Alberto Savinio: differenze tra le versioni

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*In Sicilia io rivivo la mia infanzia. Nella notte dei miei ricordi infantili, brillano le ruote, le stelle, i razzi dei fuochi artificiali. La pirotecnia è viva in Sicilia; forse in tutto il Mezzogiorno.<ref name=sici/>
*In Sicilia io rivivo la mia infanzia. Nella notte dei miei ricordi infantili, brillano le ruote, le stelle, i razzi dei fuochi artificiali. La pirotecnia è viva in Sicilia; forse in tutto il Mezzogiorno.<ref name=sici/>
*In Sicilia le donne sono in primo piano e in tutti i settori della vita sociale. Sicure, sciolte nei modi, nella parola, nell'abito.<ref name="dispersi" />
*In Sicilia le donne sono in primo piano e in tutti i settori della vita sociale. Sicure, sciolte nei modi, nella parola, nell'abito.<ref name="dispersi" />
*L'enfasi, le inflessioni di voce, il linguaggio espressivo non sono se non il residuo del [[parola|parlare]] semeionico dell'uomo primitivo e del gesto passato nel suono. È un gestire con la voce. È il segno che ancora non ci si fida del significato puro della parola. È il segno che ancora non si riesce a vincere in noi lo scimmiesco. <ref> citato in Alberto Savinio, ''Nuova Enciclopedia'', p. 134, Adelphi, 1977</ref>
*L'idea di [[utopia]] è essenzialmente moderna. [...]. [[Modernità|Moderno]] è l'uomo che pensa con il cervello proprio, non per ispirazione e autorizzazione di un'autorità religiosa o politica.<ref name="sole">Dall'Introduzione a [[Tommaso Campanella]], ''La città del Sole'', Adelphi, Milano, 1995.</ref>
*L'idea di [[utopia]] è essenzialmente moderna. [...]. [[Modernità|Moderno]] è l'uomo che pensa con il cervello proprio, non per ispirazione e autorizzazione di un'autorità religiosa o politica.<ref name="sole">Dall'Introduzione a [[Tommaso Campanella]], ''La città del Sole'', Adelphi, Milano, 1995.</ref>
*L'[[utopia]] non fa se non rendere concreto e plastico, l'anelito antichissimo e diffuso a una vita migliore.<ref name="sole" />
*L'[[utopia]] non fa se non rendere concreto e plastico, l'anelito antichissimo e diffuso a una vita migliore.<ref name="sole" />
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==''Nuova enciclopedia''==
==''Nuova enciclopedia''==
*L'enfasi, le inflessioni di voce, il linguaggio espressivo non sono se non il residuo del parlare semeionico dell'uomo primitivo e del gesto passato nel suono. È un gestire con la voce. È il segno che ancora non ci si fida del significato puro della [[parola]]. È il segno che ancora non si riesce a vincere in noi lo scimmiesco. <ref>Da Adelphi, 1977, p. 134.</ref>
*L'[[europeismo]] è una [[civiltà]] di carattere non teocratico ma essenzialmente umano, e dunque suscettibile di [[progresso]] e di perfezionamento. L'europeismo è una forma di civiltà prettamente umana, e così prettamente umana che ogni intromissione del divino nell'europeismo, ogni tentativo di [[teocrazia]] in [[Europa]] è un ostacolo all'europeismo, un arresto della civiltà.<ref>Cfr. in ''Opere'', a cura di Leonardo Sciascia e Franco De Maria, Bompiani, 1989: «L'europeismo è una civiltà di carattere non teocratico ma essenzialmente umano, e dunque suscettibile di progresso e di perfezionamento. L'europeismo è una forma di civiltà prettamente umana, che ogni intromissione del divino nell'europeismo, ogni tentativo di teocrazia in Europa (fascismo, nazismo, ecc.) è un ostacolo all'europeismo, un arresto della civiltà "europea"».</ref>
*L'[[europeismo]] è una [[civiltà]] di carattere non teocratico ma essenzialmente umano, e dunque suscettibile di [[progresso]] e di perfezionamento. L'europeismo è una forma di civiltà prettamente umana, e così prettamente umana che ogni intromissione del divino nell'europeismo, ogni tentativo di [[teocrazia]] in [[Europa]] è un ostacolo all'europeismo, un arresto della civiltà.<ref>Cfr. in ''Opere'', a cura di Leonardo Sciascia e Franco De Maria, Bompiani, 1989: «L'europeismo è una civiltà di carattere non teocratico ma essenzialmente umano, e dunque suscettibile di progresso e di perfezionamento. L'europeismo è una forma di civiltà prettamente umana, che ogni intromissione del divino nell'europeismo, ogni tentativo di teocrazia in Europa (fascismo, nazismo, ecc.) è un ostacolo all'europeismo, un arresto della civiltà "europea"».</ref>
*La [[cultura]] ha principalmente lo scopo di far conoscere ''molte'' cose. Più cose si conoscono, meno importanza si dà a ciascuna cosa: meno fede, meno fede ''assoluta''. Conoscere molte cose significa giudicarle più liberamente e dunque meglio. Meno cose si conoscono, più si crede che soltanto ''quelle'' esistono, soltanto ''quelle'' contano, soltanto ''quelle'' hanno importanza. Si arriva così al ''fanatismo'', ossia a conoscere una sola cosa e dunque a credere, ad avere fede ''soltanto'' in quella.
*La [[cultura]] ha principalmente lo scopo di far conoscere ''molte'' cose. Più cose si conoscono, meno importanza si dà a ciascuna cosa: meno fede, meno fede ''assoluta''. Conoscere molte cose significa giudicarle più liberamente e dunque meglio. Meno cose si conoscono, più si crede che soltanto ''quelle'' esistono, soltanto ''quelle'' contano, soltanto ''quelle'' hanno importanza. Si arriva così al ''fanatismo'', ossia a conoscere una sola cosa e dunque a credere, ad avere fede ''soltanto'' in quella.
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==Bibliografia==
==Bibliografia==
*Alberto Savinio, ''Casa «La Vita»'', Adelphi, Milano, 1988.
*Alberto Savinio, ''Casa «La Vita»'', Adelphi, Milano, 1988.
*Alberto Savinio, ''Nuova enciclopedia'', Adelphi, 1977.
*Alberto Savinio, ''Nuova enciclopedia'', Adelphi, 2011.
*Alberto Savinio, ''Nuova enciclopedia'', Adelphi, 2011.
*Alberto Savinio, ''Scritti dispersi. 1943-1952'', a cura di Paola Italia, Adelphi, Milano, 2004.
*Alberto Savinio, ''Scritti dispersi. 1943-1952'', a cura di Paola Italia, Adelphi, Milano, 2004.

Versione delle 15:00, 13 mag 2019

Alberto Savinio, pseudonimo di Andrea de Chirico (1891 – 1952), musicista, pittore e scrittore italiano.

Citazioni di Alberto Savinio

  • A Catania il barocco è una malattia eruttiva.[1]
  • Difatti, nel fondo, l'Etna fa cono. Quanto diverso però dall'immaginato! Questo il tremendo Mongibello, l'infocato carcere di Tifone? Il monte più armonico di forme, più mite d'aspetto che io abbia mai veduto. Me lo sono fatto indicare da gente del posto, per assicurarmi che è veramente lui. Solo che tutte le nuvole del cielo, poche o molte che siano, se le raccoglie intorno lui, come chioccia i pulcini.[2]
  • È con le occasioni mancate che a poco a poco noi ci costituiamo un patrimonio di felicità. Quando il desiderio è soddisfatto, non resta che morire. (da Ascolto il tuo cuore, città, Adelphi)
  • È la prima volta ch'io vedo la Sicilia. Essa è la culla, mi diceva mio padre, della nostra gente. Quella terra laggiù, disegnata in turchino da sapientissima mano, è dunque in maniera più ampia della strettamente umana, un'antica madre, un'antica madre per me.[2]
  • Gridano agitati e agitatori contro la borghesia, e non sanno che, nel caso migliore, il loro agitarsi si concluderà nella creazione di una nuova borghesia. (da Sorte dell'Europa, Adelphi)
  • Il presente, che è nel tempo quello che la facciata è nello spazio, impedisce di vedere le cose in profondità.[1]
  • Il progresso della civiltà si misura dalla vittoria del superfluo sul necessario. (da Ascolto il tuo cuore, città)
  • In Sicilia io rivivo la mia infanzia. Nella notte dei miei ricordi infantili, brillano le ruote, le stelle, i razzi dei fuochi artificiali. La pirotecnia è viva in Sicilia; forse in tutto il Mezzogiorno.[2]
  • In Sicilia le donne sono in primo piano e in tutti i settori della vita sociale. Sicure, sciolte nei modi, nella parola, nell'abito.[1]
  • L'idea di utopia è essenzialmente moderna. [...]. Moderno è l'uomo che pensa con il cervello proprio, non per ispirazione e autorizzazione di un'autorità religiosa o politica.[3]
  • L'utopia non fa se non rendere concreto e plastico, l'anelito antichissimo e diffuso a una vita migliore.[3]
  • Quello che chiamiamo la modernizzazione della vita, non è che una continua e sempre più grande complicazione demoniaca. (da Hermaphrodito, Einaudi)
  • [Parlando dello scacciapensieri] Questa lira minuscola e senza corde è un vibratore della voce. Fa dire alla voce dell'uomo quello che la voce dell'uomo da sola non sa dire. Non è uno strumento musicale: è un confessore del profondo.[2]
  • Se vuoi combattere i dittatori, comincia dal primo dittatore: Dio.[4]
  • Umanesimo non è se non la ritrovata dignità dell'uomo, la quale a sua volta non è se non la libertà di pensare col proprio cervello. Questa libertà si accende per la prima volta in Grecia e la illumina, e non torna a riaccendersi nel mondo se non con l'Umanesimo.[3]

Casa «La Vita»

  • Amare è dare altrui la propria anima, è animare altrui con la propria anima, è illuderci di dare altrui una vita felice e profonda che altrimenti gli mancherebbe. (Il signor Münster)
  • Chiarire un mistero è indelicato verso il mistero stesso. (Figlia d'imperatore)
  • Non c'è posto nell'amore per due anime. E quando si dice che due, amandosi, compongono un'anima sola, si vuole dire che una sola di queste due anime opera amorosamente, mentre l'altra si sta in dolce e grata inazione. (Il signor Münster)
  • Nulla riesce altrettanto perfetto, quanto ciò che è organizzato dalla logica dorata dell'amore. (Flora)
  • Ognuno ha le reliquie che si merita. (Vendetta postuma)

Nuova enciclopedia

  • L'enfasi, le inflessioni di voce, il linguaggio espressivo non sono se non il residuo del parlare semeionico dell'uomo primitivo e del gesto passato nel suono. È un gestire con la voce. È il segno che ancora non ci si fida del significato puro della parola. È il segno che ancora non si riesce a vincere in noi lo scimmiesco. [5]
  • L'europeismo è una civiltà di carattere non teocratico ma essenzialmente umano, e dunque suscettibile di progresso e di perfezionamento. L'europeismo è una forma di civiltà prettamente umana, e così prettamente umana che ogni intromissione del divino nell'europeismo, ogni tentativo di teocrazia in Europa è un ostacolo all'europeismo, un arresto della civiltà.[6]
  • La cultura ha principalmente lo scopo di far conoscere molte cose. Più cose si conoscono, meno importanza si dà a ciascuna cosa: meno fede, meno fede assoluta. Conoscere molte cose significa giudicarle più liberamente e dunque meglio. Meno cose si conoscono, più si crede che soltanto quelle esistono, soltanto quelle contano, soltanto quelle hanno importanza. Si arriva così al fanatismo, ossia a conoscere una sola cosa e dunque a credere, ad avere fede soltanto in quella.
  • La differenza tra fascista e delinquente sta in questo, che mentre il delinquente è isolato e solitario – e questa solitudine è il suo dramma, il suo eroismo, la sua poesia – il fascista è un delinquente collettivo e 'sociale'. Il fascista isolato perde la sua qualità di fascista, la sua forza di delinquente 'svapora' ed egli diventa apparentemente un uomo innocuo – un uomo qualunque.
  • La Grammatica è un fatto a posteriori, e tanto basta a screditarla. Il greco era arrivato alla sua massima perfezione, prima che i greci si sognassero di esaminare e codificare le leggi che lo governano. Un Pindaro, un Eschilo ignoravano perfettamente che cos'è un avverbio o una preposizione, ignoravano del pari le regole che presiedono all'uso dei modi e dei tempi, e pure sono scrittori eccellenti. E ignoravano la Grammatica perché al tempo loro la Grammatica non era ancora nata.
  • La nostra solitudine è la nostra nobiltà. La nostra solitudine è la nostra gioia.
  • Un tale cercava il modo di far fetare alle galline uova quadre, per facilitarne l'imballaggio.

Note

  1. a b c Da Scritti dispersi. 1943-1952.
  2. a b c d Citato in Salvatore Ferlita Il diario di Savinio Ritratto della Sicilia isola di mito e morte, Repubblica.it, 21 maggio 2008.
  3. a b c Dall'Introduzione a Tommaso Campanella, La città del Sole, Adelphi, Milano, 1995.
  4. Da La nostra anima, Adelphi, 2014.
  5. Da Adelphi, 1977, p. 134.
  6. Cfr. in Opere, a cura di Leonardo Sciascia e Franco De Maria, Bompiani, 1989: «L'europeismo è una civiltà di carattere non teocratico ma essenzialmente umano, e dunque suscettibile di progresso e di perfezionamento. L'europeismo è una forma di civiltà prettamente umana, che ogni intromissione del divino nell'europeismo, ogni tentativo di teocrazia in Europa (fascismo, nazismo, ecc.) è un ostacolo all'europeismo, un arresto della civiltà "europea"».

Bibliografia

  • Alberto Savinio, Casa «La Vita», Adelphi, Milano, 1988.
  • Alberto Savinio, Nuova enciclopedia, Adelphi, 1977.
  • Alberto Savinio, Nuova enciclopedia, Adelphi, 2011.
  • Alberto Savinio, Scritti dispersi. 1943-1952, a cura di Paola Italia, Adelphi, Milano, 2004.

Voci correlate

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