Desmond Morris: differenze tra le versioni

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== [[Incipit]] di alcune opere ==
== [[Incipit]] di alcune opere ==
=== La scimmia nuda ===
=== ''La scimmia nuda'' ===
Allo zoo di Londra, su di una gabbia, vi è una targhetta che dichiara semplicemente: "Questo animale è sconosciuto alla scienza". Nella gabbia vi è un piccolo scoiattolo con le zampe nere, proveniente dall'Africa. Prima d'ora in questo continente non era mai stato trovato uno scoiattolo con le gambe nere. Di questo animale non si sa nulla. Non ha nome. Per lo zoologo esso costituisce una sfida immediata. Che cosa c'è nel suo modo di vivere che lo ha reso unico? In che cosa differisce dalle trecentosessantasei specie viventi di scoiattoli già note e descritte?
Allo zoo di Londra, su di una gabbia, vi è una targhetta che dichiara semplicemente: "Questo animale è sconosciuto alla scienza". Nella gabbia vi è un piccolo scoiattolo con le zampe nere, proveniente dall'Africa. Prima d'ora in questo continente non era mai stato trovato uno scoiattolo con le gambe nere. Di questo animale non si sa nulla. Non ha nome. Per lo zoologo esso costituisce una sfida immediata. Che cosa c'è nel suo modo di vivere che lo ha reso unico? In che cosa differisce dalle trecentosessantasei specie viventi di scoiattoli già note e descritte?


{{NDR|Desmond Morris, ''La scimmia nuda. Studio zoologico sull'animale uomo'' (''The naked ape'', 1967), traduzione di Marisa Bergami, Bompiani 1980}}
{{NDR|Desmond Morris, ''La scimmia nuda. Studio zoologico sull'animale uomo'' (''The naked ape'', 1967), traduzione di Marisa Bergami, Bompiani 1980}}


=== Lo zoo umano ===
=== ''Lo zoo umano'' ===
Immaginate un pezzo di terra lungo trenta chilometri e largo altrettanto. Pensatelo selvatico, abitato da animali piccoli e grandi. Figuratevi adesso un gruppo compatto di sessanta esseri umani accampati al centro di questo territorio. Cercate di vedere lì voi stessi, membri di questa tribù, con quel paesaggio, il vostro paesaggio, esteso intorno a voi ben oltre i limiti della vostra visuale. Nessuno a eccezione della vostra tribù utilizza questo enorme spazio. È territorio esclusivamente vostro, è la riserva di caccia della vostra tribù. Ogni tanto gli uomini del gruppo partono in cerca di preda. Le donne raccolgono frutti e bacche. I bambini giocano rumorosamente intorno all'accampamento, imitando le tecniche di caccia dei loro padri. Se la tribù è fortunata, e se aumenta di dimensioni, se ne staccherà un gruppo che andrà a colonizzare un altro territorio. A poco a poco la specie si diffonderà.<br/>Immaginate ora un pezzo di terra lungo trenta chilometri e largo altrettanto. Pensatelo civilizzato, abitato da macchine ed edifici. Figuratevi ora un gruppo di sei milioni di esseri umani accampato al centro di quel territorio. Cercate di vedere lì voi stessi, con la complessità della metropoli estesa intorno a voi ben oltre i limiti della vostra visuale.<br/>Confrontate adesso queste due immagini.
Immaginate un pezzo di terra lungo trenta chilometri e largo altrettanto. Pensatelo selvatico, abitato da animali piccoli e grandi. Figuratevi adesso un gruppo compatto di sessanta esseri umani accampati al centro di questo territorio. Cercate di vedere lì voi stessi, membri di questa tribù, con quel paesaggio, il vostro paesaggio, esteso intorno a voi ben oltre i limiti della vostra visuale. Nessuno a eccezione della vostra tribù utilizza questo enorme spazio. È territorio esclusivamente vostro, è la riserva di caccia della vostra tribù. Ogni tanto gli uomini del gruppo partono in cerca di preda. Le donne raccolgono frutti e bacche. I bambini giocano rumorosamente intorno all'accampamento, imitando le tecniche di caccia dei loro padri. Se la tribù è fortunata, e se aumenta di dimensioni, se ne staccherà un gruppo che andrà a colonizzare un altro territorio. A poco a poco la specie si diffonderà.<br/>Immaginate ora un pezzo di terra lungo trenta chilometri e largo altrettanto. Pensatelo civilizzato, abitato da macchine ed edifici. Figuratevi ora un gruppo di sei milioni di esseri umani accampato al centro di quel territorio. Cercate di vedere lì voi stessi, con la complessità della metropoli estesa intorno a voi ben oltre i limiti della vostra visuale.<br/>Confrontate adesso queste due immagini.



Versione delle 18:35, 30 mar 2007

Desmond Morris (1928 – vivente), zoologo ed etologo inglese.

Incipit di alcune opere

La scimmia nuda

Allo zoo di Londra, su di una gabbia, vi è una targhetta che dichiara semplicemente: "Questo animale è sconosciuto alla scienza". Nella gabbia vi è un piccolo scoiattolo con le zampe nere, proveniente dall'Africa. Prima d'ora in questo continente non era mai stato trovato uno scoiattolo con le gambe nere. Di questo animale non si sa nulla. Non ha nome. Per lo zoologo esso costituisce una sfida immediata. Che cosa c'è nel suo modo di vivere che lo ha reso unico? In che cosa differisce dalle trecentosessantasei specie viventi di scoiattoli già note e descritte?

[Desmond Morris, La scimmia nuda. Studio zoologico sull'animale uomo (The naked ape, 1967), traduzione di Marisa Bergami, Bompiani 1980]

Lo zoo umano

Immaginate un pezzo di terra lungo trenta chilometri e largo altrettanto. Pensatelo selvatico, abitato da animali piccoli e grandi. Figuratevi adesso un gruppo compatto di sessanta esseri umani accampati al centro di questo territorio. Cercate di vedere lì voi stessi, membri di questa tribù, con quel paesaggio, il vostro paesaggio, esteso intorno a voi ben oltre i limiti della vostra visuale. Nessuno a eccezione della vostra tribù utilizza questo enorme spazio. È territorio esclusivamente vostro, è la riserva di caccia della vostra tribù. Ogni tanto gli uomini del gruppo partono in cerca di preda. Le donne raccolgono frutti e bacche. I bambini giocano rumorosamente intorno all'accampamento, imitando le tecniche di caccia dei loro padri. Se la tribù è fortunata, e se aumenta di dimensioni, se ne staccherà un gruppo che andrà a colonizzare un altro territorio. A poco a poco la specie si diffonderà.
Immaginate ora un pezzo di terra lungo trenta chilometri e largo altrettanto. Pensatelo civilizzato, abitato da macchine ed edifici. Figuratevi ora un gruppo di sei milioni di esseri umani accampato al centro di quel territorio. Cercate di vedere lì voi stessi, con la complessità della metropoli estesa intorno a voi ben oltre i limiti della vostra visuale.
Confrontate adesso queste due immagini.

[Desmond Morris, Lo zoo umano (The uman zoo, 1969), traduzione di Ettore Capriola, Mondadori 1970]

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