Raimondo Montecuccoli: differenze tra le versioni

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==Bibliografia==
==Bibliografia==
*Thomas Benfield Harbottle & Philip Hugh Dalbiac, ''Harbottle - Dictionary of quotations French and Italian'', S. Sonnenschein Editore, Londra, 1904. ([[:fr:s:Livre:Harbottle_-_Dictionary_of_quotations_French_and_Italian,_1904.djvu|Disponibile su Wikisource]]) (<span class="plainlinks">[http://fr.wikisource.org/w/index.php?title=Sp%C3%A9cial%3ARecherche&profile=advanced&search={{PAGENAMEE}}&fulltext=Search&ns104=1&profile=advanced L'autore nell'indice del libro]</span>)
*Thomas Benfield Harbottle & Philip Hugh Dalbiac, ''Harbottle Dictionary of quotations French and Italian'', S. Sonnenschein Editore, Londra, 1904. ([[:fr:s:Livre:Harbottle_-_Dictionary_of_quotations_French_and_Italian,_1904.djvu|Disponibile su Wikisource]]) (<span class="plainlinks">[http://fr.wikisource.org/w/index.php?title=Sp%C3%A9cial%3ARecherche&profile=advanced&search={{PAGENAMEE}}&fulltext=Search&ns104=1&profile=advanced L'autore nell'indice del libro]</span>)
*Raimondo Montecuccoli (a cura di Emilio Faccioli), ''Aforismi dell'arte bellica'', Milano, Fratelli Fabbri Editori, 1973.
*Raimondo Montecuccoli (a cura di Emilio Faccioli), ''Aforismi dell'arte bellica'', Milano, Fratelli Fabbri Editori, 1973.



Versione delle 14:51, 13 mag 2017

Raimondo Montecuccoli

Raimondo Montecuccoli (1609 – 1680), generale, politico e scrittore italiano.

Memorie

  • Qual meraviglia... richiesto tal uno delle cose necessarie alla guerra, egli rispondesse, tre esser quelle: Danaro, danaro, danaro! (libro I, XIV[1])
  • Chi può viver senza mangiare, esca in campagna senza le vittovaglie necessarie. (libro I, XLII[2])
  • Nissuno stato pubblico può godersi la quieta, né ribattere l'injurie, né diffendere le leggi, la religione e la libertà senza arme. (libro I, XLIV[3])
  • Trattar le cose con molti, risolverle con pochi, o da se solo. (libro I, LXIX[4])
  • L'arte, che imita la natura, opera per gradi, e non a salti. (libro III, VIII[5])
  • È la lancia la regina dell'armi a cavallo. (libro III, XVI[6])
  • L'ozio è somite del vizio, e della virtute negozio. (libro III, XXIV[7])

Aforismi dell'arte bellica

  • La guerra è un'azione d'eserciti offendentisi in ogni guisa, il cui fine si è la vittoria. (p. 7)
  • Il denaro è quello spirito universale, che per lo tutto infondendosi, lo anima e lo muove, ed è virtualmente ogni cosa, lo stromento degli strumenti, che ha la forza d'incantare lo spirito de' più savi e l'impeto de' più feroci. (p. 37)
  • Nessuno stato pubblico può godersi la quiete, né ribattere le ingiurie, né difendere le leggi, la religione e la libertà senza armi. (p. 37)
  • L'attacco insegna la difesa. (p. 75)
  • Le battaglie dànno e tolgono i regni, pronunziano le sentenze decisive e inappellabili fra i potentati, terminano la guerra e immortalano il capitano. Esse o si cercano, o si fuggono o si dànno. (p. 90)
  • Al Turco sempre armato non è mai calva l'occasione, la quale può egli senza indugio, qualunque volta a lui piace, afferrare per i capelli. (p. 98)

Note

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Bibliografia

  • Thomas Benfield Harbottle & Philip Hugh Dalbiac, Harbottle – Dictionary of quotations French and Italian, S. Sonnenschein Editore, Londra, 1904. (Disponibile su Wikisource) (L'autore nell'indice del libro)
  • Raimondo Montecuccoli (a cura di Emilio Faccioli), Aforismi dell'arte bellica, Milano, Fratelli Fabbri Editori, 1973.

Altri progetti

  1. Citato in Harbottle, p. 309.
  2. Citato in Harbottle, p. 270.
  3. Citato in Harbottle, p. 370.
  4. Citato in Harbottle, p. 428.
  5. Citato in Harbottle, p. 333.
  6. Citato in Harbottle, p. 293.
  7. Citato in Harbottle, p. 337.