Dario Bellezza: differenze tra le versioni

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'''Dario Bellezza''' (1944 – 1996), poeta italiano.
'''Dario Bellezza''' (1944 – 1996), poeta italiano.


*La poesia è la strada meno vile che può percorrere chi prova insofferenza per la schiavtù del vivere quotidiano inquadrato nelle regole borghesi. (Introduzione a [[Fernando Pessoa]], ''L'ora del diavolo'', Il Segnale, Roma, 1992)
*La poesia è la strada meno vile che può percorrere chi prova insofferenza per la schiavtù del vivere quotidiano inquadrato nelle regole borghesi. (dall'introduzione a [[Fernando Pessoa]], ''L'ora del diavolo'', Il Segnale, Roma, 1992)
*Essere poeta è faticoso. C'è qualcosa di profondamente masochistico nell'applicarsi delle maschere. (''ibidem'')
*Essere poeta è faticoso. C'è qualcosa di profondamente masochistico nell'applicarsi delle maschere. (''ibidem'')
*Il poeta è uno che abusivamente occupa spazi interiori per allargarli, che cattura l'istante per renderlo eterno. (''ibidem'')
*Il poeta è uno che abusivamente occupa spazi interiori per allargarli, che cattura l'istante per renderlo eterno. (''ibidem'')
*Nella polemica fra natura e cultura la [[Anna Maria Ortese|Ortese]] ci dà in regalo questo essere mostruoso, mezzo umano e mezzo animale, che sa soffrire e piangere come in un'infanzia smarrita la certezza di un bene inarrivabile anche se qualcuno pensasse di attribuirsi il Male. (dall'introduzione a ''L'iguana'')

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[[Categoria:Poeti italiani|Bellezza]]
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Versione delle 20:42, 1 mag 2007

Dario Bellezza (1944 – 1996), poeta italiano.

  • La poesia è la strada meno vile che può percorrere chi prova insofferenza per la schiavtù del vivere quotidiano inquadrato nelle regole borghesi. (dall'introduzione a Fernando Pessoa, L'ora del diavolo, Il Segnale, Roma, 1992)
  • Essere poeta è faticoso. C'è qualcosa di profondamente masochistico nell'applicarsi delle maschere. (ibidem)
  • Il poeta è uno che abusivamente occupa spazi interiori per allargarli, che cattura l'istante per renderlo eterno. (ibidem)
  • Nella polemica fra natura e cultura la Ortese ci dà in regalo questo essere mostruoso, mezzo umano e mezzo animale, che sa soffrire e piangere come in un'infanzia smarrita la certezza di un bene inarrivabile anche se qualcuno pensasse di attribuirsi il Male. (dall'introduzione a L'iguana)

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