Gioacchino da Fiore: differenze tra le versioni

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==Citazioni su Gioacchino da Fiore==
==Citazioni su Gioacchino da Fiore==
*In Gioacchino da Fiore urgeva l'impazienza per i troppi compromessi della Chiesa, e quel decadimento gli pareva sicuro preludio al regno dello Spirito. La storia del mondo si ritmava anch'essa sul modello trinitario; alla profezia del Vecchio Testamento corrisponde quella del Nuovo; l'età del Padre, signore di giustizia, fu preludio a quella del Figlio; questa è preludio alla terza età, all'età dello Spirito. ([[Eugenio Garin]])
*In Gioacchino da Fiore urgeva l'impazienza per i troppi compromessi della Chiesa, e quel decadimento gli pareva sicuro preludio al regno dello Spirito. La storia del mondo si ritmava anch'essa sul modello trinitario; alla profezia del Vecchio Testamento corrisponde quella del Nuovo; l'età del Padre, signore di giustizia, fu preludio a quella del Figlio; questa è preludio alla terza età, all'età dello Spirito. ([[Eugenio Garin]])
*Non è tuttavia qui, in queste discussioni scolastiche, dove si riflettono le formulazioni del problema degli universali, che è la parte vitale della predicazione gioachimita, e neppure in quell'orgia di virtuosismi ermeneutici con cui affrontava le Scritture, e che probabilmente fecero impressione anche a Dante. La verità del solitario monaco calabrese fu quel fuoco che lo bruciava dentro, e ne faceva un vivo appello all'intera umanità; quel risolversi tutto nell'amore di Dio che gli strappava lacrime nella celebrazione della Messa («lacrymantem nonnumquam eum in celebratione missae conspexi», e che anche nelle prediche più lunghe lo faceva apparire piuttosto un essere angelico che un uomo: «non iam ut homo, set vere ut angelus». ([[Eugenio Garin]])


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Versione delle 17:03, 23 mag 2018

Busto di Gioacchino da Fiore nell'Abbazia Florense

Gioacchino da Fiore (1130 circa – 1202), abate, teologo e scrittore italiano.

Citazioni su Gioacchino da Fiore

  • In Gioacchino da Fiore urgeva l'impazienza per i troppi compromessi della Chiesa, e quel decadimento gli pareva sicuro preludio al regno dello Spirito. La storia del mondo si ritmava anch'essa sul modello trinitario; alla profezia del Vecchio Testamento corrisponde quella del Nuovo; l'età del Padre, signore di giustizia, fu preludio a quella del Figlio; questa è preludio alla terza età, all'età dello Spirito. (Eugenio Garin)
  • Non è tuttavia qui, in queste discussioni scolastiche, dove si riflettono le formulazioni del problema degli universali, che è la parte vitale della predicazione gioachimita, e neppure in quell'orgia di virtuosismi ermeneutici con cui affrontava le Scritture, e che probabilmente fecero impressione anche a Dante. La verità del solitario monaco calabrese fu quel fuoco che lo bruciava dentro, e ne faceva un vivo appello all'intera umanità; quel risolversi tutto nell'amore di Dio che gli strappava lacrime nella celebrazione della Messa («lacrymantem nonnumquam eum in celebratione missae conspexi», e che anche nelle prediche più lunghe lo faceva apparire piuttosto un essere angelico che un uomo: «non iam ut homo, set vere ut angelus». (Eugenio Garin)

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