Fabrizia Ramondino: differenze tra le versioni

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===''Taccuino tedesco''===
===''Taccuino tedesco''===
Fu così che venni a sapere in modo definitivo come nascono i bambini. Avevo diciassette anni e preparavo gli esami di maturità con un'[[Amico|amica]] del Viale Elena. Il Viale Elena era stato costruito in un periodo umbertino e era ombreggiato da due file di pini, regolari come i palazzi signorili, che facevano frangente da un lato al [[vento]] del [[mare]], dall'altro ai poveri della Torretta. {{sic|Ciacunna}} di noi due ragazze aveva i propri modelli di [[donna]] o fantasmi interiori. Per me, che appartenevo a una famiglia colta, ma decaduta economicamente, e che per varie vicissitudini ero outsider, tanto a [[scuola]] che nella borghesia [[Napoli|napoletana]], il fantasma amato era [[Anna Maria Ortese]], che pochi anni prima aveva frequentato quel Viale. Per la mia amica, che apparteneva a una [[famiglia]] più incolta, ma in rapida ascesa sociale, il fantasma era G. L., donna bellissima, elegante e libera. Attorno a ambedue i fantasmi femminili aleggiava il [[peccato]]: quello di [[comunismo]] attorno a Anna Maria Ortese, quello di [[sesso]] attorno a G. L.
Fu così che venni a sapere in modo definitivo come nascono i bambini. Avevo diciassette anni e preparavo gli esami di maturità con un'[[Amico|amica]] del Viale Elena. Il Viale Elena era stato costruito in un periodo umbertino e era ombreggiato da due file di pini, regolari come i palazzi signorili, che facevano frangente da un lato al [[vento]] del [[mare]], dall'altro ai poveri della Torretta. Ciascuna di noi due ragazze aveva i propri modelli di [[donna]] o fantasmi interiori. Per me, che appartenevo a una famiglia colta, ma decaduta economicamente, e che per varie vicissitudini ero outsider, tanto a [[scuola]] che nella borghesia [[Napoli|napoletana]], il fantasma amato era [[Anna Maria Ortese]], che pochi anni prima aveva frequentato quel Viale. Per la mia amica, che apparteneva a una [[famiglia]] più incolta, ma in rapida ascesa sociale, il fantasma era G. L., donna bellissima, elegante e libera. Attorno a ambedue i fantasmi femminili aleggiava il [[peccato]]: quello di [[comunismo]] attorno a Anna Maria Ortese, quello di [[sesso]] attorno a G. L.


==Bibliografia==
==Bibliografia==

Versione delle 15:01, 19 ago 2018

Fabrizia Ramondino

Fabrizia Ramondino (1936 – 2008), scrittrice italiana.

Incipit di alcune opere

Althénopis

La nonna

Era sempre vestita di nero, ma quando passava per la piazza di Santa Maria del Mare, come fiamme d'inferno i colori le guizzavano intorno, dei gialli, dei viola, perfino talora dei rossi e dei verdi; non portava bracciali, eppure bagliori dorati sembravano splenderle intorno ai polsi. Camminava eratta, rapida, con i grandi capelli rialzati oscillanti: impeto e altezza; sotto la gonna nera si profilava elegante la gamba fino alla coscia; la veste era scollata sul petto magro, arrossato, un largo nastro di velluto nero le fermava le arterie agitate del collo.

Taccuino tedesco

Fu così che venni a sapere in modo definitivo come nascono i bambini. Avevo diciassette anni e preparavo gli esami di maturità con un'amica del Viale Elena. Il Viale Elena era stato costruito in un periodo umbertino e era ombreggiato da due file di pini, regolari come i palazzi signorili, che facevano frangente da un lato al vento del mare, dall'altro ai poveri della Torretta. Ciascuna di noi due ragazze aveva i propri modelli di donna o fantasmi interiori. Per me, che appartenevo a una famiglia colta, ma decaduta economicamente, e che per varie vicissitudini ero outsider, tanto a scuola che nella borghesia napoletana, il fantasma amato era Anna Maria Ortese, che pochi anni prima aveva frequentato quel Viale. Per la mia amica, che apparteneva a una famiglia più incolta, ma in rapida ascesa sociale, il fantasma era G. L., donna bellissima, elegante e libera. Attorno a ambedue i fantasmi femminili aleggiava il peccato: quello di comunismo attorno a Anna Maria Ortese, quello di sesso attorno a G. L.

Bibliografia

  • Fabrizia Ramondino, Althénopis, Einaudi, Torino, 1981.
  • Fabrizia Ramondino, Taccuino tedesco, I Prismi, Edizioni de Il Mattino, 1996.

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