Édouard Manet: differenze tra le versioni

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*{{NDR|[[Ultime parole famose]]}} [[Pierre-Auguste Renoir]] è un ragazzo senza alcun talento. Ditegli, per favore, di smettere di dipingere.<ref>Citato in ''Focus'', n. 94, p. 166.</ref>
*{{NDR|[[Ultime parole famose]]}} [[Pierre-Auguste Renoir]] è un ragazzo senza alcun talento. Ditegli, per favore, di smettere di dipingere.<ref>Citato in ''Focus'', n. 94, p. 166.</ref>
==Citazioni su Édouard Manet==
==Citazioni su Édouard Manet==
*Fra quelli che {{NDR|in Francia}} richiamarono la pittura dalla convenzionalità alla {{sic|inspirazione}} diretta della natura presto si manifestarono due correnti: l'una con Edoardo Manet, iniziatore, insieme col [[Edgar Degas|Degas]], della scuola dell<nowiki>'</nowiki>''aria aperta'', artefice luminoso, vibrante, ricercatore della macchia; l'altra con [[Gustave Courbet|Gustavo Courbet]], franco, vigoroso, solido, nemico di ogni volgarità, d'ogni falsa eleganza nell'''Enterrement à Ornans'', nella ''Biche forcée à la nage'', nella ''Curée'', ma duro, fosco, quasi repulsivo nella ''Chasse au renard'' e in altri quadri, dove l'originalità si cambia in stranezza, la scioltezza in esagerazione. ([[Pompeo Gherardo Molmenti]])
*Il talento del Signor Manet è fatto di semplicità e di esattezza. Senza dubbio, davanti alla natura incredibile di alcuni dei suoi colleghi si sarà deciso ad interrogare la realtà, solo con sé stesso: avrà rifiutato tutta la perizia acquisita, tutta l'antica esperienza, avrà voluto prendere l'arte dall'inizio, cioè dall'osservazione esatta degli oggetti. Si è dunque messo coraggiosamente di fronte a un soggetto, ha visto questo soggetto per larghe macchie, per opposizioni vigorose, e ha dipinto ogni cosa così come la vedeva. ([[Émile Zola]])
*Il talento del Signor Manet è fatto di semplicità e di esattezza. Senza dubbio, davanti alla natura incredibile di alcuni dei suoi colleghi si sarà deciso ad interrogare la realtà, solo con sé stesso: avrà rifiutato tutta la perizia acquisita, tutta l'antica esperienza, avrà voluto prendere l'arte dall'inizio, cioè dall'osservazione esatta degli oggetti. Si è dunque messo coraggiosamente di fronte a un soggetto, ha visto questo soggetto per larghe macchie, per opposizioni vigorose, e ha dipinto ogni cosa così come la vedeva. ([[Émile Zola]])



Versione delle 18:55, 7 ott 2018

Édouard Manet

Édouard Manet (1832 – 1883), pittore francese.

Citazioni di Édouard Manet

  • Come rimpiango che non siate qui. Quale gioia avreste provato nel vedere Velázquez. Da solo, vale il viaggio. I pittori di tutte le altre scuole, che sono intorno a lui al Museo di Madrid, e molto ben rappresentati, sembrano tutti, in confronto a lui, dei rimasticatori. È il pittore dei pittori.[1]
  • [Ultime parole famose] Pierre-Auguste Renoir è un ragazzo senza alcun talento. Ditegli, per favore, di smettere di dipingere.[2]

Citazioni su Édouard Manet

  • Fra quelli che [in Francia] richiamarono la pittura dalla convenzionalità alla inspirazione diretta della natura presto si manifestarono due correnti: l'una con Edoardo Manet, iniziatore, insieme col Degas, della scuola dell'aria aperta, artefice luminoso, vibrante, ricercatore della macchia; l'altra con Gustavo Courbet, franco, vigoroso, solido, nemico di ogni volgarità, d'ogni falsa eleganza nell'Enterrement à Ornans, nella Biche forcée à la nage, nella Curée, ma duro, fosco, quasi repulsivo nella Chasse au renard e in altri quadri, dove l'originalità si cambia in stranezza, la scioltezza in esagerazione. (Pompeo Gherardo Molmenti)
  • Il talento del Signor Manet è fatto di semplicità e di esattezza. Senza dubbio, davanti alla natura incredibile di alcuni dei suoi colleghi si sarà deciso ad interrogare la realtà, solo con sé stesso: avrà rifiutato tutta la perizia acquisita, tutta l'antica esperienza, avrà voluto prendere l'arte dall'inizio, cioè dall'osservazione esatta degli oggetti. Si è dunque messo coraggiosamente di fronte a un soggetto, ha visto questo soggetto per larghe macchie, per opposizioni vigorose, e ha dipinto ogni cosa così come la vedeva. (Émile Zola)

Note

  1. Da lettera da Madrid a H. Fantin-Latour, 1865; citato in Velázquez, I Classici dell'arte, a cura di Elena Ragusa, Rizzoli/Skira, Milano, 2003, pp. 183-188. IT\ICCU\TO0\1279609
  2. Citato in Focus, n. 94, p. 166.

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