, un tipo di giovanotto trasognato e scanzonato quanto basta e ora dopo questa prova felice De Sica può aspirare a essere quel buon attore che finora mancava allo schermo italiano. (Mario Gromo)
  • Il cinema sonoro ha bisogno di attori che sappiano parlare e De Sica, malgrado qualcuno lo ritenga poco adatto per la Settima Arte, viene invitato ad apparire sullo schermo, naturalmente in ruoli brillanti. (Massimo Scaglione)
  • Mio padre è un maestro, io sono un pittore della domenica. (Christian De Sica)
  • Mio padre mi ha sempre insegnato a fare tutto. Quando gli ho detto che volevo fare l'attore, mi ha detto di studiare doppiaggio, perché secondo lui era la scuola migliore. Non l'Accademia di Arte Drammatica, che sforna a volte pessimi attori di teatro. "Gli attori di teatro – mi diceva – parlano il 'birignao'. Invece bisogna parlare il dialetto, che è il vero italiano". (Christian De Sica)
  • Mio padre mi ha sempre insegnato un grande rispetto per gli addetti ai lavori e per tutti quelli che lavoravano nel cinema e mi diceva sempre: "Il nostro è un mestiere fatto sull'acqua". (Christian De Sica)
  • Non sono ancora spuntati i Nazzari e i Giachetti e perciò De Sica rimarrà per anni incontrastato interprete. (Massimo Scaglione)
  • Papà è spirato tra le mie braccia il 13 novembre 1974 all'ospedale di Neuilly-sur-Seine, vicino a Parigi. Io recitavo in teatro a Milano. Mia madre mi ha chiamato. Ho preso il primo aereo. Sono arrivato all'ospedale, ho visto papà. Il vestito attaccato alla stampella. Quello blu. Gessato. Elegante. Non aveva più voce. Mi disse: "Christian, molla tutto e vieni via con me, mi faccio un ultimo ciclo della cura, poi torniamo a Montecarlo. Stai vicino a mamma, Christian, e soprattutto guarda che bel culo che c'ha quell'infermiera". (Christian De Sica)
  • Vittorio De Sica sarà uno spiritoso Cary Grant. (Massimo Scaglione)

Note

  1. Citato in Michelangelo Capua, Montgomery Clift. Vincitore e vinto, Lindau, 2009.
  2. a b Citato in Massimo Scaglione, I Divi del Ventennio, per vincere ci vogliono i leoni..., Lindau, 2005.
  3. Dall'intervista Abbiamo domandato a De Sica perché fa un film dal "Ladro di biciclette", La fiera letteraria, 6 febbraio 1948.

Film

Voci correlate

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