Henry Corbin: differenze tra le versioni

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*Gli Shi'iti veri sono dunque coloro che si assumono i segreti degli Imâm. Tutti coloro che invece pretendono di limitare l'insegnamento degli Imâm all'[[Exoterismo|essoterico]], a questioni di diritto e di rituale, mutilano ciò che è la vera essenza dello shi'ismo. L'affermazione dell'[[Esoterismo|esoterico]] non significa abolizione pura e semplice della sharî'at, della lettera e dell'essoterico (''zâhir''); essa significa che, privata della realtà spirituale (''haqîqat'') e dell'esoterico (''bâtin''), la religione positiva è opacità e servitù; essa si riduce a un catalogo di [[dogmi]] o a un catechismo, invece di rimanere aperta allo schiudersi di significati nuovi e imprevedibili. (p. 52)
*Gli Shi'iti veri sono dunque coloro che si assumono i segreti degli Imâm. Tutti coloro che invece pretendono di limitare l'insegnamento degli Imâm all'[[Exoterismo|essoterico]], a questioni di diritto e di rituale, mutilano ciò che è la vera essenza dello shi'ismo. L'affermazione dell'[[Esoterismo|esoterico]] non significa abolizione pura e semplice della sharî'at, della lettera e dell'essoterico (''zâhir''); essa significa che, privata della realtà spirituale (''haqîqat'') e dell'esoterico (''bâtin''), la religione positiva è opacità e servitù; essa si riduce a un catalogo di [[dogmi]] o a un catechismo, invece di rimanere aperta allo schiudersi di significati nuovi e imprevedibili. (p. 52)
*Al di là del cielo delle stelle fisse dell'[[astronomia]] peripatetica o tolemaica, vengono presentiti innumerevoli universi meravigliosi. Diversamente da quanto avverrà in [[Occidente]], dove il progresso dell'astronoma finirà con l'eliminare l'angelologia, qui è proprio l'angelologia che conduce l'astronomia onomia al di là dello schema classico che la limitava. (p. 213)
*Al di là del cielo delle stelle fisse dell'[[astronomia]] peripatetica o tolemaica, vengono presentiti innumerevoli universi meravigliosi. Diversamente da quanto avverrà in [[Occidente]], dove il progresso dell'astronoma finirà con l'eliminare l'angelologia, qui è proprio l'angelologia che conduce l'astronomia onomia al di là dello schema classico che la limitava. (p. 213)
*[...] secondo lo shi'ismo, il [[Corano]] che abbiamo oggi è un Corano mutilo, ma perché la verità del Libro santo che possediamo va cercata nel cuore delle sue profondità nascoste, nella pluralità dei suoi significati esoterici. La chiave di tali profondità è la dottrina shi'ita dell'Imâm e della ''walâyat'' (carisma iniziatico degli « Amici di Dio ») come esoterico della profezia. Da questo punto di vista, l'attività filosofica è fondamentalmente ermeneutica. (p. 257)
*[...] secondo lo shi'ismo, il [[Corano]] che abbiamo oggi è un Corano mutilo, ma perché la verità del Libro santo che possediamo va cercata nel cuore delle sue profondità nascoste, nella pluralità dei suoi significati esoterici. La chiave di tali profondità è la dottrina shi'ita dell'Imâm e della ''walâyat'' (carisma iniziatico degli «Amici di Dio») come esoterico della profezia. Da questo punto di vista, l'attività filosofica è fondamentalmente ermeneutica. (p. 257)


==Bibliografia==
==Bibliografia==

Versione delle 02:44, 14 mag 2017

Henry Corbin (1903 – 1978), filosofo e traduttore francese.

Storia della filosofia islamica

Incipit

È opinione diffusa in Occidente che nel Corano non esista nulla di mistico né di filosofico, e che filosofi e mistici non gli siano in alcun modo debitori. Ma il problema non sarà qui di discutere quello che gli Occidentali trovano o non trovano nel Corano, quanto di sapere quello che i Musulmani vi hanno di fatto trovato.

Citazioni

  • Il primo fatto da mettere in rilievo è l'assenza, nell'Islam, del fenomeno Chiesa. Nell'islam, detentore dei "mezzi della grazia", non esiste un magistero dogmatico, né un'autorità pontificia, né un Concilio che definisca i dogmi. Nel Cristianesimo, a partire dal II secolo, con la repressione del movimento montanista, il magistero dogmatico della Chiesa si è sostituito all'ispirazione profetica, e più generalmente alla libertà di un ermeneutica spirituale. (p. 20)
  • Il sufismo è per eccellenza lo sforzo di interiorizzare la Rivelazione coranica, la rottura con la religione puramente legalitaria, l'intento di rivivere l'esperienza intima del Profeta nella notte del Mi'râj; al suo grado estremo, esso è una sperimentazione delle condizioni del tawhîd, che conduce alla coscienza che Dio solo può enunciare, per bocca del suo fedele, il mistero della sua unicità. (p. 43)
  • Che lo shi'ismo sia, nella sua essenza, l'esoterismo dell'Islam, è una constatazione che scaturisce dai testi stessi. (p. 51)
  • Gli Shi'iti veri sono dunque coloro che si assumono i segreti degli Imâm. Tutti coloro che invece pretendono di limitare l'insegnamento degli Imâm all'essoterico, a questioni di diritto e di rituale, mutilano ciò che è la vera essenza dello shi'ismo. L'affermazione dell'esoterico non significa abolizione pura e semplice della sharî'at, della lettera e dell'essoterico (zâhir); essa significa che, privata della realtà spirituale (haqîqat) e dell'esoterico (bâtin), la religione positiva è opacità e servitù; essa si riduce a un catalogo di dogmi o a un catechismo, invece di rimanere aperta allo schiudersi di significati nuovi e imprevedibili. (p. 52)
  • Al di là del cielo delle stelle fisse dell'astronomia peripatetica o tolemaica, vengono presentiti innumerevoli universi meravigliosi. Diversamente da quanto avverrà in Occidente, dove il progresso dell'astronoma finirà con l'eliminare l'angelologia, qui è proprio l'angelologia che conduce l'astronomia onomia al di là dello schema classico che la limitava. (p. 213)
  • [...] secondo lo shi'ismo, il Corano che abbiamo oggi è un Corano mutilo, ma perché la verità del Libro santo che possediamo va cercata nel cuore delle sue profondità nascoste, nella pluralità dei suoi significati esoterici. La chiave di tali profondità è la dottrina shi'ita dell'Imâm e della walâyat (carisma iniziatico degli «Amici di Dio») come esoterico della profezia. Da questo punto di vista, l'attività filosofica è fondamentalmente ermeneutica. (p. 257)

Bibliografia

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