Guido Valabrega: differenze tra le versioni

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*Grazie all'atteggiamento neutralista, la [[Repubblica Araba Unita|R.A.U.]] assumeva un posto di eccezione rilievo tra i paesi ex-coloniali e giovandosi dell'aiuto del blocco sovietico elaborava una serie di programmi di trasformazione economica atti a vincere una volta per sempre il sottosviluppo: dighe e ponti, elettrificazione, ferrovie, acciaierie e poi riforma agraria e compagnie nazionali per lo sfruttamento del petrolio. Queste le magiche parole - ma non erano per nulla soltanto parole - che più sovente ricorrevano nei piani e nei discorsi dei dirigenti della R.A.U. sollevando echi d'entusiasmo ad Amman, a Riyad, a Beirut, a Baghdad. (p. 228)
*Grazie all'atteggiamento neutralista, la [[Repubblica Araba Unita|R.A.U.]] assumeva un posto di eccezione rilievo tra i paesi ex-coloniali e giovandosi dell'aiuto del blocco sovietico elaborava una serie di programmi di trasformazione economica atti a vincere una volta per sempre il sottosviluppo: dighe e ponti, elettrificazione, ferrovie, acciaierie e poi riforma agraria e compagnie nazionali per lo sfruttamento del petrolio. Queste le magiche parole - ma non erano per nulla soltanto parole - che più sovente ricorrevano nei piani e nei discorsi dei dirigenti della R.A.U. sollevando echi d'entusiasmo ad Amman, a Riyad, a Beirut, a Baghdad. (p. 228)
*{{NDR|Sulla [[Rivoluzione del 14 luglio]]}} Mentre la rivoluzione egiziana del '52 ebbe quasi il carattere d'una resa della monarchia di fronte all'incalzare dell'oposizione per l'impotenza a risolvere i problemi del paese, la rivoluzione irakena del '58 ebbe aspetti di scontro più violento e cupo, esaltante e travolgente. (p. 244)
*{{NDR|Sulla [[Rivoluzione del 14 luglio]]}} Mentre la rivoluzione egiziana del '52 ebbe quasi il carattere d'una resa della monarchia di fronte all'incalzare dell'oposizione per l'impotenza a risolvere i problemi del paese, la rivoluzione irakena del '58 ebbe aspetti di scontro più violento e cupo, esaltante e travolgente. (p. 244)
*In conclusione, [[Abd al-Karim Qasim|Karrim el-Kassem]], sia per l'indole chiuse ed impulsiva, sia per motivi di più sottile calcolo politico, aveva sempre rifiutata la costituzione d'organi del potere regolari, rispondenti a precisi compiti, sostituibili o modificabili secondo modalità prefissate: fu proprio questa inamovibilità che finì col perderlo; la coalizione delle opposizioni, alla quale non aveva saputo resistere il marcio regime monarchico, travolse anche il capo rivoluzionario spostatosi su orientamenti oramai per i più inaccettabili. (pp. 261-262)
*In conclusione, [[Abd al-Karim Qasim|Karrim el-Kassem]], sia per l'indole chiusa ed impulsiva, sia per motivi di più sottile calcolo politico, aveva sempre rifiutata la costituzione d'organi del potere regolari, rispondenti a precisi compiti, sostituibili o modificabili secondo modalità prefissate: fu proprio questa inamovibilità che finì col perderlo; la coalizione delle opposizioni, alla quale non aveva saputo resistere il marcio regime monarchico, travolse anche il capo rivoluzionario spostatosi su orientamenti oramai per i più inaccettabili. (pp. 261-262)


==Bibliografia==
==Bibliografia==

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Guido Valabrega (1931 – 2000), storico e accademico italiano.

La rivoluzione araba

  • Grazie all'atteggiamento neutralista, la R.A.U. assumeva un posto di eccezione rilievo tra i paesi ex-coloniali e giovandosi dell'aiuto del blocco sovietico elaborava una serie di programmi di trasformazione economica atti a vincere una volta per sempre il sottosviluppo: dighe e ponti, elettrificazione, ferrovie, acciaierie e poi riforma agraria e compagnie nazionali per lo sfruttamento del petrolio. Queste le magiche parole - ma non erano per nulla soltanto parole - che più sovente ricorrevano nei piani e nei discorsi dei dirigenti della R.A.U. sollevando echi d'entusiasmo ad Amman, a Riyad, a Beirut, a Baghdad. (p. 228)
  • [Sulla Rivoluzione del 14 luglio] Mentre la rivoluzione egiziana del '52 ebbe quasi il carattere d'una resa della monarchia di fronte all'incalzare dell'oposizione per l'impotenza a risolvere i problemi del paese, la rivoluzione irakena del '58 ebbe aspetti di scontro più violento e cupo, esaltante e travolgente. (p. 244)
  • In conclusione, Karrim el-Kassem, sia per l'indole chiusa ed impulsiva, sia per motivi di più sottile calcolo politico, aveva sempre rifiutata la costituzione d'organi del potere regolari, rispondenti a precisi compiti, sostituibili o modificabili secondo modalità prefissate: fu proprio questa inamovibilità che finì col perderlo; la coalizione delle opposizioni, alla quale non aveva saputo resistere il marcio regime monarchico, travolse anche il capo rivoluzionario spostatosi su orientamenti oramai per i più inaccettabili. (pp. 261-262)

Bibliografia

  • Guido Valabrega, La rivoluzione araba, dall'Oglio editore, 1967

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