Giancarlo Dotto: differenze tra le versioni

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
sistemo
Riga 1: Riga 1:
'''Giancarlo Dotto''' (1952 – vivente), giornalista, scrittore e autore teatrale italiano.
'''Giancarlo Dotto''' (1952 – vivente), giornalista, scrittore e autore teatrale italiano.


==Citazioni di Giancarlo Dotto==
*[[Carmelo Bene]] era un'impresa di demolizione, uno splendido terrorista culturale che ha esercitato il terrore soprattutto su sé stesso. (da ''La voce che si spense'')
*[[Carmelo Bene]] era un'impresa di demolizione, uno splendido terrorista culturale che ha esercitato il terrore soprattutto su sé stesso.<ref>Dal programma ''La voce che si spense'' di Daniela Battaglini, Rai. {{c|data?}}</ref>

*Il suo cranio rasato è quello di certe eretiche da cineteca. Non ha bisogno che qualcuno la spedisca sul rogo, [[Rosalinda Celentano|Rosalinda]] il suo rogo se lo apparecchia da sé, tutti i giorni. La ragazza brucia a vista. La cicatrice sulla guancia destra parla di lei più delle sue parole e quasi quanto il suo occhio che è azzurro e selvatico. Scappa da tutte le parti, Rosalinda dal lungo collo, come scappano le sue parole. Le mangia, le divora. Scappare è il suo modo di difendersi, nascondersi, irriconoscibile anche a se stessa.<ref>Da ''[http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/1-devastante-intervista-confessione-rosalinda-solo-celentano-che-ci-32818.htm Nella mia vita disperata ho amato anche Monica Bellucci]'', ''Diva & Donna'', citata in ''Dagospia.com'' 2 dicembre 2011.</ref>
*Il suo cranio rasato è quello di certe eretiche da cineteca. Non ha bisogno che qualcuno la spedisca sul rogo, [[Rosalinda Celentano|Rosalinda]] il suo rogo se lo apparecchia da sé, tutti i giorni. La ragazza brucia a vista. La cicatrice sulla guancia destra parla di lei più delle sue parole e quasi quanto il suo occhio che è azzurro e selvatico. Scappa da tutte le parti, Rosalinda dal lungo collo, come scappano le sue parole. Le mangia, le divora. Scappare è il suo modo di difendersi, nascondersi, irriconoscibile anche a se stessa.<ref>Da ''[http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/1-devastante-intervista-confessione-rosalinda-solo-celentano-che-ci-32818.htm Nella mia vita disperata ho amato anche Monica Bellucci]'', ''Diva & Donna''; riportato in ''Dagospia.com'' 2 dicembre 2011.</ref>
*Mi ha chiesto in fin di voce di aggiustargli la coperta di lana sulle gambe. "Le gambe non le sento più". Di piegare i quattro orli, tutti allo stesso modo, simmetrici. L'ho fatto senza chiedermi perché, era tempo perso con lui chiedersi perché. Solo dopo aver controllato che tutto fosse al suo posto, si è abbandonato con le mani intrecciate sul petto. "Adesso voglio dormire", le sue ultime parole rivolte a Luisa, la compagna insostituibile degli ultimi anni. E si è preparato a morire. Somigliando impeccabilmente ai comatosi che aveva tante volte spiato nelle foto di guerra di David Harali, nelle poesie di Gozzano, nei Cristi di Mantegna, nei racconti di Poe e nei manuali di psichiatria di Krafft-Ebing. La morte migliore possibile, vegliato dal brusio delle donne che lo amano e che lo hanno amato, la femminile disattenzione che da sempre scortava i suoi eroi morenti di scena.<ref>Da ''L'ultimo spettacolo'', ''[http://www.immemorialecarmelobene.it/images/giancarlodotto.pdf Fondazione Immemoriale di Carmelo Bene]''.</ref>

*Mi ha chiesto in fin di voce di aggiustargli la coperta di lana sulle gambe. "Le gambe non le sento più". Di piegare i quattro orli, tutti allo stesso modo, simmetrici. L'ho fatto senza chiedermi perché, era tempo perso con lui chiedersi perché. Solo dopo aver controllato che tutto fosse al suo posto, si è abbandonato con le mani intrecciate sul petto. "Adesso voglio dormire", le sue ultime parole rivolte a Luisa, la compagna insostituibile degli ultimi anni. E si è preparato a morire. Somigliando impeccabilmente ai comatosi che aveva tante volte spiato nelle foto di guerra di David Harali, nelle poesie di Gozzano, nei Cristi di Mantegna, nei racconti di Poe e nei manuali di psichiatria di Krafft-Ebing. La morte migliore possibile, vegliato dal brusio delle donne che lo amano e che lo hanno amato, la femminile disattenzione che da sempre scortava i suoi eroi morenti di scena. (da ''L'ultimo spettacolo'', ''[http://www.immemorialecarmelobene.it/images/giancarlodotto.pdf Fondazione Immemoriale di Carmelo Bene]'')


==Note==
==Note==
<references />
<references />


==Bibliografia==
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
*''La voce che si spense'', Questa Italia, programma RAI di Daniela Battaglini, commemorante la scomparsa di Carmelo Bene.

== Altri progetti==
{{interprogetto|w}}


[[Categoria:Giornalisti italiani|Dotto, Giancarlo]]
{{DEFAULTSORT:Dotto, Giancarlo}}
[[Categoria:Scrittori italiani|Dotto, Giancarlo]]
[[Categoria:Giornalisti italiani]]
[[Categoria:Scrittori italiani]]

Versione delle 19:27, 16 feb 2018

Giancarlo Dotto (1952 – vivente), giornalista, scrittore e autore teatrale italiano.

Citazioni di Giancarlo Dotto

  • Carmelo Bene era un'impresa di demolizione, uno splendido terrorista culturale che ha esercitato il terrore soprattutto su sé stesso.[1]
  • Il suo cranio rasato è quello di certe eretiche da cineteca. Non ha bisogno che qualcuno la spedisca sul rogo, Rosalinda il suo rogo se lo apparecchia da sé, tutti i giorni. La ragazza brucia a vista. La cicatrice sulla guancia destra parla di lei più delle sue parole e quasi quanto il suo occhio che è azzurro e selvatico. Scappa da tutte le parti, Rosalinda dal lungo collo, come scappano le sue parole. Le mangia, le divora. Scappare è il suo modo di difendersi, nascondersi, irriconoscibile anche a se stessa.[2]
  • Mi ha chiesto in fin di voce di aggiustargli la coperta di lana sulle gambe. "Le gambe non le sento più". Di piegare i quattro orli, tutti allo stesso modo, simmetrici. L'ho fatto senza chiedermi perché, era tempo perso con lui chiedersi perché. Solo dopo aver controllato che tutto fosse al suo posto, si è abbandonato con le mani intrecciate sul petto. "Adesso voglio dormire", le sue ultime parole rivolte a Luisa, la compagna insostituibile degli ultimi anni. E si è preparato a morire. Somigliando impeccabilmente ai comatosi che aveva tante volte spiato nelle foto di guerra di David Harali, nelle poesie di Gozzano, nei Cristi di Mantegna, nei racconti di Poe e nei manuali di psichiatria di Krafft-Ebing. La morte migliore possibile, vegliato dal brusio delle donne che lo amano e che lo hanno amato, la femminile disattenzione che da sempre scortava i suoi eroi morenti di scena.[3]

Note

  1. Dal programma La voce che si spense di Daniela Battaglini, Rai.  data? data?
  2. Da Nella mia vita disperata ho amato anche Monica Bellucci, Diva & Donna; riportato in Dagospia.com 2 dicembre 2011.
  3. Da L'ultimo spettacolo, Fondazione Immemoriale di Carmelo Bene.

Altri progetti