Aurelio Lepre: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Aurelio Lepre==
==Citazioni di Aurelio Lepre==
*{{NDR|Commentando la pubblicazione del quinto volume della ''Storia dell'Italia moderna'' di Giorgio Candeloro}} Si tratta, come è noto, della più importante opera generale di carattere non rigidamente specialistico, anche se mantenuta sempre ad un alto livello scientifico, che sia stata pubblicata nel dopoguerra sulle vicende dell'Italia moderna (le si può paragonare, per il periodo risorgimentale, soltanto quella Spellanzon - Di Nolfo<ref>''Storia del Risorgimento e dell'Unità d'Italia'', 8 voll., Rizzoli, Milano, 1951-1965.</ref>, che però ha un impianto più narrativo, mentre in [[Giorgio Candeloro|Candeloro]], pur nella completezza dei dati, è avvertibile una impostazione più problematica). (da ''[https://archive.org/details/unita_1968-06-04/page/n7 Il quinto volume della Storia dell'Italia moderna di Giorgio Candeloro. La difficile costruzione dello Stato unitario]'' in ''l'Unità'', 4 giugno 1968, p. 8)
*{{NDR|Commentando la pubblicazione del quinto volume della ''Storia dell'Italia moderna'' di Giorgio Candeloro}} Si tratta, come è noto, della più importante opera generale di carattere non rigidamente specialistico, anche se mantenuta sempre ad un alto livello scientifico, che sia stata pubblicata nel dopoguerra sulle vicende dell'Italia moderna (le si può paragonare, per il periodo risorgimentale, soltanto quella Spellanzon - Di Nolfo<ref>''Storia del Risorgimento e dell'Unità d'Italia'', 8 voll., Rizzoli, Milano, 1951-1965.</ref>, che però ha un impianto più narrativo, mentre in [[Giorgio Candeloro|Candeloro]], pur nella completezza dei dati, è avvertibile una impostazione più problematica). (da ''[https://archive.org/details/unita_1968-06-04/page/n7 Il quinto volume della Storia dell'Italia moderna di Giorgio Candeloro. La difficile costruzione dello Stato unitario]'' in ''l'Unità'', 4 giugno 1968, p. 8)
*{{NDR|Commentando la pubblicazione del quinto volume della ''Storia dell'Italia moderna'' di Giorgio Candeloro}} Sul Cavour il Candeloro riporta un giudizio fortemente elogiativo di un suo avversario, Giuseppe Ferrari. Se sulla grandezza di Cavour non è certo possibile avanzare dei dissensi, resta aperto il discorso sul contenuto della sua politica, sull'influenza che esso ebbe non solo sul processo unitario, ma anche sugli avvenimenti che seguirono la sua scomparsa. Il Candeloro pone una distinzione tra il significato fortemente positivo che la linea politica del Cavour ebbe rispetto ad altre che furono elaborate dalla classe dirigente (si veda il paragone col Filangieri) ed il suo significato assoluto, che contemperava elementi progressivi e conservatori. Egli afferma infatti che «il liberalismo cavouriano era strettamente amalgamato al conservatorismo sociale», sicché se esso favorì il processo unitario e rafforzò l'unità politica non poté avviare a soluzione i fondamentali problemi del Mezzogiorno e della ristrettezza delle basi su cui si fondava il nuovo stato. (da '' Il quinto volume della Storia dell'Italia moderna di Giorgio Candeloro. La difficile costruzione dello Stato unitario'' in ''l'Unità'', 4 giugno 1968, p. 8)
*{{NDR|Commentando la pubblicazione del quinto volume della ''Storia dell'Italia moderna'' di Giorgio Candeloro}} Sul Cavour il Candeloro riporta un giudizio fortemente elogiativo di un suo avversario, [[Giuseppe Ferrari]]. Se sulla grandezza di Cavour non è certo possibile avanzare dei dissensi, resta aperto il discorso sul contenuto della sua politica, sull'influenza che esso ebbe non solo sul processo unitario, ma anche sugli avvenimenti che seguirono la sua scomparsa. Il Candeloro pone una distinzione tra il significato fortemente positivo che la linea politica del Cavour ebbe rispetto ad altre che furono elaborate dalla classe dirigente (si veda il paragone col [[Gaetano Filangieri|Filangieri]]) ed il suo significato assoluto, che contemperava elementi progressivi e conservatori. Egli afferma infatti che «il liberalismo cavouriano era strettamente amalgamato al conservatorismo sociale», sicché se esso favorì il processo unitario e rafforzò l'unità politica non poté avviare a soluzione i fondamentali problemi del Mezzogiorno e della ristrettezza delle basi su cui si fondava il nuovo stato. (da '' Il quinto volume della Storia dell'Italia moderna di Giorgio Candeloro. La difficile costruzione dello Stato unitario'' in ''l'Unità'', 4 giugno 1968, p. 8)


==Note==
==Note==

Versione delle 19:57, 30 mar 2019

Aurelio Lepre (1930 – 2014), storico e docente italiano.

Citazioni di Aurelio Lepre

  • [Commentando la pubblicazione del quinto volume della Storia dell'Italia moderna di Giorgio Candeloro] Si tratta, come è noto, della più importante opera generale di carattere non rigidamente specialistico, anche se mantenuta sempre ad un alto livello scientifico, che sia stata pubblicata nel dopoguerra sulle vicende dell'Italia moderna (le si può paragonare, per il periodo risorgimentale, soltanto quella Spellanzon - Di Nolfo[1], che però ha un impianto più narrativo, mentre in Candeloro, pur nella completezza dei dati, è avvertibile una impostazione più problematica). (da Il quinto volume della Storia dell'Italia moderna di Giorgio Candeloro. La difficile costruzione dello Stato unitario in l'Unità, 4 giugno 1968, p. 8)
  • [Commentando la pubblicazione del quinto volume della Storia dell'Italia moderna di Giorgio Candeloro] Sul Cavour il Candeloro riporta un giudizio fortemente elogiativo di un suo avversario, Giuseppe Ferrari. Se sulla grandezza di Cavour non è certo possibile avanzare dei dissensi, resta aperto il discorso sul contenuto della sua politica, sull'influenza che esso ebbe non solo sul processo unitario, ma anche sugli avvenimenti che seguirono la sua scomparsa. Il Candeloro pone una distinzione tra il significato fortemente positivo che la linea politica del Cavour ebbe rispetto ad altre che furono elaborate dalla classe dirigente (si veda il paragone col Filangieri) ed il suo significato assoluto, che contemperava elementi progressivi e conservatori. Egli afferma infatti che «il liberalismo cavouriano era strettamente amalgamato al conservatorismo sociale», sicché se esso favorì il processo unitario e rafforzò l'unità politica non poté avviare a soluzione i fondamentali problemi del Mezzogiorno e della ristrettezza delle basi su cui si fondava il nuovo stato. (da Il quinto volume della Storia dell'Italia moderna di Giorgio Candeloro. La difficile costruzione dello Stato unitario in l'Unità, 4 giugno 1968, p. 8)

Note

  1. Storia del Risorgimento e dell'Unità d'Italia, 8 voll., Rizzoli, Milano, 1951-1965.

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