Jean-Antoine Roucher: differenze tra le versioni

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'''Jean-Antoine Roucher''' (1745 – 1794), poeta francese.
'''Jean-Antoine Roucher''' (1745 – 1794), poeta francese.


==Citazioni di Jean-Antoine Roucher==
*''Quale nero pensiero rattrista la mia ebbrezza! | Questi [[agnello|agnelli]] che sotto i miei occhi impazzano d'allegrezza, | strappati alla loro madre, ai fiori di questo poggio, | finiranno in città abbattuti da un coltello. | Servono per apprestare un banchetto sanguinario, | dove l'uomo, arrogandosi un diritto immaginario, | tiranno degli animali, esibisce senza rimorsi | i suoi assassinî mascherati, e si nutre di morti. | Fermati, uomo vorace, fermati'' [...].<ref>Da ''Les Mois'', primo canto sul mese di marzo; citato in Erica Joy Mannucci, ''La cena di Pitagora. Storia del [[vegetarianismo]] dall'antica Grecia a Internet'', Carocci editore, Roma, 2008, p. 81. ISBN 978-88-430-4574-7</ref>
*''Quale nero pensiero rattrista la mia ebbrezza! | Questi [[agnello|agnelli]] che sotto i miei occhi impazzano d'allegrezza, | strappati alla loro madre, ai fiori di questo poggio, | finiranno in città abbattuti da un coltello. | Servono per apprestare un banchetto sanguinario, | dove l'uomo, arrogandosi un diritto immaginario, | tiranno degli animali, esibisce senza rimorsi | i suoi assassinî mascherati, e si nutre di morti. | Fermati, uomo vorace, fermati'' [...].<ref>Da ''Les Mois'', primo canto sul mese di marzo; citato in Erica Joy Mannucci, ''La cena di Pitagora. Storia del [[vegetarianismo]] dall'antica Grecia a Internet'', Carocci editore, Roma, 2008, p. 81. ISBN 978-88-430-4574-7</ref>


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Jean-Antoine Roucher

Jean-Antoine Roucher (1745 – 1794), poeta francese.

Citazioni di Jean-Antoine Roucher[modifica]

  • Quale nero pensiero rattrista la mia ebbrezza! | Questi agnelli che sotto i miei occhi impazzano d'allegrezza, | strappati alla loro madre, ai fiori di questo poggio, | finiranno in città abbattuti da un coltello. | Servono per apprestare un banchetto sanguinario, | dove l'uomo, arrogandosi un diritto immaginario, | tiranno degli animali, esibisce senza rimorsi | i suoi assassinî mascherati, e si nutre di morti. | Fermati, uomo vorace, fermati [...].[1]

Note[modifica]

  1. Da Les Mois, primo canto sul mese di marzo; citato in Erica Joy Mannucci, La cena di Pitagora. Storia del vegetarianismo dall'antica Grecia a Internet, Carocci editore, Roma, 2008, p. 81. ISBN 978-88-430-4574-7

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