Domenico Ghirlandaio: differenze tra le versioni
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*Domenico Bigordi esordì nell'arte come orefice, e tant'era la sua abilità nel cesellare l'oro e l'argento per formarne quei graziosi serti con i quali le donne fiorentine usavano allora adornarsi il capo, che gli venne dato il soprannome di ''Ghirlandaio''. ([[Evelyn Franceschi Marini]]) |
*Domenico Bigordi esordì nell'arte come orefice, e tant'era la sua abilità nel cesellare l'oro e l'argento per formarne quei graziosi serti con i quali le donne fiorentine usavano allora adornarsi il capo, che gli venne dato il soprannome di ''Ghirlandaio''. ([[Evelyn Franceschi Marini]]) |
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*Il Ghirlandaio, continuando i concetti dell'[[Beato Angelico|Angelico]], aveva fatto litaniare gli {{sic|angioli}} e i santi affollati in cielo e in terra. ([[Adolfo Venturi (storico dell'arte)|Adolfo Venturi]]) |
*Il Ghirlandaio, continuando i concetti dell'[[Beato Angelico|Angelico]], aveva fatto litaniare gli {{sic|angioli}} e i santi affollati in cielo e in terra. ([[Adolfo Venturi (storico dell'arte)|Adolfo Venturi]]) |
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*La educazione pittorica di Domenico Ghirlandaio si può ricercare nell'opera che con tutta probabilità è la prima in cui l'artista si esprima compiutamente, cioè nella cappella di Santa Fina a San Gimignano, ove sembra un continuatore perfezionato, raffinato di [[Benozzo Gozzoli|Benozzo di Lese]]<ref>Benozzo di Lese di Sandro (1420 circa – 1497), più noto con il nome di Benozzo Gozzoli.</ref>. |
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Versione delle 17:13, 8 ago 2018
Domenico Bigordi, detto il Ghirlandaio (1448 – 1494), pittore italiano.
Citazioni sul Ghirlandaio
- Domenico Bigordi, detto il Ghirlandaio, fu contemporaneo e amico del Botticelli, ma assai meno profondo di questo nel sentimento.
Mentre Sandro Botticelli, pittore del simbolismo mistico, sacrificò talvolta la forma all'idea, il Ghirlandaio invece, fu pittore verista e grande maestro del disegno; egli non si distinse per sublimità d'ispirazione, né per profondità di pensiero, né per originalità di concetto; ma piuttosto per le sue cognizioni tecniche dell'arte e per la sua maestria nel disegnare le figure ed aggrupparle abilmente con bellissimi e talvolta artificiosi effetti di architettura e di paesaggio. (Evelyn Franceschi Marini) - Domenico Bigordi esordì nell'arte come orefice, e tant'era la sua abilità nel cesellare l'oro e l'argento per formarne quei graziosi serti con i quali le donne fiorentine usavano allora adornarsi il capo, che gli venne dato il soprannome di Ghirlandaio. (Evelyn Franceschi Marini)
- Il Ghirlandaio, continuando i concetti dell'Angelico, aveva fatto litaniare gli angioli e i santi affollati in cielo e in terra. (Adolfo Venturi)
- La educazione pittorica di Domenico Ghirlandaio si può ricercare nell'opera che con tutta probabilità è la prima in cui l'artista si esprima compiutamente, cioè nella cappella di Santa Fina a San Gimignano, ove sembra un continuatore perfezionato, raffinato di Benozzo di Lese[1].
Note
- ↑ Benozzo di Lese di Sandro (1420 circa – 1497), più noto con il nome di Benozzo Gozzoli.
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