Cambogia: differenze tra le versioni

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Citazioni sulla '''Cambogia''' e i '''cambogiani'''.
Citazioni sulla '''Cambogia''' e i '''cambogiani'''.



Versione delle 16:23, 22 lug 2017

Bandiera della Cambogia

Citazioni sulla Cambogia e i cambogiani.

Citazioni sulla Cambogia

Norodom Sihanouk

  • Fra le tribù del pacifico meridionale, la Malesia e l'Indonesia, c'è un fenomeno detto amok. Ogni tanto, il popolo viene posseduto dall'amok, e diventa violento e crudele. Anche noi cambogiani ce l'abbiamo, perché apparteniamo alla stessa famiglia di popoli oceanici.
  • Ho pianto, ma non spesso, perché noi cambogiani nascondiamo le nostre sofferenze dietro un muro di sorrisi. Se permettete, preferiamo piangere nel cuore, sanguinare dentro, e non fuori.
  • Il povero e umile popolo di Cambogia non mi critica. Non hanno risentimenti, perché si identificano in me. Certi profughi intelettuali dicono che il principe balla, canta e suona musica mentre il popolo soffre. Ma il popolo balla allo stesso tempo. Ho delle foto di tanti cambogiani godendo del medesimo stile di vita. Ricchi o poveri, amiamo ballare, la musica e le recitazioni. È così che viviamo. Nei campi profughi, hanno le loro orchestre tradizionali e moderne. Hanno i loro ballerini. Ballano e bevono. Questo è lo stile di vita cambogiano.
  • I vietnamiti sono entrati in Cambogia per assorbirla, per vietnamizzarla fisicamente. Stanno incoraggiando i cambogiani a fuggire, per svuotare Cambogia, per poi riempirla di vietnamiti.
  • Prima della guerra del 1970, la Cambogia aveva una popolazione di più di sette milioni di abitanti. Eravamo un popolo gentile, tollerante, amante della pace, la libertà individuale, e dedicata alla religione. Sei milioni di cambogiani erano buddisti, circa cinquecentomila erano musulmani e circa cinquantamila erano cattolici. La nostra agricoltura era rigogliosa. Avevamo terre fertili. Ogni anno potevamo esportare il riso, il mais, la gomma e il pesce in eccesso. Anche senza lavorare sodo, la nostra vita era buona.
  • Sapete, io dico che siamo un popolo pacifico, ma abbiamo sofferto di tante guerre da quando siamo diventati uno stato durante il periodo di Angkor. Sin d'allora, abbiamo avuto guerra, guerra, guerra.
  • Sapete, la situazione in Cambogia sotto Pol Pot non era poi così male per tutti. I Khmer Rossi avevano i loro sostenitori. Prendevano cura dei contadini poveri e dei giovani che avevano separato dai loro genitori. C'è ora una nuova generazione che non sa tanto sugli orrori dei Khmer Rossi. Ora sono le nuove reclute.
  • [...] tutta la miseria di Cambogia provviene dagli Stati Uniti. Viene dalla politca di Nixon-Kissinger volta a distabilizzare il mio regime negli anni sessanta ed appoggiare Lon Nol. Avete perso la guerra nell'Asia sudorientale perché i regimi che appoggiavate in Indocina erano molto, ma molto impopolari, molto corrotti.
  • Voglio che mio paese sia indipendente, sempre indipendente.

Pol Pot

  • Conosciamo tutti l'Angkor del passato. Angkor fu costruita durante il periodo schiavista. Furono i nostri schiavi che lo costruì sotto il giogo delle classi sfruttatrici dell'epoca per il divertimento del re. Se il nostro popolo è stato capace di costruire Angkor, può costruire qualsiasi cosa.
  • I nostri confini odierni sono il risultato disturbante di onde successive di aggressioni, espansioni e annessioni straniere.
  • Il nostro popolo è unito col Partito. È soddisfatto col regime collettivista da cui godono ogni bene, soprattutto i proletari, che costituiscono più del 90% della popolazione.
  • Il nostro popolo ha osato scontrarsi con gli invasori stranieri in ogni era. Ha osato lottare contro gli invasori francesi, ha osato lottare contro gli invasori giapponesi e statunitensi. Ha sempre osato di lottare.
  • Il nostro popolo non dimostra alcun odio verso nessuno, e non abbiamo alcuna intenzione di comettere aggressioni o espandere il nostro territorio in quello d'un altro. Non vogliamo nemmeno un centimetro di terra che appartiene a qualcun altro. Il nostro è un paese piccolo con una popolazione piccola. Il sistema politico della Kampuchea Democratica non ci permette assolutamente di assalire un altro paese.
  • In quel periodo [prerivoluzionario], la Kampuchea era un satellite dell'imperialismo, soprattutto quello statunitense. Perciò, la Kampuchea non era né indipendente né libera. Era una mezza-colonia, in una situazione di dipendenza all'imperialismo in generale, e specificamente quello americano.
  • La cultura della Kampuchea Democratica è nuova: una cultura nazionale e progressista basata sulla tradizione nazionale. Dalle tradizioni nazionali, mantenniamo solo ciò che è progressista e utile alla nostra rivoluzione.
  • La Kampuchea dispone già d'una storia lunga più di duemila anni. Questa storia dimostra che la società kampucheana, come in ogni società, ha oltrepassato un numero di fasi diverse. Oltrepassò una fase di comunismo primitivo, poi il periodo della schiavitù, e poi quello feudale. Infine, entrò la fase del capitalismo. Solo recentemente, dopo il periodo capitalista, la società kampucheana ha entrata una nuova era, l'era della società socialista. Così, abbiamo oltrepassato tutte le fasi storiche.
  • La storia del nostro paese dimostra chiaramente l'esistenza di due classi nella società feudale. Questi sono la classe dei feudalisti e dei proprietari, e la classe contadina. I feudalisti e i proprietari erano i signori della guerra che sfruttarono in ogni modo la classe contadina. Così, i contadini sfruttati entrarono in contradizione con la classe dei feudalisti e dei proprietari, ribellandosi. Questa lotta si sparse ovunque nel paese. Certi movimenti contadini furono abbattuti e distrutti, mentre altri sconfissero i feudalisti e i proprietari. Ma i movimenti contadini che ottennero la vittoria non ebbero una linea politica che avrebbe potuto servire la classe contadina o porrere fine allo sfruttamento. Al contrario, in alcuni luoghi, i vincitori divennero feudalisti, proprietari o signori di guerra. Facendo così, divennero i nuovi sfruttatori della classe contadina. I contadini sfruttati accettarono questi nuovi feudalisti, proprietari e signori della guerra? Certo che no! I contadini lottarono per sconfiggere i nuovi sfruttatori, come fecero in passato.
  • Nella Kampuchea Democratica, non è il tribunale che risolve le contraddizioni fra il popolo, come nel vecchio regime: è il popolo stesso che risolve tutti i problemi, sia nelle fabbriche che nelle cooperative.
  • Per più di duemila anni, il nostro popolo ha vissuto nella disgrazia e nell'ombra più oscura, senza alcuna luce.
    Poi venne l'alba. Il giorno più glorioso per tutto il nostro popolo fu il 17 aprile 1975. Perciò, 17 aprile è il titolo del nostro inno nazionale.

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