Massimo Cacciari: differenze tra le versioni

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*Nessuno può guardare nell'[[anima]] di un altro. Se una persona ha davvero perso ogni speranza e per lei la [[vita]] è diventata una pura e semplice sofferenza, abbiamo il dovere di credergli. Il politico legislatore dovrà muoversi sì sulla base delle propie convinzioni, ma dovrà saper formulare una legge che contempli l'insopprimibile [[libertà]] dell'individuo. La nostra cultura ha eretto la libertà a criterio supremo, e una decisione contraria alla libertà non avrebbe alcun fondamento. <br /> Bisogna anzitutto verificare con il più severo rigore che la richiesta [di eutanasia] non derivi da alcuna forma di pressione e di necessità, che sia assolutamente libera. (da ''L'Espresso'' n. 39 anno LII, 5 ottobre 2006)
*Nessuno può guardare nell'[[anima]] di un altro. Se una persona ha davvero perso ogni speranza e per lei la [[vita]] è diventata una pura e semplice sofferenza, abbiamo il dovere di credergli. Il politico legislatore dovrà muoversi sì sulla base delle propie convinzioni, ma dovrà saper formulare una legge che contempli l'insopprimibile [[libertà]] dell'individuo. La nostra cultura ha eretto la libertà a criterio supremo, e una decisione contraria alla libertà non avrebbe alcun fondamento. <br /> Bisogna anzitutto verificare con il più severo rigore che la richiesta [di eutanasia] non derivi da alcuna forma di pressione e di necessità, che sia assolutamente libera. (da ''L'Espresso'' n. 39 anno LII, 5 ottobre 2006)


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[[Categoria:Filosofi italiani|Cacciari, Massimo]]
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Versione delle 01:39, 28 mar 2007

Massimo Cacciari (1944 – vivente), filosofo e uomo politico italiano.

  • Nessuno può guardare nell'anima di un altro. Se una persona ha davvero perso ogni speranza e per lei la vita è diventata una pura e semplice sofferenza, abbiamo il dovere di credergli. Il politico legislatore dovrà muoversi sì sulla base delle propie convinzioni, ma dovrà saper formulare una legge che contempli l'insopprimibile libertà dell'individuo. La nostra cultura ha eretto la libertà a criterio supremo, e una decisione contraria alla libertà non avrebbe alcun fondamento.
    Bisogna anzitutto verificare con il più severo rigore che la richiesta [di eutanasia] non derivi da alcuna forma di pressione e di necessità, che sia assolutamente libera. (da L'Espresso n. 39 anno LII, 5 ottobre 2006)

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