Wali Mohammed Wali: differenze tra le versioni

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'''Wali Muhammad Wali''', conosciuto anche come '''Wali Deccani''', '''Wali Gujarati''' e '''Wali Aurangabadi''' (1667 – 1707), poeta e scrittore Urdu.
'''Wali Muhammad Wali''', conosciuto anche come '''Wali Deccani''', '''Wali Gujarati''' e '''Wali Aurangabadi''' (1667 – 1707), poeta e scrittore Urdu.


*I [[Sufismo|Sufi]] ritengono che in ogni istante un mondo (''<nowiki/>'alamī'') viene annientato, e istantaneamente ne viene a esistere uno simile, perché Dio possiede degli attributi opposti che non cessano mai di manifestarsi. Egli e al tempo stesso ''Muḥyī'', "colui che porta la vita", e ''Mumīt'', "colui che fa morire". In un momento i suoi bei nomi (''asmā-i jamālī'') conferiscono l'esistenza a tutte le Sue creature , nello stesso istante i Suoi Nomi terrifico (''asmā-i jalālī'') tolgono loro ogni esistenza, affinché la potenzialità inerente a questo duplice aspetto della Sua natura possa essere manifestata perpetuamente il loro, benché non mi siano consapevoli.<ref>Citato in Alberto Ventura, ''Sapienza Sufi'', Edizioni Mediterranee, p. 201. ISBN 978-88-272-2653-7</ref>
*I [[Sufismo|Sufi]] ritengono che in ogni istante un mondo (''<nowiki/>'alamī'') viene annientato, e istantaneamente ne viene a esistere uno simile, perché Dio possiede degli attributi opposti che non cessano mai di manifestarsi. Egli e al tempo stesso ''Muḥyī'', "colui che porta la vita", e ''Mumīt'', "colui che fa morire". In un momento i suoi bei nomi (''asmā-i jamālī'') conferiscono l'esistenza a tutte le Sue creature, nello stesso istante i Suoi Nomi terrifico (''asmā-i jalālī'') tolgono loro ogni esistenza, affinché la potenzialità inerente a questo duplice aspetto della Sua natura possa essere manifestata perpetuamente il loro, benché non mi siano consapevoli.<ref>Citato in Alberto Ventura, ''Sapienza Sufi'', Edizioni Mediterranee, p. 201. ISBN 978-88-272-2653-7</ref>


==Note==
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Versione attuale delle 02:44, 14 mag 2017

Wali Muhammad Wali, conosciuto anche come Wali Deccani, Wali Gujarati e Wali Aurangabadi (1667 – 1707), poeta e scrittore Urdu.

  • I Sufi ritengono che in ogni istante un mondo ('alamī) viene annientato, e istantaneamente ne viene a esistere uno simile, perché Dio possiede degli attributi opposti che non cessano mai di manifestarsi. Egli e al tempo stesso Muḥyī, "colui che porta la vita", e Mumīt, "colui che fa morire". In un momento i suoi bei nomi (asmā-i jamālī) conferiscono l'esistenza a tutte le Sue creature, nello stesso istante i Suoi Nomi terrifico (asmā-i jalālī) tolgono loro ogni esistenza, affinché la potenzialità inerente a questo duplice aspetto della Sua natura possa essere manifestata perpetuamente il loro, benché non mi siano consapevoli.[1]

Note[modifica]

  1. Citato in Alberto Ventura, Sapienza Sufi, Edizioni Mediterranee, p. 201. ISBN 978-88-272-2653-7

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