Giuseppe Sergi: differenze tra le versioni

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*La buona condotta del padre e della madre, gli esempi sani e continui di onestà e di armonia, di decenza, di buone relazioni sociali, concorrono coll'educazione della scuola a formare definitivamente il carattere buono nel giovinetto. (da ''Per l'educazione del carattere‎'')
*La buona condotta del padre e della madre, gli esempi sani e continui di onestà e di armonia, di decenza, di buone relazioni sociali, concorrono coll'educazione della scuola a formare definitivamente il carattere buono nel giovinetto. (da ''Per l'educazione del carattere‎'')

==''Africa - Antropologia della stirpe camitica''==
*I [[Begia|Bisciari]], che raramente discendono dalle loro montagne, sono un popolo molto selvaggio e il loro carattere è peggiore di quello degli Ababde. Pochissimi di loro parlano arabo. (p. 108)
*Questi Begia non hanno mai mutato, da epoca immemorabile, neppur nei loro costumi e nel genere di vita nel deserto; le invasioni arabe non hanno che mutato la religione e neppur assolutamente... (p. 113)
*Tutti coloro che hanno visitato l'Abissinia, ne rimangono incantati, trovano che è una regione meravigliosa del continente africano per la bellezza e magnificenza delle montagne, per le vedute stupende, per le ascensioni sulle alture inaccessibili, per la natura selvaggia ed aspra delle situazioni. È una Svizzera africana dall'aspetto montuoso, che fa contrasto al deserto arido e sabbioso che la circonda: ma ciò è ben altra cosa dell'utile che possa ricavarsi dal territorio, e se esso sia adatto allo sviluppo di colonie e di commercio. (p. 122)
*Nelle condizioni attuali l'Abissinia è come ai tempi dell'impero axumitico, quando questo si estese da, quasi, il confine dell'Egitto alla terra dei Somali e fino all'Arabia meridionale. Dominata, allora come oggi, da regoli, o ras, che stanno sotto la dipendenza di un Negus, o Βασιλεύς Βασιλέων, non sentiva alcun'influenza dalla coltura dei popoli che erano in contatto o in relazioni con lui. Il Negus soltanto sente questa influenza, senza saperne assimilare gli elementi civili fondamentali, malgrado che mostri la curiosità di sapere e di volere essere civile come i re europei. Ma l'azione sua civilizzatrice che dovrebbe svolgersi sul popolo, resta sempre inefficace; egli non pensa minimamente a questo, non ne ha la minima intuizione; egli ignora che fino a che il popolo sarà selvaggio, è inutile qualsiasi introduzione di prodotti civili presso di lui. (p. 126)
*I [[Dinka]] sono fra le razze più scure dell'Africa; ma l'uso della cenere della quale si imbrattano, trasforma il nero profondo naturale in tinta bruna. (p. 212)


==[[Incipit]] de ''La vita animale e vegetale. Origine ed evoluzione''==
==[[Incipit]] de ''La vita animale e vegetale. Origine ed evoluzione''==
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==Bibliografia==
==Bibliografia==
*Giuseppe Sergi, [https://archive.org/details/SergiAfrica ''Africa - Antropologia della stirpe camitica''], Torino, Fratelli Bocca, 1897.
*Giuseppe Sergi, ''[http://www.liberliber.it/libri/s/sergi/index.htm La vita animale e vegetale. Origine ed evoluzione]'', Milano, Sonzogno, 1922.
*Giuseppe Sergi, ''[http://www.liberliber.it/libri/s/sergi/index.htm La vita animale e vegetale. Origine ed evoluzione]'', Milano, Sonzogno, 1922.



Versione delle 22:23, 9 giu 2019

Giuseppe Sergi (1841 – 1936), antropologo italiano.

  • La buona condotta del padre e della madre, gli esempi sani e continui di onestà e di armonia, di decenza, di buone relazioni sociali, concorrono coll'educazione della scuola a formare definitivamente il carattere buono nel giovinetto. (da Per l'educazione del carattere‎)

Africa - Antropologia della stirpe camitica

  • I Bisciari, che raramente discendono dalle loro montagne, sono un popolo molto selvaggio e il loro carattere è peggiore di quello degli Ababde. Pochissimi di loro parlano arabo. (p. 108)
  • Questi Begia non hanno mai mutato, da epoca immemorabile, neppur nei loro costumi e nel genere di vita nel deserto; le invasioni arabe non hanno che mutato la religione e neppur assolutamente... (p. 113)
  • Tutti coloro che hanno visitato l'Abissinia, ne rimangono incantati, trovano che è una regione meravigliosa del continente africano per la bellezza e magnificenza delle montagne, per le vedute stupende, per le ascensioni sulle alture inaccessibili, per la natura selvaggia ed aspra delle situazioni. È una Svizzera africana dall'aspetto montuoso, che fa contrasto al deserto arido e sabbioso che la circonda: ma ciò è ben altra cosa dell'utile che possa ricavarsi dal territorio, e se esso sia adatto allo sviluppo di colonie e di commercio. (p. 122)
  • Nelle condizioni attuali l'Abissinia è come ai tempi dell'impero axumitico, quando questo si estese da, quasi, il confine dell'Egitto alla terra dei Somali e fino all'Arabia meridionale. Dominata, allora come oggi, da regoli, o ras, che stanno sotto la dipendenza di un Negus, o Βασιλεύς Βασιλέων, non sentiva alcun'influenza dalla coltura dei popoli che erano in contatto o in relazioni con lui. Il Negus soltanto sente questa influenza, senza saperne assimilare gli elementi civili fondamentali, malgrado che mostri la curiosità di sapere e di volere essere civile come i re europei. Ma l'azione sua civilizzatrice che dovrebbe svolgersi sul popolo, resta sempre inefficace; egli non pensa minimamente a questo, non ne ha la minima intuizione; egli ignora che fino a che il popolo sarà selvaggio, è inutile qualsiasi introduzione di prodotti civili presso di lui. (p. 126)
  • I Dinka sono fra le razze più scure dell'Africa; ma l'uso della cenere della quale si imbrattano, trasforma il nero profondo naturale in tinta bruna. (p. 212)

Incipit de La vita animale e vegetale. Origine ed evoluzione

Per evoluzione s'intende e si deve intendere lo sviluppo di una qualche cosa che nasce, s'ingrandisce e si moltiplica nei suoi caratteri e si compie come un essere definito. Noi troviamo questo concetto pienamente corrispondente al fatto embrionale d'un vivente qualsiasi: una cellula, che è un uovo, dopo la sua maturazione e la fecondazione, si svolge, passando per molte fasi, in varî tessuti, acquista forme e caratteri fino al ciclo definitivo, per il quale da cellula ovo diventa un essere completo, vivo. Questo che vale per gli animali, vale anche per i vegetali.

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