Elisabetta di Baviera: differenze tra le versioni
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*''Ho gridato il tuo nome sull'oceano | ma i flutti furiosi l'hanno riportato a riva | ho scritto il tuo nome sulla sabbia | ma le conchiglie l'hanno cancellato''. |
*''Ho gridato il tuo nome sull'oceano | ma i flutti furiosi l'hanno riportato a riva | ho scritto il tuo nome sulla sabbia | ma le conchiglie l'hanno cancellato''. |
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*''Un tempo cavalcavo senza tregua su questa terra | nemmeno la bianca sabbia | della puszta era abbastanza infinita''. |
*''Un tempo cavalcavo senza tregua su questa terra | nemmeno la bianca sabbia | della puszta era abbastanza infinita''. |
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*''Questa vecchia [[ |
*''Questa vecchia [[gatta]] dal pelo grigio | coperta di tigna ha i denti gialli | ma la sua zampa possiede ancora unghie aguzze | È una gatta di razza''... |
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*''Un ultimo sguardo ancora | su di te, beneamato mare | prima di un difficile addio | e se Dio vuole, di un arrivederci! | Per prendere congedo ho scelto | una notte calma, un chiaro di luna | ti stendi davanti a me, radioso | scintillante, argentato, sei tu | ma quando domani, sorti dalle dune | ti abbracceranno i raggi del sole | a gran velocità, ad ali spiegate, | sarò volata via, assai lontano | il bianco stormo di gabbiani | planerà per sempre sulle tue acque | e se all'appello ne manca uno | Come farai a saperlo?''. |
*''Un ultimo sguardo ancora | su di te, beneamato mare | prima di un difficile addio | e se Dio vuole, di un arrivederci! | Per prendere congedo ho scelto | una notte calma, un chiaro di luna | ti stendi davanti a me, radioso | scintillante, argentato, sei tu | ma quando domani, sorti dalle dune | ti abbracceranno i raggi del sole | a gran velocità, ad ali spiegate, | sarò volata via, assai lontano | il bianco stormo di gabbiani | planerà per sempre sulle tue acque | e se all'appello ne manca uno | Come farai a saperlo?''. |
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*''Nel paese del tradimento | dove scorre il Tevere | dove sognante il cipresso saluta | il cielo d'eterno azzurro | si fa la guardia sulle rive | del mare Mediterraneo | e per pizzicarci i polpacci | è la guerra con la [[Russia]]''.. |
*''Nel paese del tradimento | dove scorre il Tevere | dove sognante il cipresso saluta | il cielo d'eterno azzurro | si fa la guardia sulle rive | del mare Mediterraneo | e per pizzicarci i polpacci | è la guerra con la [[Russia]]''.. |
Versione delle 15:02, 21 ott 2017
Elisabetta Eugenia Amalia di Wittelsbach, passata alla storia con il soprannome di Principessa Sissi (1837 – 1898), imperatrice austro-ungarica, duchessa in Baviera, imperatrice d'Austria (1854 – 1898) e regina di Ungheria (1867 – 1898).
Citazioni di Elisabetta di Baviera
- Cosa volete pretendere da Francesco Giuseppe? Non è altro che un furiere.[1]
- La sorte è decisa, | ahi! Riccardo non è più. | Le campane suonano a morto... | Oh, abbi pietà, Signore! | Si affaccia alla sua finestrella | la fanciulla dai riccioli biondi. | Persino gli spettri si commuovono | all'angoscia del suo cuore.[2] [Poesia scritta dopo la morte di Richard S.]
Citato in Catherine Clément, Il valzer incompiuto
(La valse inachevée), traduzione di Sandro Toni, CDE, 1998.
- Non voglio amore | non voglio vino | il primo mi fa soffrire | il secondo vomitare.
- Vorrei essere lasciata in pace, | un po' tranquilla insomma | perché in verità sono | soltanto un essere umano simile a voi.
- L'ora della tentazione è suonata | e vile come un cane son tornata.
- La mia anima sospira, esulta, piange | questa notte era unita alla tua | ... e soddisfatta ha un brivido, trema ancora.
- Ma l'amore vuole libertà | poter andare, poter venire | un castello sarebbe un'alleanza | quando l'amore è soprattutto erranza.
- Sei partito, mi sei davvero sfuggito | chi ti avrà mai strappato a me così di colpo? | Vuoi guarire dalla folle febbre selvaggia | vuoi sfuggire il suolo in cui mi trovo?
- Il povero popolo suda | e con fatica lavora i campi. | Invano... Come al solito gli porteranno via | subito i soldi, | poiché sono cari, i cannoni! | E ce ne vorranno tanti e poi tanti | soprattutto di questi tempi | con tali poste in gioco... | se i re non esistessero, chissà, | nemmeno le guerre esisterebbero più | e la si farebbe finita con l'avidità assetata | a seconda delle battaglie, e della vittoria.
- O cari popoli di questo vasto Impero | come vi ammiro in segreto! | Offrite il vostro sangue, il vostro sudore | per nutrire questa depravata genia!
- Io, povera lepre stremata, | ho bisogno di riposo, smettetela! | fino a che non suoni il corno | resterò qui, senza muovermi | distenderò le mie quattro zampe | la lingua di fuori, ansimante | erano bestie troppo grosse | sotto il pelo la pulce mi prude... | ma ora sotto la siepe | nascosta nel cuore delle foglie | forse arriverò finalmente | a trovare la pace e l'oblio...
- Un asinello si lamentava strepitando | Titania, vieni, supplicava, accarezzami! | E il suo pianto anonimo era così penoso | ogni raglio era così forte | che alla fine lei lo udì, e si svegliò.
- Quella libertà che volevano rubarmi | quella libertà l'ho trovata nell'acqua | il mio cuore ha preferito fermarsi | piuttosto che uscirne in una cella.
- Grave e triste sul tuo cavallo ti vedo | calpestare la neve profonda. In questa notte d'inverno | soffia un vento gelido e sinistro. | Ah! che pena, e com'è gonfio il mio cuore! | Un'alba pallida a oriente | si fa strada tra tenebre confuse | col cuore oppresso da un gravoso fardello | ritorni gemendo amaramente.
- Ciò che amo di più | nell'animale, è il silenzio | poiché non parla, non mente | solo chi parla mente.
- Avevo spesso la sensazione, mio Dio | che il braccio mi si spezzasse per la fatica | sotto il carico del pesante guanto | e sotto l'effetto del colpo, dall'alto. | Con mortale sicurezza | partì il colpo, sicuro. | Impallidii, me lo ricordo.
- Dalla finestra aperta canta il lamento dei lillà | il cui odore soffocante persiste. | Lui adorava questi fiori, il morto. | Con il loro dolce alito hanno voluto ringraziarlo | e questo tenero vapore avvolge il corpo, | si insinua fra i capelli scuri | senza la più piccola ombra di peccato, | esprime la dolcezza della loro fioritura | e offre al morto in effluvi tutto quel che può | e lui sorride, sorride, soave e tranquillo.
- Rara è la vera saggezza | più rara ancora la follia. | Sì, forse non è altro | che la lunga saggezza degli anni.
- Ho gridato il tuo nome sull'oceano | ma i flutti furiosi l'hanno riportato a riva | ho scritto il tuo nome sulla sabbia | ma le conchiglie l'hanno cancellato.
- Un tempo cavalcavo senza tregua su questa terra | nemmeno la bianca sabbia | della puszta era abbastanza infinita.
- Questa vecchia gatta dal pelo grigio | coperta di tigna ha i denti gialli | ma la sua zampa possiede ancora unghie aguzze | È una gatta di razza...
- Un ultimo sguardo ancora | su di te, beneamato mare | prima di un difficile addio | e se Dio vuole, di un arrivederci! | Per prendere congedo ho scelto | una notte calma, un chiaro di luna | ti stendi davanti a me, radioso | scintillante, argentato, sei tu | ma quando domani, sorti dalle dune | ti abbracceranno i raggi del sole | a gran velocità, ad ali spiegate, | sarò volata via, assai lontano | il bianco stormo di gabbiani | planerà per sempre sulle tue acque | e se all'appello ne manca uno | Come farai a saperlo?.
- Nel paese del tradimento | dove scorre il Tevere | dove sognante il cipresso saluta | il cielo d'eterno azzurro | si fa la guardia sulle rive | del mare Mediterraneo | e per pizzicarci i polpacci | è la guerra con la Russia..
Note
Film
- La principessa Sissi (1955)
- Sissi, la giovane imperatrice (1956)
- Sissi - Il destino di un'imperatrice (1957)
- Ludwig (1973)
Voci correlate
Altri progetti
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