Nikolaj Ivanovič Ežov: differenze tra le versioni
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==Citazioni su Nikolaj Ivanovič Ežov== |
==Citazioni su Nikolaj Ivanovič Ežov== |
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*Nel 1936 al posto di [[Genrich Grigor'evič Jagoda|Jagoda]] come primo capo dell'NKVD<ref>''Narodnyj komissariat vnutrennich del'', Commissariato del popolo per gli affari interni.</ref>, c'era Ežov, il «nano sanguinario». Era alto poco più di un metro e mezzo, stava nel Partito dal 1917. Aveva denunciato il suo predecessore come ex spia della polizia zarista, ladro e malversatore. [...] Quando arrivò a Kiev, nel 1938, fece fucilare secondo le ultime rivelazioni 30.000 persone. Un bel numero. E quando venne arrestato, nel tentativo di difendersi, denunciò tutti.<br> Ma nessun boia, nella storia russa, si salva dal destino delle sue vittime; Ežov venne ucciso, nel manicomio criminale dove lo avevano relegato per il suo squilibrio mentale, con un colpo di pistola e lo trovarono impiccato a un albero con un cartello scritto da diverse mani: «Io sono una merda». ([[Enzo Biagi]]) |
*Nel 1936 al posto di [[Genrich Grigor'evič Jagoda|Jagoda]] come primo capo dell'NKVD<ref>''Narodnyj komissariat vnutrennich del'', Commissariato del popolo per gli affari interni.</ref>, c'era Ežov, il «nano sanguinario». Era alto poco più di un metro e mezzo, stava nel Partito dal 1917. Aveva denunciato il suo predecessore come ex spia della polizia zarista, ladro e malversatore. [...] Quando arrivò a Kiev, nel 1938, fece fucilare secondo le ultime rivelazioni 30.000 persone. Un bel numero. E quando venne arrestato, nel tentativo di difendersi, denunciò tutti.<br> Ma nessun boia, nella storia russa, si salva dal destino delle sue vittime; Ežov venne ucciso, nel manicomio criminale dove lo avevano relegato per il suo squilibrio mentale, con un colpo di pistola e lo trovarono impiccato a un albero con un cartello scritto da diverse mani: «Io sono una merda». ([[Enzo Biagi]]) |
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*Un vecchio comunista osserva: «In tutta la mia lunga vita non ho mai visto una personalità più repellente di quella di Ežov».<ref>«Letter of an Old Bolshevic» in Boris I. Nicolaevsky, ''Power and the Soviet Elite'' (New York 1965), p. 48.</ref> Ricordava uno di quei ragazzacci di strada la cui occupazione favorita è di legare della carta imbevuta di paraffina alla coda di un gatto e di darle fuoco – ed era proprio quello che poi doveva fare Ežov, seppure in una forma un po' diversa. ([[Robert Conquest]]) |
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Versione delle 18:40, 26 dic 2017
Nikolaj Ivanovič Ežov (1895 – 1940), politico e militare sovietico, capo dell'NKVD.
Citazioni su Nikolaj Ivanovič Ežov
- Nel 1936 al posto di Jagoda come primo capo dell'NKVD[1], c'era Ežov, il «nano sanguinario». Era alto poco più di un metro e mezzo, stava nel Partito dal 1917. Aveva denunciato il suo predecessore come ex spia della polizia zarista, ladro e malversatore. [...] Quando arrivò a Kiev, nel 1938, fece fucilare secondo le ultime rivelazioni 30.000 persone. Un bel numero. E quando venne arrestato, nel tentativo di difendersi, denunciò tutti.
Ma nessun boia, nella storia russa, si salva dal destino delle sue vittime; Ežov venne ucciso, nel manicomio criminale dove lo avevano relegato per il suo squilibrio mentale, con un colpo di pistola e lo trovarono impiccato a un albero con un cartello scritto da diverse mani: «Io sono una merda». (Enzo Biagi)
- Un vecchio comunista osserva: «In tutta la mia lunga vita non ho mai visto una personalità più repellente di quella di Ežov».[2] Ricordava uno di quei ragazzacci di strada la cui occupazione favorita è di legare della carta imbevuta di paraffina alla coda di un gatto e di darle fuoco – ed era proprio quello che poi doveva fare Ežov, seppure in una forma un po' diversa. (Robert Conquest)
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