Enzo Biagi: differenze tra le versioni
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Versione delle 18:20, 31 lug 2005
(1920 - ), giornalista e scrittore italiano
- Dopo tre apparizioni in video, qualunque coglione viene intervistato dice la sua e anche quella degli altri.
- La democrazia è fragile, e a piantarci sopra troppe bandiere si sgretola.
- La società è permissiva nelle cose che non costano nulla.
- Si può essere a sinistra di tutto, ma non del buon senso.
- Cara Italia, perché giusto o sbagliato che sia questo è il mio paese con le sue grandi qualità ed i suoi grandi difetti.
- Se Berlusconi avesse le tette farebbe anche l'annunciatrice.
- Ho sempre creduto che, se c'è un posto al mondo dove non esistono le razze questo è proprio l'Italia: infatti le nostre antenate ebbero troppe occasioni di intrattenimento.
- La mia generazione trovava eccitante leggere un'edizione della Divina Commedia con le illustrazioni del Doré. Adesso sui muri c'è scritto "CULO BASSO BYE BYE". Capisce che è un po' diverso?
- I giornali sarebbero ansiogeni? Ma la Bibbia non comincia forse con un delitto?
- Quando sento dire che uno è considerato un innovatore perché decide di leggere il tg in piedi, è come se ti chiedessero se scrivi con la biro o con la macchina, e quanto questo influisce.
- Le verità che contano, i grandi principi, alla fine, restano sempre due o tre. Sono quelli che ti ha insegnato tua madre da bambino.
- È difficile non desiderare la donna d'altri, dato che quelle di nessuno, di solito sono poco attraenti.
- L’uomo, qualche volta, è come le scimmie: ha il gusto dell’imitazione.
- Il bello della democrazia è proprio questo: tutti possono parlare, ma non occorre ascoltare.
- Nel cinturone dei soldati del Fuhrer c'era scritto "Gott mit uns", Dio è con noi. Hitler lo aveva arruolato; per fortuna disertò.
- La "devolution", una parola che sembra inventata da Celentano.
- Nella storia dell’umanità non cala mai il sipario. Se solo ci si potesse allontanare dal teatro prima della fine dello spettacolo.
- Qualche volta è scomodo sentirsi fratelli, ma è grave considerarsi figli unici.