Danijel Žeželj: differenze tra le versioni

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*Parlare di Žeželj è come avventurarsi su territori ancora poco conosciuti. I suoi racconti e le sue immagini sono territori dell’anima, sono voli della fantasia, sono angosce e soprattutto sono poesia. Tutto scorre con naturalezza: la violenza fa parte della vita come la morte e l’amore, tutto è in movimento, in evoluzione continua. ([[Stefano Bartolomei]])
*Parlare di Žeželj è come avventurarsi su territori ancora poco conosciuti. I suoi racconti e le sue immagini sono territori dell’anima, sono voli della fantasia, sono angosce e soprattutto sono poesia. Tutto scorre con naturalezza: la violenza fa parte della vita come la morte e l’amore, tutto è in movimento, in evoluzione continua. ([[Stefano Bartolomei]])


*Zezelj è un poeta del fumetto, che scrive versi disegnando. E’ un cantore visionario di questo fine millennio, è uno dei pochi che sappia materializzare quell’aria di apocalisse che respiriamo. I suoi disegni e le sue storie non sono tranquillizzanti e anche quando trasmettono una dolcezza infinita lasciano sempre una scia amarognola incancellabile. ([[Vincenzo Mollica]])
*Zezelj è un poeta del fumetto, che scrive versi disegnando. E’ un cantore visionario di questo fine millennio, è uno dei pochi che sappia materializzare quell’aria di apocalisse che respiriamo. I suoi disegni e le sue storie non sono tranquillizzanti e anche quando trasmettono una dolcezza infinita lasciano sempre una scia amarognola incancellabile. ([[Vincenzo Mollica]])<ref>{{cita libro|autore=Danijel Zezelj|wkautore=Danijel Zezelj|editore=Il Grifo|anno=1993|titolo=Il ritmo del cuore}}</ref>


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*http://dzezelj.com/press/5/31/il-ritmo
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*https://www.lospaziobianco.it/the-dream-is-mightier-than-the-gravity-danijel-zezelj/
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Versione delle 02:01, 12 nov 2017

File:Danijel Žeželj.jpg
Danijel Žeželj

Danijel Žeželj (1966 – vivente), illustratore, animatore e grafico croato.

Citazioni di Danijel Žeželj

  • Amo le città, le strade, gli edifici, le finestre, i balconi, i muri, le strutture… La città è un concentrato di energia umana sul punto di esplodere. È lo scontro tra il vecchio e il nuovo, dove passato, presente e futuro sono compressi in un blocco unico. L’architettura per me è un simbolo. Rappresenta lo spirito del tempo, pietrificato nei muri e nelle finestre, fluido invisibile racchiuso nella pietra da misure, proporzioni e forme: gli edifici sono dei perfetti romanzi fatti di pietre e spazi vuoti… ma alla fine è l’energia umana, sono le vite vissute dietro queste pareti che conferiscono loro bellezza.[1]
  • I sogni sono proiezioni dei nostri desideri o riflessi delle nostre sconfitte, delle nostre paure. Quando siamo svegli, siamo costretti ad occuparci di quei desideri, sconfitte, speranze, frustrazioni. Dobbiamo confrontarci con esse, combatterle, accettarle. È molto più aspro, fisico e brutale che in sogno.[2]
  • Innanzitutto credo che siamo tutti soli. Allontanandoci dalla nostra solitudine possiamo interagire con gli altri. Per quanto possiamo espandere la nostra prospettiva personale, la nostra esperienza, la nostra conoscenza, vediamo sempre il mondo con gli stessi due occhi, i nostri occhi. È insieme benedizione e maledizione, prigione e giungla. Tuttavia negli ultimi tempi ci completiamo solo con l’amore di e per qualcun altro, sebbene anche questa concezione stia mutando, evolvendo. Nulla rimane uguale per sempre e nulla è assoluto, tranne il cambiamento. Di modo che ci troviamo sempre in lotta per rimanere sulla superficie della corrente selvaggia, aggrappandoci alle rocce, affannandoci per respirare, ridendo e piangendo e sperando di raggiungere quel grande mare blu che è calmo e infinito… O forse no… Non lo so, non ci sono mai stato. Anche se lo sogno spesso.[3]
  • Le parole sono solo uno degli elementi del linguaggio espressivo dei fumetti, così come del linguaggio espressivo in generale. Come ha scritto da qualche parte Antonin Artaud, “Non è stato provato che le parole siano il miglior modo di comunicare“. Alcune idee, pensieri, emozioni non possono essere spiegate o tradotte in parole, devi usare altri metodi. Qualche volta l’assenza delle parole può dire più della loro presenza.[4]
  • Non ci crederete, ma le immagini hanno un forte impatto anche senza le parole. Il metodo della narrazione deve essere determinato da ciò che l’autore sta cercando di comunicare, dal contenuto, l’umore, l’atmosfera e la necessità di espressione.[5]

Citazioni su Danijel Žeželj

  • Con Danijel Žeželj il fumetto oltrepassa i propri limiti, quelli imposti dai canoni della tradizione e dalla bidimensionalità della carta stampata, aprendosi al sogno e alla poesia. La sua arte è onirica nell’imagery, nello stile, nella convergenza degli opposti e nell’ambivalenza, meccanismi tipici del sogno. Gli accesi contrasti cromatici e il gioco del bianco e nero dominano nelle storie di Zezelj, nelle quali ha grande rilevanza l’«altra scena»: quella dell’inconscio, del rimosso, del desiderio, del versante arcano e notturno. Storie sospese tra il quotidiano e la visione, tra la favola e la realtà all’eccesso, in cui citazioni fiabesche vengono calate in viscerali realtà metropolitane, nelle quali convivono luce e buio, vita e morte, presenza e assenza. (Il Grifo)
  • Parlare di Žeželj è come avventurarsi su territori ancora poco conosciuti. I suoi racconti e le sue immagini sono territori dell’anima, sono voli della fantasia, sono angosce e soprattutto sono poesia. Tutto scorre con naturalezza: la violenza fa parte della vita come la morte e l’amore, tutto è in movimento, in evoluzione continua. (Stefano Bartolomei)
  • Zezelj è un poeta del fumetto, che scrive versi disegnando. E’ un cantore visionario di questo fine millennio, è uno dei pochi che sappia materializzare quell’aria di apocalisse che respiriamo. I suoi disegni e le sue storie non sono tranquillizzanti e anche quando trasmettono una dolcezza infinita lasciano sempre una scia amarognola incancellabile. (Vincenzo Mollica)[6]

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