Andy Serkis: differenze tra le versioni

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==Citazioni==
==Citazioni==
*Non riesco a pensare a un film migliore di ''War of the Planet of the Apes'' per i tempi che stiamo vivendo. È il racconto di una civiltà che si isola e chiude la porta verso gli altri, senza cercare soluzioni ai problemi se non l'uso della forza.<ref>Citato in [http://espresso.repubblica.it/visioni/2017/06/23/news/io-re-delle-scimmie-1.304672 "Il nuovo Pianeta delle Scimmie è la metafora della nostra autodistruzione"], ''Espresso.repubblica.it'', 23 giugno 2017</ref>
*Non riesco a pensare a un film migliore di ''[[The War - Il pianeta delle scimmie|War of the Planet of the Apes]]'' per i tempi che stiamo vivendo. È il racconto di una civiltà che si isola e chiude la porta verso gli altri, senza cercare soluzioni ai problemi se non l'uso della forza.<ref>Citato in [http://espresso.repubblica.it/visioni/2017/06/23/news/io-re-delle-scimmie-1.304672 "Il nuovo Pianeta delle Scimmie è la metafora della nostra autodistruzione"], ''Espresso.repubblica.it'', 23 giugno 2017</ref>


{{Int|Dall'intervista su ''[[Mowgli (film)|Mowgli]]'', 2018|Lorenzo Ormando, ''[https://www.rollingstone.it/cinema/news-cinema/andy-serkis-il-mio-mowgli-piu-vicino-ai-toni-cupi-di-kipling/413019/ Andy Serkis: il mio ‘Mowgli’, più vicino ai toni cupi di Kipling]'', ''Rollingstone.it'', 22 maggio 2018}}
{{Int|Dall'intervista su ''[[Mowgli (film)|Mowgli]]'', 2018|Lorenzo Ormando, ''[https://www.rollingstone.it/cinema/news-cinema/andy-serkis-il-mio-mowgli-piu-vicino-ai-toni-cupi-di-kipling/413019/ Andy Serkis: il mio ‘Mowgli’, più vicino ai toni cupi di Kipling]'', ''Rollingstone.it'', 22 maggio 2018}}

Versione delle 21:24, 1 ott 2018

Serkis nel 2017

Andrew Clement Serkis (1964 - vivente), attore e regista britannico.

Citazioni

  • Non riesco a pensare a un film migliore di War of the Planet of the Apes per i tempi che stiamo vivendo. È il racconto di una civiltà che si isola e chiude la porta verso gli altri, senza cercare soluzioni ai problemi se non l'uso della forza.[1]

Dall'intervista su Mowgli, 2018

Lorenzo Ormando, Andy Serkis: il mio ‘Mowgli’, più vicino ai toni cupi di Kipling, Rollingstone.it, 22 maggio 2018

  • [Su Rudyard Kipling] Lo scrittore, venerato in quanto premio Nobel per la letteratura, era anche un imperialista. Trovo che si tratti di un conflitto interessante, così come lo è quello presente nel Libro della Giungla, dove assistiamo alla continua lotta tra le leggi della natura e quelle degli esseri umani.
  • [Su Mowgli] Mowgli si scopre diverso da ciò che pensava di essere. Mostriamo il suo arco di trasformazione: dapprima orfano convinto che i suoi genitori siano degli animali, poi ragazzo consapevole di aver vissuto una bugia per tutta la sua infanzia. Impara a capire chi è e si confronta con cosa significa essere umano, cercando di conservare il meglio di entrambi i mondi. Il nostro film non offre solo grande intrattenimento: contiene tematiche che lo rendono complesso e che regaleranno al pubblico un’esperienza nuova.
  • Il senso dell’altro mi appartiene. Mio padre era un medico iracheno, mia madre un’insegnante inglese per bambini disabili. Sono cresciuto tra due culture e da ragazzino andavo spesso a Bagdad, dove sono cresciute le mie tre sorelle. Ho trascorso molto tempo cercando di capire chi ero e chi sono.
  • Recitare significa iniziare una ricerca dentro di sé.
  • [Su Mowgli] La giungla è un luogo selvaggio, inospitale. Ci saranno scene di grande impatto, con gli animali impegnati in combattimenti epici. Non ci siamo tirati indietro, ma gli spettatori non dovrebbero aspettarsi nulla di eccessivamente violento: in quanto a toni il film è vicino a quelli del Pianeta delle Scimmie, quindi va bene per tutta la famiglia.
  • Per me l'aspetto fondamentale era che queste creature parlanti fossero credibili. L'idea di doppiare un animale fotorealistico non mi interessava. Perciò abbiamo impiegato la performance capture: per la maggior parte del cast si trattava di un’esperienza nuova. [...] La faccia degli attori è stata unita a quella del personaggio che avrebbero interpretato grazie al morphing, allungandola e tirandola al punto giusto, fino a quando potevamo vedere sia il volto umano che quello animale. C'è voluto molto tempo, da un punto di vista dell'animazione. Tutto ha inizio con la recitazione, però, non dimentichiamolo.
  • I fan del Libro della Giungla hanno un'idea precisa di Baloo, che è considerato un orso allegro e ottimista che ama schiacciare pisolini. Il libro, invece, fa capire che la sua relazione con il bambino ha a che fare soprattutto con la durezza dell'amore. Per lui la vita si fonda su alcune regole che vanno rispettate: lavorare duro e osservare le leggi della giungla. È un tipo all'antica e un imperialista, per certi versi. Una specie di sergente, molto severo sia con i cuccioli di lupo che con Mowgli.
  • Quando abbiamo iniziato a lavorarci, nel 2014, non sapevamo che Disney avesse in programma di realizzare una versione live action del Libro della Giungla, ispirandosi al cartone animato del 1967. Il confronto non mi preoccupa affatto, si tratta di due tipi di film completamente diversi.
  • Sin dai tempi del Signore degli Anelli mi piace la metafora del fantasy, che ci permette di raccontare storie che riguardano la condizione umana. In questo periodo storico si tratta di un genere che consente agli autori di essere sovversivi e di esplorare temi profondi in un modo accessibile per chiunque. Prendiamo i cinecomic della Marvel, che considero veri e propri miti moderni. Tra 500 anni la gente guarderà indietro e accosterà Hans Christian Andersen ai supereroi della Casa delle Idee. Queste storie sono la nostra versione delle favole e permettono ai nostri bambini di abbracciare e comprendere i pericoli del mondo reale, ma in un modo sicuro, controllato.

Note

  1. Citato in "Il nuovo Pianeta delle Scimmie è la metafora della nostra autodistruzione", Espresso.repubblica.it, 23 giugno 2017

Filmografia

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