Caparezza: differenze tra le versioni

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*Mi piace essere considerato oggettivamente mainstream, pur rimanendo di fatto nel mondo indipendente.<ref group="fonte" name=rap/>
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*Mikimix era un personaggio mediocre. Ma il mio rapporto con lui è stato evolutivo: ho inglobato la vicenda, la situazione di allora, e ciò che ne è uscito è il rigurgito di quel momento, probabilmente necessario perché nascesse Caparezza. Certo, ho passato un anno non proprio bello, però poi ho pensato che la giusta strada da percorrere fosse tornare a fare musica a mio modo.<ref group="fonte" name=scapi/>
*Mikimix era un personaggio mediocre. Ma il mio rapporto con lui è stato evolutivo: ho inglobato la vicenda, la situazione di allora, e ciò che ne è uscito è il rigurgito di quel momento, probabilmente necessario perché nascesse Caparezza. Certo, ho passato un anno non proprio bello, però poi ho pensato che la giusta strada da percorrere fosse tornare a fare musica a mio modo.<ref group="fonte" name=scapi/>
*Museica è il mio museo, la mia musica, il mio album numero 6. È stato registrato a Molfetta e mixato a Los Angeles (dal pluri-blasonato Chris Lord Alge) ed essendone sia l'autore che il produttore artistico, lo considero come un nuovo "primo" disco. È un album ispirato al mondo dell'arte, l'audioguida delle mie visioni messe in mostra.<ref group="fonte">Da ''[https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=648471598523316&id=262849827085497&stream_ref=10 Facebook.com]'', 20 marzo 2014; citato in ''[http://www.105.net/musicbiz/news/tipo/magazine/titolo/caparezza-racconta-il-suo-museica Caparezza racconta il suo "Museica"]'', ''105.net''.</ref>
*''Museica'' è il mio museo, la mia musica, il mio album numero 6. È stato registrato a Molfetta e mixato a Los Angeles (dal pluri-blasonato Chris Lord Alge) ed essendone sia l'autore che il produttore artistico, lo considero come un nuovo "primo" disco. È un album ispirato al mondo dell'arte, l'audioguida delle mie visioni messe in mostra.<ref group="fonte">Da ''[https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=648471598523316&id=262849827085497&stream_ref=10 Facebook.com]'', 20 marzo 2014; citato in ''[http://www.105.net/musicbiz/news/tipo/magazine/titolo/caparezza-racconta-il-suo-museica Caparezza racconta il suo "Museica"]'', ''105.net''.</ref>
*Museica si muove tra due poli opposti, la violenza e l'arte. Se si subisce una violenza, anche nel vivere, ci si costruisce una realtà parallela per vivere nel proprio mondo. Comporre è un momento estraneo al ciclo violento della vita.<ref group="fonte">Dall'intervista di Marinella Venegoni, ''[http://www.lastampa.it/2014/04/15/blogs/on-the-road/il-pazzo-mondo-di-caparezza-peace-and-louvre-museica-con-i-quadri-zefu7a0AdIERQDTR51ruyK/pagina.html Il pazzo mondo di Caparezza. Peace and Louvre: ecco "Museica"]'', ''Lastampa.it'', 15 aprile 2014.</ref>
*''Museica'' si muove tra due poli opposti, la violenza e l'arte. Se si subisce una violenza, anche nel vivere, ci si costruisce una realtà parallela per vivere nel proprio mondo. Comporre è un momento estraneo al ciclo violento della vita.<ref group="fonte">Dall'intervista di Marinella Venegoni, ''[http://www.lastampa.it/2014/04/15/blogs/on-the-road/il-pazzo-mondo-di-caparezza-peace-and-louvre-museica-con-i-quadri-zefu7a0AdIERQDTR51ruyK/pagina.html Il pazzo mondo di Caparezza. Peace and Louvre: ecco "Museica"]'', ''Lastampa.it'', 15 aprile 2014.</ref>
*Non è che se uno si droga diventa automaticamente un talento. Io sono antiproibizionista, ma non faccio uso di sostanze stupefacenti. Ammiro [[Frank Zappa]]: un genio che non usava droghe. Anzi, nei tour le vietava anche alla band.<ref group="fonte" name=rabbia>Citato in Andrea Laffranchi, ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2008/marzo/17/rabbia_Caparezza_co_9_080317064.shtml La rabbia di Caparezza]'', ''Corriere della Sera'', 17 marzo 2008.</ref>
*Non è che se uno si droga diventa automaticamente un talento. Io sono antiproibizionista, ma non faccio uso di sostanze stupefacenti. Ammiro [[Frank Zappa]]: un genio che non usava droghe. Anzi, nei tour le vietava anche alla band.<ref group="fonte" name=rabbia>Citato in Andrea Laffranchi, ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2008/marzo/17/rabbia_Caparezza_co_9_080317064.shtml La rabbia di Caparezza]'', ''Corriere della Sera'', 17 marzo 2008.</ref>
*{{NDR|Sul [[Il Sessantotto|Sessantotto]]}} Per me è stato fondamentale non solo per i grandi avvenimenti storici che si sono susseguiti in quegli anni (dalla Primavera di Praga alla guerra in Vietnam) ma per la musica e per il costume. Non nego che come tutte le rivoluzioni ci siano stati degli strascichi "pesanti". Ma è stata una fase fondamentale per la crescita civile, come ad esempio i diritti delle donne.<ref group="fonte" name=donna/>
*{{NDR|Sul [[Il Sessantotto|Sessantotto]]}} Per me è stato fondamentale non solo per i grandi avvenimenti storici che si sono susseguiti in quegli anni (dalla Primavera di Praga alla guerra in Vietnam) ma per la musica e per il costume. Non nego che come tutte le rivoluzioni ci siano stati degli strascichi "pesanti". Ma è stata una fase fondamentale per la crescita civile, come ad esempio i diritti delle donne.<ref group="fonte" name=donna/>

Versione delle 14:16, 16 set 2017

Caparezza

Caparezza, pseudonimo di Michele Salvemini (1973 – vivente), cantautore e rapper italiano.

Citazioni di Caparezza

  • All'inizio della carriera avevo il terrore di diventare cantante one shot, da una canzone e via. Invece sono riuscito a distrarre la gente dalle mie cosiddette hit, come Fuori dal Tunnel ad esempio, che per me sono solo canzoni.[fonte 1]
  • Dal tunnel, da ogni tunnel, si esce cercando di pensare con la propria testa, di non farsi massificare e riuscire a costruire una visione del mondo individuale.[fonte 2]
  • Di sicuro ci sono dei rapper a cui non sto simpatico. Questo è assodato. Anche dei musicisti non mi vedono di buon occhio. È una cosa normale, se fosse solo per empatia. Non è così, ma di fatto non mi importa. Non mi sono mai fatto influenzare da nessuno, nemmeno dall'aspettativa dei fan, figuriamoci dai colleghi. Esiste dell'ostracismo nei miei confronti. La più grande verità è che non ho alcun interesse per l'opinione della scena rap. Chi se ne frega, dico. Me ne tiro fuori. Tutta la musica viene accostata a fenomeni culturali, anche il liscio lo è, ma rifiuto che ci sia un modo settoriale e poco elastico di vedere la musica.[fonte 3]
  • [Su Goodbye Malinconia] È un brano nato in Inghilterra dopo aver parlato con alcuni dei tanti italiani emigrati a Londra.[fonte 4]
  • È sempre bene distinguere spiega la parola dall'esempio: non sono un paladino. Esprimo ciò che sento e che mi sta a cuore comunicare con l'auspicio che il mio senso critico su determinate questioni possa servire a supporto di chi prova a migliorare questa società.[fonte 5]
  • [Sul periodo da Mikimix] È stato un periodo in cui ho sofferto. Ma è stata una soglia da oltrepassare assolutamente necessaria per arrivare a quello che sono oggi. Dopo l'esperienza Mikimix ho fatto di testa mia e ho cominciato ad esprimermi come veramente sono.[fonte 6]
  • [Su Eroe (storia di Luigi delle Bicocche)] È un precario che difende la sua famiglia dagli strozzini e combatte per la pensione. Ce ne sono moltissimi di uomini così con grandi difficoltà ma ricchi di dignità.[fonte 6]
  • [Su Fuori dal tunnel] Il messaggio di critica al divertimento decerebrato e a tutti i costi mi pareva chiaro. E invece la si sentiva ovunque, era la colonna sonora di bar alla moda, era la suoneria di ogni cellulare.[fonte 7]
  • Io mi considero un eretico, perché mi piace scardinare i dogmi religiosi, politici e sociali.[fonte 4]
  • [Su China Town] La canzone è una dichiarazione d'amore per l'inchiostro e la scrittura. Se ne sta lì, nero su bianco, come il quadrato di Malevich.[fonte 8]
  • [Sui suoi concerti] Le fasi artistiche sono due: una è quella delle idee e l'altra è quella dell'esecuzione. Il periodo che mi piace di più è il primo, quindi la cosa che mi manca di più è la parte creativa, soprattutto durante i concerti. Così mi ingegno per farmi piacere anche il momento di riproduzione. Mi diverto e diverto il pubblico, perché non c'è più differenza tra me e loro. E recito come a teatro.[fonte 3]
  • Lo immagino come un uomo in lotta con il mondo e in difficoltà col prossimo, come solo le persone lucidissime sanno essere. [...] Van Gogh per me è una specie di rockstar e lo dimostra la sua popolarità post-decesso. In vita non ha mai ricevuto grandi complimenti e pare abbia venduto un solo quadro (Il vigneto rosso) mentre oggi siamo tutti qua a dargli del "genio pazzoide".[fonte 9]
  • Mettere parole in rima, non significa necessariamente essere un rapper. Io tecnicamente utilizzo lo stilema rap, ma non rappresento la cultura hip hop. Quindi possiamo dire che io sono "rapper per comodità".[fonte 1]
  • Mi piace essere considerato oggettivamente mainstream, pur rimanendo di fatto nel mondo indipendente.[fonte 3]
  • Mikimix era un personaggio mediocre. Ma il mio rapporto con lui è stato evolutivo: ho inglobato la vicenda, la situazione di allora, e ciò che ne è uscito è il rigurgito di quel momento, probabilmente necessario perché nascesse Caparezza. Certo, ho passato un anno non proprio bello, però poi ho pensato che la giusta strada da percorrere fosse tornare a fare musica a mio modo.[fonte 2]
  • Museica è il mio museo, la mia musica, il mio album numero 6. È stato registrato a Molfetta e mixato a Los Angeles (dal pluri-blasonato Chris Lord Alge) ed essendone sia l'autore che il produttore artistico, lo considero come un nuovo "primo" disco. È un album ispirato al mondo dell'arte, l'audioguida delle mie visioni messe in mostra.[fonte 10]
  • Museica si muove tra due poli opposti, la violenza e l'arte. Se si subisce una violenza, anche nel vivere, ci si costruisce una realtà parallela per vivere nel proprio mondo. Comporre è un momento estraneo al ciclo violento della vita.[fonte 11]
  • Non è che se uno si droga diventa automaticamente un talento. Io sono antiproibizionista, ma non faccio uso di sostanze stupefacenti. Ammiro Frank Zappa: un genio che non usava droghe. Anzi, nei tour le vietava anche alla band.[fonte 12]
  • [Sul Sessantotto] Per me è stato fondamentale non solo per i grandi avvenimenti storici che si sono susseguiti in quegli anni (dalla Primavera di Praga alla guerra in Vietnam) ma per la musica e per il costume. Non nego che come tutte le rivoluzioni ci siano stati degli strascichi "pesanti". Ma è stata una fase fondamentale per la crescita civile, come ad esempio i diritti delle donne.[fonte 6]
  • [Sui talent show] Più che "saranno famosi?" dobbiamo chiederci "saranno capaci?". In questi programmi televisivi la prima cosa che noto è che il talento non conta: per l'audience si vanno a cercare pianti, litigi e storie d'amore. Nei partecipanti manca la creatività: la bella voce da sola non è creatività.[fonte 12]
  • Qualche anno fa mi era arrivata anche la richiesta per fare il giudice di talent, ma il mio ruolo è cantare. Non è preclusione, non mi sento antagonista di niente. Se altri vanno avanti, io sono contento: la mia felicità è seguire la mia strada, e io sono decisamente felice.[fonte 1]
  • [Su Legalize the Premier] Silvio Berlusconi non è mai nominato esplicitamente. La mia è un'accusa più generale a un seme che ha germogliato nel sistema italiano: se diventi Presidente del Consiglio sei libero di modificare le leggi a tuo uso e consumo.[fonte 4]
  • Sono affascinato dal dubbio. La certezza, il pregiudizio non fanno per me. Il bello è che il famoso beneficio del dubbio esiste: coltivo il dubbio ed è più rilassante della marijuana.[fonte 13]
  • [Sulle sue canzoni] Sono fatti che leggo sui giornali e mischio con ricordi dell'infanzia e citazioni letterarie alte per creare dei contrasti. È facile dire "la guerra è brutta", ma con altre parole ottieni un altro effetto. La mia è una "patchanka" di citazioni e riferimenti.[fonte 12]
Dall'intervista di Aldo Cazzullo, Il nuovo Caparezza: sono agnostico ma stimo Padre Pio, Corriere della Sera, 15 marzo 2012
  • Quando canto divento urticante, fastidioso. È il mio modo di richiamare l'attenzione. Ma versi come "Voi che parlate di libertà | come si parla di una notte brava dentro i lupanari" andavano detti di pancia, senza ironia.
  • [Riferito alla violenza] C'è stata anche nel '68, che pure era un movimento giusto. Le lotte sociali hanno queste controindicazioni. Effetti collaterali. Nati dalla frustrazione di non contare nulla.
  • Lo seguo con simpatia. Dicono che è qualunquista, antipolitico. Ma Grillo fa politica da tempo. Certe cose sul degrado ambientale le ho imparate ai suoi spettacoli.
  • È vero, sono molto legato alla mia terra. La pugliesità esiste. Ed è fatta anche dai valori della tradizione. Non sono attratto dalla movida. Per me è fondamentale la famiglia, i legami di parentela: è importante far parte di qualcosa che va oltre te stesso, in cui non sei al centro. Questo non significa familismo o clientelismo, forme striscianti di corruzione che io detesto. Ma mi piace una certa mentalità del Sud, a cominciare dalla lealtà. Per questo ho scelto di restare qui.
  • Non conoscevo Zalone, anzi Luca Medici. È un comico irriverente: non finge, è così sempre, anche sul set.
  • La musica che amo mi ricorda un piatto pugliese, riso patate e cozze. Credo nella commistione di generi che non dovrebbero sposarsi, e invece stanno bene insieme: ska, rock, pop, jazz, rap.
  • Non so se Dio esiste, non so cosa ci sia dopo la morte. Ma trovo l'ateismo consolatorio. Più della fede. L'idea che esista un'altra dimensione, di essere osservato da qualcosa che non riesco a vedere, mi fa paura. Ho bisogno di tenere a bada i miei demoni.
  • [...] la musica non è una gara. Per questo sono contro i talent.
Citato in Fulvio Paloscia, La battaglia di Caparezza: Io, il clown eretico che smaschera i politici, la Repubblica, 15 agosto 2012
  • È una grande soddisfazione in un periodo di consumismo sfrenato come questo, con la vendita digitale della musica che sta portando verso una direzione molto anni Sessanta: singoli, singoli, singoli. Io resto ancorato all'idea della centralità dell'album. Prediligo l'idea del concept, di una storia da raccontare con le canzoni.
Caparezza durante l'esecuzione del brano La grande opera
  • I miei fan spesso arrivano ai miei concerti muniti di striscioni con slogan politici, come ad una manifestazione di protesta, e questo mi fa riflettere.
  • Il disimpegno? Colpa di quegli artisti che hanno affrontato temi sociali con poche idee e troppa retorica. Lo snobismo allontana le persone. Io invece tratto temi scottanti giocando.
  • I pilastri storici della musica d'autore italiana tacciono non per timore, ma per una scelta estetica: il vero impegno è l'arte, la politica è un valore aggiunto. Anzi, certe volte il disimpegno è più politico di quanto che si pensi.
  • In questo tour si parla di crisi, e dei grandi magheggi che ci sono dietro. Mi sono divertito a campionare dalla tivù considerazioni di esperti nell'arco degli ultimi cinque anni. Sono sempre le stesse. La più ricorrente: questo anno sarà il peggiore. Un mantra. Già. Intanto i tentativi per uscirne – e parlo anche del governo Monti – sono stentati.
  • L'establishment racconta questa crisi come un'epidemia che attraversa l'Europa. Una specie di sventura biblica a cui è impossibile sottrarci. Con questa attribuzione delle cause a una sorta di sciagura sovrannaturale i veri responsabili- del vecchioe del nuovo governo – si autoesentano da ogni colpa. E l'utilizzo di parole come spread o spending review, in un Paese dove la conoscenza dell'inglese è bassissima, non fa altro che allungare le distanze tra il popolo e la reale situazione economica.

Citazioni tratte da canzoni

Primi demo

Ricomincio da Capa

Etichetta: 1998, prodotto da Caparezza.

  • Fuori dalle regole la musica è monnezza, | sfida Caparezza solo se ne sei all'altezza, "ah ha", | perché se la tua free-style singhiozza | già so che ti aprirò come una cozza | e la tua carrozza, alla mezza, torna zucca | e ti tocca uscire con una parrucca, | meglio che non ti si riconosca | nella famiglia quando diventa cosca. (da Tutta flava e famiglia, n. 3)
  • Mentre io rifletto sulla mia posizione, | qui, al riparo, | sotto un ombrello nero | che custodisce il mio silenzio come un monastero: | «Ho imparato a non fidarmi di te, | acqua ingannatrice, | il tuo suono non mi piace, | anche se, per qualcuno questa è musica che viaggia, | per me rimane una dannata giornata di pioggia (da Dannata giornata di pioggia, n. 4)
  • Come nel mio mare di pensieri | del quale sono naufrago nei miei momenti seri, | penso ai fiumi, che come porci ingrassano, | poi straripano, ed i muri delle case crollano, | sotto i fulmini catastrofi di pochi attimi | che hanno il prezzo di una vita, | nell'attesa che giunga una schiarita. (da Dannata giornata di pioggia, n. 4)
  • Ho le scarpe fradice, le ossa pure, | come tuoni lontani echeggiano le mie paure. (da Dannata giornata di pioggia, n. 4)
  • Ecco il venditore di gioielli, | ha rotto una bottiglia di birra e ci ha fatto gli anelli, | costano quanto un panettone, | telefonarti è come fare a gara per vedere chi è più coglione. (da Telemonnezza, n. 5)
  • I miei problemi vengono fuori come funghi | rimbombano nella mia mente come un assolo di bonghi, | sono fanghi che mi sporcano, mi ungono, mi immobilizzano se | divento matto come in uno scacco al re, | anche se ne venissi fuori | ammetto che ne sono attratto come un'ape in un campo di fiori, | come un beone tra i liquori, | salgono e scendono dentro di me come ascensori di un hotel | e anche se andassi alle Seychelles | mi inseguirebbero, mi aspetterebbero | al varco come un cane quando il gatto sta sull'albero. (da Vivo in inquietudine, n. 11)

Zappa

Etichetta: 1999, prodotto da Caparezza.

  • Se fare l'MC significa fare il muratore che edifica | la rima calligrafica stilosa quanto statica, | pratica praticamente assente di teoria, | non è storia mia, ebbene sì, non sono un MC, ma così sia. (da La zappa sui piedi, n. 1)
  • La razza umana brama una sorte che sa di morte clinica, | ma recita la solita cinica mimica: | «Va beh, per oggi è andata | ma domani uou hou, uou hou!» (da Ma domani uou hou, n. 8)

?!

Etichetta: Extra labels, 2000, prodotto da Caparezza.

  • Facile starsene cieco come un vicolo, | muto fottuto pupazzo per il mio ventriloquo. (da Mea culpa[1], n. 2)
  • Vorrei sapere la mia lingua meno di Biscardi, | criticare sgorbi disegnati da Sgarbi, | mettere peli sotto le ascelle di Barbie, | sapere che Wilma se la fa con Barnie, | che di nascosto Red Ronnie s'abbuffa di carni. (da Tutto ciò che c'è[2], n. 3)
  • Tutto ciò che c'è c'è già. | Allora nei miei pezzi che si fa? | Renderò possibile l'impossibile | fino a rendere possibile la realtà. (da Tutto ciò che c'è[2], n. 3)
  • Vorrei alzare calici come un prete perfetto, | Marilyn Manson mi farà da chierichetto. (da Tutto ciò che c'è[2], n. 3)
  • Chatta pure perché parlare è più difficile! (da La gente originale[2], n. 5)
  • Non fumo, non mi canno, non mi drogo, non bevo, | a volte penso di essere il vero alternativo! (da La gente originale[2], n. 5)
  • Mi piace la gente normale, che svolge una vita normale, | che ha figli da sfamare, bollette da pagare e non ha manco il tempo per cagare. (da La gente originale[2], n. 5)
  • Se il conflitto fosse la soluzione ai miei problemi | io sarei sempre in conflitto. (da Il conflitto, n. 6)
  • Se la mia donna caga missili io la ripudio. (da Il conflitto, n. 6)
  • Se ti hanno umiliato, insultato, fatto cornuto... | Beh, se ti hanno portato al limite tu resta muto! (da Fuck the violenza[2], n. 7)
  • Prendi esempio da tanti uomini grandi, come il mahatma Gandhi, | da tanti non violenti diventati Santi. (da Fuck the violenza[2], n. 7)
  • Se l'anima è nata libera allora non la si calibra. (da Fuck the violenza[2], n. 7)
  • Se c'è chi provoca tu non alimentargli il fuoco, | tanto serve a poco e faresti il suo gioco. (da Fuck the violenza[2], n. 7)
  • Il prossimo è facile odiarlo | se sei forte amalo | che a fare stragi siamo tutti Capaci. (da Fuck the violenza[2], n. 7)
  • C'è chi mi vuole folle e chi follemente spera che toppi carriera, | da sera a mattina si ostina, ficca aghi nella mia bambolina! (da La fitta sassaiola dell'ingiuria[3], n. 9)
  • L'acqua che butti sul mio fuoco diventa benzina, | ogni insulto è manichino per la mia vetrina. | Sappi che la mia dottrina | se ne fotte di chi sta dopo e chi prima. (da La fitta sassaiola dell'ingiuria[3], n. 9)
  • Mi piace che mi grandini sul viso | la fitta sassaiola dell'ingiuria, | l'agguanto solo per sentirmi vivo | al guscio della mia capigliatura.[4] (da La fitta sassaiola dell'ingiuria[3], n. 9)
  • C'è penuria di muri adibiti alla memoria, | pura vanagloria, fa male come un dente che si caria | il mio debole per le vittime della storia; | le hanno odiate, umiliate, lasciate alla sorte | per fagli la corte dopo la morte. (da La fitta sassaiola dell'ingiuria[3], n. 9)
  • [...] schivo ogni giudizio, | ho la riflessione come vizio, | il mio fine è fare di ogni fine un buon inizio. (da La fitta sassaiola dell'ingiuria[3], n. 9)
  • Mi sazio di un dizionario vario più dei santi del calendario! (da La fitta sassaiola dell'ingiuria[3], n. 9)
  • Mi piace sapermi diverso, | piacere perverso che riverso in versi su fogli sparsi, | nei capoversi dei giorni persi nei miei rimorsi. (da La fitta sassaiola dell'ingiuria[3], n. 9)
  • Chi manomette le tette della scultura | ne ignora l'amore e la cura. (da La fitta sassaiola dell'ingiuria[3], n. 9)
  • Io non sono cambiato, | il cuore ed i pensieri son gli stessi | sul tappeto magnifico dei versi | voglio dirvi qualcosa che vi tocchi.[4] (da La fitta sassaiola dell'ingiuria[3], n. 9)
  • 'Sti quindicenni c'hanno la malaria, | la faccia pigra, fanno già uso di Viagra, | nella sagra degli stolti gli stolti sono molti,| folti stormi di gotici morti statev' accuorti! | Predicano morte, vogliono morte, morte a palate, | se vi piace la morte spiegate... pecché nun v'ammazzate? (da Chi c*zzo me lo[2], n. 10)
  • Lasciami solo tipo Rita Pavone | se vai a vedere la partita di pallone | perché non vengo con te, | quella non é brava gente, | s'impone violentemente, | a spinte, smantellate immediatamente. | Slogan teppisti che sanno di inni fascisti,| su 'sti spalti stanno tifosi misti a terroristi, | hai voglia a stare triste se ci scappa l'omicidio, | sta caciara mi da un senso intenso di fastidio. | Hooligans e svastiche binomio perfetto, | ti metterei quel palo dritto nel culetto con lo scudetto, | troppi Ultrà cafoni senza nomi c'hanno mani armate, | come diceva Antoine quelli ti tirano le pietre. | Sputi, monetine, carta igienica. | Domenica ci si porta anche la tromba per la carica, | mi sa che nemmeno alla banca del seme | ho visto tanti cazzi messi insieme | a saltare, a volte vorrei risanare. (da Chi c*zzo me lo[2], n. 10)
  • Voglio stare tra gli uomini di molta fede, | tra chi vede, tra chi ci crede, | solo tra gli uomini di molta fede, | perché i disegni dei sapienti sono vani.[5] (da Uomini di molta fede[2], n. 12)
  • Se non è questo un richiamo sarà un ricamo sull'anima, | vino da annacquare con lacrima, | fisica dimora per ora perché la merito, | più in là si vedrà dove dimorerà il mio spirito, | al seguito di un motto proverbiale: | «meglio fare del bene che non fare niente di male.» (da Uomini di molta fede[2], n. 12)
  • Ti cedo il posto mio: non è per vincere che vivo ma per ardere, | perciò se dovrò perdere lasciatemi perdere e avrò perso, | cosciente che non sono né peggiore né migliore di nessuno finché sarò diverso. (da Cammina solo, n. 13)

Verità supposte

Etichetta: ExtraLabels, 2003, prodotto da Carlo Ubaldo Rossi.

  • Italiani brava gente, italiani dal cuore d'oro, | l'Italia è una repubblica fondata sul lavoro | di santi, di poeti, di mafiosi e navigatori | ma tutti rivorrebbero tra le dita la Montessori.[6] (da Il secondo secondo me, n. 1)
  • Inglesi professori che non imparano altra lingua, | inglesi non dovranno mai cambiare moneta, | inglesi guideranno sempre dal lato sbagliato | per questo chi va a Londra so che ritorna un po' cambiato. (da Il secondo secondo me, n. 1)
  • Dicono che gli arabi scrivono al contrario, | Mohamed ha detto che io scrivo al contrario, | dunque ogni cosa giusta rivela il suo contrario | e se no sei d'accordo mi dispiace per te! (da Il secondo secondo me, n. 1)
  • Quando c'era lui i treni partivano in orario, | quando c'era lui ci deportavano in orario, | quando c'era lui non c'eravamo noi | che se c'eravamo noi saremo stati impallinati. (da Il secondo secondo me, n. 1)
Caparezza nel 2008
  • Vuoi fare il cantante? Ti servirà una spinta! | Vuoi fare l'assessore? Ti servirà una spinta! | Vuoi fare carriera? Ti servirà una spinta! | Sull'orlo di un burrone avrei bisogno di una spinta! (da Il secondo secondo me, n. 1)
  • Non sono sposato, diciamo che convivo. | Non sono disoccupato, diciamo che sto studiando. | Non sono un delinquente, diciamo che mi arrangio. | Diciamo diciamo diciamo diciamo un sacco di cazzate! (da Il secondo secondo me, n. 1)
  • Non guardare Devilman diventi violento! | Non leggere Spiderman, diventi violento! | Non ascoltare Method Man, diventi violento! | Figurati cos'è restare un giorno in parlamento... (da Il secondo secondo me, n. 1)
  • I politici no no non sono più quelli di una volta | le donne no no no non sono più quelle di una volta | io no no no no non sono più quello di una volta | solo la retorica è rimasta la stessa! (da Il secondo secondo me, n. 1)
  • Ne ho piene le palle | piuttosto non esco, | nel gregge rimango | soltanto se faccio il pastore tedesco. (da Nessuna razza, n. 2)
  • Suppone verità che in quanto supposte | se le metta nel culo. (da Nessuna razza, n. 2)
  • La situazione è delirante | è come la naia dove | chi più aveva potere più era ignorante. (da Nessuna razza, n. 2)
  • Se parlo di cazzate tutti dicono che bello, | se faccio polemica sono carne da macello. | Per carità, molto meglio le banalità, | parlare di emozioni, questo è il motto. (da La legge dell'ortica, n. 3)
  • Della poesia me ne fotto, | io stesso sono nato per un condom che si è rotto. (da La legge dell'ortica, n. 3)
  • Quando butto giù il testo, che vuoi che ti dica... | Non c'è gusto se non irrita. (da La legge dell'ortica, n. 3)
  • Ma l'amore che cos'è? | È un concetto che vuol dire tutto e niente, | dall'amore scontato dell'uomo innamorato | all'amore in senso lato per la gente. (da La legge dell'ortica, n. 3)
  • Mi piace chi stona,| chi storpia ciò che suona, | la cantante con la voce buona | vada in monastero, | nel coro del clero. (da La legge dell'ortica, n. 3)
  • Bacco, | guida tu questo insano caduto per mano di femmina, | insisto, giacché il meteo ha previsto banchi di nebbia sulla mia retina. | Qui si brinda e non si lesina | anche se si dà | un'immagine pessima di se stessi, | dopo l'ennesima sorsata assimilata per te! (da Stango e Sbronzo, n. 4)
  • Politici che giocano agli attori, | ragazzi che per lavoro c'hanno i genitori? | Uè! Sono diventati tutti pazzi, li han convinti che saranno tutti imprenditori... (da Stango e Sbronzo, n. 4)
  • Ecco, | arriva l'orco cattivo giulivo e suadente, | un fiero menzognero che sa dire solo ciò che vuol sentire la gente, | io non lo tocco il suo saio sono un sorcio sordo al pifferaio. (da Stango e Sbronzo, n. 4)
  • Il vino fa brutti scherzi | ma lo bevo per conto terzi e subisco. (da Stango e Sbronzo, n. 4)
  • Me ne infischio, un altro fiasco e mi addormenterò tranquillo | e al mio risveglio so che non vedrò ciò che ho veduto essendo brillo, per te. (da Stango e Sbronzo, n. 4)
  • Ridi pure ma la situazione è tragica per chi è convinto che la maglieria sia magica, nessuna | logica mi salva, sai, sono un fottuto nostalgico, non mi riprenderò mai. (da Limiti, n. 5)
  • Io vengo dalla luna | che il cielo vi attraversa | e trovo inopportuna | la paura | per una cultura diversa. (da Vengo dalla Luna, n. 6)
  • Vuole mettermi sotto 'sto signorotto | che si fa vanto del santo | attaccato sul cruscotto, | non ha capito che sono disposto | a stare sotto | solamente quando fotto. (da Vengo dalla Luna, n. 6)
  • Torna al tuo paese, sei diverso! | Impossibile, vengo dall'universo! La rotta ho perso, | che vuoi che ti dica | tu sei nato qui | perché qui ti ha partorito una fica. (da Vengo dalla Luna, n. 6)
  • Io non sono nero, | io non sono bianco, | io non sono attivo, | io non sono stanco, | io non provengo da nazione alcuna. | Io sì. Io vengo dalla Luna. (da Vengo dalla Luna, n. 6)
  • Ce l'hai con me | perché ti fotto il lavoro, | ti fotto la macchina, | o ti fotto la tipa sotto la luna? | Che cosa vuoi che sia poi | non è colpa mia | se la tua donna di cognome fa | Pompilio come Numa! (da Vengo dalla Luna, n. 6)
  • Tieniti la terra, uomo, io voglio la luna! (da Vengo dalla Luna, n. 6)
  • Scaldati in casa | davanti al tuo televisore, | la verità | della tua mentalità | è che la fiction sia meglio | della vita reale. (da Vengo dalla Luna, n. 6)
  • Io sono l'untore | e quando si fa buio | spunto come un fungo, | ungo dove giungo, | rimango guardingo nel mio ramingo girovagare, | chi vuol mandarmi a cagare deve gridare: «Dagli all'untore!» (da Dagli all'untore, n. 7)
  • Cinica figura nell'oscura notte, | sporco le porte, porto la morte, | chissene fotte, | se mi beccano mi spaccano di botte, | come minimo mi ritrovate cliccato su Rotten! (da Dagli all'untore, n. 7)
  • Sono fuori dal tunnel | del divertimento, | sono fuori dal tunnel | del divertimento, | quando esco di casa e mi annoio | sono molto contento. | Quando esco di casa e mi annoio | sono molto più contento. (da Fuori dal tunnel, n. 8)
  • Mi piace il cinema | e parecchio, | per questo mi chiamano vecchio. (da Fuori dal tunnel, n. 8)
  • Si vive di ricordi, | signori, e di giochi, | di abbracci sinceri, | di baci e di fuochi, | di tutti i momenti, | tristi e divertenti, | e non di momenti | tristemente divertenti. (da Fuori dal tunnel, n. 8)
  • Bush?! Saddam?! Arafat?! Sharon..?..mah!.. La nuova collezione Benetton..Yuhuuu! | Vi auguro una vita elettrizzante, fulminate dalla corrente di un phon! (da Giuda me, n. 9)
  • La realtà giù da me è una realtà virtuale eccome, | ho la netta sensazione che tutto si dissolva in una bolla di sapone... (da Giuda me, n. 9)
  • La chiamano emancipazione quella di farsi le lampade nel Meridione. (da Giuda me, n. 9)
  • Sto su nel Sud che è su di me e del Sud io sono succube. (da Giuda me, n. 9)
  • Com'è che un fatto sui gradini è solo un fatto e su di un palco è sempre un figo? (da Nel paese dei balordi[1], n. 10)
  • Tu, tirchio più di un negozio di marca, va alla forca, sai di stronzate più di una turca. (da Nel paese dei balordi[1], n. 10)
  • [Parodiando un talk-show qualsiasi] «Suo papà l'ha abbandonata che aveva tre anni per sposarsi con un transessuale; | qualcuno vuole dire la sua?» (da L'età dei figuranti, n. 11)
  • Ma che bella trasmissione, somiglia con precisione alla poltiglia marrone, delle mie chiappone dopo colazione. | Ma dov'è il pudore di queste persone, pagate per dare un opinione, drogate dalla televisione. (da L'età dei figuranti, n. 11)
  • Abituati ad una TV accesa che ci pare spenta, | ci pesa la gente che si accontenta da casa | e non si addormenta, ma si gasa, commenta, | e segue attenta 'sto scempio mentre lo share aumenta! (da L'età dei figuranti, n. 11)
  • Perché nella vita vince chi figura, farà passi da giganti chi figura, | possiamo farlo tutti quanti: benvenuti nell'età dei figuranti. | Perché nella vita vince chi figura, farà passi da giganti chi figura, | lo mette in culo a tutti quanti: benvenuti nell'età dei figuranti. (da L'età dei figuranti, n. 11)
  • Nei salotti TV figuranti stolti fanno più ascolti di molti programmi colti, tant'è che tanti li han tolti dando potere a spalti di giudicanti. (da L'età dei figuranti, n. 11)
  • Povero Dio tirato in ballo dagli uomini, macché religione, sono questioni di economy! | Questi omini minimizzano rombi di bolidi, fanno sempre i loro porci comodi. (da Follie preferenziali, n. 12)
  • Caro paese da belle pretese chiedimi | se ti vedo come friend o come enemy | ti piace fare la pace ma allora spiegami 'sti missili che fischiano nell'aria come un theremin. (da Follie preferenziali, n. 12)
  • Io preferisco ammazzare il tempo, | preferisco sparare cazzate, preferisco fare esplodere una moda, | preferisco morire d'amore, | preferisco caricare la sveglia, | preferisco puntare alla roulette, | preferisco il fuoco di un obiettivo, | preferisco che tu rimanga vivo. (da Follie preferenziali, n. 12)
  • Gli uomini versano il tributo di nostalgie per epoche che mai hanno vissuto. | La bandiera, il saluto, o con noi o stai muto, | questo è il terzo millennio, benvenuto! (da Follie preferenziali, n. 12)
  • Io sono Caparezza! | Vengo dalla monnezza! | Ti schiaccio sul cuscino come un moscerino su di un parabrezza! | Io sono Caparezza! | Tutt'altro che una carezza! | Non mi puoi uccidere perché io vivo in te, tu vivi in me! (da Dualismi, n. 13)
  • Io non faccio spettacolo, io do spettacolo come | mio nonno ubriaco il giorno della mia comunione. | Talmente fuori di melone | che ho parenti per niente contenti di portare il mio stesso cognome. | Lasciatemi la presunzione | di sentirmi letame | a volte duro, a volte liquame. (da Jodellavitanonhocapitouncazzo, n. 14)
  • Sono felice nella fece, dovrei piangere ed invece... (da Jodellavitanonhocapitouncazzo, n. 14)
  • Puzzo da schifo, | bevo a sbafo, | scampato al mio destino come clandestino in uno scafo. (da Jodellavitanonhocapitouncazzo, n. 14)
Caparezza durante l'esecuzione del brano Dalla parte del toro
  • Sicuro che mi stufo, | lo giuro su ogni ciuffo, | dovrei suonare la tromba per quante volte sbuffo | se mi tuffo in una mia idea | mi ritrovo in apnea in una marea di diarrea, lo trovo buffo.. (da Jodellavitanonhocapitouncazzo, n. 14)
  • Io sono vivo, ma non vivo perché respiro, | mi sento vivo solo se sfilo la stilo e scrivo. (da Jodellavitanonhocapitouncazzo, n. 14)
  • L'unica certezza è che finisco male, | muore CapaRezza, tutti al funerale, | è paradossale, | ma io non vengo, non ci tengo. | Mamma quanti dischi venderanno se mi spengo! (da Jodellavitanonhocapitouncazzo, n. 14)

Habemus Capa

Etichetta: Virgins Records, 2006, prodotto da Carlo Ubaldo Rossi.

  • Non mi fregio di un feretro che mi dia | stima e buona nomea nel duomo e nella moschea, | non mi piace la bara Versace mi piace la bara plebea, | mia l'idea di comperarla all'IKEA. (da Annunciatemi al pubblico, n. 2)
  • Annunciatemi al pubblico prima di subito con espressione di giubilo. | Annunciatemi al pubblico anche se dubito che tutti quanti mi seguano | giù negli inferi, su con gli animi, giù seguitemi giù, sempre più. (da Annunciatemi al pubblico, n. 2)
  • Non trovo giusto il trambusto, quando prendo posto non trangugio, ma degusto, | a letto non la metto con il busto e non la frusto, | non fisso l'abisso come Cousteau, ne lo spazio come Houston, | non mi industrio nella fabbrica del lustro e degli eccessi | dove i colpi bassi sono ammessi, stress e annessi concessi, basta, torna catalessi! (da Torna catalessi, n. 3)
  • Compra tutto ciò che ha detto lo spot, | punta sulla roulette, se non ti basta la slot, | gioca al lotto i tuoi BOT, porta in porto lo yacht, | trova un cazzo di sponsor e un'orrenda mascotte. (da Torna Catalessi, n. 3)
  • Il Ragno sa bene che si va al podere con schede firmate da prede incollate alle tele, ci sa fare! la vespa gli concede l'alveare: "Abbiate fede, le cose stanno per cambiare!" (da Gli insetti del podere, n. 4)
  • Vieni a vedere, su, vieni a vedere, i meravigliosi insetti del podere; e se ti chini, ma non riesci a vedere, tutto normale, ti sono entrati nel sedere. (da Gli insetti del podere, n. 4)
  • Io sono il toro dalla grande mole, | ma mi mancano le parole, | tipo yeti tu mi credi abominevole | perché mi vedi precipitevole, | ma è solamente l'indole | con cui mi dipingono le favole. (da Dalla parte del toro, n. 5)
  • Già che sono un segno di terra ti lascio a terra con un segno. (da Dalla parte del toro, n. 5)
  • La vita è riprovevole | poiché fa la gioia del colpevole | ed io che la volevo incantevole, | come pioggia cado dalle nuvole. (da Dalla parte del toro, n. 5)
  • Apri gli occhi pupo, stai attento pupo, | non temere l'uomo nero, non temere l'uomo lupo, | non temere l'uomo cupo, temi solo l'uomo astuto. | Lui fa da tutor prende tutto ciò che può. (da Ninna nanna di Mazzarò, n. 6)
  • Ninna nanna, ninna nò, sta arrivando Mazzarò. | Resta sveglio che sennò, porta via quello che può. | Ninna nanna, ninna nò, sta arrivando Mazzarò. | Resta sveglio che sennò, porta via quello che può. (da Ninna nanna di Mazzarò, n. 6)
  • Sulla tela la tua vita intera con un prologo: | tua madre che apre le gambe dal ginecologo. (da Il silenzio dei colpevoli, n. 7)
  • Parla, dì la verità è là e non devi negarla. | Parla, chi tappa la falla non resta a galla. | Parla, dalla tua bocca libera la favella | come una farfalla che si libra dalla calla. | Parla, i mutismi sono inascoltabili. | Parla, i timori hanno timoni deboli. | Parla, usa termini interminabili. | Parla, perché il silenzio è dei colpevoli. (da Il silenzio dei colpevoli, n. 7)
  • Il silenzio è d'oro e tu lo svendi ai peggior offerenti. (da Il silenzio dei colpevoli, n. 7)
  • Fatti un'opinione o finirai come i fatti di metadone. (da Il silenzio dei colpevoli, n. 7)
  • Chi tace soggiace alla volontà del loquace, | si beve cazzate come la guerra di pace. (da Il silenzio dei colpevoli, n. 7)
  • Non vivo di pallone, non parlo di figone, non indosso vesti buone quindi sono fuori da ogni discussione! (da La mia parte intollerante, n. 9)
  • A 16 anni le opzioni sono due, visto che o diventi pugile o diventi come me, che sono debole, | che non ho regole, che ho roba demodé, che detesto il cliché dell'uomo che non deve chiedere mai, | dato che se non chiedi non sai. (da La mia parte intollerante, n. 9)
  • Meglio depressi che stronzi del tipo «Me ne fotto», perché non dicono «Io mi interesso»? | Che si inculino un cipresso, dunque, | tanto il mio destino è stare solo con chiunque. (da La mia parte intollerante, n. 9)
  • Imbraccia il fucil, prepara il cannon, | difendi il verdano dai riccioli d'or.| Espelli il negròn, inforca il terròn, | e servi il tuo popolo con fulgido amor. (da Inno Verdano, n. 10)
  • Ora capisco quanto aveva ragione, ora che sono soldato di stato senza meridione, | ora che è finita la carta del cesso, | ma fa lo stesso, tanto ci ho messo la costituzione. (da Inno Verdano, n. 10)
  • Il popolo verdano smania per la separazione dall'Italia che dilania. | E se cade il muro in Germania chi se ne frega io lo innalzo in Verdania dato che... (da Inno Verdano, n. 10)
  • Voglio sbandierare commosso un tricolore senza bianco, né rosso. | Voglio lodare il deputato esaltato, che vuole l'immigrato umiliato e percosso. (da Inno Verdano, n. 10)
  • Non sono cacchi miei se non quadra, | se la politica è malata e ladra, | io scendo in strada, ma bada, | solo se mi tocchi la squadra! (da Epocalisse, n. 11)
  • Voglio il calendario di un'attrice nuda e china, | la foto di John Cena. | Voglio un trans in bikini | nei miei festini di rum e cocaina. (da Epocalisse, n. 11)
  • Vivo in una famiglia massonica, che in confronto i membri della P2 di Gelli sembrano quelli dell'azione cattolica. (da The Auditels Family, n. 13)
  • Fissare una rete sarà umiliante per Boris Becker non per noi, segreti come lo specchio di Nanni Loy ma famosi come Lee Roy, eroi come Brad Pitt in Troy, noi riempiamo le fosse più del senno di poi. (da The Auditels Family, n. 13)
  • Abbiamo un piano con un punto cardine: trasformare i consigli per gli acquisti in un ordine, affossando i programmi di qualità perché l'utente intelligente si sa che non ama la pubblicità. (da The Auditels Family, n. 13)
  • Svaniranno come in comando dell'ubi maior Sciuscià, Il Fatto, Satyricon e Raiot. | Non si solleverà nessun vespaio! (da The Auditels Family, n. 13)
  • Avete problemi a palate, ma li affidate agli astrologi, vi interessate ai cazzi altrui come gli andrologi. (da The Auditels Family, n. 13)
  • Tu non voti alle politiche, ma ti lamenti se le condizioni sono critiche eppure televoti l'Isola dei famosi d'Egitto convinto di avere esercitato un tuo diritto. (da The Auditels Family, n. 13)
  • Segui l'Arma in mille fiction da commediografo, se ti ferma il caramba chiedi l'autografo. (da The Auditels Family, n. 13)
  • In TV c'è più calcio che in una cura per osteoporosi. (da The Auditels Family, n. 13)
  • Buondì telespettatore, questo è un TG che ti mette di buon umore, là fuori crimini, | ma qui si parla ore di lidi a Rimini e rivoli di sudore. (da Ti Giri, n. 14)
  • Se ti guardi intorno capirai che degli spari sul lungomare di Bari non c'è traccia nei TG di Mediaset e Rai. | Questo non mi va di raccontarlo, ma ti conto i peli del buco del culo del principe Carlo. (da Ti Giri n. 14)
  • W il TG delle menzogne, con notizie nascoste come zoccole nelle fogne, | un maresciallo che fa il pappagallo sul giallo di Cogne, ma su Ustica, no, non vuole avere rogne! (da Ti Giri, n. 14)
  • Parlare di guerra non mi piace, troppo audace, | preferisco parlare di forze di pace che offrono focacce a famiglie afgane dai loro carri armati fatti di marzapane. | Tutto buonismo che va a puttane se le telecamere spengono sulle condizioni disumane dei bimbi morsi dalla fame | nei loro villaggi bombardati per settimane. (da Ti Giri n. 14)
  • Iniziò lei che c'ha una parlata strana che renderebbe malsana la calma del Dalai Lama, perdiana! (da Felici ma trimoni, n. 16)
  • Specchio, specchio delle mie brame, sono io la modella che la dà al reame, non tocco cibo da settimane, | voglio una torta con l'aspartame! (da Felici ma trimoni, n. 16)
  • Sono troppo stitico per fare lo stronzo... | Lo senti! Lo vedi! (da Sono troppo stitico, n. 18)
  • Nuntio Vobis Gaudium Magnum: Habemus Capa! (da Habemus Capa, n. 19)

Le dimensioni del mio caos

Etichetta: Virgins Records, 2008, prodotto da Carlo Ubaldo Rossi.

Caparezza a Genova nel 2008
  • Dio si chiama Zappa Frank Vincent. (da La rivoluzione del Sessintutto, n. 1)
  • I fricchettoni vollero cambiare il mondo, | quelli del mio mondo vogliono guardare i porno | di edicole ridotte ed esporre più poppe | delle flotte nel porto di Livorno. (da La rivoluzione del Sessintutto, n. 1)
  • Scolari, sono coatti tali | che il Pierino di Vitali | è una figura aristocratica. (da La rivoluzione del Sessintutto, n. 1)
  • C'è un nuovo cartello al sexy shop: | "Pagherete caro, pagherete tutto!" (da La rivoluzione del Sessintutto, n. 1)
  • La piaga dell'uomo moderno | è passare le notti con gli occhi sullo schermo | per diventare adulto con un click su Confermo. (da La rivoluzione del Sessintutto, n. 1)
  • L'idea di fare carriera non la sfiora. | Lei non aspira la coca all'hotel Flora. | Nei festini dei democristiani | se hai un malore tu vai in malora. | Non va coi deputati, | non fa la lolita, | non ha il tenore di vita di tenori in vita. | Mi invita a legami da sfida | come Tenco e Dalida, Radamés ed Aida! (da Ulisse (You listen), n. 2)
  • Fratello sai cos'è una tasca? È una vasca in cui si annaspa, in cui ogni peccato è programmato più del Pascal. (da Non mettere le mani in tasca, n. 3)
  • Sei portatore insano di tasche, ti conviene confessare che con le mani in tasca vuoi protestare. (da Non mettere le mani in tasca, n. 3)
  • Scomunicammo in nome di Dio | un libro di Dan Brown sul priorato di Sion | dando l'avvio ad un'era di messa a morte | da Crozza ad Andrea Rivera passando per Harry Potter. (da Non mettere le mani in tasca, n. 3)
  • C'è la galera per chi porta le tasche perché nelle tasche non c'è controllo! (da Non mettere le mani in tasca, n. 3)
  • Da quel momento chi porta una tasca o è un artista oppure un tossico o entrambi come Basquiat. (da Non mettere le mani in tasca, n. 3)
  • Per questo sei stato arrestato, | tu credi nella favola della libera tasca nel libero strato. (da Non mettere le mani in tasca, n. 3)
  • In nomine Libertatis vincula edificamus, In nomine veritatis mendacia efferimus. (da Non mettere le mani in tasca, n. 3)
  • Gli anni di piombo, le stragi, i sequestri... ma no! | Non mi interessano argomenti come questi. | Io di quei tempi voglio ricordare solo | "La liceale nella classe dei ripetenti". (da Pimpami la storia, n. 4)
  • Ilaria dalla vita vuole di più, almeno un'amica della Tim-Tribù, | scarica rane pazze e stupidi emù. Mette le sue tette su Badoo. (da Ilaria condizionata, n. 5)
  • Con i capelli dritti al live dei Misfits. Con l'antiproiettile al live di Fifty. (da Ilaria condizionata, n. 5)
  • Grandi opere che iniziano ma che non finiranno mai. (da La grande opera, n. 6)
  • Più che l'hobby dell'edilizia ho la lobby dell'edilizia, | che infrange la legge come un bobby che ti sevizia. | Assumo tutto ma la gente minimizza perché arrotolo cartine che non si chiamano Rizla. (da La grande opera, n. 6)
  • È vero qui si fa festa ma la gente è depressa e scarica | ho un amico che per ammazzarsi ha dovuto farsi assumere in fabbrica | tra un palo che cade ed un tubo che scoppia | in quella bolgia s'accoppa chi sgobba | e chi non sgobba si compra la robba | e si sfonda finché non ingombra la tomba. (da Vieni a ballare in Puglia, n. 7)
  • I delfini vanno a ballare sulle spiagge. | Gli elefanti vanno a ballare in cimiteri sconosciuti. | Le nuvole vanno a ballare all'orizzonte. | I treni vanno a ballare nei musei a pagamento. (da Vieni a ballare in Puglia, n. 7)
  • Turista tu balli e tu canti, io conto i defunti di questo paese. | Dove quei furbi che fanno le imprese, no, non badano a spese, | pensano che il protocollo di Kyoto sia un film erotico giapponese. (da Vieni a ballare in Puglia, n. 7)
  • Vieni a ballare compare nei campi di pomodori | dove la mafia schiavizza i lavoratori, e se ti ribelli vai fuori. | Rumeni ammassati nei bugigattoli come pelati in barattoli. | Costretti a subire i ricatti di uomini grandi ma come coriandoli. (da Vieni a ballare in Puglia, n. 7)
  • O Puglia Puglia mia, tu, Puglia mia, | ti porto sempre nel cuore quando vado via | e subito penso che potrei morire senza te. | E subito penso che potrei morire anche con te. (da Vieni a ballare in Puglia, n. 7)
  • Se pensi che possa cambiare il mondo ti sbagli alla grande, | è già tanto se mi cambio le mutande. (da Abiura di me, n. 8)
  • Pensavi che sparassi palle? Bravo! Io sono il drago di Puzzle Bobble. | Come Crash mi piace rompere le scatole ma rischio le mazzate che nemmeno Double Dragon. (da Abiura di me, n. 8)
  • Io voglio passare ad un livello successivo, | voglio dare vita a ciò che scrivo. | Sono paranoico ed ossessivo fino all'abiura di me. (da Abiura di me, n. 8)
  • Prendo soldi con il pugno alzato come Super Mario, | ma non li ho mai spesi per farmi le righe come a Tetris. (da Abiura di me, n. 8)
  • La scena rap è controversa, sfuggo con un salto da Prince Of Persia. | Io non gioco le olimpiadi Konami, se stacco le mani l'agitazione mi resta! (da Abiura di me, n. 8)
  • Io devo scrivere perché sennò sclero, non mi interessa che tu condivida il mio pensiero. (da Abiura di me, n. 8)
  • Sulla Terra è guerra tra poveri, non c'è posto se ti ricoveri. (da Cacca nello spazio, n. 9)
  • C'è un uomo di mezza età con la sua metà che ne ha meno della sua metà. (da Cacca nello spazio, n. 9)
  • Da lassù la terra pare una boccia del peso di un'oncia | ricoperta d'acqua, ma dalla doccia non cade una goccia. | C'è chi si piglia tutto lo spazio e chi lo piglia in saccoccia, | in piedi come pendolari sui treni Bari-Foggia. (da Cacca nello spazio, n. 9)
  • L'acqua è privata, talmente privata che l'hanno privata ai condomini | anno domini in cui per lavarmi mi faccio sputare da baldi giovani. (da Il circo delle pantegane, n. 10)
  • Il domatore ha lo zampirone per domare la zanzara tigre. (da Il circo delle pantegane, n. 10)
  • Non sei un uomo se come un frate chiedi perdono! | Non sei un uomo se a fare mazzate non sei buono! | Non sei un uomo se tua moglie di te se ne fotte! | Non sei uomo se, se non la gonfi di botte! | Non sei un uomo se non guidi le macchine grosse! | Non sei un uomo se non tiri due ganci alle giostre! | Non sei un uomo se hai paura di tornare in carcere! | Non sei un uomo, sei un gay se ti metti a piangere! (da Un vero uomo dovrebbe lavare i piatti, n. 11)
  • Non sei un uomo se di notte non vai al bordello! | Non sei un uomo... se non ti tira il pisello! (da Un vero uomo dovrebbe lavare i piatti, n. 11)
  • Non sei un uomo se il rispetto che hai non ti basta! | Lo sai cosa ti manca? Un ferro nella tasca! (da Un vero uomo dovrebbe lavare i piatti, n. 11)
  • Non ascoltare questi maldicenti. | Non si va avanti con la forza ma con la forza degli argomenti. | Non ascoltare questi mentecatti. | Un vero uomo si dovrebbe alzare per lavare i piatti. (da Un vero uomo dovrebbe lavare i piatti, n. 11)
  • Nel dopoguerra non c'era chi | urlava nei comizi più di un Cherokee. | Non c'erano tv colme di Nembo Kid, | né radio attive come nubi a Chernobyl. | C'era l'uomo qualunque, | sostenuto dal Fronte dell'Uomo Qualunque. | Nella schiena dei partiti | affondò le unghie: | "io non sono di destra | né di sinistra, | sono un uomo qualunque! | E lo stato è demagogo, | nel sistema bipolare non mi ci ritrovo..." | Ooh, | ferma tutto! | Devo aver avuto un herpes, | dato che questo sfogo non mi è nuovo. (da Io diventerò qualcuno, n. 12)
  • Devo aspettare di perdere il mio diritto di voto | per guadagnare il diritto alla nomination? (da Io diventerò qualcuno, n. 12)
  • Piacere, Luigi delle Bicocche, | sotto il sole faccio il muratore e mi spacco le nocche. (da Eroe (storia di Luigi delle Bicocche), n. 13)
  • Io sono un eroe | perché lotto tutte le ore. | Sono un eroe perché combatto per la pensione. | Sono un eroe perché proteggo i miei cari dalle mani dei sicari dei cravattari. | Sono un eroe perché sopravvivo al mestiere. | Sono un eroe straordinario tutte le sere. | Sono un eroe e te lo faccio vedere. | Ti mostrerò cosa so fare col mio super potere. (da Eroe (storia di Luigi delle Bicocche), n. 13)
  • Io sono al verde vado in bianco ed il mio conto è in rosso | quindi posso rimanere fedele alla mia bandiera. (da Eroe (storia di Luigi delle Bicocche), n. 13)
  • Né l'Uomo Ragno, né Rocky, né Rambo, né affini | farebbero ciò che faccio per i miei bambini. (da Eroe (storia di Luigi delle Bicocche), n. 13)
  • Vive in comunità estremamente pacifiche in cui maschi e femmine hanno pari diritti e dignità non sa cosa sia la competizione e condivide le risorse con tutti in maniera equa non conosce la guerra l'assassinio e la violenza. (da Bonobo Power, n. 14)
  • La scimmia è l'evoluzione dell'uomo. (da Bonobo Power, n. 14)
  • Per il bonobo il sesso è alla base dei rapporti sociali, si accoppia sia con etero che con omosessuali davanti a cibo i bonobo prima fanno un'orgia e dopo mangiano senza mai litigare il bonobo non è aggressivo è sessualmente appagato. (da Bonobo Power, n. 14)
  • Il bonobo è una pericolosa alternativa sociale: dimostra che in natura esiste l'omosessualità e che l'uomo è aggressivo perché sessualmente represso e soprattutto che l'unico vero modo per vivere in pace è giocare, mangiare ed accoppiarsi alla faccia di religiosi, intellettuali e politici ben pensanti. (da Bonobo Power, n. 14)

Il sogno eretico

Etichetta: Universal Music, 2011, prodotto da Carlo Ubaldo Rossi e Caparezza.

Caparezza nel 2009
  • Io con la musica non | c'entro niente | come il mio pene davanti | al wc, a luci spente. (da Chi se ne frega della musica, n. 3)
  • Mi contraddico facilmente, | ma lo faccio così spesso | che questo fa di me una persona coerente. (da Chi se ne frega della musica, n. 3)
  • Al primo posto nella classifica | digitale che tu ci creda o meno c'è | solo chi vince i talent | ed io non so cantare, già, ma soprattutto non so | piangere in pubblico per bucare lo schermo. (da Chi se ne frega della musica, n. 3)
  • Non ho mai capito questi social network | per me servono solo a fare i porci a letto. | Ogni volta che nasce una nuova piattaforma | mi fa l'effetto di un libro che ho già letto | e poi non ho tutti sti amici | ma molti meno, mi danno affetto ma poi | m'affettano come Ghemon. (da Chi se ne frega della musica, n. 3)
  • Oh, non vi interessano le note che registro | vi | interessano le mie note sul registro! (da Chi se ne frega della musica, n. 3)
  • Accetti ogni dettame | senza verificare, ti credi perspicace | ma sei soltanto un altro dei babbei. (da Il dito medio di Galileo, n. 4)
  • La verità brucia come candeggina. (da Il dito medio di Galileo, n. 4)
  • Prendi lo sapere nello sfintere | è meglio dell'esame della prostata. (da Il dito medio di Galileo, n. 4)
  • Galileo, chi si oppose al tuo genio | fu più vil del coyote nel canyon, | se la chiesa ti ha messo all'indice, | be' che male c'è tu la metti al medio. (da Il dito medio di Galileo, n. 4)
  • Tu vivrai Galileo come quel Galileo messo in croce prima di te... (da Il dito medio di Galileo, n. 4)
  • Le accuse contro Galileo erano molteplici: | leggeva, teneva in casa e leggeva libri proibiti... | Galileo negli ultimi diciotto mesi non è mai andato a messa... | Galileo convive con una donna... | Ma soprattutto Galileo fa gli oroscopi a pagamento... | [...] | e non si è mai confessato...[7] (da Il dito medio di Galileo, n. 4)
  • Dalla Francia la Francia difendo, se l'attacchi la lancia ti fendo, estraggo la spada dal cuoio, polvere ingoio ma non mi arrendo, gli inglesi da mesi vorrebbero la mia capoccia in un nodo scorsoio.[8] (da Sono il tuo sogno eretico, n. 5)
  • Invece io sono il domenicano ma non chiedermi come mi chiamo, | qua è sicuro che non me la cavo, mi mettono a fuoco non come la Canon.[8] (da Sono il tuo sogno eretico, n. 5)
  • Detesto i potenti della città, detesto Sua Santità, un uomo carico d'avidità che vende cariche come babà.[8] (da Sono il tuo sogno eretico, n. 5)
  • La tratta dei bimbi come geishe cresce tutto il clero ma nessuno ne parla e il millequattro non è annozero ed ora mi impiccano, mi appiccano come un bengala a capodanno, di me rimarrà un pugno di cenere da gettare in Arno![8] (da Sono il tuo sogno eretico, n. 5)
  • Infine mi chiamo come il fiume che battezzò colui nel cui nome fui imposto in posti bui.[8] (da Sono il tuo sogno eretico, n. 5)
  • Nella cella reietto perché tra fede e intelletto ho scelto il suddetto, Dio mi ha dato un cervello, se non lo usassi gli mancherei di rispetto.[8] (da Sono il tuo sogno eretico, n. 5)
  • Mi bruci per ciò che predico, è una fine che non mi merito, mandi in cenere la verità perché sono il tuo sogno eretico.[8] (da Sono il tuo sogno eretico, n. 5)
  • Via quel sorriso da Krusty il clown | dammi solo la risposta più drastica | sulla differenza tra bottiglie di plastica in acqua | ed acqua nelle bottiglie di plastica. (da Cose che non capisco, n. 6)
  • Gomorra best seller, si moltiplica come un porno sul server, | a che serve dire che fa affari se ti fai gli affari tuoi da sempre? (da Cose che non capisco, n. 6)
  • Ci sono cose che non capisco | e a cui nessuno dà la minima importanza | e quando faccio una domanda mi rispondono con frasi | di circostanza tipo: | "Tu ti fai troppi problemi, Michele"... (da Cose che non capisco, n. 6)
  • E i funerali di stato a che servono? | I militari in missione chi servono? | E i caduti sul lavoro? Per loro nemmeno | un cero con il santo patrono, ma sii serio.. (da Cose che non capisco, n. 6)
  • Parlo mai di neuropsichiatria? Parlo mai di botanica? Parlo mai di algebra? Io non parlo di cose che non conosco! Parlo mai di epigrafia greca? Parlo mai di elettronica? Parlo mai delle dighe, dei ponti, delle autostrade? Io non parlo di cardiologia! Io non parlo di radiologia! Non parlo delle cose che non conosco! Non parlo di cose che non conosco. E vattene! E vattene![9] (da Cose che non capisco, n. 6)
  • Per pagare le spese bastava un diploma, non fare la star o l'icona, | né buttarsi in politica con i curricula presi da Staller Ilona. (da Goodbye Malinconia, n. 7)
  • Ha polizze auto da truffare con fare astuto | in giro con il collare che pare il cane Pluto. | Sta lì a denunciare le consulte dei massoni | ma poi si fa annullare le multe da Basettoni. (da La marchetta di Popolino, n. 8)
  • La fine di Gaia non arriverà, | la gente si sbaglia | in fondo che ne sa. | È un fuoco di paglia | alla faccia dei Maya e di Cinecittà. (da La fine di Gaia, n. 9)
  • Non per la politica dovete odiarmi, | non per la voce nasale, ma per questo pezzo! | Adesso avete un motivo! (da Kevin Spacey, n. 11)
  • Hai presente Kevin Spacey? | Bene, è lui Kaiser Souse nei Soliti Sospetti! | Serial killer di Seven? Kevin Spacey! | Cattivo di Superman? Kevin Spacey! | Perfetto Criminale? Kevin Spacey! (da Kevin Spacey, n. 11)
  • Io e Marley? Alla fine il cane muore. | Nel film Hachiko il cane muore. | Bruce Willis in The Jackal muore, | come il cinema col cinepanettone. (da Kevin Spacey, n. 11)
  • Ti disturba? Beh.. A me disturba che la trama | di Disturbia sia la stessa di Hitchcock. (da Kevin Spacey, n. 11)
  • Il curioso caso di Benjamin Button | lo vedi al contrario ed è un film come un altro. (da Kevin Spacey, n. 11)
  • Divenuto adolescente la prima intuizione, | ogni capo deve avere un capo di imputazione. (da Legalize the Premier, n. 12)
  • Legalize, legalize the premier. | Sensimilla e ganja no, ma il mio seme spargerò. | Io mi legalize. (da Legalize the Premier, n. 12)
  • Ho dato vita a terremoti e tempeste. Ehi! Ehi! | Ai ruggiti che scuotono le foreste. Ehi! | Alla lava più calda di certe teste | e mi ripagate con sti piagnistei? (da Messa in moto, n. 13)
  • Guarda, ho creato il mondo in una settimana! | Credi davvero di avere la mia immagine, no non è facile, non sei il mio manager, | basta parlare a mio nome, ma che diamine, | solleva i tuoi pesi, ma va da un personal trainer! (da Messa in moto, n. 13)
  • Non | siete Stato voi che mandate i vostri | figli al fronte come una carogna | da una iena che la spolpa. (da Non siete Stato voi, n. 14)
  • Non | siete Stato voi che rimboccate le bandiere sulle | bare per addormentare ogni senso di colpa. (da Non siete Stato voi, n. 14)
  • Non siete Stato voi col | busto del duce sugli scrittoi | e la costituzione sotto i piedi. (da Non siete Stato voi, n. 14)
  • Non siete | Stato voi, uomini boia con la | divisa che ammazzate di percosse i | detenuti. (da Non siete Stato voi, n. 14)
  • Non siete Stato voi che fate leggi su misura | come un paio di mutande a seconda dei | genitali. (da Non siete Stato voi, n. 14)
  • Non siete | Stato voi, servi, che avete noleggiato | costumi da sovrani con soldi immeritati, | siete | voi confratelli di una loggia che poggia | sul valore dei privilegiati | come voi | che i mafiosi li chiamate eroi e che ! il corrotto lo chiamate pio | e ciascuno | di voi, implicato in ogni sorta | di reato, fissa il magistrato e poi giura | su Dio: | "Non sono stato io". (da Non siete stato voi, n. 14)
Caparezza nel 2009
  • Leggere Shakespeare, questo è il vero problema! (da Ti sorrido mentre affogo, n. 16)
  • Se la sala è piena il film fa schifo. (da Ti sorrido mentre affogo, n. 16)
  • Ostentare la modestia è una cosa da superbi. (da Ti sorrido mentre affogo, n. 16)
  • Il pregiudizio ti sballa più degli acidi che assumi. (da Ti sorrido mentre affogo, n. 16)
  • Non mi interessa essere capito, mi interessa essere! | Capito? Essere! Capito? (da Ti sorrido mentre affogo, n. 16)
  • Alle votazioni gli indecisi sono decisivi. (da Ti sorrido mentre affogo, n. 16)
  • Vedi Satana dappertutto, sei sei sei pazzo. (da Ti sorrido mentre affogo, n. 16)
  • Il mio ultimo piano sarà salire sul terrazzo. (da Ti sorrido mentre affogo, n. 16)
  • Non ho voglia di andare d'accordo, ho voglia di andare! | D'accordo? Di andare! D'accordo? (da Ti sorrido mentre affogo, n. 16)
  • Fare dischi di denuncia o fare dischi da denuncia? (da Ti sorrido mentre affogo, n. 16)
  • La parola spesso è più importante di chi la pronuncia. (da Ti sorrido mentre affogo, n. 16)
  • Io sarei un ragazzo a modo se solo ci fosse un modo... (da Ti sorrido mentre affogo, n. 16)
  • Come Giuda rinnego e ti mollo, | senza Giuda cosa porteresti al collo. (da Lottavo, capitolo, Bonus track)
  • La sinistra mi dà assillo politico, | la destra mi torna buono quando me lo scrollo. (da Lottavo, capitolo, Bonus track)
  • Parlo a vanvera, | di me non ha un buon ricordo nemmeno Pico Della Mirandola. (da Lottavo, capitolo, Bonus track)

Museica

Etichetta: Universal, 2014, prodotto da Caparezza.

  • Come quando ti accuso di darmi sempre torto, è parte del gioco. | Se mi rispondi che non è vero, mi hai dato torto, è parte del gioco. (da Canzone all'entrata, n. 1)
  • Se mi stai ascoltando e pensi "Capa, ma che pezzo originale" | sei più banale dell'allusione sessuale sulle banane. (da Canzone all'entrata, n. 1)
  • Ho le ossessioni, amico, serie, | mi prendono per il sedere tipo sedie | come quando sei malato di schizofrenia e il prete ti convince che il diavolo ti possiede. (da Avrai ragione tu (Ritratto), n. 2)
  • Magari chiedo scusa ai leghisti, | magari, scrivo a caratteri cubitali: | "Voglio la Padania libera, via dall'Europa!" per il gusto di chiamarvi extracomunitari. (da Avrai ragione tu (Ritratto), n. 2)
  • Ricevono gli applausi sì, | ma imbarazzanti come quelli dopo gli atterraggi. (da Avrai ragione tu (Ritratto), n. 2)
  • Lui, trecento lettere, letteratura fine, | tu, centosessanta caratteri, due faccine, fine. (da Mica Van Gogh, n. 3)
  • Tu, in fissa con i cellulari, | lui coi girasoli. | Girare con te è un po' come quando si gira soli. (da Mica Van Gogh, n. 3)
  • Lui dal conduttore per la prima serata, | io dallo psicologo poi dallo psichiatra, | e temevo il buio già quand'ero bambino, | lo chiamavo buio ma era l'ombra del divo, | che frequento meno di un antidepressivo, | sarei stato molto meglio dentro il suo preservativo! | E se cantassi, dovrei subire a vita il confronto, | sentirmi dire che non son pronto, | la scena indie mi sfancula come lui! | Sono figlio di un uomo che parla di pace nel mondo ma non mi ama! | Per lui siamo tutti fratelli, ho mille fratelli ma non ci ama! (da Figli d'arte, n. 5)
  • Scoppia la guerra, io me ne scappo, | ma quale patria, io me ne sbatto, | tu mi imponi le divise, io me le strappo, | ho due bottiglie tu combatti, io me le stappo. | Disertore a vita, e me ne vanto, | se foste come me non ci sarebbe guerra in atto. (da Comunque dada, n. 6)
  • Mi interessa l'arte, | ma le emozioni zero, | mi ha detto: "Capa, io canto le mie canzoni fiero!" | Si, mi ricordano un'opera di Manzoni, credo, | e non parlo di Alessandro, ma Manzoni Piero. (da Comunque dada, n. 6)
  • Non mi smuovi, no, | proseguo indomito, | a vedere il bello ovunque, | pure nel mio vomito. (da Comunque dada, n. 6)
  • Ho bisogno di una prospettiva, di un nuovo punto di vista, me l'ha detto l'oculista. (da Giotto beat, n. 7)
  • Serve ripresa e stabilità, | steadycam, | voglio risvegliarmi là, | nell'Italia post-bellica. | Tutti al mare Sabato e Domenica, | accendo la tele niente oscenità, | il Tenente Sheridan. (da Giotto beat, n. 7)
  • Lo spettacolo elettorale è uno show penale | non resta che filosofeggiare come Schopenhauer | e non so più nemmeno da chi farmi governare, | vedo circhi ma non vedo pane | dillo a Giovenale.[10] (da Giotto beat, n. 7)
  • In principio era il verbo, gerundio, Innuendo, | il giocoliere dei pianeti in pieno allenamento | creò la terra fragile come quella degli Yes. (da Cover, n. 8)
  • In classe mangio una banana che mi dà, | quindici minuti di notorietà, Underground Velvet.[11] (da Cover, n. 8)
  • Casomai mi cercaste | sono tra le carcasse di Master of Puppets, | come uno spettro veglierò su di voi | dalla faccia oscura della luna dei Pink Floyd. (da Cover, n. 8)
  • Non è la fede che ha cambiato la mia vita, ma l'inchiostro | che guida le mie dita, la mia mano, il polso. (da China Town, n. 9)
  • Non è la droga a darmi la pelle d'oca ma | pensare a Mozart in mano la penna d'oca là | sullo scrittoio a disegnare quella nota fa | la storia senza disco né video né social. (da China Town, n. 9)
  • China Town, il mio Gange, | la mia terra santa, | la mia mecca. | Il prodigio che da voce a chi non parla, | a chi balbetta. (da China Town, n. 9)
  • L'inchiostro sa quante frasi nascondono i silenzi. (da China Town, n. 9)
  • Per l'entusiasmo mi accendo ma devo ammettere un soffio e mi spengo a metà come la sigaretta di chi vuole smettere. (da Canzone a metà, n. 10)
  • Sì, io voglio essere così, | come i ragazzi delle teste di Modì, | prendermi gioco di ogni tua certezza, | ma con leggerezza, | come un colibrì! (da Teste di Modì, n. 11)
  • Pazzi! | Sostenete il contrario del vero, | quindi passi che le vostre carte | siano state battute da sassi. (da Teste di Modì, n. 11)
  • Siete come il chiasso della folla indelicata | che a Parigi tratta la Gioconda come Lady Gaga. | "Monna Lisa!!! Mannaggia non si è girata! | Mmm... hai visto che pelle liscia e levigata?" (da Teste di Modì, n. 11)
  • Ciao Dante, ti ricordi di me? | Sono Filippo Argenti, | il vicino di casa che nella Commedia ponesti tra questi violenti, | sono quello che annega nel fango, pestato dai demoni intorno. | Cos'è vuoi provocarmi, sommo? | Puoi solo provocarmi sonno![12] (da Argenti vive, n. 12)
  • Argenti vive, vive e vivrà, sono ancora il più temuto della città, sono ancora il più rispettato, quindi cosa t'inventi? Se questo mondo è l'Inferno allora sappi che appartiente a... | Filippo Argenti![12] (da Argenti vive, n. 12)
  • Non è vero che la lingua ferisce più della spada, è una cazzata, | cosa pensi tenga più a bada, rima baciata o mazza chiodata? (da Argenti vive, n. 12)
  • Non c'è dittatore che abdichi perché persuaso, | pare che nessuno sappia nemmeno che significhi abdicare. (da Argenti vive, n. 12)
  • Tutti i grandi oratori sono stati fatti fuori | da signori, volenti e nerboruti. (da Argenti vive, n. 12)
  • Anche gli alberi sgomitano per un po' di sole. (da Argenti vive, n. 12)
  • Sono sicuro che in futuro le giovani menti, | saranno come l'Argenti e l'arte porterà il mio nome![12] (da Argenti vive, n. 12)
  • Compro horror, ne sono ingordo | come il traffico dell'ingorgo, | ogni crimine ha un indotto | che io trasformo in un lingotto. (da Compro horror, n. 13)
  • Il giorno dell'omicidio, nessuno nei paraggi | tranne i registi già pronti con i lungometraggi. | Un delitto tira l'altro come ciliegie, | brindiamo con i globuli dei teenagers. (da Compro horror, n. 13)
  • Te la vedi nera nella crociera, | per il comandante la scogliera non c'era, | porta la divisa ma stasera al cellulare improvvisa | pare Ella Fritzgerald.[13] (da Compro horror, n. 13)
  • Fatti aiutare da Kitaro detto "GeGeGe", | sono sicuro che troverà il rimedio che fa per te, | lo riconosci dai sandali e dal gilet | se del manga non leggi le pagine, facile! (da Kitaro[14], n. 14)
  • La tua vita è un mortorio come stare in hotel, | senza uscire mai, solo col wi-fi. (da Kitaro[14], n. 14)
  • Sono Kitaro e canto, | vengo dal campo santo barcollando, | io non t'inganno come il mambo jambo. | Sono pratico di spiriti yōkai da pargolo ci giocai, | conosco chi ti sta soffocando. (da Kitaro[14], n. 14)
  • [...] | si nutre della tua attenzione come gli ubriachi, | [...]. (da Kitaro[14], n. 14)
  • Sono politico, che c'è di strano? | Ho il nome di Santoro, il cognome di Gaetano, | sono meridionale come la questione, | migliaia di persone, poche per il Questore. (da Troppo politico, n. 15)
  • Quando entro nel museo sento brontolio: | "Questa tela fa schifo dipingo meglio io". | Troppi Federico Zeri, ma senza Federico, | fanno tagli di Fontana sul mio quadro preferito. | Appena parlano di arte moderna | volano certe stilettate che manco la scherma. (da Sfogati, n. 16)
  • La paranoia, che nelle sere mi ingoia. (da Fai da tela, n. 17)
  • Fai, | fai da, | fai da te, | fai da tela, | e lascia che la gente ti dipinga, come può! | Come deve! | Come crede! (da Fai da tela, n. 17)
  • La gente! | Tutti ce l'abbiamo con la gente... | Come se non ne fossimo parte, | ci si estromette sempre! Sempre! (da Fai da tela, n. 17)
  • Tempo e denaro sono concetti diversi non so accomunarli, | scrivo un disco sull'arte col rischio di imputtanarmi, | ora che posso farci, è troppo tardi. (da È tardi[15], n. 18)

Prisoner 709

Etichetta: Universal, 2017, prodotto da Caparezza.

  • Nel buio di una galera dalle barre chiuse | non immaginiamo la catena ma le piume, | passano le guardie tra file di facce mute, | ci mordiamo lingue come capesante crude. (da Prisoner 709, n. 2)
  • Il futuro sopprime colui che negli occhi lo guarda, è un basilisco. (da Prisoner 709, n. 2)
  • Sono stufo dei drammi in tele, delle lamentele, delle star in depre, | del nero lutto di chi non ha niente a parte avere tutto. (da Ti fa stare bene, n. 8)
  • Pare che il brutto male nasca spontaneo da un conflitto irrisolto, | vadano a dirlo a chi ha raccolto l'uranio dal conflitto in Kosovo. (da Ti fa stare bene, n. 8)
  • Non vivo la crisi di mezza età dove dimezza va tutto attaccato, | voglio essere superato come una Bianchina dalla super auto, | come la cantina dal tuo super attico, | come la mia rima quando fugge l'attimo, | sono tutti in gara e rallento | fino a stare fuori dal tempo. | Superare il concetto stesso di superamento mi fa stare bene. (da Ti fa stare bene, n. 8)
  • Questa canzone è un po' troppo da radio sticazzi finché | (mi farà stare bene!) (da Ti fa stare bene, n. 8)

Saghe mentali

I Tomo – Caro diario stracciapalle

  • Caro Diario, è la prima volta che scrivo a uno stupido cumulo di fogli rilegato a una copertina sigillata con un lucchetto facilmente forzabile. Ecco, vedi? Ti conosco da pochi secondi e già ti ho dato dello stupido. Non dovrei giudicarti perché so cosa vuol dire, per anni ho avuto l'indice puntato contro. Avevo un poster dello Zio Sam in camera. (cap. 1, p. 8)
  • Allora decisi di farmi crescere barba e capelli e mi inventai un nuovo nome d'arte: Caparezza, così mi chiamavano da piccolo per via della mia chioma riccia. Per completare il travestimento cambiai modo di cantare, camuffai la voce. Iniziai a pronunciare le parole come dette da una gallina [...]. (cap. 1, p. 18)
  • «Nel reparto a cui dovrebbe essere assegnato tutti i posti letto sono occupati. Dovrà dormire in psichiatria...» «Psichiatria?» sbiancai, «è pericoloso?» «Tutta gente che farebbe qualsiasi cosa, anche la peggiore, pur di evitare il militare!» «Ah... meraviglioso, mi metta pure lì. Mi troverò a mio agio!» (cap. 5, p. 36)
  • Caro Diario, sto in fissa con Gandhi. Ho letto una sua biografia, o meglio un tomo di 524 pagine, e sono rimasto estremamente colpito da questo sant'uomo. A dir la verità sono rimasto molto colpito anche da me stesso: ho letto un libro di 524 pagine. (cap. 6, p. 38)
  • In pratica quando mi piaceva una ragazza la sommergevo di cassette piene zeppe di canzoni sperando che questa dote potesse dipingermi sul volto quel fascino di cui ero totalmente privo. Quelle canzoni erano la colonna sonora di un disastro. Cercavo di essere simpatico, persino dolce e romantico, mostravo interesse per le arti e scrivevo poesie, per dirla con le parole di Paolo Conte ero «lo spettacolo d'arte varia di un uomo innamorato di te»[16]. Non di te, diario. Tutto questo per una donna adolescente conta quanto una stufa a legna nel Sahara. Ben presto dovetti confrontarmi con un'amara realtà: il primo fidanzato di una ragazza è per forza un tossico. (cap. 10, p. 54)
  • L'unica donna con cui avevo avuto un contatto fisico fino ad allora era la Barbie di mia sorella. Per questo ero convinto che le donne non avessero organi sessuali. (cap. 10, p. 58)
  • Caro Diario, di che religione sono? Lo chiedo a te perché non riesco a dare risposta a questa domanda, soprattutto quando è posta nella stessa maniera in cui si chiede a qualcuno per che squadra tifa. (cap. 11, p. 62)
  • Premettendo che secondo me una religione non dovrebbe escludere l'altra, comincio col rivelarti che mai potrei essere ateo. Le ragioni di questa convinzione non hanno motivazioni particolari, semplicemente io credo in tutto ciò che non vedo e non credo in tutto ciò che è tangibile, un paradosso che è da sempre la mia religione personale. Nessuno riesce a vivere i miei sogni, nessuno riesce a ascoltare i miei pensieri, nessuno riesce a immaginare la mia fantasia, quindi l'intangibile esiste e può benissimo sopravvivermi alla morte. (cap. 11, p. 62)

II Tomo – Fiabe senza fronzoli

  • C'era una volta, tanto e tanto tempo fa, un ragazzo che non sapeva fare niente, che non aveva nessuna passione e nessuna voglia di lavorare. Tutto ciò che desiderava era diventare famoso, senza alcun merito, senza alcun talento. Caratteristica talmente comune e diffusa che non poteva neanche essere presa come merito o demerito. (L'uomo ammazzato dal Photoshop, p. 161)

III Tomo – L'opera tronfia

  • [Sul I Canto, Annunciatemi al pubblico[17]] Questo canto rivela il senso di tutto l'album Habemus Capa. Caparezza è morto e attraverso il suo cadavere osserva l'ambiente circostante e lo riversa in versi. Egli nei canti a seguire non parlerà mai in prima persona, ma farà parlare qualcun altro al posto suo, possedendone il corpo. (p. 193)

IV Tomo – Il fonoromanzo

  • Sessantotto sì, Sessantotto no. Sessantotto giusto, Sessantotto sbagliato. Sessantotto borghese, Sessantotto proletario. Sessantotto pacifico, Sessantotto violento. (p. 276)
  • Non capisco perché la gente deve pendere dalle mie labbra come un filo di bava. Io se ho un pensiero lo esprimo, argomentandolo con educazione, ma non ho una missione, non voglio catechizzare nessuno con le mie idee. (p. 295)

Citazioni su Caparezza

  • Caparezza secondo me è l'unico artista main-stream che fa realmente la differenza qui in Italia e il fatto di essere suo amico e prezioso collaboratore da anni fa di me una persona appagata e riconoscente. (Diego Perrone)
  • E dai un'occhiata di sfuggita al notiziario | e scopri che in Giappone un barboncino sposa il suo veterinario, | cazzo! Questo Turi è veramente leggendario, | meglio lui di Capare...mmmhh ma è proprio necessario? (Turi)
  • Ho visto Caparezza ribaltarsi in bici | dopo che gli ho rotto i freni con lo scardina radici. (Fabri Fibra)
  • [«È lecito infangare il proprio paese per vendere dischi?»] In un paese normale non ne venderebbe. (Gianfranco Rotondi)
  • Non ce l'ho con lui, ma trovo assurdo che venga visto in modo più intellettuale di me perché è capellone e vestito male e condanna i politici per cose che sanno anche i sassi. (Marracash)
  • Per questo il più convincente [al Concerto del Primo Maggio 2012] è stato Caparezza, un pazzo di talento che declina la protesta in salsa obliquamente allegra. (Andrea Scanzi)
  • Sono offeso dai giudizi offerti da Caparezza nel suo ultimo singolo [Goodbye Malinconia], giudizi che l'Italia e Milano non meritano. [...] Mi rattrista che un italiano si associ ad un'operazione contro il proprio paese, colpire Milano come simbolo di un'Italia degradata significa denigrare uno dei simboli di un paese che lavora nonostante il momento difficile che sta attraversando. (Gianfranco Rotondi)
  • Tutta la critica che a noi non ci dà retta | se fai l'impegnato a meno che tu non sia Caparezza. (Marracash)

Note

  1. a b c Pubblicato precedentemente nel demo Ricomincio da Capa (1998).
  2. a b c d e f g h i j k l m n o Pubblicato precedentemente nel demo Zappa (1999).
  3. a b c d e f g h i Pubblicato precedentemente nel demo Con Caparezza... nella monnezza (1999).
  4. a b Strofa campionata dal testo Confessioni di un malandrino (1975) di Angelo Branduardi. Il testo della canzone di Branduardi è frutto di una traduzione e adattamento dello slavista Renato Poggioli di una poesia del 1920 del poeta russo Sergej Aleksandrovič Esenin, intitolata Confessioni di un teppista. Cfr. Saghe mentali, p. 48.
  5. Cfr. Prima lettera ai Corinzi 3, 20: «Il Signore sa che i disegni dei sapienti sono vani.»
  6. Cfr. Costituzione della Repubblica italiana, art. 1: «L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro» e Benito Mussolini: «Un popolo di santi, di eroi e di navigatori».
  7. Questa citazione, parte finale della canzone, è un campionamento di vari stralci di una lezione di Enrico Bellone su Galileo Galilei: «Le accuse contro Galileo erano molteplici. Primo: leggeva, teneva in casa e leggeva libri proibiti, i libri dell'Aretino che indulgono ai piaceri della carne. Peccato. Non eresia ma peccato. Seconda accusa: Galileo negli ultimi diciotto mesi non è mai andato a messa e non si è mai confessato e qui la cosa comincia da essere leggermente più grave. Punto terzo: Galileo convive con una donna, Marina Gamba, veneziana e fuori dal sacramento del matrimonio ha già avuto due figli, e questo è già un problema ancora più pesante. Ma soprattutto Galileo fa gli oroscopi a pagamento. E quando fa gli oroscopi, il denunciante dice che Galileo dice alla persona a cui fa l'oroscopo che ciò che capita nella sua vita è determinato in modo rigido dalla posizione dei pianeti, delle stelle, delle costellazioni al momento della nascita, quindi non c'è libero arbitrio ma se non c'è libero arbitrio, questa è eresia.»
  8. a b c d e f g La canzone Sono il tuo sogno eretico si divide in tre parti, Caparezza racconta la storia di tre personaggi a cui è stata tolta la vita in quanto considerati eretici: Giovanna d'Arco, Girolamo Savonarola e Giordano Bruno, senza tuttavia citare esplicitamente i loro nomi. Ogni storia è raccontata dal punto di vista del protagonista e riassume la vicenda che lo ha portato ad essere condannato a morte.
  9. Questa citazione, parte finale della canzone, è un campionamento di una battuta di Nanni Moretti nel film Sogni d'oro (1981).
  10. Cfr. Decimo Giunio Giovenale, Satire, X, 81: «Panem et circenses» (Pane e giochi [per distrarre il popolo]).
  11. In riferimento alla copertina disegnata da Andy Warhol per l'album The Velvet Undergorund and Nico dei The Velvet Underground e ad una citazione dello stesso: «Nel futuro ognuno sarà famoso al mondo per 15 minuti.» Cfr. Caparezza: Cover, testo e interpretazione, RadioLiberaTutti.it.
  12. a b c Nella canzone Argenti vive, Caparezza immagina l'ipotetica risposta di Filippo Argenti a Dante Alighieri (che nel VII canto dell'Inferno lo aveva posto tra i violenti), in una sorta di dissing medievale.
  13. In riferimento al naufragio della Costa Concordia.
  14. a b c d Testo di Caparezza, Shigeru Mizuki, Tako Izumi.
  15. Testo di Caparezza e Michael Franti.
  16. Cfr. Paolo Conte, Via con me: «Non perderti per niente al mondo | lo spettacolo d'arte varia di uno innamorato di te»
  17. Il terzo tomo rievoca l'Inferno dantesco. Esso è diviso in 15 canti, ognuno dei quali rappresenta una canzone di Habemus Capa, il terzo album di Caparezza. Ciascun "canto" è corredato da una serie di note.

Fonti

  1. a b c Citato in Caparezza, io rapper solo "per comodità", Ansa.it, 23 luglio 2015.
  2. a b Citato in Matteo Speroni, Caparezza, rapper scapigliato, Corriere della Sera, 21 aprile 2004.
  3. a b c Dall'intervista di Alessandro Alicandri, Caparezza: "Non mi riconoscono i rapper? Chi se ne frega!", Cultura. Panorama.it, 25 giugno 2012.
  4. a b c Citato in Luca Benedetti, Caparezza, eretico di successo, Milano. Corriere.it, 14 aprile 2011.
  5. Citato in Giusy La Piana, Pop, rap e storie d'eroi, Caparezza racconta il caos, la Repubblica, 5 febbraio 2009.
  6. a b c Dall'intervista di Andrea Conte, Caparezza: "Voglio un Papa donna", Tgcom24.Mediaset.it, 8 aprile 2008.
  7. Citato in Luigi Bolognini, La svolta di Caparezza dal tormentone al rock, la Repubblica, 7 marzo 2009.
  8. Citato in Caparezza, in anteprima il nuovi video "China Town", Deejay.it, 3 settembre 2014.
  9. Citato in Salvatore Gianella, Vincent van Gogh, una lucida pazzia, Sette, 25 luglio 2014, n. 30, p. 37.
  10. Da Facebook.com, 20 marzo 2014; citato in Caparezza racconta il suo "Museica", 105.net.
  11. Dall'intervista di Marinella Venegoni, Il pazzo mondo di Caparezza. Peace and Louvre: ecco "Museica", Lastampa.it, 15 aprile 2014.
  12. a b c Citato in Andrea Laffranchi, La rabbia di Caparezza, Corriere della Sera, 17 marzo 2008.
  13. Citato in Raffaella Oliva, «Sono affascinato dal dubbio», Corriere della Sera, 13 luglio 2012.

Bibliografia

  • Caparezza, Saghe mentali. Viaggio allucinante in una testa di capa, con Michele Monina, Rizzoli, 2008. ISBN 88-17-01854-6

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