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'''Ignazio Invernizzi''' (Como, 29 agosto 1834 - Magliano Sabina, 19 febbraio 1898) volontario garibaldino e magistrato. |
'''Ignazio Invernizzi''' (Como, 29 agosto 1834 - Magliano Sabina, 19 febbraio 1898) volontario garibaldino e magistrato. |
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Ha combattuto nel 1860 e nel 1866 a Bezzecca. Scelse poi di proseguire la carriera in magistratura e fu pretore. Cinque sue lunghe lettere da luglio a settembre 1860 furono pubblicate nel 1983. |
Ha combattuto nel 1860 e nel 1866 a Bezzecca. Scelse poi di proseguire la carriera in magistratura e fu pretore. Cinque sue lunghe lettere ai familiari, da luglio a settembre 1860, furono pubblicate nel 1983. |
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== Citazioni di Ignazio Invernizzi == |
== Citazioni di Ignazio Invernizzi == |
Versione delle 19:19, 2 giu 2017
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Pagina Ignazio Invernizzi
Ignazio Invernizzi (Como, 29 agosto 1834 - Magliano Sabina, 19 febbraio 1898) volontario garibaldino e magistrato. Ha combattuto nel 1860 e nel 1866 a Bezzecca. Scelse poi di proseguire la carriera in magistratura e fu pretore. Cinque sue lunghe lettere ai familiari, da luglio a settembre 1860, furono pubblicate nel 1983.
Citazioni di Ignazio Invernizzi
- Palermo, 8 luglio 1860
A proposito noi siamo vestiti con una tunica di cotone e filo leggiera, di color bigio, con bottoni di stagno, listata di rosso, berretto da guardia nazionale con una tromba invece del GN; pantaloni di tela rossa e ghette simili, non essendoci ancor state date le scarpe; abbiamo buoni fucili guarniti in ottone, ma molto pesanti, e baionette lunghe da 15 oncie, con cinturone e giberna di pelle nera ambidue, botticella per l'acqua, e sacco di tela celeste a liste bianche, e facciamo non cattiva figura; ci diedero la tunica e il berretto e tutto sul mare per cui sbarcammo armati ed equipaggiati.[1]
- Messina, 24 agosto 1860
Noi siamo giunti in Messina il 27 luglio [1860] e fino al 19 agosto si seguitò a far preparativi per lo sbarco in Calabria tentando lo sbarco con pochi uomini. I nostri stavano accampati quasi tutti al Faro lungi 8 miglia dalla città; di là con le batterie molestavano i legni napoletani che passavano questi rispondevano a cannonate di modo che quasi tutti i giorni e le notti si sentono e si vedono cannonate al Faro dove lo stretto è largo 2 miglia.
Di fronte al Faro sulla costa di Calabria con il Forte Torre Cavallo il quale cannoneggia quasi sempre i nostri di rimpetto, e i nostri rispondono così che si scrive, si pranza e si dorme al fragore dei cannoni[2]
Note
- ↑ Cinque lettere di un garibaldino lombardo dalla Sicilia, in :"Archivi di Lecco: rassegna trimestrale di studi sulla storia, l'arte, il folclore, la vita del territorio lecchese", Lecco, Associazione Giuseppe Bovara, 1983, ottobre-dicembre, p. 707.
- ↑ Cinque lettere di un garibaldino lombardo dalla Sicilia, in :"Archivi di Lecco: rassegna trimestrale di studi sulla storia, l'arte, il folclore, la vita del territorio lecchese", Lecco, Associazione Giuseppe Bovara, 1983, ottobre-dicembre, p. 712.
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