Mino Milani: differenze tra le versioni

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*Cos'è la vita, infine? Uno spinterogeno che non funziona. Un sedile invece di un altro. Uno sportello. Una fila di comode, confortevoli, soffici poltrone. <br>La [[morte]] è alla fila più avanti. (''La realtà romanzesca'' p. 42)
*Cos'è la vita, infine? Uno spinterogeno che non funziona. Un sedile invece di un altro. Uno sportello. Una fila di comode, confortevoli, soffici poltrone. <br>La [[morte]] è alla fila più avanti. (''La realtà romanzesca'' p. 42)
**Non c’è solo bisogno della storia scritta da re, imperatori, grandi generali, grandi inventori, grandi scienziati. La storia dell’umanità è fatta da noi, da gente come noi. (''Due di Mille'', prefazione)


*Non c’è solo bisogno della storia scritta da re, imperatori, grandi generali, grandi inventori, grandi scienziati. La storia dell’umanità è fatta da noi, da gente come noi. (''Due di Mille'', prefazione){{Int|''Un patriota non si arrende''|Intervista di Cristina Taglietti, ''La Lettura'', suppl. del "Corriere della Sera", 7 maggio 2017, pp. 46-47.}}
{{Int|''Un patriota non si arrende''|Intervista di Cristina Taglietti, ''La Lettura'', suppl. del "Corriere della Sera", 7 maggio 2017, pp. 46-47.}}
* Nel 1958 [[Giovanni Mosca]], direttore del ''Corriere dei Piccoli'' mi telefonò e mi disse: mi deve fare dei racconti a puntate sul West. Ho pensato al nome. Doveva leggersi come si scriveva: Tommy River.
* Nel 1958 [[Giovanni Mosca]], direttore del ''Corriere dei Piccoli'' mi telefonò e mi disse: mi deve fare dei racconti a puntate sul West. Ho pensato al nome. Doveva leggersi come si scriveva: Tommy River.
* È [[Joseph Conrad|Conrad]] lo scrittore che amo. Ho letto [[Cuore di tenebra|''Cuore di tenebra'']] per caso, avevo 18 anni. L’avevo comperato nella collana Romantica Sonzogno. Una sera non riuscivo a dormire e l’ho letto fino all’alba. Sembra una frase fatta ma è un libro che mi ha segnato la vita insieme con ''[[Martin Eden]]'' di [[Jack London]] e ''La vita semplice'' di [[Ernst Wiechert]].
* È [[Joseph Conrad|Conrad]] lo scrittore che amo. Ho letto [[Cuore di tenebra|''Cuore di tenebra'']] per caso, avevo 18 anni. L’avevo comperato nella collana Romantica Sonzogno. Una sera non riuscivo a dormire e l’ho letto fino all’alba. Sembra una frase fatta ma è un libro che mi ha segnato la vita insieme con ''[[Martin Eden]]'' di [[Jack London]] e ''La vita semplice'' di [[Ernst Wiechert]].

Versione delle 20:58, 7 mag 2017

Mino Milani, 2008

Guglielmo Milani conosciuto anche con gli pseudonimi di Stelio Martelli, Piero Selva, Eugenio Ventura e T. Maggio (1928 – vivente), giornalista, scrittore, fumettista e saggista storico italiano.

Citazioni di Mino Milani

  • Cos'è la vita, infine? Uno spinterogeno che non funziona. Un sedile invece di un altro. Uno sportello. Una fila di comode, confortevoli, soffici poltrone.
    La morte è alla fila più avanti. (La realtà romanzesca p. 42)
    • Non c’è solo bisogno della storia scritta da re, imperatori, grandi generali, grandi inventori, grandi scienziati. La storia dell’umanità è fatta da noi, da gente come noi. (Due di Mille, prefazione)

Un patriota non si arrende

Intervista di Cristina Taglietti, La Lettura, suppl. del "Corriere della Sera", 7 maggio 2017, pp. 46-47.

  • Nel 1958 Giovanni Mosca, direttore del Corriere dei Piccoli mi telefonò e mi disse: mi deve fare dei racconti a puntate sul West. Ho pensato al nome. Doveva leggersi come si scriveva: Tommy River.
  • È Conrad lo scrittore che amo. Ho letto Cuore di tenebra per caso, avevo 18 anni. L’avevo comperato nella collana Romantica Sonzogno. Una sera non riuscivo a dormire e l’ho letto fino all’alba. Sembra una frase fatta ma è un libro che mi ha segnato la vita insieme con Martin Eden di Jack London e La vita semplice di Ernst Wiechert.
  • L’Europa era cominciata con buone intenzioni: doveva nascere dal basso. Bisognava partire dai libri di scuola, invece che dalla moneta. Esiste una storia europea: raccontiamola a tutti, magari noi italiani non saremmo stati soltanto pastasciutta e mafia.

Citazioni su Mino Milani

  • Mino Milani […] non è un romanziere d'una volta, ma uno scrittore d'oggi, contemporaneo del cinematografo e della TV, due invenzioni con le quali ha fatto da un pezzo i suoi conti, traducendo in una tecnica moderna la loro grande lezione: narrare per immagini ritmando velocemente l'azione. (Gianni Rodari)

Incipit di alcune opere

La realtà romanzesca

Rio de Janeiro, 12 giugno 1955
Il professor Gerard Jullien, direttore dell'Istituto Superiore di Tossicologia, infilò i leggerissimi guanti di gomma, e: «Siete pronta, Anna?» chiese.
La ragazza seduta al grande microscopio alzò il volto pallido, un po' stanco: «Sì, professore», rispose.
Jullien sorrise, e andò zoppicando verso di lei. «Mi spiace dovervi trattenere fuori orario», disse, «ma vorrei cominciare il lavoro stasera».
«Oh, professore», esclamò la ragazza, alzandosi, «per me è un grande onore assistere uno scienziato come voi! E poi», aggiunse sorridendo, «c'è il temporale, e io ho paura del tuono...»
Jullien sorrise. Era contento della sua nuova assistente. Anna Sartori non aveva che vent'anni, ma era assai ben preparata. E non aveva paura dei veleni.

L'autore si racconta

Ho cominciato a scrivere per ragazzi nel 1953, quando avevo venticinque anni, e credevo a quanto facevo esattamente come oggi. Sarà perché tutto sommato mi è andata bene, sarà perché sono sempre stato pessimista, ma non mi piacciono quelli che sospirano la perduta gioventù e rimpiangono le sue speranze, o addirittura le chiamano illusioni. Mai avuto illusioni, mi pare. Del resto, quelli della giovinezza non sono stati per nulla i miei anni migliori, né me la sento di rimpiangere quelle tristezze e quei tanti giorni gettati via nel tentativo di non gettarli.


Bibliografia

  • Mino Milani, La realtà romanzesca, Longanesi & C., Milano 1974.
  • Mino Milani, L'autore si racconta, Franco Angeli, Milano 2009


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