Milovan Gilas: differenze tra le versioni

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 4: Riga 4:
==Citazioni==
==Citazioni==
*{{NDR|Sulla [[guerra di indipendenza della Croazia]]}} Nella storia ci sono state guerre giuste, guerre ingiuste e guerre sporche. Questa è la guerra più stupida che io possa ricordare. Nessuno può vincerla.<ref name="guerrainevitabile">Citato in [https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/08/18/una-guerra-senza-senso-ma.html?ref=search È una guerra senza senso ma inevitabile], ''Larepubblica.it'', 18 agosto 1991</ref>
*{{NDR|Sulla [[guerra di indipendenza della Croazia]]}} Nella storia ci sono state guerre giuste, guerre ingiuste e guerre sporche. Questa è la guerra più stupida che io possa ricordare. Nessuno può vincerla.<ref name="guerrainevitabile">Citato in [https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/08/18/una-guerra-senza-senso-ma.html?ref=search È una guerra senza senso ma inevitabile], ''Larepubblica.it'', 18 agosto 1991</ref>
*Credo che i leader croati vivano nell' illusione che la Germania possa venire in loro soccorso e che le decisioni che contano verranno prese all'estero. [...] Devono convincersi a scendere a compromesso con gli altri jugoslavi.<ref name="guerrainevitabile"/>
*Credo che i leader croati vivano nell'illusione che la Germania possa venire in loro soccorso e che le decisioni che contano verranno prese all'estero. [...] Devono convincersi a scendere a compromesso con gli altri jugoslavi.<ref name="guerrainevitabile"/>


{{Int|Intervista di Sandro Curzi|da [https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/06/11/tre-fascismi-della-jugoslavia.html I tre fascismi della Jugoslavia], ''Larepubblica.it'', 11 giugno 1994}}
{{Int|Intervista di Sandro Curzi|da [https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/06/11/tre-fascismi-della-jugoslavia.html I tre fascismi della Jugoslavia], ''Larepubblica.it'', 11 giugno 1994}}

Versione delle 10:57, 21 feb 2019

Gilas nel 1942

Milovan Gilas (1911 – 1995), politico, antifascista, partigiano e militare jugoslavo.

Citazioni

  • [Sulla guerra di indipendenza della Croazia] Nella storia ci sono state guerre giuste, guerre ingiuste e guerre sporche. Questa è la guerra più stupida che io possa ricordare. Nessuno può vincerla.[1]
  • Credo che i leader croati vivano nell'illusione che la Germania possa venire in loro soccorso e che le decisioni che contano verranno prese all'estero. [...] Devono convincersi a scendere a compromesso con gli altri jugoslavi.[1]

Intervista di Sandro Curzi

da I tre fascismi della Jugoslavia, Larepubblica.it, 11 giugno 1994

  • La Jugoslavia è preda di tre fascismi: quello serbo, quello croato e quello musulmano. Vorrei spiegarmi bene: non si tratta di fascismi mediterranei, qui c'è in più, e in peggio, l'elemento di un nazionalismo razzista. In questo senso si tratta di regimi che hanno più affinità con il nazismo che non con il fascismo. Del fascismo, comunque, se non l'ideologia hanno i metodi.
  • Le colpe di questa guerra sono nostre, degli jugoslavi. Ciò non toglie che alcune posizioni europee, di alcuni stati europei, possano aver favorito i diversi nazionalismi. Io non mi fido molto di quello che fanno a Ginevra e, finora, oltre ad alcuni discorsi non abbiamo avuto alcun risultato concreto. Occorre accrescere la presenza militare dell' Onu in Jugoslavia e aumentare le pressioni sui governi in guerra. Questo è l'unico spazio concreto di azione.
  • La realtà è sempre peggiore di come ce la immaginiamo, è il destino di chi è idealista. Ma io non ho mai avuto paura di perdere perché non tengo alla vittoria. La caduta dell' impero sovietico e la convinzione che un impero non conviene a nessuno hanno cambiato il quadro.
  • [Su Josip Broz Tito] Credo sia stato uno dei quattro grandi personaggi del comunismo mondiale, con Lenin, Stalin e Mao. Tra i suoi meriti, certo, c'è quello di aver saputo tenere insieme un paese che, già prima del comunismo, era in via di disfacimento. E poi si possono ricordare tra le cose positive la guerra anti-fascista e l'industrializzazione del paese, compiuta in pochi anni, sia pure spesso con brutalità. L'altro suo grande merito fu lo strappo con l'Urss. Oggi è forse sottovalutato, eppure fu l'inizio della caduta del comunismo. Ma oggi Tito è attaccato da tutti: gli sloveni lo hanno rimosso, i serbi lo considerano un nemico del loro nazionalismo, i croati un nemico per il loro anti-comunismo. Anche se lo definiscono 'un grande croato'...

Compagno Tito

Incipit

Logora e tuttavia inconfutibile è l'affermazione che l'uomo è un miscuglio di qualità «angeliche» e «demoniache». Aggiungerei, dal momento che siamo partiti da quest'affermazione, che l'uomo non sa (o erra) quando in lui predomina l'una o l'altra di queste due nature. Più verosimilmente, nella stragrande maggioranza dei casi entrambe agiscono all'unisono in modo tale che la prima serve della seconda, e la seconda si giustifica con la prima. (p. 7)

Citazioni

  • Josip Broz Tito era una figura in cui non trovavano espressione talenti particolari, eccezion fatta per quello della politica.
    Ma ques'affermazione, per quanto esatta, potrebbe creare confusione e indurre a conclusioni errate, in mancanza di un'analisi più diffusa e concreta.
    In primo luogo, Tito era dotato di un'intelligenza straordinariamente acuta e rapida e di una capacità di concentrazione assai forte e selettiva. La stessa caratteristica ho avuto modo di rilevare in Stalin, il cui intelletto era però più prudente, anche se non più lento, e la capacità di concentrazione ancor più vivace e omogenea. (p. 11)
  • La cultura di Tito era limitata, né del resto avrebbe potuto essere altrimenti, dati i suoi scarsi studi scolastici: aveva frequentato le elementari, poi era andato a fare l'apprendista fabbro. Tuttavia, sapeva assai di più di quanto poteva aver appreso da così ridotti studi; tra i comunisti che ho conosciuto, e molti di essi erano assai intelligenti, Tito, dopo la prigionia, lavoro clandestino e rivoluzioni, spiccava per l'abbondanza delle conoscenze e soprattutto per la rapidità e l'acutezza mentali. Afferrava subito il punto centrale dei problemi, sebbene mancasse di nozioni in molti campi, soprattutto letteratura, arte e filosofia. (p. 12)
  • Quale fosse l'entità delle sue conoscenze in campo militare, è certo che non possedeva il talento di un comandante di eserciti, né del resto poteva averlo, a causa sia del temperamento impetuoso e nervoso, sia dell'eccesiva preoccupazione per la sua sicurezza personale. Troppo spesso emanava ordini contraditori, mutava direttive, spostava grandi unità in pieno contrasto con l'andamento dei combattimenti, irretendosi in problemi irrilevanti. Le tre massime, decisive battaglie, nel corso delle quali esercitò personalmente il comando, rivelano chiaramente deficienze ed errori che un comandante più deciso ed esperto avrebbe senz'altro evitato. (p. 20)

Bibliografia

  • Milovan Gilas, Compagno Tito, traduzione di Francesco Saba Sardi, Arnoldo Mondadori Editore S.p.A., Milano, 1980.

Altri progetti

  1. a b Citato in È una guerra senza senso ma inevitabile, Larepubblica.it, 18 agosto 1991