American Horror Story

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American Horror Story

Serie TV

Immagine American Horror Story.svg.
Titolo originale

American Horror Story

Lingua originale inglese
Paese Stati Uniti d'America
Anno

2011 – in produzione

Genere horror, drammatico
Stagioni 7
Episodi 84
Ideatore Ryan Murphy, Brad Falchuk
Rete televisiva FX
Interpreti e personaggi

American Horror Story, serie televisiva statunitense trasmessa dal 2011.

Stagione 1[modifica]

Episodio 1, La nuova casa[modifica]

  • Mi preparo per la nobile guerra. Sono calmo, conosco il segreto. So cosa sta per succedere e so che nessuno può fermarmi, neanche me stesso. (Tate)
  • Uccido le persone che mi piacciono. Qualcuno mi implora di non ucciderlo, ma io non provo dispiacere. Non provo niente... Viviamo in un mondo schifoso, questo mondo è schifoso e debole. E, sinceramente, mi sento come se li stessi aiutando, sottraendoli alla merda, al piscio e dal vomito che riempie le strade. (Tate)
  • Vivien: Non è stanca di pulire lo sporco degli altri?
    Moira: È questo che facciamo noi donne. Solo che io mi faccio pagare.

Episodio 3, Vecchi rancori[modifica]

  • Io adoro quella casa, ha un'anima! È dove abbiamo lottato, mamma. Tu dici che lì abbiamo vissuto una brutta esperienza. Io dico che lì siamo sopravvissute. (Violet)

Episodio 5, Halloween (parte seconda)[modifica]

  • Venivo sempre qui. Quando il mondo mi stava stretto, così stretto da togliermi il fiato. Me ne stavo a guardare l'oceano, e pensavo "Andate tutti a fanculo". La scuola non conta proprio un cazzo, Kurt Cobain, Quentin Tarantino, Marlon Brando, De Niro, Al Pacino, tutti hanno smesso di andare a scuola. Io odiavo quella scuola, così venivo qui, e guardavo questa infinita distesa di acqua, e mi dicevo "È questa la tua vita, tu puoi fare qualsiasi cosa, puoi essere chi vuoi, chissenefrega della scuola. È solo un puntino insignificante della tua vita. Non farci caso". (Tate)
  • Una delle cose più confortanti nell'avere figli è sapere che la propria bellezza, non solo quella fisica, verrà tramandata alle future generazioni. Questa è l'immortalità. Si dice che quando muore un genitore il figlio percepisca il senso della propria mortalità. Ma quando muore un figlio è l'immortalità che il genitore perde. (Constance)

Episodio 6, Leggende metropolitane[modifica]

  • Lo vedo tutte le volte. I morti sanno essere più rancorosi di quelli del segno dello Scorpione. (Billie)
  • Credi che mi facesse piacere avere un fantasma messicano pieno di sangue nel mio bagno? Tutto quello che volevo era diventare più brava a tennis e prendere il posto di Charlotte Whitney come presidentessa del mio club letterario. Ero stata scelta. E quando vieni scelta, ti conviene seguire il programma, oppure impazzire. (Billie)
  • Violet, tu adesso sei diversa con me. Sei distante, fredda. Non lo so cosa ti ho fatto, ma ti lascerò in pace da oggi se è quello che vuoi. È questo che vuoi? E lo sai perché ti lascerei in pace? Perché tengo molto più a te che a me stesso. Io ti amo. Ecco, te l'ho detto, non l'ho scritto sul muro come gli altri. Non permetterò mai che qualcuno o qualcosa ti faccia del male. Non ho mai provato queste cose per nessuno. (Tate)

Episodio 7, Casa in vendita[modifica]

  • Ho ricevuto i fiori. Avevano ancora la puzza del benzinaio dove li hai comprati. Rose rosse! Certo non potevi scegliere niente di più patetico ed economico. (Constance Langdon)
  • Constance: Lei non è originario della California, vero?
    Joe Escandarian: Sono armeno. La mia famiglia si è trasferita a Beverly Hills quando avevo due anni.
    Constance: Un tempo nessuno era originario di qui. Ci veniva solo chi scappava dal passato. Si cercava un pezzetto di terra che non fosse stato occupato dagli indiani pellerossa e provava a costruirsi una nuova vita.
    Joe Escandarian: Parliamo di numeri. Se mi interessasse la storia leggerei qualche libro.
    Constance: Ma ormai non ci sono più terreni vergini. Noi ormai viviamo uno sull'altro. È questa la California adesso. Il mondo intero è così. Non c'è più spazio libero e comunque per natura siamo obbligati a pretendere il nostro piccolo spazietto e quindi continuiamo a costruire. Tutte le volte che costruisce uno di quei mostruosi templi in onore degli dei del travertino sta costruendo sopra la vita di qualcun altro.
    Joe Escandarian: Sono un costruttore. Io miglioro il passato e costruisco il futuro.

Episodio 9, La Dalia Nera[modifica]

  • Uno scrittore scrive, un chirurgo taglia. (Dr. Montgomery)
  • Lo spirito è forte, la carne è debole. (Moira)
  • Constance: Che cosa succede se un umano copula con chi appartiene al mondo degli spiriti?
    Billie Dean Howard: Gli spiriti non hanno una grande potenza sessuale...
    Constance: Sì, ma cosa succederebbe nel caso di un effettivo concepimento?
    Billie Dean Howard: Conosci la storia della scrigno? Dello scrigno del Papa?
    Constance: No, io non so di che stai parlando.
    Billie Dean Howard: Quando viene eletto un Papa e le campane di San Pietro iniziano a suonare, il Papa viene portato in una stanza vicina alla Cappella Sistina. La chiamano "La stanza delle lacrime" in nome della sublime unione tra gioia e dolore che il Papa prova in quel momento. Poi gli viene consegnata la chiave dello scrigno. Si dice che lo scrigno contenga il segreto più grande di tutti: il segreto della fine del mondo.
    Constance: Cristo santo Billie Dean, non sei di fronte alle telecamere! Non recitare! Vieni al dunque!
    Billie Dean Howard: Nello scrigno c'è un foglio in cui è stata scritta la vera natura dell'Anticristo: un bambino nato dall'unione tra un uomo e uno spirito. Colui che causerà la fine del mondo. È l'essenza del male. Una perversione dell'Immacolata Concezione.
    Constance: Di cosa stai parlando?
    Billie Dean Howard: Oh, dai, tesoro. Lo Spirito Santo ha solamente sussurrato all'orecchio della vergine Maria e lei ha partorito il figlio di Dio. Se il diavolo decidesse di usare un ventre umano per riprodursi, sicuramente punterà ad ottenere molto di più in cambio.

Episodio 10, Giù la maschera[modifica]

  • [Nel 1994]
    Constance: Allora, chi vuol dire la preghiera?
    Tate: Mamma, posso dirla io?
    Larry: Certo figliolo. Speravo che prima o poi ti decidessi a far parte di questa famiglia.
    Tate: Buon Dio, grazie per questa carne di porco che stiamo per mangiare e anche per tutti gli altri vomitevoli intrugli. E grazie per questa ridicola famiglia. Mio padre scappò via quando avevo sei anni e se avessi saputo cosa mi aspettava sarei andato con lui. E visto che mia madre non vedeva l'ora di tornare in questa casa da quando ne era uscita, Signore, un bel grazie per aver fatto in modo che il coglione che al momento se la scopa sia così cieco da non vedere che è sotto gli occhi di tutti: lei non lo ama.
    Adelaide: Amen.

Episodio 12, Rinascita[modifica]

  • Vivian: [Il bambino] Oh...come si chiama?
    Nora Montgomery: Piccolo mostro isterico.
  • Tate: Mi hai detto di andare via.
    Violet: Sì, ma non ti ho mai detto addio.

Stagione 2[modifica]

Asylum

Episodio 1, Benvenuti a Briarcliff[modifica]

  • Suor Jude: Shelley ci è stata affidata dopo che gli è stata diagnosticata una malattia assurda secondo cui si comportava come una ninfa.
    Lana: Vuol dire che soffre di ninfomania?
    Suor Jude: L'ennesima sciocchezza di quei ciarlatani. Quella ragazza è vittima della sua stessa lussuria. Non serve trovare nomi fantasiosi. La malattia mentale è la spiegazione del peccato che ultimamente va di moda!
  • Monsignor Howard crede che la cura per una mente malata risieda nelle tre "P": "produttività", "preghiera" e "purificazione". (Suor Jude)
  • Il diavolo non vive all'inferno, signor Walker. Vive proprio qui: nella circonvoluzione frontale, nei lobi occipitali. Dentro quei bellissimi cervelli si nasconde il segreto per capire l'oscurità della psiche umana. (Dr. Arthur)
  • Wendy: Voglio vedere Lana.
    Suor Jude: Ma lei non è una sua parente.
    Wendy: Il padre e la madre di Lana non le parlano più. Io sono la persona più vicina che ha. Siamo molto amiche.
    Suor Jude: Ah, davvero?
    Wendy: Come sorelle.
    Suor Jude: Ma realmente non siete sorelle. Giusto signorina Paisa? Lei non ha i requisiti legali.
    Wendy: Ho i requisiti morali.
    Suor Jude: Morali? Questa è una parola interessante. Lei è un'insegnante nubile mi pare di capire.
    Wendy: Insegno in terza elementare.
    Suor Jude: Oh, un lavoro ammirevole. Plasmare le menti dei giovani è un compito sacro. Non farebbe mai intenzionalmente qualcosa che possa mettere in pericolo i suoi ragazzi, dico bene?
    Wendy: Ovviamente no.
    Suor Jude: Allora quando ha accettato di dividere la casa con la signorina Winters di sicuro non era al corrente della sua... perversione.
    Wendy: Perversione?
    Suor Jude: Non li esporrebbe mai di proposito, quei piccoli angeli indifesi, all'omosessualità, giusto?
  • Sappiamo tutte e due qual è il mostro malefico che nasconde nell'armadio, non è vero, signorina Winters? Ecco perché è venuta qui. Perché qualcosa dentro di lei sapeva che aveva bisogno di aiuto. (Suor Jude)

Episodio 2, L'esorcismo[modifica]

  • Sorella, ho tenuto un cetriolo in camera mia. Ma non perché avevo fame... (Shelley)
  • Suor Jude: L'elettroshock è una terapia che lei consiglierebbe?
    Dr. Arthur: Però, un'impressionante volta faccia, sorella! L'ultima volta che ho suggerito l'elettroshock lei mi ha accusato di essere un barbaro e un sadico.
    Suor Jude: Ci ho pregato sopra.
  • Suor Jude dice che i dolci portano a peccare! (Suor Mary Eunice)
  • Io trovo che l'attesa sia ancora più erotica dell'atto stesso. (Dr. Arthur)

Episodio 4, Io sono Anna Frank (1ª parte)[modifica]

  • Dr. Thredson: Tu non dovresti essere qui. Non sei un pericolo per la società. È giusto che cercassi di scappare.
    Lana Winers: Voi strizzacervelli siete così ipocriti! Secondo la vostra Bibbia, il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, io sono malata. Ho una malattia.[1]
    Dr. Thredson: Credo di poterti aiutare. Vorrei provarci se mi permetti.
    Lana Winers: Ma non sono un sua paziente.
    Dr. Thredson: Rivedo me stesso in te: se in gamba, intelligente, hai qualcosa da offrire al mondo. Non possono tenerti qui se non hanno una diagnosi. Se li convinco di averti curata dovranno farti uscrire per forza.
    Lana Winers: Dottore, sono sempre stata così da quando... da quando ho memoria, almeno. Non esiste una cura.
  • Nonostante le icone religiose ovunque, questo è un posto senza Dio. (Lana Winters)

Episodio 5, Io sono Anna Frank (2ª parte)[modifica]

  • Lana: Un brindisi alla chiusura di Briarcliff.
    Dr. Thredson: Cin cin!

Episodio 6, L'origine del male[modifica]

  • Sapevo che ero diverso dagli altri bambini: ero più intelligente... ma anche molto più triste. Per questo ho studiato psichiatria: per capire meglio i miei problemi. (Dr. Thredson)

Episodio 11, Latte versato[modifica]

  • Siamo degli avvoltoi attratti dall'odore di carne putrefatta. (Lana) [a proposito dell'essere giornalista]

Episodio 12, Spirale di orrore[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • La crudeltà più grande, Timothy, è la falsa speranza. (Jude)
  • Lana Winters [leggendo un brano dal proprio libro Maniac - One Woman's Story of Survival]: "Quanto tempo era passato? Venti minuti? Venti ore? venti giorni? In una stanza senza finestre e senza orologio il tempo era un lusso che non mi potevo permettere. Ricordai a me stessa che da un momento all'altro il mio tempo poteva finire e tutti i minuti che guadagnavo con le bugie e le false dimostrazioni d'affetto ed empatia potevano scivolare dalle mie mani come sabbia dalle dita. Clic. Clic. Clic. La lampada al neon tremava, il mio corpo era scosso dall'adrenalina, i miei muscoli tesi, il cuore sembrava uscirmi dal petto. quando arrivava mi coglieva sempre impreparata. Arrivai a credere che passasse la giornata a spiarmi, aspettando il momento per cogliermi indifesa, ma stavolta a scendere quelle scale sentii più di una persona. Un'altra donna con le mani legate dietro la schiena stava in piedi di fronte a lui, inciampò e cadde giù, sbattendo violentemente a terra. Rivolse lo sguardo a me ed ebbi la sensazione di guardare uno specchio e vedere la mia stessa disperazione. Fu allora che lui si girò verso di me e disse "Di' ciao al nostro nuovo giocattolo."
    Dr. Thredson [nella fantasia di Lana]: È una menzogna! Non è mai accaduto!
    Lana: L'hai detto tu che era quello che intendevi fare. Mi hai torturato con l'idea che sarei stata responsabile di un'altra vittima!
    Dr. Thredson: Era un'idea, non l'ho messa in pratica.
    Lana: Perché sono scappata prima che tu potessi farlo.
    Dr. Thredson: Resta una menzogna. Tu l'hai messa nel tuo libro per vendere di più! Sei una bugiarda!
    Lana: Sono una scrittrice! Il mio lavoro è raccontare l'essenza della verità.
    Wendy [nella fantasia di Lana]: Per questo hai scritto che eravamo coinquiline? Io ero la tua amante, ma nel tuo libro hai cancellato ogni traccia di sessualità. La nostra vita insieme è sparita.
    Lana: Quella parte della mia vita non era pertinente con la storia. Avrebbe distratto il lettore dal tema centrale del libro.
    Dr. Thredson: Il tema? Lana, ammettilo, a te interessa solo una cosa: la fama.

Episodio 13, La fine dei giochi[modifica]

  • Ehi, venite qui. Venite tutti e due. Ho qualcosa d'importante da dirvi, ok? Julia, non permettere mai ad un uomo di dirti chi sei o di farti sentire meno importante di lui. È il 1971 e puoi fare tutto quello che vuoi, ok? Hai capito? Thomas, non metterti le dita nel naso e non accettare un lavoro solo per soldi. Trova qualcosa che ti piace fare, qualcosa di importante. Me lo prometti? (Jude) [a Thomas e Julia]

Stagione 4[modifica]

Freak Show

Episodio 1, Il circo degli orrori[modifica]

  • Che belle ragazze che siete. E così fortunate ad avere una sorella. (Elsa Mars) [alle gemelle congiunte Bette e Dot]

Episodio 2, Massacri e matinée[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Uccidi lo sbirro! (i freaks) [in coro]
  • Non sanno niente di noi. Se ci conoscessero capirebbero che siamo come loro, né peggiori, né migliori... solo persone normali. (Jimmy)
  • Mi stanno venendo le ragnatele per la noia! (Dandy)
  • Elsa: Mi mostri le mani.
    Dell: Che vuole fare, leggermi il futuro?
    Elsa: Il passato.
  • Jimmy: Senti, non sei il primo ragazzino che vuole scappare e unirsi al circo. Sogni le luci della ribalta, ma fidati di me, tu non dureresti un giorno qui.
    Dandy: Tu non mi conosci. Quello che vedi non è quello che sono veramente. Sono uno di voi! Te lo dimostrerò. Ti prego, dammi una possibilità. Mi salveresti la vita.
    Jimmy: Sai cosa darei per avere mani come le tue? Per toccare una ragazza senza spaventarla? Non capisci, hai il mondo in pugno, ragazzo. Quindi torna nella tua bella casa sulla collina e ringrazia Dio per quello che hai!
  • Be', che io sia dannato, il vecchio Lincoln in persona! (Dell) [a Ethel]
  • Le persone non vengono a vedere i mostri di giorno, ma la sera, quando il buio è calato e ci parla del mistero, dell'ignoto. Quando la logica allenta la sua morsa e l'immaginazione prende il sopravvento. La notte fa brillare le stelle... e fa diventare noi reali. (Elsa)
  • [...] i burattini sono un surrogato di uno spettacolo dal vivo. (Dandy)

Episodio 3, La leggenda di Edward Mordrake (1ª parte)[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • La comunità scientifica è sempre stata interessata ai cosiddetti "scherzi della natura". Essi rappresentano le curiose stranezze del corpo umano e gli orrori abominevoli di malattie, deformità e morte. Per queste povere anime Halloween era occasione di grande sollievo essendo l'unico giorno dell'anno in cui potevano nascondersi dietro dei costumi. (Lillian Hemmings)
  • Medico: La speranza è una medicina potente. Non mi piace toglierla ai miei pazienti.
    Ethel: Siamo già senza speranza. La morte non fa eccezioni.
  • Edward Mordrake, un aristocratico che visse a metà dell'Ottocento. La famiglia aveva vari titoli nobiliari. Avrebbe potuto essere Duca o Lord se gli fosse andata diversamente. Ma non va mai come dovrebbe. Nato da una nobile famiglia inglese, Edward ricevette un'ottima educazione diventando un uomo di lettere, un poeta e un musicista di rara bravura. [...] Dietro alla testa aveva un'altra faccia spaventosa come il Diavolo. Nessuno poteva sentire cosa diceva. Solo Edward era costretto ad ascoltare incessantemente parole degne dell'inferno. Cercò di ucciderla molte volte in vari modi, ma non voleva morire. [...] Diventò matto. La sua famiglia lo fece internare al manicomio di Bedlam. A dire il vero furono tutti molto contenti di liberarsi del mostro di famiglia. Nel manicomio iniziò a scrivere poesie realizzando un'opera incompleta. Fece di tutto per distogliere la mente dai sussurri del Demonio, ma non provò mai sollievo. Il mostro gli diceva di fare delle cose, glielo ordinava. Una notte Edward fuggì dal manicomio e finì dove finiamo tutti noi: al circo degli orrori. Lo chiamavano il "Principe a due facce". Si esibiva sfoggiando le nobili arti apprese, essendo il rampollo di un'importante famiglia inglese. E alla fine faceva l'inchino. [...] Nessuno era simile a Edward. Lui non è mai stato felice. Una notte di Halloween Edward impazzì. Uccise tutti i mostri del circo. Poi s'impiccò. Si narra che anche dopo la morte la faccia demoniaca continuasse a ghignare. (Ethel)
  • Jimmy: Meep adorava Halloween. Mascherarsi e sentire le grida dei ragazzini quando infilava una testa di gallina fra i dolcetti. Era l'unico giorno in cui si sentiva uguale a loro. Ma noi lo conoscevamo e non era come loro. Era molto meglio. Ci mancherai, Meep.
    Paul: Per te, Meep. È il nostro modo di accompagnarti verso la valle delle ombre. [buttano alcool e teste di gallina sulla bara]
    Jimmy: Amen. [elegia funebre]
  • Senza di me sarai una ragazza come le altre. Con sogni e illusioni. (Bette) [a Dot]
  • Ti ringrazio Dio per avermi finalmente diviso da lei. E ti prego, prenditi cura di Bette. (Dot) [preghiera]

Episodio 7, Prova di forza[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Regola numero uno: quando provi a ricattare un uomo con una forza mostruosa e un martello gigante in mano assicurati di avere testimoni. (Stanley)
  • Sei il mio uomo ideale. E non mi riferisco ai tuoi muscoli possenti, anche se per essere così forte non hai l'aspetto di un bel fusto. No, tu possiedi le tre qualità che amo di più in una persona. Uno: non hai un codice morale. Due: sai uccidere un uomo a mani nude. E tre: devi fare quello che dico io o tutti qui verranno a sapere che hai la merda di qualcun altro sotto le unghie. (Stanley)
  • Sai qual è il tuo problema, Jimmy? Sei ancora ingenuamente convinto che il mondo possa andare avanti grazie alla bontà, alla decenza. La verità è che la bontà ti garantisce solo una morte prematura. Ma la fregatura più grande di tutte, la cosa che ti farà colare a picco è la speranza, la speranza che il mondo si sistemerà da solo e i giusti saranno ricompensati e i malvagi puniti. Quando inizi a credere a quelle stronzate, sì, sei spacciato. L'unico modo per sopravvivere in questo disgustoso mondo abbandonato da Dio è prendere il controllo. (Ethel)
  • Jimmy: Devo parlarti, da uomo a uomo.
    Dell: Fammi sapere quando arriva l'altro uomo e gli parlerò.
  • È il codice dei Toledo: non appena lasci che una donna ti dica che cosa fare, ecco, in quel preciso momento le hai consegnato le tue palle. (Dell)

Episodio 8, Bagno di sangue[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Dandy è sempre stato un bambino testardo. A volte ho pensato a lui come a un estraneo, un perfetto aristocratico beneducato che sa come comportarsi, ma che non conosce il significato delle parole. Le parole avevano un significato diverso per lui. In particolare la parola "no". "No" era un affronto. "No" era un grido di battaglia. (Gloria)
  • Era troppo buona per questo posto. Dio aveva messo tutta la sua luce in quel piccolo angelo. Era come se sapesse che il mondo avrebbe potuto gestire il suo amore solo un po' alla volta. (Elsa) [parlando di Ma Petit]
  • Chi sono io se non colei che ti ha salvata? E tu mi ringrazi dandomi dell'assassina in una notte in cui ho già perso... la cosa a me più cara? Che tu sia maledetta! Dio ti maledica per questo! Maledetta! (Elsa) [a Ethel]
  • Dimentica ciò che sai. Lascia che le mie gambe ti trasportino. (Massimo Dolcefino) [a Elsa]
  • [...] un ultimo schnapps per il viaggio. Un brindisi alla nostra storia. (Elsa) [a Ethel]
  • Ethel [ultime parole puntandole la pistola]: Mi dispiace, non andrai mai a Hollywood, Elsa.
    Elsa: E tu non verrai mai con me. [le lancia un coltello nell'occhio]
  • [Mentre inscenano il suicidio di Ethel]
    Stanley: Questo incidente coprirà una serie di peccati tutti suoi. Dov'è finito il suo amore per il teatro?
    Elsa: Questo non è teatro!
    Stanley: Sì, invece. È un trucco una magia bisogna distogliere l'attenzione del pubblico per creare l'illusione.
  • Una ruota sgonfia, un rubinetto che perde, mia madre sapeva aggiustare tutto. Era famosa per le sue barzellette sconce, ma era anche una donna di cultura. Amava la poesia. Mi leggeva sempre qualcosa da piccolo prima di andare a letto. Emily Dickinson era la sua preferita. "Io sono nessuno, tu chi sei? Sei nessuno anche tu? Allora siamo in due. Non dirlo, potrebbero spargere la voce." Non eri nessuno, mamma. (Jimmy) [elegia funebre]
  • Quella donna era mia amica. Era una tosta, simpatica. Non aveva bisogno di un uomo che si prendesse cura di lei o di suo figlio. era una sopravvissuta dal giorno in cui era nata. Nessuno le ha mai regalato niente. Non abbiamo avuto una vita facile, nessuno di noi. Soprattutto noi donne. (Desiree) [elegia funebre]
  • Vedo un uomo con le braccia strappate e gli organi interni di fuori così tutti possono vederli. [...] Un uomo che pugnala una donna, il sangue sparso sulle pareti per cui sarà un gran bel casino da ripulire! (Dandy) [facendo il test di Rorschach]

Note[modifica]

  1. La seconda stagione è ambientata nel 1964. Fino al 1973 l'omosessualità era compresa nel Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali.

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