Lalla: differenze tra le versioni

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*Ma colui che percepisce se stesso come Dio e il cui discorrere mentale è spontaneamente scomparso, chi mai potrebbe [[adorazione|adorare]]? (35)<ref>Citato in [[Lilian Silburn]], ''La kuṇḍalinī o l'energia del profondo'', trad. di Francesco Sferra, Adelphi, 1997, p. 83.</ref>
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*Con l'aiuto del praṇava <nowiki>[</nowiki>[[Oṃ]]], Lallā si è raccolta in sé unendosi alla Luce. Così ha scacciato la paura della [[morte]]. (76)<ref>Citato in Lilian Silburn, ''La kuṇḍalinī o l'energia del profondo'', trad. di Francesco Sferra, Adelphi, 1997, p. 82.</ref>
*Con l'aiuto del praṇava <nowiki>[</nowiki>[[Oṃ]], Lallā si è raccolta in sé unendosi alla Luce. Così ha scacciato la paura della [[morte]]. (76)<ref>Citato in Lilian Silburn, ''La kuṇḍalinī o l'energia del profondo'', trad. di Francesco Sferra, Adelphi, 1997, p. 82.</ref>
*''Ho visto che io sono in ogni cosa, in ogni cosa L'ho visto splendere. | Ascolta bene, fermati ad ascoltare, e potrai vedere [[Shiva|Hara]]. | La dimora è completamente Sua: che sono io, Lalla? || Io, Lalla, placai l'amore nel fuoco dell'amore. | Prima della morte io morii completamente. | Libera dalla forma nella mia natura profonda, quante forme non ho dispiegato? | Scomparso l'io, io che farò?'' (135-136)<ref>Citato in [[André Padoux]], ''Tantra'', traduzione di Carmela Mastrangelo, a cura di Raffaele Torella, Einaudi, 2011, pp. 180-181; traduzione di M. Bruno.</ref>
*''Ho visto che io sono in ogni cosa, in ogni cosa L'ho visto splendere. | Ascolta bene, fermati ad ascoltare, e potrai vedere [[Shiva|Hara]]. | La dimora è completamente Sua: che sono io, Lalla? || Io, Lalla, placai l'amore nel fuoco dell'amore. | Prima della morte io morii completamente. | Libera dalla forma nella mia natura profonda, quante forme non ho dispiegato? | Scomparso l'io, io che farò?'' (135-136)<ref>Citato in [[André Padoux]], ''Tantra'', traduzione di Carmela Mastrangelo, a cura di Raffaele Torella, Einaudi, 2011, pp. 180-181; traduzione di M. Bruno.</ref>


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Lalleśvarī, anche nota come Lalla o Lal Ded (1350 ca. – 1400 ca.), poetessa e mistica indiana.

  • Ma colui che percepisce se stesso come Dio e il cui discorrere mentale è spontaneamente scomparso, chi mai potrebbe adorare? (35)[1]
  • Con l'aiuto del praṇava [Oṃ, Lallā si è raccolta in sé unendosi alla Luce. Così ha scacciato la paura della morte. (76)[2]
  • Ho visto che io sono in ogni cosa, in ogni cosa L'ho visto splendere. | Ascolta bene, fermati ad ascoltare, e potrai vedere Hara. | La dimora è completamente Sua: che sono io, Lalla? || Io, Lalla, placai l'amore nel fuoco dell'amore. | Prima della morte io morii completamente. | Libera dalla forma nella mia natura profonda, quante forme non ho dispiegato? | Scomparso l'io, io che farò? (135-136)[3]

Note[modifica]

  1. Citato in Lilian Silburn, La kuṇḍalinī o l'energia del profondo, trad. di Francesco Sferra, Adelphi, 1997, p. 83.
  2. Citato in Lilian Silburn, La kuṇḍalinī o l'energia del profondo, trad. di Francesco Sferra, Adelphi, 1997, p. 82.
  3. Citato in André Padoux, Tantra, traduzione di Carmela Mastrangelo, a cura di Raffaele Torella, Einaudi, 2011, pp. 180-181; traduzione di M. Bruno.

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