Paolo Alatri: differenze tra le versioni

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
tolgo stub
→‎Mussolini: anticlericalismo giovanile di Mussolini
Riga 3: Riga 3:
==''Mussolini''==
==''Mussolini''==
*[[Benito Mussolini|Mussolini]] pretendeva di essere un uomo di grande cultura e amava molto le adulazioni di chi si riferiva a lui come un grande scrittore. Ostentava interesse e competenza in fatto, oltre che di letteratura e di filosofia, anche di musica, di architettura, di arti e di cinema. Favorì il realismo e avversò ogni forma di astrattismo e di avanguardia, come del resto gli altri due dittatori {{NDR|[[Adolf Hitler]] e [[Stalin]]}} a lui contemporanei. (''Nel campo culturale'', p. 37)
*[[Benito Mussolini|Mussolini]] pretendeva di essere un uomo di grande cultura e amava molto le adulazioni di chi si riferiva a lui come un grande scrittore. Ostentava interesse e competenza in fatto, oltre che di letteratura e di filosofia, anche di musica, di architettura, di arti e di cinema. Favorì il realismo e avversò ogni forma di astrattismo e di avanguardia, come del resto gli altri due dittatori {{NDR|[[Adolf Hitler]] e [[Stalin]]}} a lui contemporanei. (''Nel campo culturale'', p. 37)
*Da giovane, come si è detto, Mussolini era stato ferocemente anticlericale e perfino ateo, e non aveva nascosto questi suoi sentimenti, ma anzi li aveva ostentati, non senza manifestazioni clamorose e volgari. Ma una volta al governo, girò di 180 gradi. L'appoggio della Chiesa gli era prezioso per solidificare il suo potere, ed egli non esitò sia a manifestare opinioni personali lontanissime da quelle giovanili, sia a fare vistose concessioni politiche al Vaticano, ripagato con la sconfessione del Partito Popolare e l'esilio comminato a [[Luigi Sturzo|Sturzo]], sia con la benedizione dei gagliardetti e dei labari fascisti da parte di vescovi e sacerdoti, specialmente in occasione della guerra d'Etiopia e dell'intervento in Spagna. (''I Patti Lateranensi'', p.43)
*Che cosa indusse Mussolini a tenere per tutta la seduta del Gran Consiglio<ref>{{cfr}} [[w:Gran consiglio del fascismo|voce su Wikipedia]]</ref> {{NDR|del 24-25 luglio 1943}} un atteggiamento nel complesso passivo? Due ne furono probabilmente gli elementi determinanti: l'illusione iniziale che fosse in causa la sola restituzione al re della delega dei poteri militari, e la fiducia che egli nutriva nell'amicizia di [[Vittorio Emanuele III]]. (''La riunione del Gran Consiglio'', p. 83)
*Che cosa indusse Mussolini a tenere per tutta la seduta del Gran Consiglio<ref>{{cfr}} [[w:Gran consiglio del fascismo|voce su Wikipedia]]</ref> {{NDR|del 24-25 luglio 1943}} un atteggiamento nel complesso passivo? Due ne furono probabilmente gli elementi determinanti: l'illusione iniziale che fosse in causa la sola restituzione al re della delega dei poteri militari, e la fiducia che egli nutriva nell'amicizia di [[Vittorio Emanuele III]]. (''La riunione del Gran Consiglio'', p. 83)
*Le sue {{NDR|di Mussolini}} contraddizioni erano senza fine. Mentre ebbe a riconoscere che le leggi antisemite<ref>{{cfr}} [[w:Leggi razziali fasciste|voce su Wikipedia]]</ref> potevano essere state un errore, ad amministrarle, nella Repubblica di Salò<ref>{{cfr}} [[w:Repubblica Sociale Italiana|voce su Wikipedia]]</ref>, mise Giovanni Preziosi<ref>{{cfr}} [[w:Giovanni Preziosi|voce su Wikipedia]]</ref>, un ex prete, il più fanatico antisemita esistente in Italia, colui che, anche durante gli anni in cui di antisemitismo del regime ancora non si parlava neppure, aveva cercato di issare quella bandiera e di farla trionfare. (''Le farneticazioni di Mussolini'', p. 91)
*Le sue {{NDR|di Mussolini}} contraddizioni erano senza fine. Mentre ebbe a riconoscere che le leggi antisemite<ref>{{cfr}} [[w:Leggi razziali fasciste|voce su Wikipedia]]</ref> potevano essere state un errore, ad amministrarle, nella Repubblica di Salò<ref>{{cfr}} [[w:Repubblica Sociale Italiana|voce su Wikipedia]]</ref>, mise Giovanni Preziosi<ref>{{cfr}} [[w:Giovanni Preziosi|voce su Wikipedia]]</ref>, un ex prete, il più fanatico antisemita esistente in Italia, colui che, anche durante gli anni in cui di antisemitismo del regime ancora non si parlava neppure, aveva cercato di issare quella bandiera e di farla trionfare. (''Le farneticazioni di Mussolini'', p. 91)

Versione delle 14:53, 26 mag 2017

Paolo Alatri (1918 – 1995), storico e politico italiano.

Mussolini

  • Mussolini pretendeva di essere un uomo di grande cultura e amava molto le adulazioni di chi si riferiva a lui come un grande scrittore. Ostentava interesse e competenza in fatto, oltre che di letteratura e di filosofia, anche di musica, di architettura, di arti e di cinema. Favorì il realismo e avversò ogni forma di astrattismo e di avanguardia, come del resto gli altri due dittatori [Adolf Hitler e Stalin] a lui contemporanei. (Nel campo culturale, p. 37)
  • Da giovane, come si è detto, Mussolini era stato ferocemente anticlericale e perfino ateo, e non aveva nascosto questi suoi sentimenti, ma anzi li aveva ostentati, non senza manifestazioni clamorose e volgari. Ma una volta al governo, girò di 180 gradi. L'appoggio della Chiesa gli era prezioso per solidificare il suo potere, ed egli non esitò sia a manifestare opinioni personali lontanissime da quelle giovanili, sia a fare vistose concessioni politiche al Vaticano, ripagato con la sconfessione del Partito Popolare e l'esilio comminato a Sturzo, sia con la benedizione dei gagliardetti e dei labari fascisti da parte di vescovi e sacerdoti, specialmente in occasione della guerra d'Etiopia e dell'intervento in Spagna. (I Patti Lateranensi, p.43)
  • Che cosa indusse Mussolini a tenere per tutta la seduta del Gran Consiglio[1] [del 24-25 luglio 1943] un atteggiamento nel complesso passivo? Due ne furono probabilmente gli elementi determinanti: l'illusione iniziale che fosse in causa la sola restituzione al re della delega dei poteri militari, e la fiducia che egli nutriva nell'amicizia di Vittorio Emanuele III. (La riunione del Gran Consiglio, p. 83)
  • Le sue [di Mussolini] contraddizioni erano senza fine. Mentre ebbe a riconoscere che le leggi antisemite[2] potevano essere state un errore, ad amministrarle, nella Repubblica di Salò[3], mise Giovanni Preziosi[4], un ex prete, il più fanatico antisemita esistente in Italia, colui che, anche durante gli anni in cui di antisemitismo del regime ancora non si parlava neppure, aveva cercato di issare quella bandiera e di farla trionfare. (Le farneticazioni di Mussolini, p. 91)

Note

Bibliografia

Altri progetti