Marco Giallini: differenze tra le versioni

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'''Marco Giallini''' (1963 – vivente), attore italiano.
'''Marco Giallini''' (1963 – vivente), attore italiano.



Versione delle 12:12, 16 feb 2018

Marco Giallini

Marco Giallini (1963 – vivente), attore italiano.

Da Loro Chi?, Marco Giallini: "Essere un padre solo"

Intervista di Raffaella Serini, Vanityfair.it, 21 novembre 2015.

  • Come diceva in un suo spettacolo il comico Maurizio Battista a proposito dei truffati di Wanna Marchi: "A lei je dovrebbero dare quattro anni ma a chi le chiede i numeri dell’Enalotto je dovrebbero da' l'ergastolo". Se uno avesse i numeri buoni li darebbe in giro? Solo pensarci è una follia.
  • Ognuno a questo mondo pensa alle proprie cose, ma io, nonostante la faccia, sono un buono e a volte la gente se ne approfitta.
  • Sono cresciuto in periferia. E non mi vergogno più a dirlo, com'è successo per anni. Mio padre lavorava i mattoni con le mani, è morto di fatica. E questo fa la differenza: io ho fatto l'imbianchino, ho portato il camion delle bibite, ero un operaio. E questo background oggi mi aiuta a dare il giusto peso anche alla popolarità, anche nel rapporto con i miei figli.
  • A me piace essere uomo e mi piace vedere le donne che sono donne. Ma sono un brav'uomo, uno che ha visto cose brutte e cerca di riportare sullo schermo perché gliene è stata data la possibilità.
  • Sono un profondo conoscitore della musica. E parlo di underground svedese, mica come quelli che dicono che capiscono di musica e poi dicono "Led Zeppelin e Deep Purple". Io compro dischi, tanti, e scarico un sacco di canzoni, ma solo su Itunes.
  • Non posso parlare con tutti, parlo per strada con chi mi capita. Parlare con un computer non è una roba per me. E della foto del gattino della signora di sopra francamente me ne frega poco.

Da Marco Giallini: "Primo, non tradire"

Intervista di Malcom Pagani, Vanityfair.it, 19 febbraio 2017.

  • Il tempo te lo occupano le noie della vita e le rotture di coglioni. Quelle le paghi tutte, chi ti offre un lavoro perlomeno ha il buon gusto di remunerarti e di portarti in giro a vedere il mondo.
  • Ho inseguito un sogno, ma non l'ho fatto da Forrest Gump. Quando un grande regista a 16 anni mi diceva "Tu vali qualcosa", magari arrossivo e mi vergognavo come un bandito, ma provavo orgoglio perché sentivo che non mi stavo raccontando una storiella. Sapevo che da qualche parte sarei arrivato.
  • Se cresci in un contesto in cui non ti danno molte possibilità e in cui tuo padre ti fornisce subito l'esatta misura di chi siano i padroni e chi i dipendenti, fatica fisica e impegno li devi mettere nel conto.
  • Ha presente il discorso sulla memoria dei cani? Ecco, noi abbiamo quella memoria lì. Le cose che succedono all'inizio non le dimentichiamo.
  • Alla disgrazia non c'è mai fine e non sempre la vita è favolosa. [...] Quello che ti accade tra un minuto non lo sai. Sa essere una vera merda, la vita.
  • L'alibi della notorietà mi sta benissimo. Non mi pesa. Mi aiuta a non muovermi da casa, si concilia con la mia pigrizia.
  • Non voto da anni e non mi fido di nessuno. Sono tutti uguali. L'ultima croce sulla scheda l'ho messa su Marco Pannella.
  • [Sulla sua prima esperienza sessuale] Non mi ricordo. Con una mignotta, credo.
  • Sordi faceva regolarmente due film in un solo giorno e Walter Chiari e Paolo Panelli nei cast c'erano sempre. Adesso si parla di sovraesposizione, ma mi pare un falso problema. Una fregnaccia. È inutile interrogarsi su quanto concedersi: quando hai successo a spremerti provvedono gli altri.

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