Alasdair MacIntyre

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Alasdair MacIntyre nel 2009

Alasdair MacIntyre (1929 – vivente), filosofo scozzese.

Citazioni di Alasdair MacIntyre[modifica]

  • Il primo passaggio riguarda l'identificazione di un insieme di beni il cui contributo a una vita buona, quale che sia la cultura o l'ordine sociale di ognuno, parrebbe difficile da negare. Questi sono almeno otto, partendo da una buona salute e un buon tenore di vita – del cibo, dei vestiti, una casa – che liberano dalla miseria. Si aggiungano a questi delle buone relazioni famigliari, una sufficiente istruzione che consenta di far buon uso delle opportunità di sviluppare le proprie capacità, un lavoro che sia proficuo e remunerativo e buoni amici. E inoltre del tempo al di fuori del proprio lavoro dedicato ad attività buone in sé stesse – sportive, estetiche, intellettuali, e la capacità, propria di un agente razionale, di dare un ordine alla propria vita e di individuare i propri errori imparando da essi.[1]
  • Noi tendiamo a sbagliare (...) perché troppo inclini a essere sedotti dal piacere, dall'ambizione politica e dall'amore del denaro. La vita buona può essere descritta nei termini dell'esercizio della capacità di fare buone scelte fra i beni e le virtù richieste sia per superare e andare oltre le avversità, sia per dare il dovuto spazio (e non più di questo) nelle nostre vite al piacere, all'esercizio del potere e al guadagno di denaro.[1]

Dopo la virtù. Saggio di teoria morale[modifica]

  • Il linguaggio e le apparenze della morale persistono anche se la sua sostanza è stata in larga misura ridotta in frantumi e quindi in parte distrutta.
  • L'emotivismo è la dottrina secondo cui tutti i giudizi di valore, e più specificatamente tutti i giudizi morali, non sono altro che espressioni di una preferenza, espressioni di un atteggiamento o di un sentimento, e appunto in questo consiste il loro carattere di giudizi morali o di valore.
  • La caratteristica più singolare dell'espressione morale contemporanea è che una parte così grande di essa è utilizzata per manifestare dissensi; e la caratteristica più singolare dei dibattiti in cui questi dissensi si manifestano è la loro interminabilità.
  • Le aspirazioni della morale della modernità a un'universalità affrancata da qualsiasi particolarità è un'illusione.
  • Non c'è nessun modo di possedere le virtù se non come parte di una tradizione in cui esse e la nostra comprensione di esse ci vengono tramandate da una serie di predecessori.
  • Pratiche, tradizioni e tutto il resto possono funzionare, come di fatto funzionano, solamente in quanto gli uomini hanno un fine verso il quale muovono in ragione della loro natura specifica.

Note[modifica]

  1. a b Da L'etica nei conflitti della modernità, Mimesis, 2024; riportato in MacIntyre: la vita buona fiorisce se andiamo oltre l'individualismo, avvenire.it, 3 febbraio 2024.

Bibliografia[modifica]

  • Alasdair MacIntyre, Dopo la virtù. Saggio di teoria morale, Armando Editore, 2007

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