Pietro Pomponazzi: differenze tra le versioni

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citazioni su (Eugenio Garin)
citazione da Matteo Bandello (novella XXXVIII)
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==Citazioni su Pietro Pomponazzi==
==Citazioni su Pietro Pomponazzi==
*Era il Peretto un omicciuolo molto picciolo, con un viso che nel vero aveva più del giudeo che del cristiano, e vestiva anco ad una certa foggia che teneva più del rabbi che del filosofo, e andava sempre raso e toso; parlava anco in certo modo che pareva un giudeo tedesco che volesse imparar a parlar italiano. ([[Matteo Bandello]])
*Pomponazzi insiste in più luoghi sul carattere solitario e ribelle del vero filosofo; ribelle fra gli uomini comuni, che sono piuttosto animali che persone, o maschere e finzioni dinanzi a divinità terrene; «i filosofi sono come Dei terreni, tanto lontani dagli altri tutti come uomini veri da figure dipinte». Ribelle rispetto al filosofare medesimo, quando questo divenga luogo comune, banale ripetizione di motivi accolti passivamente; poiché il filosofare non è ripetere la parole del Filosofo (Aristotele) o del Commentatore (Averroè), ma è ricercare il vero senza rispetto alcuno per autorità alcuna. ([[Eugenio Garin]])
*Pomponazzi insiste in più luoghi sul carattere solitario e ribelle del vero filosofo; ribelle fra gli uomini comuni, che sono piuttosto animali che persone, o maschere e finzioni dinanzi a divinità terrene; «i filosofi sono come Dei terreni, tanto lontani dagli altri tutti come uomini veri da figure dipinte». Ribelle rispetto al filosofare medesimo, quando questo divenga luogo comune, banale ripetizione di motivi accolti passivamente; poiché il filosofare non è ripetere la parole del Filosofo (Aristotele) o del Commentatore (Averroè), ma è ricercare il vero senza rispetto alcuno per autorità alcuna. ([[Eugenio Garin]])



Versione delle 18:01, 10 giu 2018

Pietro Pomponazzi

Pietro Pomponazzi, noto anche col soprannome di Peretto Mantovano (1462 – 1525), filosofo e umanista italiano.

Citazioni di Pietro Pomponazzi

  • [rivolto ai suoi discepoli] Alla filosofia credete fin dove ragione vi detta, alla teologia quanto vogliono i teologi e i prelati con tutta la chiesa romana, perché altrimenti vi faranno fare la fine delle castagne.[1][fonte 1]

Citazioni su Pietro Pomponazzi

  • Era il Peretto un omicciuolo molto picciolo, con un viso che nel vero aveva più del giudeo che del cristiano, e vestiva anco ad una certa foggia che teneva più del rabbi che del filosofo, e andava sempre raso e toso; parlava anco in certo modo che pareva un giudeo tedesco che volesse imparar a parlar italiano. (Matteo Bandello)
  • Pomponazzi insiste in più luoghi sul carattere solitario e ribelle del vero filosofo; ribelle fra gli uomini comuni, che sono piuttosto animali che persone, o maschere e finzioni dinanzi a divinità terrene; «i filosofi sono come Dei terreni, tanto lontani dagli altri tutti come uomini veri da figure dipinte». Ribelle rispetto al filosofare medesimo, quando questo divenga luogo comune, banale ripetizione di motivi accolti passivamente; poiché il filosofare non è ripetere la parole del Filosofo (Aristotele) o del Commentatore (Averroè), ma è ricercare il vero senza rispetto alcuno per autorità alcuna. (Eugenio Garin)

Note

  1. Arrostiti come gli eretici nei roghi dell'Inquisizione.

Fonti

  1. Citato in Eugenio Garin, Storia della filosofia italiana, terza ed., Edizione CDE su licenza della Giulio Einaudi editore, Milano, 1989, vol. 2, p. 15.

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