Domenico Ghirlandaio: differenze tra le versioni

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
→‎Citazioni sul Ghirlandaio: elimino una citazione di Venturi poco significativa
Riga 5: Riga 5:
*Domenico Bigordi, detto il ''Ghirlandaio'', fu contemporaneo e amico del Botticelli, ma assai meno profondo di questo nel sentimento.<br>Mentre [[Sandro Botticelli]], pittore del simbolismo mistico, sacrificò talvolta la forma all'idea, il Ghirlandaio invece, fu pittore ''verista'' e grande maestro del disegno; egli non si distinse per sublimità d'ispirazione, né per profondità di pensiero, né per originalità di concetto; ma piuttosto per le sue cognizioni tecniche dell'arte e per la sua maestria nel disegnare le figure ed aggrupparle abilmente con bellissimi e talvolta artificiosi effetti di architettura e di paesaggio. ([[Evelyn Franceschi Marini]])
*Domenico Bigordi, detto il ''Ghirlandaio'', fu contemporaneo e amico del Botticelli, ma assai meno profondo di questo nel sentimento.<br>Mentre [[Sandro Botticelli]], pittore del simbolismo mistico, sacrificò talvolta la forma all'idea, il Ghirlandaio invece, fu pittore ''verista'' e grande maestro del disegno; egli non si distinse per sublimità d'ispirazione, né per profondità di pensiero, né per originalità di concetto; ma piuttosto per le sue cognizioni tecniche dell'arte e per la sua maestria nel disegnare le figure ed aggrupparle abilmente con bellissimi e talvolta artificiosi effetti di architettura e di paesaggio. ([[Evelyn Franceschi Marini]])
*Domenico Bigordi esordì nell'arte come orefice, e tant'era la sua abilità nel cesellare l'oro e l'argento per formarne quei graziosi serti con i quali le donne fiorentine usavano allora adornarsi il capo, che gli venne dato il soprannome di ''Ghirlandaio''. ([[Evelyn Franceschi Marini]])
*Domenico Bigordi esordì nell'arte come orefice, e tant'era la sua abilità nel cesellare l'oro e l'argento per formarne quei graziosi serti con i quali le donne fiorentine usavano allora adornarsi il capo, che gli venne dato il soprannome di ''Ghirlandaio''. ([[Evelyn Franceschi Marini]])
*Il Ghirlandaio, continuando i concetti dell'[[Beato Angelico|Angelico]], aveva fatto litaniare gli {{sic|angioli}} e i santi affollati in cielo e in terra. ([[Adolfo Venturi (storico dell'arte)|Adolfo Venturi]])
*La educazione pittorica di Domenico Ghirlandaio si può ricercare nell'opera che con tutta probabilità è la prima in cui l'artista si esprima compiutamente, cioè nella cappella di Santa Fina a San Gimignano, ove sembra un continuatore perfezionato, raffinato di [[Benozzo Gozzoli|Benozzo di Lese]]<ref>Benozzo di Lese di Sandro (1420 circa – 1497), più noto con il nome di Benozzo Gozzoli.</ref>. ([[Adolfo Venturi (storico dell'arte)|Adolfo Venturi]])
*La educazione pittorica di Domenico Ghirlandaio si può ricercare nell'opera che con tutta probabilità è la prima in cui l'artista si esprima compiutamente, cioè nella cappella di Santa Fina a San Gimignano, ove sembra un continuatore perfezionato, raffinato di [[Benozzo Gozzoli|Benozzo di Lese]]<ref>Benozzo di Lese di Sandro (1420 circa – 1497), più noto con il nome di Benozzo Gozzoli.</ref>. ([[Adolfo Venturi (storico dell'arte)|Adolfo Venturi]])
*{{NDR|Commentando la pala eseguita per l'altare maggiore della chiesa di San Giusto alle Mura, detta degli Ingesuati, ora conservata agli Uffizi}} La tavola dimostra sì che il Ghirlandaio è uscito dalla stessa corrente artistica dalla quale uscirono il Botticelli e Filippino Lippi; ma pare che il giovane pittore avesse l'animo aperto al nuovo, e raccogliesse fiori da altri giardini non piantati da Fra' Filippo<ref>Filippo Lippi.</ref>, e specialmente da quelli di Andrea Verrocchio. ([[Adolfo Venturi (storico dell'arte)|Adolfo Venturi]])
*{{NDR|Commentando la pala eseguita per l'altare maggiore della chiesa di San Giusto alle Mura, detta degli Ingesuati, ora conservata agli Uffizi}} La tavola dimostra sì che il Ghirlandaio è uscito dalla stessa corrente artistica dalla quale uscirono il Botticelli e Filippino Lippi; ma pare che il giovane pittore avesse l'animo aperto al nuovo, e raccogliesse fiori da altri giardini non piantati da Fra' Filippo<ref>Filippo Lippi.</ref>, e specialmente da quelli di Andrea Verrocchio. ([[Adolfo Venturi (storico dell'arte)|Adolfo Venturi]])

Versione delle 17:32, 8 ago 2018

Ghirlandaio, particolare del San Girolamo (1480)

Domenico Bigordi, detto il Ghirlandaio (1448 – 1494), pittore italiano.

Citazioni sul Ghirlandaio

  • Domenico Bigordi, detto il Ghirlandaio, fu contemporaneo e amico del Botticelli, ma assai meno profondo di questo nel sentimento.
    Mentre Sandro Botticelli, pittore del simbolismo mistico, sacrificò talvolta la forma all'idea, il Ghirlandaio invece, fu pittore verista e grande maestro del disegno; egli non si distinse per sublimità d'ispirazione, né per profondità di pensiero, né per originalità di concetto; ma piuttosto per le sue cognizioni tecniche dell'arte e per la sua maestria nel disegnare le figure ed aggrupparle abilmente con bellissimi e talvolta artificiosi effetti di architettura e di paesaggio. (Evelyn Franceschi Marini)
  • Domenico Bigordi esordì nell'arte come orefice, e tant'era la sua abilità nel cesellare l'oro e l'argento per formarne quei graziosi serti con i quali le donne fiorentine usavano allora adornarsi il capo, che gli venne dato il soprannome di Ghirlandaio. (Evelyn Franceschi Marini)
  • La educazione pittorica di Domenico Ghirlandaio si può ricercare nell'opera che con tutta probabilità è la prima in cui l'artista si esprima compiutamente, cioè nella cappella di Santa Fina a San Gimignano, ove sembra un continuatore perfezionato, raffinato di Benozzo di Lese[1]. (Adolfo Venturi)
  • [Commentando la pala eseguita per l'altare maggiore della chiesa di San Giusto alle Mura, detta degli Ingesuati, ora conservata agli Uffizi] La tavola dimostra sì che il Ghirlandaio è uscito dalla stessa corrente artistica dalla quale uscirono il Botticelli e Filippino Lippi; ma pare che il giovane pittore avesse l'animo aperto al nuovo, e raccogliesse fiori da altri giardini non piantati da Fra' Filippo[2], e specialmente da quelli di Andrea Verrocchio. (Adolfo Venturi)

Note

  1. Benozzo di Lese di Sandro (1420 circa – 1497), più noto con il nome di Benozzo Gozzoli.
  2. Filippo Lippi.

Altri progetti