Signori si nasce: differenze tra le versioni
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*Ma allora non vuoi stare sul piedistallo dove ti ho messo? ('''Zazà''') {{NDR|riferito al maggiordomo Battista}} |
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*Uè maleducato! Mo ta chiave n'faccia! ('''Zazà''') (dopo che Battista gli ha sbattuto la mortadella sul piatto) |
*Uè maleducato! Mo ta chiave n'faccia! ('''Zazà''') (dopo che Battista gli ha sbattuto la [[mortadella]] sul piatto) |
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*Scusa ieri cosa ti ho detto? Domani ti pago ... e domani ti pago. ('''Zazà''') |
*Scusa ieri cosa ti ho detto? Domani ti pago ... e domani ti pago. ('''Zazà''') |
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Versione delle 17:59, 23 apr 2019
Signori si nasce
Titolo originale |
Signori si nasce |
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Lingua originale | italiano |
Paese | Italia |
Anno | 1960 |
Genere | commedia |
Regia | Mario Mattòli |
Soggetto | Dino Falconi e Luigi Motta |
Sceneggiatura | Castellano e Pipolo, Edoardo Anton |
Interpreti e personaggi | |
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Signori si nasce, film italiano del 1960, con Totò e Peppino De Filippo, regia di Mario Mattòli.
Frasi
- Signore si nasce, e io lo nacqui, modestamente! (Zazà)
- Ho notato, in data odierna, che a biliardo siete una mappata di mozzarelle! (Zazà)
- La donna è mobile e io mi sento un mobiliere. (Zazà)
- Data la sua morosità la direzione del circolo le impone di astenersi di frequentare la sede sociale fino a quando non avrà soddisfatto i suoi impegni! (Il Presidente del Circolo)
- Perché si chiamano donnine allegre se ridono così poco? (Zazà)
- Capisco hai soggezione di me perché sei vestita e allora spogliati e fammi entrare cara! (Zazà)
- Del doman non v'è certezza, del doman!. (Zazà)
- Cave canem, cave canem, in hoc signo vinces, est est est, mah. (Zazà)
- I domestici sono nemici pagati. Io il mio non lo pago per non offenderlo. (Zazà)
- Lo sapete perché noi bavoni siamo bvavi a giocave a biliavdo? Pevché abbiamo dimestichezza con le palle!!! ... Buona questa, peccato che l'ho sciupata così. (Zazà)
- Signori si nasce, cretini si muore. (Zazà)
- Ma allora non vuoi stare sul piedistallo dove ti ho messo? (Zazà) [riferito al maggiordomo Battista]
- Uè maleducato! Mo ta chiave n'faccia! (Zazà) (dopo che Battista gli ha sbattuto la mortadella sul piatto)
- Scusa ieri cosa ti ho detto? Domani ti pago ... e domani ti pago. (Zazà)
Dialoghi
- Binotti : Io questa rivista l'ho messa su per lei, quella è la mia prima donna!
Zazà : Ma tu non sei il suo primo uomo!
- Zazà [vestito da prete, rivolgendosi al carabiniere]: Mi dica un po', sottoufficiale, lei nell'aldilà c'ha dei congiunti, c'ha congiunti?
Carabiniere: Purtroppo sì.
Zazà: Beh, io pregherò per i suoi morti.
Carabiniere: Grazie, reverendo. [Poi, rivolto a Bernasconi] E lei, ce n'ha morti, lei, ce n'ha morti?
Bernasconi: No, veramente no.
Zazà: Abbia fede, figliuolo, abbia fede! Li avrà!
- Patrizia: Allora? Ti piaccio?
Zazà: Perbacco, se mi piaci! Sei affascinante, sei conturbante, e, oserei dire, se mi è permesso, adiacente!
- Cliente dell'albergo: Ma quel signore abita qui?
Portiere: Da quindici anni!
Cliente dell'albergo: E gli conviene?
Portiere: A lui sì, non paga!
- Socio del Circolo: Barone, e se vincevate voi?
Zazà: E me li prendevo e che so' fesso! [Riferendosi ad una scommessa appena persa da Zazà, che rifiuta di pagare per "principi" nobiliari]
- Zazà: Sarà un fantasma!
Prassede: Ma quale fantasma signo'! Quella sta di là in carne ed ossa, anzi più in carne che in ossa!
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