Lazzari: differenze tra le versioni

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Citazioni sui '''Lazzari'''.
Citazioni sui '''Lazzari'''.
*I ''lazzari'' erano dunque l'infima classe dei proletari di Napoli, quella classe che i sociologi moderni contrappone spesso al proletariato industriale, del quale infatti forma l'antitesi e il nemico, col nome di proletariato cencioso (''{{sic|Lumenproletariat}}''). Naturalmente, codesti proletari napoletani, oltre i caratteri comuni dei proletari in generale, e in specie di quelli della grande città, hanno alcuni caratteri speciali, determinati dalle condizioni speciali del nostro paese. Qui il clima è mite, la vita relativamente facile, si può dormire all'aria aperta e nutrirsi di poco, si può essere sobri, e per conseguenza disposti alla spensieratezza: i bisogni morali e intellettuali della plebe non sono troppo grandi, la spingono di rado alla ribellione. ([[Benedetto Croce]])
*I Lazzaroni sembrano molto degenerati dalla loro antica pigrizia; quelli del porto sono attivi ed estremamente indaffarati: da tempo hanno abbandonato la selvaggia nudità che era valsa loro il nome di ''Lazzari''; indossano una camicia, pantaloni di tela; e quando fa freddo, un gilet con maniche lunge ed un cappuccio di spessa stoffa bruna; non bivaccano più perpetuamente all'aperto perpetuamente come un tempo, sono inquilini, parrocchiani, e non hanno più, insomma, tutto quel pittoresco che hanno osservato e dipinto spiritualmente le Signore [[Madame de Genlis|de Genlis]] e [[Madame de Staël|de Stäel]]. ([[Antoine-Claude Pasquin Valéry]])
*I Lazzaroni sembrano molto degenerati dalla loro antica pigrizia; quelli del porto sono attivi ed estremamente indaffarati: da tempo hanno abbandonato la selvaggia nudità che era valsa loro il nome di ''Lazzari''; indossano una camicia, pantaloni di tela; e quando fa freddo, un gilet con maniche lunge ed un cappuccio di spessa stoffa bruna; non bivaccano più perpetuamente all'aperto perpetuamente come un tempo, sono inquilini, parrocchiani, e non hanno più, insomma, tutto quel pittoresco che hanno osservato e dipinto spiritualmente le Signore [[Madame de Genlis|de Genlis]] e [[Madame de Staël|de Stäel]]. ([[Antoine-Claude Pasquin Valéry]])
*I lazzaroni soltanto non avevano mai sentito parlare di diritti popolari, eccetto contro la santa inquisizione, che neppure Filippo II era riuscito a introdurre in Napoli. Il clima toglie ad essi di provare molti bisogni, e dà i mezzi di soddisfarli con poca fatica. L'ozio li mantiene nella superstizione e nel vizio, inducendoli a gettarsi disperatamente nelle insurrezioni ed a ritrarsene con altrettanta rapidità per amor d'inazione. Essi erano felicissimi sotto un governo assoluto, che dovunque è più incline a punire le pubbliche virtù dei sudditi più eminenti che i delitti dei più umili. ([[Ugo Foscolo]])
*I lazzaroni soltanto non avevano mai sentito parlare di diritti popolari, eccetto contro la santa inquisizione, che neppure Filippo II era riuscito a introdurre in Napoli. Il clima toglie ad essi di provare molti bisogni, e dà i mezzi di soddisfarli con poca fatica. L'ozio li mantiene nella superstizione e nel vizio, inducendoli a gettarsi disperatamente nelle insurrezioni ed a ritrarsene con altrettanta rapidità per amor d'inazione. Essi erano felicissimi sotto un governo assoluto, che dovunque è più incline a punire le pubbliche virtù dei sudditi più eminenti che i delitti dei più umili. ([[Ugo Foscolo]])

Versione delle 12:25, 5 nov 2018

Citazioni sui Lazzari.

  • I lazzari erano dunque l'infima classe dei proletari di Napoli, quella classe che i sociologi moderni contrappone spesso al proletariato industriale, del quale infatti forma l'antitesi e il nemico, col nome di proletariato cencioso (Lumenproletariat). Naturalmente, codesti proletari napoletani, oltre i caratteri comuni dei proletari in generale, e in specie di quelli della grande città, hanno alcuni caratteri speciali, determinati dalle condizioni speciali del nostro paese. Qui il clima è mite, la vita relativamente facile, si può dormire all'aria aperta e nutrirsi di poco, si può essere sobri, e per conseguenza disposti alla spensieratezza: i bisogni morali e intellettuali della plebe non sono troppo grandi, la spingono di rado alla ribellione. (Benedetto Croce)
  • I Lazzaroni sembrano molto degenerati dalla loro antica pigrizia; quelli del porto sono attivi ed estremamente indaffarati: da tempo hanno abbandonato la selvaggia nudità che era valsa loro il nome di Lazzari; indossano una camicia, pantaloni di tela; e quando fa freddo, un gilet con maniche lunge ed un cappuccio di spessa stoffa bruna; non bivaccano più perpetuamente all'aperto perpetuamente come un tempo, sono inquilini, parrocchiani, e non hanno più, insomma, tutto quel pittoresco che hanno osservato e dipinto spiritualmente le Signore de Genlis e de Stäel. (Antoine-Claude Pasquin Valéry)
  • I lazzaroni soltanto non avevano mai sentito parlare di diritti popolari, eccetto contro la santa inquisizione, che neppure Filippo II era riuscito a introdurre in Napoli. Il clima toglie ad essi di provare molti bisogni, e dà i mezzi di soddisfarli con poca fatica. L'ozio li mantiene nella superstizione e nel vizio, inducendoli a gettarsi disperatamente nelle insurrezioni ed a ritrarsene con altrettanta rapidità per amor d'inazione. Essi erano felicissimi sotto un governo assoluto, che dovunque è più incline a punire le pubbliche virtù dei sudditi più eminenti che i delitti dei più umili. (Ugo Foscolo)
  • I lazzaroni sono i più squallidi miserabili che si possano immaginare: in nessun altro paese d'Europa se ne vedono di somiglianti. Tra' facchini, forse, delle vetrerie londinesi si troverebbero due o tre straccioni come questi. E sono a Napoli seimila di questi lazzaroni e non uno di essi dorme mai in un letto: tutti dormono su' gradini che son davanti a' palazzi, o sulle panche della strada. Ne vedete alcuni – e ciò è davvero scandaloso – sdraiarsi sotto i muri di Palazzo reale e lì starsene per tutta la giornata a riscaldarsi al sole come tanti maiali: lo spettacolo è dei più disgustosi. Quasi tutti son presso che nudi: soffrono molto il freddo e se il clima fosse lor meno propizio morrebbero tutti certamente. Anche tra gli operai pochi portano le calze e le scarpe: i loro bambini poi non ne portano mai. Si dice che siano avvezzi a questo e alle intemperie: tuttavia l'inverno li affligge ugualmente di geloni e di piaghe alle gambe, e fanno proprio pietà. In primavera que' poveri piccini son lasciati completamente nudi, e così i lor genitori riescono pur a fare una piccola economia.
    I conventi a Napoli sono ricchi e usano distribuire pane e brodo una volta al giorno a chi domanda questa carità: però i lazzaroni vivono principalmente di quella: altri, o rubando o chiedendo l'elemosina, ottengono abbastanza per soddisfare alle loro necessità e anche per mantenersi sani e robusti. (Samuel Sharp)

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