Neville Chamberlain: differenze tra le versioni
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*È tornata dalla Germania a Downing Street {{NDR|la dimora ufficiale del Primo Ministro inglese a Londra}} una [[pace]] con onore. Credo che sia pace per il nostro [[tempo]].<ref>Frase pronunciata al ritorno da Monaco di Baviera, dopo la firma dell'accordo fra Germania, Italia, Francia e Gran Bretagna, che concedeva alla Germania l'annessione dei Sudeti a scapito della Cecoslovacchia; citato in Winston Churchill, ''op. cit.'', Volume I ''The gathering storm'', 17° capitolo ''The Tragedy of Munich'', p. 280.</ref> |
*È tornata dalla Germania a Downing Street {{NDR|la dimora ufficiale del Primo Ministro inglese a Londra}} una [[pace]] con onore. Credo che sia pace per il nostro [[tempo]].<ref>Frase pronunciata al ritorno da Monaco di Baviera, dopo la firma dell'accordo fra Germania, Italia, Francia e Gran Bretagna, che concedeva alla Germania l'annessione dei Sudeti a scapito della Cecoslovacchia; citato in Winston Churchill, ''op. cit.'', Volume I ''The gathering storm'', 17° capitolo ''The Tragedy of Munich'', p. 280.</ref> |
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*Le sanzioni<ref>Le sanzioni inflitte all'Italia per la sua invasione dell'Abissinia.</ref> sono morte, si tratta ora di provvedere al loro seppellimento. Ma qualche volta il funerale è più lungo e complicato di un'agonia. […] Sono d'accordo con voi. Bisogna ridurre al minimo la durata dei funerali societari. (da un colloquio con l'ambasciatore italiano a Londra [[Dino Grandi]] nel giugno 1936<ref>Citato in Richard Lamb, ''Mussolini e gli inglesi'', p. 241.</ref>) |
*Le sanzioni<ref>Le sanzioni inflitte all'Italia per la sua invasione dell'Abissinia.</ref> sono morte, si tratta ora di provvedere al loro seppellimento. Ma qualche volta il funerale è più lungo e complicato di un'agonia. […] Sono d'accordo con voi. Bisogna ridurre al minimo la durata dei funerali societari. (da un colloquio con l'ambasciatore italiano a Londra [[Dino Grandi]] nel giugno 1936<ref>Citato in Richard Lamb, ''Mussolini e gli inglesi'', p. 241.</ref>) |
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*{{NDR|il «perfetto signore»}} Può considerarsi un vero ''gentlemen'' colui il quale, partito per una escursione con il proprio domestico, volendo riposarsi, sceglie un prato per sé e un altro per il domestico. (citato in ''Storia Illustrata'', Anno II N. 1, gennaio 1958, p. 93, Arnoldo Mondadori Editore) |
*{{NDR|il «perfetto signore»}} Può considerarsi un vero ''[[gentiluomo|gentlemen]]'' colui il quale, partito per una escursione con il proprio domestico, volendo riposarsi, sceglie un prato per sé e un altro per il domestico. (citato in ''Storia Illustrata'', Anno II N. 1, gennaio 1958, p. 93, Arnoldo Mondadori Editore) |
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*Questi dittatori sono uomini dall'umore instabile. Se li cogli nell'umore giusto, sono pronti a darti qualsiasi cosa, ma se l'umore cambia, si chiudono come ostriche. (da un pro-memoria sul problema della revoca delle sanzioni all'Italia, inviato all'inizio di agosto 1936 a sir Robert Vansittart<ref>Citato in Richard Lamb, ''Mussolini e gli inglesi'', pag. 264.</ref> |
*Questi [[dittatura|dittatori]] sono uomini dall'umore instabile. Se li cogli nell'umore giusto, sono pronti a darti qualsiasi cosa, ma se l'umore cambia, si chiudono come ostriche. (da un pro-memoria sul problema della revoca delle sanzioni all'Italia, inviato all'inizio di agosto 1936 a sir Robert Vansittart<ref>Citato in Richard Lamb, ''Mussolini e gli inglesi'', pag. 264.</ref> |
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*Tutto ciò per cui ho lavorato, tutto ciò in cui ho sperato, tutto ciò in cui ho creduto nel corso della mia vita pubblica è andato in rovina.<ref>Dal discorso pronunciato al Parlamento inglese il 3 settembre 1939, quando [[Adolf Hitler|Hitler]] lasciò scadere l<nowiki>'</nowiki>''ultimatum'' inviatogli da Regno Unito e Francia, che gli imponeva il ritiro delle truppe tedesche dalla Polonia, della quale aveva iniziato l'invasione. Citato in Edward Klein, ''La maledizione dei Kennedy'', Milano, Mondadori, 2007, p. 134. ISBN -88-04-53311-5</ref> |
*Tutto ciò per cui ho lavorato, tutto ciò in cui ho sperato, tutto ciò in cui ho creduto nel corso della mia vita pubblica è andato in rovina.<ref>Dal discorso pronunciato al Parlamento inglese il 3 settembre 1939, quando [[Adolf Hitler|Hitler]] lasciò scadere l<nowiki>'</nowiki>''ultimatum'' inviatogli da Regno Unito e Francia, che gli imponeva il ritiro delle truppe tedesche dalla Polonia, della quale aveva iniziato l'invasione. Citato in Edward Klein, ''La maledizione dei Kennedy'', Milano, Mondadori, 2007, p. 134. ISBN -88-04-53311-5</ref> |
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Versione delle 18:00, 11 apr 2019
Arthur Neville Chamberlain (1869 – 1940), politico britannico.
Citazioni di Neville Chamberlain
- A dispetto della durezza e spietatezza che pensai di aver scorto nei suoi tratti, ebbi l'impressione di aver di fronte un uomo [Adolf Hitler] sul quale si può contare allorché ha dato la sua parola.[1]
- È tornata dalla Germania a Downing Street [la dimora ufficiale del Primo Ministro inglese a Londra] una pace con onore. Credo che sia pace per il nostro tempo.[2]
- Le sanzioni[3] sono morte, si tratta ora di provvedere al loro seppellimento. Ma qualche volta il funerale è più lungo e complicato di un'agonia. […] Sono d'accordo con voi. Bisogna ridurre al minimo la durata dei funerali societari. (da un colloquio con l'ambasciatore italiano a Londra Dino Grandi nel giugno 1936[4])
- [il «perfetto signore»] Può considerarsi un vero gentlemen colui il quale, partito per una escursione con il proprio domestico, volendo riposarsi, sceglie un prato per sé e un altro per il domestico. (citato in Storia Illustrata, Anno II N. 1, gennaio 1958, p. 93, Arnoldo Mondadori Editore)
- Questi dittatori sono uomini dall'umore instabile. Se li cogli nell'umore giusto, sono pronti a darti qualsiasi cosa, ma se l'umore cambia, si chiudono come ostriche. (da un pro-memoria sul problema della revoca delle sanzioni all'Italia, inviato all'inizio di agosto 1936 a sir Robert Vansittart[5]
- Tutto ciò per cui ho lavorato, tutto ciò in cui ho sperato, tutto ciò in cui ho creduto nel corso della mia vita pubblica è andato in rovina.[6]
Note
- ↑ Frase pronunciata al ritorno in Inghilterra dopo l'incontro con Hitler al Berchtesgaden il 15 settembre 1938; citato in Keith Feiling, Life of Neville Chamberlain; citato in Winston Churchill, The second world war, Cassel & Company LTD, Londra, 1964, Volume I The gathering storm, 17° capitolo The Tragedy of Munich, p. 265.
- ↑ Frase pronunciata al ritorno da Monaco di Baviera, dopo la firma dell'accordo fra Germania, Italia, Francia e Gran Bretagna, che concedeva alla Germania l'annessione dei Sudeti a scapito della Cecoslovacchia; citato in Winston Churchill, op. cit., Volume I The gathering storm, 17° capitolo The Tragedy of Munich, p. 280.
- ↑ Le sanzioni inflitte all'Italia per la sua invasione dell'Abissinia.
- ↑ Citato in Richard Lamb, Mussolini e gli inglesi, p. 241.
- ↑ Citato in Richard Lamb, Mussolini e gli inglesi, pag. 264.
- ↑ Dal discorso pronunciato al Parlamento inglese il 3 settembre 1939, quando Hitler lasciò scadere l'ultimatum inviatogli da Regno Unito e Francia, che gli imponeva il ritiro delle truppe tedesche dalla Polonia, della quale aveva iniziato l'invasione. Citato in Edward Klein, La maledizione dei Kennedy, Milano, Mondadori, 2007, p. 134. ISBN -88-04-53311-5
Bibliografia
- Winston Churchill, The second world war, Cassel & Company LTD, Londra, 1964
- Richard Lamb, Mussolini e gli inglesi, Ed. Corbaccio, Milano, 1998. ISBN 88-7972-286-7
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