Thomas Hobbes: differenze tra le versioni
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*Le due [[virtù]] cardinali in guerra sono la [[forza]] e la frode. (I, 13) |
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:''Force and fraud are in war the two cardinal virtues''. |
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*Senza un potere comune per tenerli tutti in soggezione, essi [uomini] sono in questa condizione chiamata guerra. |
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:''During the time men live without a common Power to keep them all in awe, they are in that conditions called Warre''. (prima parte, cap. 13) |
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*Nella [[vita]] primitiva non vi è la presenza dell'[[arte]]; alcuna società costituita; e ciò che è peggio, la paura continua, il pericolo di una [[morte]] violenta; la vita dell'uomo è confinata nella solitudine, nella povertà, nella sporcizia, nella brutalità e infine la durata della vita è alquanto breve. (parte I, XIII){{da controllare|traduttore?}} |
*Nella [[vita]] primitiva non vi è la presenza dell'[[arte]]; alcuna società costituita; e ciò che è peggio, la paura continua, il pericolo di una [[morte]] violenta; la vita dell'uomo è confinata nella solitudine, nella povertà, nella sporcizia, nella brutalità e infine la durata della vita è alquanto breve. (parte I, XIII){{da controllare|traduttore?}} |
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*[…] gli uomini sono in continua competizione per l'onore e la dignità, cose che quelle creature<ref>Hobbes si riferisce agli [[animale|animali]], in particolare a quelli sociali, come le formiche e le api.</ref> non conoscono nemmeno, e di conseguenza fra di loro sorgono per questa ragione invidia e odio e infine guerre: fra quelle creature invece niente di tutto questo.<br />In secondo luogo fra quelle creature il [[bene comune]] non differisce da quello privato, per cui essendo esse per natura spinte a cercare il loro bene privato procurano per ciò stesso il bene di tutti. […]<br />Infine l'accordo che si produce fra quelle creature è naturale mentre quello degli uomini è solo per convenzione, cioè artificiale. (II, XVII<ref>Citato in Gino Ditadi, ''I filosofi e gli animali'', vol. 2, Isonomia editrice, Este, 1994, p. 541. ISBN 88-85944-12-4</ref>) |
*[…] gli uomini sono in continua competizione per l'onore e la dignità, cose che quelle creature<ref>Hobbes si riferisce agli [[animale|animali]], in particolare a quelli sociali, come le formiche e le api.</ref> non conoscono nemmeno, e di conseguenza fra di loro sorgono per questa ragione invidia e odio e infine guerre: fra quelle creature invece niente di tutto questo.<br />In secondo luogo fra quelle creature il [[bene comune]] non differisce da quello privato, per cui essendo esse per natura spinte a cercare il loro bene privato procurano per ciò stesso il bene di tutti. […]<br />Infine l'accordo che si produce fra quelle creature è naturale mentre quello degli uomini è solo per convenzione, cioè artificiale. (II, XVII<ref>Citato in Gino Ditadi, ''I filosofi e gli animali'', vol. 2, Isonomia editrice, Este, 1994, p. 541. ISBN 88-85944-12-4</ref>) |
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:''Covenants, without the Sword, are but Words''. (seconda parte, cap. 17) |
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:''No man's error becomes his own Law; nor obliges him to persist in it''. (seconda parte, cap. 26) |
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*L'autorità, non la verità, fa la legge. (II, 26){{da controllare|traduttore?}} |
*L'autorità, non la verità, fa la legge. (II, 26){{da controllare|traduttore?}} |
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:''Auctoritas non veritas facit legem.'' |
:''Auctoritas non veritas facit legem.'' |
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*Il [[Papa|Papato]] non è altro che lo spettro del defunto impero romano assiso sulla sua tomba con corona in mano. |
*Il [[Papa|Papato]] non è altro che lo spettro del defunto impero romano assiso sulla sua tomba con corona in mano. |
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:''The papacy is no other than the ghost of the deceased Roman Empire, sitting crowned upon the grave thereof.'' |
:''The papacy is no other than the ghost of the deceased Roman Empire, sitting crowned upon the grave thereof.'' (quarta parte, cap. 47) |
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*L'esaltazione degli antichi scrittori procede non dalla reverenza per i morti, ma dallo spirito di rivalità e dalla reciproca [[invidia]] dei vivi.{{da controllare|traduttore?}}{{da controllare|capitolo?}} |
*L'esaltazione degli antichi scrittori procede non dalla reverenza per i morti, ma dallo spirito di rivalità e dalla reciproca [[invidia]] dei vivi.{{da controllare|traduttore?}}{{da controllare|capitolo?}} |
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Versione delle 17:45, 12 mag 2019
Thomas Hobbes (1588 – 1679), filosofo inglese.
Citazioni di Thomas Hobbes
- Indico quindi in primo luogo come inclinazione generale dell'umanità un perpetuo e irrequieto desiderio di potere dopo potere, che cessa solo in morte.[1]
- L'interesse e la paura sono i principi della società. (da Il cittadino) controllare, mancano informazioni bibliografiche
- Per comprendere il significato di ciò, non si chiede che un uomo sia un geometra o un logico, ma che sia matto.[2]
- [Ultime parole] Sto per intraprendere il mio ultimo viaggio, un grande salto nel buio.
- I am about to take my last voyage, a great leap in the dark.[3]
Attribuite
- Prima bisogna pensare a vivere, poi a fare della filosofia.[4]
- Primum vivere, deinde philosophari. (proverbio latino)
Leviatano
- Il privilegio dell'assurdità, a cui nessuna creatura vivente è soggetta, tranne l'uomo. (I, 5)
- The priviledge of absurdity; to which no living creature is subject but man only.
- La guerra non consiste solo in battaglie o in atti di combattimento, ma di un periodo di tempo, in cui la volontà di contendere in battaglia è abbastanza nota. (parte I, XIII, traduzione italiana di M. Vinciguerra, Laterza, Roma-Bari, 1974, pag. 109)
- Le due virtù cardinali in guerra sono la forza e la frode. (I, 13)
- Force and fraud are in war the two cardinal virtues.
- Senza un potere comune per tenerli tutti in soggezione, essi [uomini] sono in questa condizione chiamata guerra.
- During the time men live without a common Power to keep them all in awe, they are in that conditions called Warre. (prima parte, cap. 13)
- Nella vita primitiva non vi è la presenza dell'arte; alcuna società costituita; e ciò che è peggio, la paura continua, il pericolo di una morte violenta; la vita dell'uomo è confinata nella solitudine, nella povertà, nella sporcizia, nella brutalità e infine la durata della vita è alquanto breve. (parte I, XIII) traduttore?
- […] gli uomini sono in continua competizione per l'onore e la dignità, cose che quelle creature[5] non conoscono nemmeno, e di conseguenza fra di loro sorgono per questa ragione invidia e odio e infine guerre: fra quelle creature invece niente di tutto questo.
In secondo luogo fra quelle creature il bene comune non differisce da quello privato, per cui essendo esse per natura spinte a cercare il loro bene privato procurano per ciò stesso il bene di tutti. […]
Infine l'accordo che si produce fra quelle creature è naturale mentre quello degli uomini è solo per convenzione, cioè artificiale. (II, XVII[6]) - Senza spada i patti non sono che parole.
- Covenants, without the Sword, are but Words. (seconda parte, cap. 17)
- L'errore di un uomo non diventa la sua legge, né lo obbliga a persistere in esso.
- No man's error becomes his own Law; nor obliges him to persist in it. (seconda parte, cap. 26)
- L'autorità, non la verità, fa la legge. (II, 26) traduttore?
- Auctoritas non veritas facit legem.
- Il Papato non è altro che lo spettro del defunto impero romano assiso sulla sua tomba con corona in mano.
- The papacy is no other than the ghost of the deceased Roman Empire, sitting crowned upon the grave thereof. (quarta parte, cap. 47)
- L'esaltazione degli antichi scrittori procede non dalla reverenza per i morti, ma dallo spirito di rivalità e dalla reciproca invidia dei vivi. traduttore? capitolo?
Note
- ↑ citato in Focus N.110 pag. 174
- ↑ Il riferimento è alla cosiddetta Tromba di Torricelli o Tromba di Gabriele, solido ideato da E. Torricelli.
- ↑ Citato in Elizabeth Knowles, Oxford dictionary of phrase and fable, Oxford University Press, 2006, p. 879. ISBN 019920246X
- ↑ Citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto, Hoepli, Milano, 2007, p. 440. ISBN 88-203-0092-3
- ↑ Hobbes si riferisce agli animali, in particolare a quelli sociali, come le formiche e le api.
- ↑ Citato in Gino Ditadi, I filosofi e gli animali, vol. 2, Isonomia editrice, Este, 1994, p. 541. ISBN 88-85944-12-4
Altri progetti
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Opere
- Leviatano (1651)