Manlio Cancogni: differenze tra le versioni

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*Dopo Caporetto<ref>Battaglia di Caporetto, {{cfr}} [[w:Battaglia di Caporetto|voce su Wikipedia]].</ref> erano divenuti famosi «i caimani del Piave»<ref>Caimani del Piave, {{cfr}} [[w:Caimani del Piave|voce su Wikipedia]].</ref>, Erano arditi specializzati nel traversare di nottetempo il fiume. Nudi, col corpo dipinto in modo da confondersi con il colore torbido dell'acqua e con la vegetazione delle rive, attraversavano a nuoto la corrente per andare a uccidere le vedette austriache. I «caimani» erano celebrati come esseri di leggenda, benché molti di coloro che si fregiavano di quel titolo, avessero fatto solo qualche bagno nelle acque fredde del Piave (Capitolo primo, p. 14)
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*Carosi giocava con l'arma e intanto guardava, senza parlare, gli operai e i contadini che, dal momento che i fascisti erano entrati, tacevano fermi ai loro tavoli con le carte in mano. «Tu», disse indicandone uno. L'interpellato guardava impaurito ora gli amici ora il fascista. «Mettiti là», disse Carosi. Indicandogli il punto con la pistola lo fece andare in fondo alla stanza con le spalle appoggiate al muro. Si alzò, si accostò a una credenza, prese da una fruttiera una mela, la mise sulla testa dell'uomo. «Adesso sta' fermo», disse. Andò al capo opposto della stanza, puntò la pistola, fece fuoco. L'uomo scivolò per terra colpito in fronte. Si chiamava Pietro Pardi. (Capitolo VI, p. 107)


==Note==
==Note==

Versione delle 08:30, 11 set 2017

Manlio Cancogni (1916 – 2015), scrittore, giornalista e insegnante italiano.

Il costo del progresso

Incipit

L'eccitazione provocata dalle gesta di Cavallero e dei suoi compagni accenna appena a calmarsi. Mai un crimine aveva finora suscitato un tale scoppio d'ira; mai ci eravamo sentiti così solidali nella deprecazione del delitto, e, diciamolo, nella caccia al delinquente.
Ci sarebbe da rallegrarsi come di una prova di civismo se la reazione non fosse stata troppo violenta. È vero, con i suoi episodi drammatici e patetici (l'invalido [Roaldo Piva] che sacrifica la propria vita per acciuffare l'assassino, la madre che consegna il figlio colpevole alla polizia) l'avvenimento si prestava a diventare uno spettacolo da Gran Guignol. Ma come negare che si sia calcata un po' troppo la mano?

Citazioni

  • Niente ci assicura che oggi gli italiani non siano capaci di delinquere allo stesso modo degli americani, dei francesi, o dei tedeschi. Che cosa lo impedisce? La loro civiltà? La loro storia?
  • Gli uomini possiedono a ogni latitudine lo stesso bagaglio di vizi e di virtù.

Explicit

La criminalità cui assistiamo oggi nel nostro Paese è una delle contropartite negative del suo progresso. Non si possono separare le due cose. Cavallero e compagni sono dunque cittadini della nostra società: non i suoi nemici come essi farneticavano, e come in un impeto di furore igienico, siamo portati a considerarli.

Storia dello squadrismo

Incipit

L'ultima fase della guerra [prima guerra mondiale] contro gli imperi centrali dette agli italiani l'illusione di una grande vittoria. Tutte le amarezze dei primi anni del conflitto vennero dimenticate: la battaglia del Piave nel giugno del '18[1] e quella di Vittorio Veneto[2], alla fine d'ottobre, avevano cancellato i ricordi spiacevoli. Ogni difficoltà pareva superata: in realtà stavano sopraggiungendo le peggiori.

Citazioni

  • Dopo Caporetto[3] erano divenuti famosi «i caimani del Piave»[4], Erano arditi specializzati nel traversare di nottetempo il fiume. Nudi, col corpo dipinto in modo da confondersi con il colore torbido dell'acqua e con la vegetazione delle rive, attraversavano a nuoto la corrente per andare a uccidere le vedette austriache. I «caimani» erano celebrati come esseri di leggenda, benché molti di coloro che si fregiavano di quel titolo, avessero fatto solo qualche bagno nelle acque fredde del Piave (Capitolo primo, p. 14)
  • Carosi giocava con l'arma e intanto guardava, senza parlare, gli operai e i contadini che, dal momento che i fascisti erano entrati, tacevano fermi ai loro tavoli con le carte in mano. «Tu», disse indicandone uno. L'interpellato guardava impaurito ora gli amici ora il fascista. «Mettiti là», disse Carosi. Indicandogli il punto con la pistola lo fece andare in fondo alla stanza con le spalle appoggiate al muro. Si alzò, si accostò a una credenza, prese da una fruttiera una mela, la mise sulla testa dell'uomo. «Adesso sta' fermo», disse. Andò al capo opposto della stanza, puntò la pistola, fece fuoco. L'uomo scivolò per terra colpito in fronte. Si chiamava Pietro Pardi. (Capitolo VI, p. 107)

Note

  1. Battaglia del solstizio o seconda battaglia del Piave, Cfr. voce su Wikipedia.
  2. Battaglia di Vittorio Veneto o terza battaglia del Piave, Cfr. voce su Wikipedia.
  3. Battaglia di Caporetto, Cfr. voce su Wikipedia.
  4. Caimani del Piave, Cfr. voce su Wikipedia.

Bibliografia

  • Manlio Cancogni, Storia dello squadrismo, Longanesi, Milano 1959.

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