Ettore Mo: differenze tra le versioni

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Versione delle 10:13, 24 mag 2017

Ettore Mo (1932 - vivente), giornalista italiano.

Citazioni di Ettore Mo

Citazioni in ordine temporale.

  • [In riferimento alla vita come giornalista di guerra] Se tu vai avanti su questo itinerario della disperazione collettiva, diventa una tua disperazione personale. Io mi sono messo su una strada dalla quale, in qualche modo, non posso più uscire.[1]
  • Come si può riuscire a fermare un uomo disposto ad ammazzarsi?[2]
  • Sarebbe un guaio se l'inviato divenisse una razza in estinzione. L'alternativa è quella di schiacciare un bottone per ottenere tutte le informazioni. Ma è un'illusione quella di poter fare un reportage stando a tavolino, perché non senti l'odore delle cose.[2]
  • [In riferimento al lavoro di giornalista di guerra] Visto il mestiere che faccio, dovrei finire all'inferno, dove troverei certamente storie particolari da raccontare.[3]
  • Non c'è niente di più di una guerra per raccontare il dolore e la crudeltà del genere umano. Nella guerra succede davvero di tutto, tutta la natura umana si rivela. Buona o cattiva che sia.[4]
  • Un giornalista deve essere prima di tutto un cronista, assolutamente un cronista.[4]

Note

  1. Da: Professione Reporter, 1996, di Milena Gabanelli; in: Indro Montanelli - Gli anni della televisione 4: Io sono soltanto un giornalista, a cura di Nevio Casadio, Rai Sat, 2009
  2. a b Da Italialiberi.net, Una camicia macchiata di sangue, di Maria Antonietta Trupia, 28 giugno 2004
  3. Da Storie Credibili, di Antonio Gregolin, 2012
  4. a b Da Il Reportage n. 24, intervista a Ettore Mo, di Luigi Baldelli, 1 dicembre 2015

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