Giovanni Acerbi: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Giovanni Acerbi==
==Citazioni di Giovanni Acerbi==
*Combattente fra le file gloriose del [[Partito d'Azione|partito d'azione]] finchè trattavasi di conquistare al paese la sua indipendenza e la sua unità, ora sarò milite, oscuro sì, ma non meno devoto, di quel gran partito Nazionale destinato a succedergli, il quale all'Italia una ed indipendente da ogni straniero vuol procacciare quel maggiore sviluppo di libertà politiche, civili, scientifiche, economiche ed industriali, che sole possono assicurare e rendere prospere e degne le sorti di un gran Popolo.<ref>Dalla [http://digilib.bibliotecateresiana.it/sfoglia_periodicis.php?identifier=39-18661129&op=ric&cata=&gruppo=LA%20FAVILLA&anno=&cass=&id=27288&creator=&title=&publisher=&date=&shelfmark=&offset=0 lettera scritta in occasione delle elezioni politiche del 1866], pubblicata su ''La Favilla'', 26 novembre 1866</ref>
*Combattente fra le file gloriose del [[Partito d'Azione|partito d'azione]] finché trattavasi di conquistare al paese la sua indipendenza e la sua unità, ora sarò milite, oscuro sì, ma non meno devoto, di quel gran partito Nazionale destinato a succedergli, il quale all'Italia una ed indipendente da ogni straniero vuol procacciare quel maggiore sviluppo di libertà politiche, civili, scientifiche, economiche ed industriali, che sole possono assicurare e rendere prospere e degne le sorti di un gran Popolo.<ref>Dalla [http://digilib.bibliotecateresiana.it/sfoglia_periodicis.php?identifier=39-18661129&op=ric&cata=&gruppo=LA%20FAVILLA&anno=&cass=&id=27288&creator=&title=&publisher=&date=&shelfmark=&offset=0 lettera scritta in occasione delle elezioni politiche del 1866], pubblicata su ''La Favilla'', 26 novembre 1866</ref>


==Note==
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Versione delle 22:53, 7 mag 2017

Giovanni Acerbi

Giovanni Acerbi (1825 – 1869), patriota, politico e militare italiano.

Citazioni di Giovanni Acerbi

  • Combattente fra le file gloriose del partito d'azione finché trattavasi di conquistare al paese la sua indipendenza e la sua unità, ora sarò milite, oscuro sì, ma non meno devoto, di quel gran partito Nazionale destinato a succedergli, il quale all'Italia una ed indipendente da ogni straniero vuol procacciare quel maggiore sviluppo di libertà politiche, civili, scientifiche, economiche ed industriali, che sole possono assicurare e rendere prospere e degne le sorti di un gran Popolo.[1]

Note

  1. Dalla lettera scritta in occasione delle elezioni politiche del 1866, pubblicata su La Favilla, 26 novembre 1866

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