Ahmed Ben Bella

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Ben Bella nel 1963

Ahmed Ben Bella (1916 – 2012), politico e rivoluzionario algerino.

Citazioni di Ahmed Ben Bella[modifica]

  • In nome del popolo algerino e di milione e mezzo di vittime cadute sul campo con onore ho l'obbligo di dichiarare che qualsiasi Carta resterà lettera morta finché non avremo preso delle decisioni concrete e finché non avremo preso delle decisioni concrete e finché non avremo concesso ai popoli dell'Angola, del Sudafrica, del Mozambico e di altri paesi quell'appoggio incondizionato che tali nazioni, oppresse dal giogo del colonialismo, hanno il diritto di aspettarsi. (dal discorso all'Oua, 22 maggio 1963)[1]
  • Abbiamo udito pronunciare discorsi in cui gli oratori si interrogavano su come migliorare il tenore di vita dell'Africa e su che cosa fare perché gli africani mangiassero meglio. Come si può non vergognarsi di dire cose del genere, come si può pensare a riempirsi la pancia quando milioni di nostri fratelli gemono nelle prigioni del colonialismo? Non abbiamo il diritto, ripeto, non abbiamo il diritto di parlare di sazietà finché non avremo fatto uscire di prigione i nostri fratelli. (dal discorso all'Oua, 22 maggio 1963)[1]
  • La libertà dei nostri fratelli si paga con il sangue dei fratelli. Oggi l'Algeria è libera perché i fratelli tunisini sono morti a Sakiet Sidi Youssef, perché i fratelli marocchini sono morti a Oujdam perché i fratelli egiziani sono morti a Port Said e perché sono morti i fratelli libici. I nostri fratelli africani hanno accettato di perire perché l'Algeria potesse diventare uno Stato indipendente. In nome delle sacre ombre di questi eroi desidero dichiarare che diecimila soldati algerini attendono in assetto di guerra l'ordine di partire insieme ai fratelli angolani per liberare il loro paese. Teniamoci pronti anche noi a sacrificare parte della nostra vita o anche a donarla per liberare i popoli sotto il giogo del colonialismo e perché l'unità africana non resti soltanto una frase fatta. (dal discorso all'Oua, 22 maggio 1963)[1]
  • 95 per cento degli algerini rifiuterebbe un intervento militare deciso da alcuni paesi o sotto la bandiera dell'Onu. L'arrivo di soldati stranieri incontrerebbe una forte resistenza da parte del popolo algerino.[2]

Citazioni su Ahmed Ben Bella[modifica]

  • Ahmed ben Bella è stato uno storico personaggio della decolonizzazione. Uno dei nove capi dell' insurrezione algerina, che, tra il 1954 e il 1962, ha condotto il paese all'indipendenza, attraverso la lotta armata. (Bernardo Valli)
  • Era uno degli uomini più importanti che avevo incontrato in Egitto. Mi impressionò la sua cultura che lo rendeva consapevole di tutti i problemi connessi al socialismo. (Nikita Sergeevič Chruščёv)
  • I modi di ben Bella sono spicci. Ha fretta. Diventato segretario generale del partito si occupa con zelo dell' epurazione dell' esercito, dell' amministrazione, e dello stesso Fronte di Liberazione Nazionale, cioè del partito. Ad Algeri prevale un' atmosfera rivoluzionaria. Gli eccessi libertari si alternano agli eccessi repressivi. La società condizionata dalla tradizione religiosa stenta a seguire i ritmi del nuovo presidente. (Bernardo Valli)

Ryszard Kapuściński[modifica]

  • Ben Bella aveva forte individualità, dominava nettamente per l'ampiezza delle vedute e la profondità del pensiero. Il suo pensiero era coraggioso e fecondo, anche se spesso incoerente. Una personalità di rilievo, ma estremamente complessa e disuguale.
  • Forse la caduta di Ben Bella preannuncia la fine dell'epoca dei grandi capi del Terzo Mondo che sono emersi dalla grama vita quotidiana dei loro paesi, ma che erano più dei leader che degli economisti. Perfino Nyerere e Sékou Touré hanno perso slancio e sono stati schiacciati dall'economia. Le difficoltà economiche incalzano, mancano i dirigenti, il commercio va male.
  • Ha conferito all'Algeria il prestigio di primo stato del Terzo Mondo. Voleva farne un ponte tra l'Africa e l'Europa per aprire alla sinistra europea e ai partiti comunisti la via all'Africa e al mondo arabo.
  • Il socialismo di Ben Bella è stato un esperimento audace e originale. Semplificando, voleva fondare un'economia socialista tenendo la sovrastruttura islamica. L'opposizione gli rimprovera di averne parlato troppo e di aver fatto troppo poco. Rinfaccia al socialismo di Ben Bella di essere stato un socialismo verbale.
  • Nel mondo arabo non esiste la tradizione dei partiti politici intesi come forza sociale di punta e bene organizzata. È difficile costruire un partito del genere. Del resto, Ben Bella non si dedicò affatto a questo compito: il partito gli occorreva come facciata, per disporre di un gruppo di collaboratori, e tanto gli bastava.

Note[modifica]

  1. a b c Citato in Ryszard Kapuściński, Se tutta l'Africa, traduzione di Vera Verdiani, Feltrinelli, Milano, 2018, pp. 54-55, ISBN 978-88-07-89097-0
  2. Citato in L'Algeria protesta con l'Italia, la Repubblica, 6 ottobre 1997

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